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Autore: Corvero    31/12/2008    0 recensioni
Quando viaggiamo in treno di rado ci facciamo domande sugli altri passeggeri. Il nostro cervello è condizionato ad ignorarli, quasi a considerarli parte del treno stesso. Ma tutti i passeggeri di un treno sono esseri umani, e sanno amare, odiare, piangere, ridere...e tenere i loro impulsi segreti nascosti a chi li osserva.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL TRENO

"Come sarebbe a dire prigionieri?" si lamentò Luke, cominciando a battere i denti " Non si può alzare il riscaldamento? Sto congelando!" Marie si alzò improvvisamente in piedi e si tuffò sulla porta della carrozza, tirando la leva d'uscita con tutte le sue forze, senza successo.

"Il riscaldamento...dovremmo entrare in sala macchine" rispose Graheme dopo alcuni secondi. "Non c'è nessuno lì dentro.." concluse in tono cupo. "Bene, allora andiamo, no?" propose Luke "Se non possiamo uscire subito, cerchiamo almeno di stare più al caldo."
"Per conto mio voglio solo scendere da questo maledetto treno" annunciò Marie, disgustata. "E fare causa alle Ferrovie" si promise mentalmente. "La porta è bloccata" gli ricordò Graheme. Luke, facendo finta di non sentirlo, diede una spallata alla porta, riuscendo solo a farsi del male. "E' davvero bloccata" si lamentò. Graheme lo fissò freddamente. "Pensavate che scherzassi?" li rimproverò. "Potremmo aprirla con il meccanismo di sblocco, ma qualcuno deve rimanere qui e tenere la leva abbassata mentre gli altri escono..."

"Voi non mi lascerete qui con un cadavere!" lo interruppe Marie. "Tu" aggiunse, indicando Luke "ti pace fare il cavaliere, vero? E allora rimarrai qui e dimostrerai di essere utile aprendo quella porta" concluse, cercando di dare allo suo voce un tono meno nervoso e più autorevole. "Senti, bellezza, io ho cercato di essere gentile con te e mi ricambi così? Sei nata così acida o ti ci hanno allevato?" sbottò Luke, avvolgendosi nel suo cappotto. Marie rimase stupefatta dalla reazione di Luke, non meno di quanto Luke stesso fosse sorpreso dalle parole che aveva appena pronunciato.

"Non c'è ragione di litigare" lo interruppe Graheme, che sembrava avere riguadagnato parte della sua calma. "La azionerò io." Marie annuì con convinzione, rintanandosi nel suo sedile lanciando uno sguardo sprezzante a Luke. Il ragazzo, però, non se ne accorse: sembrava eccitato da una idea improvvisa."Nessuno di voi ha un telefonino?" chiese ai suoi compagni di viaggio. "Chiamiamo il pronto intervento, almeno qualcuno ci dirà cosa possiamo fare"
Il volto di Marie si illuminò per la prima volta. "Certo!" esclamò, afferrando la sua borsetta come un naufrago alla diperata ricerca di un approdo. Senza aspettare un secondo Marie digitò il 911, mentre Luke e Graheme attendevano eccitati. "Dai, suona, maledizione, suona..." mormorò Marie dopo alcuni secondi. "Non risponde" si lamentò , rimettendo il cellulare nella sua borsetta "Non c'è ricezione..." Luke sprofondò nel suo sedile, tenendosi la testa fra le mani.

"Sentite" propose Graheme "la vista di quel...cadavere ci sta innervosendo tutti. Direi di trasportarlo nella carrozza bagagli, almeno finchè non riusciamo a trovare qualcuno, o un modo per uscire da qui..o, qualcosa insomma" Luke e Marie annuirono. "Non contate su di me per trasportarlo, però!" rispose Marie. "Non toccherei quel cadavere nemmeno con un bastone..."

"Servono due persone per spostare un cadavere. Putroppo la scelta è fra trasportare il morto e rimanere da sola nella carrozza" le ricordò Graheme. Marie si morse le labbra. "Verrò con voi, ma non intendo toccarlo..." propose. Graheme annuì e fece un cenno a Luke "Apri la porta sul corridoio" gli ordinò.

Luke afferrò la maniglia e tentò di fare scivolare la porta sul corridoio, incontrando una inaspettata resistenza "Non si apre" si lamentò. Graheme gli fece cenno di tornare a sedersi e afferrò la maniglia sua volta. "Non è possibile, sono entrato da qui un minuto fa!" esclamò, quando si accorse che i suoi sforzi erano inutili. "E io che ti avevo detto? Non si apre!" rispose Luke, incrociando le braccia.

