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Autore: Bloodred Ridin Hood    09/05/2015    6 recensioni
"Quelli sono hagoita." [...] "Servono per giocare a Hanetsuki. Ne avrai sicuramente sentito parlare.”
[XiaoJin] [Pre Tekken 3]
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jin Kazama, Ling Xiaoyu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“…Jin?”
Chiede la ragazza con le codine ai piedi del divano su cui lui è seduto.
“Hm?”
“Cosa sono di preciso questi?” domanda osservando le due racchettine di legno colorate e la pallina bianca che si è divertita a far rimbalzare sul posto per gran parte di quel pomeriggio.
Il ragazzo alza distrattamente gli occhi dal libro che sta leggendo.
È il primo giorno dell’anno. Il pranzo a casa Mishima è finito da un po’, e Heihachi e qualche consigliere della direzione della Zaibatsu si sono concessi qualche bicchierino di sakè nella sala sull’altro lato della villa. Il fragore delle loro chiacchiere e risate è cessato da un po’, non sarebbe troppo improbabile pensare che siano addormentati sopra il tavolo sotto gli effetti dell’alcool.
“Hm… quelli sono hagoita. ” dice Jin dando una rapida occhiata alle racchette colorate “Dove li hai presi comunque?”
“Nonno Heihachi me li ha dati stamattina quando ci siamo scambiati gli auguri di buon anno.” spiega passando un dito sui disegni leggermente in rilievo sul legno “Ha accennato a qualcosa di tradizionale, ma non credo di aver capito di cosa stesse parlando.”
“Hm.”
Il ragazzo annuisce distrattamente e torna a posare gli occhi sulle pagine del libro.
“Servono per giocare a Hanetsuki. Ne avrai sicuramente sentito parlare.”
La ragazza scuote la testa, facendo oscillare le codine.
“No no. Mai sentito.”
Jin alza ancora lo sguardo su di lei.
“Davvero?”
“Ti ricordo che non ho sempre vissuto qui.”
Jin chiude il libro e tiene un dito fra le pagine per non perdere il segno.
“È un gioco tradizionale che bambine e ragazze di solito fanno a capodanno. Consiste nel rimandare avanti e indietro la palla e chi lo fa cadere regala un punto all’altra persona. Chi perde subisce una penitenza. È una cosa estremamente popolare, sicuramente l’avrai visto in qualche drama o in qualche anime ma non te lo ricordi.“
“Ah! Si gioca a penitenze?” sorride la ragazza riprendendo a far saltellare la pallina sulla la racchetta “Sembra interessante.”
“Di solito sì.” annuisce Jin, tornando ad aprire il libro “Infatti è celebre proprio perché con il pretesto della penitenza si pasticcia il viso di chi perde con dell’inchiostro nero.”
Xiaoyu ride.
“Sembra molto interessante.”
Continua a giocare per conto suo, facendo rimbalzare la palla per più a lungo possibile.
Qualche minuto dopo la ferma acchiappandola fra le dita e si spinge all’indietro appoggiandosi contro il divano.
“Jin…”
Si volta dal ragazzo.
“Hm?”
La ragazza gli sorride persuadente.
“Facciamo una partita!”
“No.” gli risponde lui senza neanche doverci riflettere.
“Dai!”
“No.”
“Devo provare questo gioco almeno una volta!” insiste la ragazza “Devo capire meglio la vostra cultura, no?”
Jin non risponde. La ragazza alza gli occhi al soffitto, si alza in piedi e si posiziona davanti a lui.
“E dai!” ripete strattonandogli un braccio.
“No, grazie.” ribadisce lui atono liberandosi dalla stretta.
“Ma perché?!”
“Perché non mi va. Odio questo genere di cose, lo sai.”
La ragazza sbuffa.
“Sto morendo di noia!” si siede affianco a lui “Non c’è niente da fare! Cosa ti costa giocare per un po’?”
