Dischiusi gli occhi,
leggermente assonnata.
Alzai il capo lentamente,
trovandolo a dormire.
Pensavo fosse già sveglio. Evidentemente mi sbagliavo pensai sorridendo.
Strinsi le coperte che mi
fasciavano il seno e continuai ad osservarlo divertita.
Buffo. Dolce. Tranquillo.
Beato.
Gli accarezzai una guancia
osservando le labbra dischiuse.
Con l’indice tracciai i
contorni della mia bocca e poi della sua, per vedere se c’era la minima
differenza.
Sospirai contenta tornando
con il capo sul suo torace, ridendo leggermente come una bambina.
“ Cos’hai da ridere?” la sua
voce mi colse impreparata. Alzai il capo osservandolo: aveva gli occhi chiusi,
ma era sveglio.
Mi morsi un labbro,
colpevole. “ Nulla.” asserii stringendomi a lui.
Il freddo mi intirizziva le
ossa e lui era sempre così caldo. Accennò un sorriso, o almeno lo sentii
accennare un sorriso.
“ Come va?” chiesi
imbarazzata da quel silenzio. Non potevo
godermi in pace quella serenità?! No!
“ Come dovrebbe andare?”
domandò.
“ Mh...bene?”
No, male.
“ No, male.” lo sapevo.
“ Ah, mi
‘spiace.” certo che sono un’emerita idiota.
Mi guardò leggermente male, io alzai le spalle.
“ Cosa ho detto di
sbagliato?” chiesi rassegnata.
“ Niente.” scosse il capo
divertito.
“ Cosa c’è ora?”
“ Sei strana.”
“ Non è vero io sono normalissima.”
misi il broncio.
“ Ah - ah” scandì lui. Mi
guardò sorridendo. “ Sei strana e buffa.”
“ Un attimo tu...tu stai...” mi voltai verso il suo viso. Lui riprese
l’espressione imbronciata di sempre.
“ Sto...cosa?”
“ Stavi sorridendo!” asserii
scandalizzata.
“ Non è vero.”
“ Sì, invece.”
“ Ti dico di no.”
“ Sì.”
“ No.” si mise sopra di me.
“ Sì.” arrossii lievemente.
“ No.” mi baciò il collo.
“ Sì.” sospirai
accarezzandogli la nuca.
Scese verso il basso,
baciandomi il seno. Mi guardò negli occhi malizioso.
“ No.” soffiò tornando a
baciarmi, scendendo verso l’ombelico.
Io annuii, leccandomi le
labbra. Arrossii di più quando giunse al ventre.
“ No.” scese ancora,
accarezzandomi le gambe.
Mugolai di piacere quando mi baciò.
Ritornò su, baciandomi delicato
sulla bocca.
La sua mano, dalla gamba,
salì verso di me, donandomi calde
carezze.
Piegai all’indietro la testa,
chiudendo gli occhi.
Affondò un dito al mio
interno, spingendolo dentro e fuori lentamente.
“ Apri gli occhi.” mi chiese, quasi ordinandolo. Alzai le palpebre, scoprendo i
miei occhi lucidi. Intrecciò il suo sguardo con il mio, domandandomi di non
richiudere gli occhi.
Estrasse il dito e mi guardò
ancora, mentre sussultavo a causa delle lievi contrazioni.
Gli circondai la vita con le
gambe, spingendolo verso di me.
Gemetti quando strofinò il
bacino contro il mio.
“ Sei...sei...”
balbettai cercando inutilmente di evitare che l’eccitazione mi ‘ sporcasse ’ la
voce.
“ Sono?” domandò malizioso,
spingendosi contro di me.
Ansimai. “ Su, dimmi: cosa
sono?”
Deglutii stringendo le
lenzuola. “ Nu...nulla” sussurrai con voce roca.
Sorrise beffardo, spingendosi
di nuovo. Mi coprii la bocca, gemendo.
“ Dai
cosa sono?” chiese ancora, accarezzandomi le gambe.
“ Basta...”
pregai mentre lui continuava a strusciarsi, massaggiandomi un seno. “ Ti prego, basta...” tornai a
coprirmi la bocca, imbarazzata perfino dei miei mugolii.
Rise divertito. “ Come vuoi
piccola.” acconsentì fermandosi.
Mi osservò malizioso,
tracciando una linea immaginaria con la mano che partiva dal mio collo e
terminava...terminava...
Mi morsi un labbro,
guardandolo negli occhi imbarazzata.
Iniziai a strusciarmi contro
di lui, provocandogli un riso leggero: gli avevo detto di fermarsi, ma appena
aveva smesso avevo capito che infondo non mi dispiaceva poi tanto. Mi allungai
a baciarlo sulle labbra, facendo aderire i nostri corpi.
Poggiò le mani sui miei
fianchi per poi muoversi, pressandoci
l’uno contro l’altra. Chiusi gli occhi, sentendolo immergersi dentro di me.
Gemetti.
“ Io...” si avvicinò
al mio orecchio, sussurrando. “ Ti...” il ritmo delle
spinte iniziò ad affievolirsi. “Amo...” mormorò
mordicchiandomi il lobo, conducendomi all'apice.
“ Dimmelo...dimmelo ancora” gli chiesi ansante.
“ Cosa?” domandò sorridendo beffardo.
“ Di'...di' ancora che mi ami...” lo guardai
negli occhi determinata.
“ Mh...vediamo...” temporeggiò annusandomi la
pelle. Si avvicinò alla mia bocca, guardandomi le labbra. Divenne serio, per
questo credo non stesse scherzando quando disse “ Ti
amo.”. Lo soffiò dolcemente, baciandomi con foga.
Ed ancora una volta io
arrossii.