"Questo significa che dobbiamo rimanere qui..con lui?" urlò Marie, indicando il cadavere e rabbrividendo. "Io non ci penso nemmeno..rompete i finestrini!" "La compagnia li detrarrà dal mio stipendio, signorina, e a me quei soldi servono..." replicò Graheme. "Beh, ma questa è un'emergenza. Pagherà l'assicurazione.. e noi dovremo anche essere risarciti, no?" soggiunse Luke.

Graheme annuì debolmente. "Forse possiamo usare qualcosa per coprirlo...una giacca magari" suggerì. "Non pensate neppure di lasciarlo qui! Lo sposterete via, e alla svelta!" disse Marie con voce stridula. "E come facciamo ad uscire senza rompere qualcosa, poi? E' tutto bloccato!" specificò Luke.

"Il servizio ferroviario..." si ricordò Graheme, schioccando le dita "vedranno un treno fermo su questa linea, interromperanno il traffico e manderanno una squadra a spostarlo...arriveranno presto!" "Il traffico?" escalamò stupito Luke "Intendi dire che c'è il rischio che un altro treno ci piombi addosso?" si informò, battendo i denti per il freddo e il terrore.

"Non fino alle sei di domattina... comunque ci hanno visto di sicuro, controllano tutte le linee, si accorgeranno subito di un treno fermo, sono professionisti" spiegò Graheme. "E se non si accorgono?" insistette Luke "Se non si accorgono cosa succede? Finiamo tutti schiacciati in un bell'incidente ferroviario?"

"Mi fate venire il mal di testa!" si lamentò Marie. "Tu" continuò, indicando Luke "rompi i finestrini, visto che il nostro amico ha paura di perdere lo stipendio...! Luke annuì e provò ad infrangere il vetro dei finestrini con un pugno. "E' difficile" si lamentò.

"E' più che difficile, è impossibile!" specificò Graheme "Ti servirebbe qualcosa di più robusto delle tue mani..un bastone, o un ombrello...ma perchè non aspettiamo i soccorsi senza rompere nulla? Così non rischieremo nemmeno di farci male con le schegge..."

"Senti, se tu vuoi mantere il tuo treno in ottime condizioni, fai pure!" lo rimbeccò Luke. "Io voglio uscire!" "E' pazzesco..pazzesco..una situazione assurda..bloccati in una carrozza ferroviaria con un cadavere..." mormorava Marie, allontanando lo sguardo dal corpo senza vita ancora appoggiato al sedile. "E' un incubo..." concluse, mordendosi le labbra e guardando nel vuoto.

Luke afferrò il suo zaino, aprendolo all'improvviso e rovesciandone il contenuto sul pavimento. Afferrò una torcia elettrica con aria soddisfatta e si avvicinò ai finestrini, sventolandola come una clava. L'impatto della torcia contro i finestrini non fece neppure il minimo rumore. "Di cosa sono fatti i vostri finestrini, diamante?" si lamentò con Graheme. "Forse sei tu a non essere abbastanza forte" suggerì Marie in tono velenoso.

Offeso, Luke fece oscillare la torcia di nuovo e la scagliò con forza contro un finestrino, ancora senza ottenere risultati. La torcia si limitò a cadere ai suoi piedi. "Che diavolo..." commentò, cercando di osservare il finestrino più da vicino. Non si era nemmeno piegato. "Grandioso, non si esce nemmeno in questo modo..." commentò Marie, alzando gli occhi al cielo.

Graheme, nel frattempo, aveva rimesso il cappello sulla testa del morto. "Cosa fai?" gli chiese Marie, sconcertata. "Almeno così non saremo più costretti a vederlo" spiegò Graheme. "Tiralo giù da quel sedile!" sbottò Marie, irritata. Luke si voltò verso i suoi due compagni di sventure, sconsolato. "Non c'è modo di rompere quei finestrini, o almeno, io non riesco a trovarne uno.."

"Non riesco a crederci..." sussurrò sarcasticamente Marie. Graheme afferò lntamente i pedi del cadavere, preparandosi a farlo scivolare verso il basso. Proprio in quel momento, però la carrozza riprese a muoversi e Luke cadde sul pavimento.

"Che cosa succede?" esclamò Marie, incredula. Il volto di Graheme era una maschera di orrore. "Non ho incontrato nessuno..non c'era nessuno in tutto il treno" mormorò. "Forse il centro di sicurezza cui parli ha mandato qualcuno..." esclamò Luke, sedendosi di nuovo. "Non è possibile..avrebbero controllato le carrozze" replicò Graheme.

"Forse, allora, i macchinisti c'erano, e tu non li hai visti" suggerì di nuovo Luke, mentre Marie scattava e in piedi e si avvicinava alla porta urlando "Ehi! Ci sentite? Siamo qui! Questa carrozza non è vuota! Siamo qui!" . Luke incominciò ad urlare a sua volta. "Ehi! C'è nessuno! Siamo qui, aprite la porta!"