“Io veramente ho qualcosa da fare. Sto cercando di leggere, come puoi vedere.” le fa notare Jin guardandola dritta negli occhi.
La ragazza borbotta qualcosa a mezza voce con un sorriso sarcastico.
Jin corruga appena la fronte.
“Cosa hai detto?”
“Ho detto che sei un secchione noioso!”
“Non sono un secchione noioso.” ribatte “È solo che non mi va di fare quel gioco! Perché non chiami Miharu e giochi con lei?”
“Miharu è a Kyoto dai suoi parenti.” risponde la ragazza distogliendo lo sguardo.
“Qualche altra tua amica?”
Sospira.
“Io voglio giocare con te!” spiega tornando a voltarsi e guardandolo con occhi dolci.
Jin la guarda in silenzio per qualche secondo, poi torna per l’ennesima volta a concentrarsi sul suo libro.
“È inutile che mi guardi così. Ho detto di no e non ho intenzione di cambiare idea.”
“E poi vorresti dirmi che non sei un secchione noioso?!” protesta Xiaoyu tirandogli un cuscino addosso.
Jin si protegge con una mano, le lancia un’occhiataccia.
“Non sono un secchio…”
Non fa in tempo a finire la frase che la pallina gli rimbalza sulla fronte con un rumore sordo.
“Hai!” alza una mano e va a massaggiare la parte colpita.
Xiaoyu scoppia a ridere di gusto recuperando il piccolo oggetto con un movimento fulmineo.
“Smettila di fare la scema, mi hai fatto male!” la rimprovera Jin che inizia ad alterarsi “Lasciami leggere in pace, ho detto che non ho voglia di giocare, cercati qualcos’altro da fare!”
Finisce la frase spostandosi in modo da darle le spalle.
“Quando fai così sembri una bambina di quattro anni!” aggiunge irritato dopo qualche secondo.
Xiaoyu ride ancora.
“Addirittura! Quanto siamo suscettibili oggi!”
Xiaoyu rotea gli occhi all’indietro, poi torna a giocherellare con la pallina rigirandosela fra le dita.
“Però devi ammettere che era un bel colpo, ho una mira niente male.” riflette ad alta voce “Ottima per giocare al tiro al bersaglio.”
Jin si irrigidisce di colpo senza voltarsi.
“Non pensarci nemmeno!” l’avverte serio indovinando le sue prossime intenzioni.
Lei emette una risatina.
“Xiao!” l’avverte in tono severo.
“Non sto facendo niente!” si difende lei.
“Ti conosco. È per quello che stai pensando di fare.”
“Non sto pensando di fare niente.”
Lui rimane in allerta per qualche secondo.
“Io ti ho avvertito.”
“Che rottura di scatole che sei!” sbotta la ragazza lanciandogli di nuovo la pallina contro.
Lo colpisce in testa un’altra volta.
Xiaoyu balza in piedi in preda alle risate.
“Ma quanto sei scema?!”
Jin lascia cadere il libro a terra e si prepara all’inseguimento.
La ragazza scappa per la stanza facendo lo slalom fra i mobili, senza mai riuscire a smettere di ridere.
Quando Jin finalmente riesce ad acchiapparla e cadono entrambi sul divano è ancora in preda alla ridarella.
“D’accordo, d’accordo. La smetto, prometto.” dice arrendendosi.
Jin la osserva per qualche secondo, a pochi centimetri dal suo viso. Incontra quegli occhi vispi che lo guardano da sotto la frangia scombinata sulla fronte e quelle labbra rosee, che non riescono a smettere di sorridere.
“Sei… incredibile!” si lascia sfuggire un accenno di sorriso anche lui.
“In che senso?”
Esita.
“Nel senso che quando sei annoiata sai essere un’incredibile rompipalle.”
Xiaoyu sorride ancora con naturalezza, poi si libera dalla sua presa e si mette a sedere sulle ginocchia davanti a lui, guardandolo negli occhi.
“È perché ho voglia di passare un po’ di tempo con te.” risponde parlando piano “Per favore, solo un pochino.”
“…”


