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Autore: Nowheregirl62    10/05/2015    4 recensioni
"Avrebbe affidato la sua vita a John e, forse, in un certo senso, lo aveva già fatto."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Bene ragazzi, io e Ringo andiamo a berci un caffè, evitate di combinare disastri. Capite cosa intendo.”

John e Paul si guardarono, velocemente abbassarono lo sguardo, e risero.

Avevano capito benissimo cosa George intendesse.

“Dai, andate, forza” disse John, facendo l’occhiolino a Paul, che arrossì.

Dopo che George e Ringo uscirono dalla stanza, i due stettero in silenzio per un po’ di tempo.
Succedeva sempre così, avevano così tante cose da dirsi che finivano per dimenticarsi di tutto e stare zitti, a fissarsi. 

“Ti va di fare un gioco?” chiese John, rompendo quel silenzio.

“John, non mi sembra il caso ora, sono andati a bere un caffè, torneranno fra poco e-”

“Ma no piccolo Paul, non voglio fare nulla di tutto quello che stai pensando anche se, ammettilo, ti piacerebbe. Voglio solo fare un gioco, ti va?”

“E facciamo questo gioco” disse Paul, sbuffando.

“Chiudi gli occhi.”

Paul lo guardò e rise. Molto spesso le affermazioni di John gli sembravano assurde e completamente senza senso, ma alla fine di lui si fidava completamente, avrebbe affidato la sua vita a John e, forse, in un certo senso, lo aveva già fatto.

Così chiuse gli occhi.

“Ti suonerò delle canzoni e dovrai dirmi cosa vedi”

Paul sorrise di nuovo, e John si beò per pochi secondi della visione del suo sorriso, scosse la testa pensando a quanto fosse uno stupido sentimentalista a volte, prese la chitarra e iniziò a cantare.

“Well, since my baby left me, I found a new place to dwell, It’s down at the end of lonely street at heartbreak hotel…”

Paul rise, e John alzò gli occhi al cielo pensando a quale immensa cazzata stesse pensando il compagno.

“Vedo un piccolo Lennon con i capelli intrisi di gel, una camicia a quadri rigorosamente sbottonata e una Mimi arrabbiata con il piccolo Johnny perché il look alla teddy boy non è consono a un bravo ragazzo” disse, tenendo gli occhi chiusi.
Non vide, quindi, che il maggiore gli aveva tirato un leggero schiaffetto sulla guancia sinistra.

“Ahia, mi hai fatto male” replicò massaggiandosi la guancia colpita.

“Questo è perché non riesci mai a fare la persona seria, e ora proseguiamo.”

“Ai suoi ordini sergente.
Sai, un giorno potremmo fare un album dove tu interpreti un sergente scorbutico, ti si addice il ruolo.”

“Oh yeah I tell you something, I think you’ll understand, when I say that something, I want to hold your hand…”

Paul sorrise ai ricordi di quella canzone, che aveva portato il suo gruppo così in alto, in cima alle classifiche mondiali, come diceva John.

“Vedo due giovani ragazzi, vestiti di nero dalla testa ai piedi, che corrono e corrono, che corrono tenendosi per mano, perché è l’unica cosa che possono permettersi.”

John alzò lo sguardo dalla sua chitarra, sorpreso da quanto avesse appena detto il ragazzo, non era abituato a questo tipo di dichiarazioni.

Perché era una dichiarazione, giusto?

“If I fell in love with you, would you promise to be true, and help me understand, ‘cause I’ve been in love before and I found that love was more than just holding hands.”

Così dicendo, o meglio, cantando, poggiò la chitarra a terra e lentamente si avvicinò a Paul.
L’osservò in piedi.

“Vedo… vedo due ragazzi, i loro cuori battono all’unisono, loro compongono insieme e quasi vivono insieme, ma sono troppo orgogliosi per ammettere qualcosa, non sanno nemmeno cosa. Vedo uno dei due ragazzi che in questo momento si avvicina al mio viso e, come suo solito, mi prende il mento tra le mani e mi bacia. Un bacio che mi fa toccare il cielo con un dito, che mi toglie il respiro, che mi fa morire ma al tempo stesso mi fa vivere.”

John aiutò Paul ad alzarsi, quando erano l’uno di fronte all’altro, studiò il suo volto.
Certe persone sono artisti, altre, sono arte da soli.
E Paul era arte, bellissima e incredibile arte.

John baciò quella sua opera d’arte e, Dio, quanto si sentiva fortunato.

Si baciarono, e Paul, sempre con gli occhi chiusi, disse:


“John, questo gioco mi è piaciuto.”














Ciao a tutti! 
Questa storia fa parte dell'iniziativa della pagina 
Two pf us "I'm happy just to write with you".
Ho scritto questa storia basandomi sulla canzone che mi è stata data: Tell me what you see.
Ringrazio la pagina per questa bella iniziativa e invito le persone a partecipare!
Arrivederci e alla prossima!







 
  
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