Graheme si sedette, stupefatto. I macchinisti non c'erano, ne era sicuro, e non era possibile che un salvatore non avesse controllato la loro carrozza prima di mettere in movimento il treno..ma allora, chi o che cosa stava guidando il convoglio?

"Siamo qui! Siamo qui!" continuarono ad urlare Luke e Marie, battendo piugni sulla porta che dava sul corridioi, senza ottenere risposta. Il treno, anzi, fece un balzo e iniziò a correre sempre più velocemente. "Non è possibile..chi è il pazzo che sta guidando?" si chiese Graheme, quasi paralizzato dalla paura, dal freddo e dallo stupore.

"Niente..non rispondono..." concluse Luke, allontanandosi dalla porta. "Sono dei pazzi, chiunque essi siano!" urlò Graheme alzandosi in piedi. Marie e Luke lo guardarono stupefatti. "Fra due miglia c'è una curva a gomito molto stretta. Se ci arriviamo a questa velocità, deraglieremo!". Inorridita, Marie tempestò di pugni i finestrini, afferrando la torcia e scagliandolo contro i vetri più volte. "No!" la bloccò Graheme. "A questa velocità non possiamo saltare, ci uccideremmo! Cerchiamo piuttosto di abbattere la porta sul corridoio!" propose.

Luke e Marie annuirono e comiciarono a dare spallate alla porta, che non si mosse. I due non erano coordinati e finirono per intralciarsi, cadendo a terra. Graheme li superò di corsa e si tuffò sulla porta, usando tutto il suo peso per tentare di scardinarla. Non ottenne nulla, se non un dolore atroce alla spalla. Il treno aumentò ancora la velocità.

Mugolando di dolore Graheme cominciò a picchiare violentemente i pugni sulla porta. Luke e Marie cercavano di aiutarlo, ma ogni sforzo da parte loro sembrava solo far aumentare la velocità del treno. "Quanto..quanto tempo abbiamo?" piagnucolò Luke, torcendosi le mani indolenzite. "A questa velocità, meno di due minuti!" gli rispose Graheme, continuando a prendere a spallate la porta. Marie roteava le braccia, cercando di darsi forza e di picchiare sulla porta.

I tre si affollarono davanti alla porta, intralciandosi, sbagliando i colpi, finendo per picchiarsi a vicenda senza riuscire nemmeno a fare socchiudere la porta. "E' inutile..non riusciremo più a fermarci" mormorò Graheme in tono calmo, ormai senza più speranze.
Marie si portò le mani alla bocca, mentre Luke piagnucolava: "Non posso morire...sono troppo giovane! Oddio, no..no..no"

Graheme si allontanò dalla porta, trascinando con sè anche Marie e Luke, spinto da un 'idea improvvisa. "Mettiamoci sotto i sedili..forse così sopravviveremo all'impatto!" urlò. Luke e Marie non si fecero pregare, e si accovocciarono sotto ai loro sedili, tenendosi la testa fra le mani.

Graheme fece lo stesso, preparandosi all'impatto e mormorando una preghiera. Luke aveva iniziato a piangere, mentre Marie sembrava paralizzata. Il treno continuò ad aumentare la sua velocità, sempre di più.

Un rumore di tuono e un lampo di luce bianca riempirono la carrozza, ma il treno non deragliò. Dopo il lampo, in realtà, non successe nulla. Il treno non aveva neppure rallentato. "Non è possibile..." commentò ad alta voce Graheme, stupefatto. "A questa velocità era impossibile non deragliare.."

"Forse mentre eravamo fermi qualcuno è sceso e ha mosso gli scambi.." suggerì Marie. Graheme e Luke si voltarono nella sua direzione, stupefatti. "Uscivo con un uomo appassionato di trenini elettrici anni fa" spiegò Marie, sorridendo nervosamente.

D'improvviso Luke si alzò in piedi ed emise un gemito. "Venite a guardare! E'...è...assurdo!" urlò. Marie e Graheme si alzarono a loro volta, inebetiti.

Fuori dai finestrini non c'era più il buio della notte del Wisconsin. Al suo posto, un sole innaturalmente grande rosso illuminava un paesaggio roccioso, privo di vegetazione. Era una vista infernale: rocce nere si intervellavano a fiumi di lava e a una successione di grigi lastroni lisci che si incastravano l'uno nell'altro come i pezzi di un puzzle colossale.

Marie e Graheme rimasero a bocca aperta davanti allla vista terrificante. "Dove..dove siamo?" balbettò la ragazza. Luke fece una risata isterica "Beh, di sicuro posso solo dire che non siamo più nel Wisconsin" le rispose, scuotendo la testa.

  
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