 

“Inizio a capire perché tu abbia insistito così tanto per non giocare. Con le racchette sei una schiappa!” ridacchia Xiaoyu.
“Certo che potevi anche dirmelo prima che alle medie eri campionessa regionale di ping-pong…” si lamenta l’altro con un sibilo “E comunque potresti almeno evitare di sfottermi grazie? Mi pare che la penitenza sia già abbastanza umiliante di suo!”
Xiaoyu ride beffarda, davanti ad un Jin Kazama con degli occhialoni tondi disegnati attorno agli occhi per la penitenza precedente.
Tre partite fino ad adesso, tre sconfitte, tre penitenze per il serissimo perfettissimo Jin Kazama.
“Ok, procediamo.” si avvicina a gattoni al ragazzo seduto a gambe incrociate e a braccia conserte davanti a lei.
Porta il pennellino dell’eyeliner vicino al suo viso.
“Chiudi gli occhi.”
Si concentra per un attimo sul suo volto. Sembrerebbe quasi rilassato se non fosse per quella piccola increspatura di fastidio tra le sopracciglia. Chiaro, non è certamente troppo felice di dover subire una nuova penitenza.
Xiaoyu osserva i lineamenti ben definiti e quella bocca dalla forma praticamente perfetta e si ritrova a pensare ancora una volta che quel musone non riuscirebbe a sembrare brutto neanche con due chili di inchiostro spalmati sulla faccia.
Avvicina la punta del pennello alla sua pelle.
“Questo è il miglior gioco di capodanno che abbiano mai inventato!” commenta compiaciutissima iniziando la sua nuova opera.
“No, i baffi no!” si lamenta il ragazzo capendo l’oggetto del nuovo disegno “Non voglio avere la puzza di quello schifo sotto il naso!”
“Non muoverti, stai rovinando la mia arte!” lo apostrofa lei “E comunque non piagnucolare! Abbiamo detto che era l’ultima partita, tra poco ti pulirai la faccia e non sentirai più nessun’odore.”
La ragazza si allontana per dare uno sguardo al lavoro ultimato e ricomincia a ridere di gusto.
Jin riapre gli occhi e Xiaoyu gli porge uno specchio.
“Questo è il peggior gioco di capodanno che abbiano mai inventato!” brontola lui guardando il suo riflesso.
“Hai un anno di tempo per allenarti e rimediare alla sconfitta.” gli ricorda Xiaoyu cercando di riprendere fiato.
“Scordatelo.” risponde gelido “Non mi presterò mai più ad una cosa del genere.”
“Ti ho convinto una volta, posso farlo ancora.” lo sfida lei riuscendo finalmente a placare la risata.
“Tsk. Neanche tra un milione di anni.” asserisce l’altro con sicurezza.
Xiaoyu lo guarda per qualche secondo con quel viso pasticciato e l’espressione arrabbiata, poi scoppia ancora una volta in una fragorosa risata.
“Basta!” Jin distoglie lo sguardo nascondendo un’aria di vago imbarazzo.
“Avanti, passami quel dannato struccante!” brontola “Così la smetterai di ridere ogni volta che mi guardi in faccia.”
Xiaoyu annuisce.
“D’accordo, d’accordo. Ti aiuto io!”
Prende la bottiglietta di struccante dal beauty case e imbeve un dischetto di cotone.
Il ragazzo chiude ancora gli occhi e lei inizia a pulirgli il viso.
“È un vero peccato dover rovinare questo capolavoro senza neanche una foto ricordo.”
“Sei perfida.” borbotta Jin ad occhi chiusi mentre lei gli smacchia le guance.
“Esagerato!” dice Xiaoyu alzando gli occhi al soffitto.
“Pericolosamente perfida.” continua lui “Chi non ti conosce non immagina cosa si nasconda dietro il tuo viso da angioletto innocente.”
“Non sono perfida! E comunque non fare la vittima, è quello che ti meriti per essere il secchione intrattabile che sei la maggior parte del tempo!” parlotta Xiaoyu.
Ha finito e mette via il dischetto di cotone sporco di nero.
“Basta con quell’appellativo odioso.” si corruga ancora Jin aprendo gli occhi “Perché continui a chiamarmi così?”
“Il più noioso dei secchioni.” precisa Xiaoyu.
“Conosco dei veri cosiddetti secchioni.” ribatte lui “Io sicuramente sono…”
Xiaoyu lo zittisce avvicinandosi velocemente e catturandogli le labbra tra le sue.
Jin la osserva sorpreso mentre lei si riallontana giusto il tanto per poterlo guardare negli occhi.
“Il secchione più figo che conosco.” sussurra un po’ timidamente “E il più buono. Grazie per aver giocato con me. Chi non ti conosce non immagina che dietro quell’aria perennemente arrabbiata si nasconda in realtà un ragazzo gentile.”
Jin la guarda con confusione per qualche secondo, poi sorride anche lui con una mezza risata.
“Ma smettila.” biascica tornando a cercare le labbra della più adorabile rompipalle che conosce.





 
 
 
 
 
 
 








 
 
 
 
Ehm… ciao!
Dopo secoli torno a pubblicare qualcosa su questo sito (infatti mi sento un po' nervosa D:).
È una storiella semplice semplice, un po' scema, che ho scritto per piacere personale e che spero possa piacervi.
L’idea mi è venuta dopo aver ritrovato da poco questa immagine carinissima.
So che sarebbe stato davvero molto più figo che un’idea così mi venisse a dicembre piuttosto che a maggio e so di essere terribilmente fuori stagione, ma pazienza!
Le informazioni riguardo al gioco le ho prese in giro per il web, e non essendo un’esperta di tradizioni giapponesi, potrei aver sbagliato qualcosa. Nel caso, perdonatemi.
Grazie per aver letto! Sarei felicissima se mi faceste sapere cosa ne pensate con un commento. 
Alla prossima!
-BRH
  
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