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Autore: Shainareth    11/05/2015    4 recensioni
*** Attenzione! Spoiler per chi non ha giocato l'episodio 24! ***
Di certo papà non si curava di abbassare il tono della voce per esprimere il proprio dissenso al riguardo. Fu questo che mi indusse a fermarmi prima di mettere piede in salotto, dove lui e la mamma stavano discutendo di ciò che era accaduto quel pomeriggio [...]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dolcetta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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PREOCCUPARSI




«È troppo piccola, ti dico!»
   Di certo papà non si curava di abbassare il tono della voce per esprimere il proprio dissenso al riguardo. Fu questo che mi indusse a fermarmi prima di mettere piede in salotto, dove lui e la mamma stavano discutendo di ciò che era accaduto quel pomeriggio: Kentin era venuto a prendermi a casa per andare insieme al negozio di animali e avevo dovuto presentarlo di nuovo ai miei… questa volta ufficialmente. Almeno dal loro punto di vista, dal momento che io e lui, in realtà, non stavamo insieme. Avevo provato a spiegarlo, anche e soprattutto per timore che papà potesse dare in escandescenza, ma la mamma e lo stesso Kentin ci avevano messo del loro, puntualizzando che quell’uscita era un appuntamento vero e proprio. Mi ero sentita parecchio in imbarazzo, lo confesso, però mi rendevo conto che prima o poi, se le cose fossero continuate in quel modo, avrei comunque dovuto affrontare quel tipo di situazione. Tanto valeva iniziare a farlo gradatamente, no?
   «Non è più una bambina», stava dicendo mamma con la stessa serenità con cui poche ore prima si era rivolta a Kentin. «Ha già passato l’età per le semplici simpatie. È giusto che inizi a sperimentare anche cos’è l’amore.»
   Un momento. Mamma voleva prendere le mie difese o far sì che papà mi rinchiudesse in camera vita natural durante?!
   Qualunque fosse stata la reazione di mio padre, non riuscii a vederla attraverso la porta chiusa. Mi abbassai e provai a sbirciare dal buco della serratura, ma tutto ciò che fui in grado di scorgere fu il suo gomito e parte dell’avambraccio. Mi parve che i suoi muscoli si fossero fatti più tesi del solito e non lo reputai un buon segno.
   «E poi», riprese mamma, «credo si tratti di una cosa seria.»
   No, davvero: di che diavolo stava parlando?! Quando mai le avevo parlato di Kentin in certi termini?! Non potevo nemmeno covare il sospetto che avesse letto il mio diario segreto per la semplice ragione che non ne avevo uno. Pertanto, come poteva sapere che si trattava di una cosa seria?!
   «Sai, quel peluche che ha sul comò da tanto tempo? Beh, è stato lui a regalarglielo.» Argh. Odiavo la memoria di ferro della mamma. «Inoltre, non molto tempo fa l’ha riaccompagnata a casa e sono rimasti qui fuori a parlare per un po’.» Sì, ma di tutta quella triste vicenda della famiglia di Nathaniel, non certo di questioni romantiche – purtroppo.
   Passò qualche lungo istante prima che papà, con voce cupa, borbottasse: «Io però non mi ricordo di lui.»
   «Come no? Lo abbiamo visto anche il giorno della recita, ricordi? Ha salvato la nostra piccola Cappuccetto Rosso dalle fauci del Lupo Cattivo», ridacchiò mamma, trovando forse divertente stuzzicare i nervi di papà.
   «Quello me lo ricordo bene», replicò difatti lui, fra i denti. In effetti, senza neanche rispettare le direttive del copione, Kentin era saltato sul palco prima del tempo per paura che Castiel potesse giocarmi qualche brutto scherzo e, sotto agli occhi di tutti, mi aveva stretta a sé con fare protettivo. Era stato in quel momento che, per la prima volta, avevo iniziato a rendermi conto di quanto mi sentissi bene fra le sue braccia e, soprattutto, che forse avrei dovuto mettere in discussione il mio affetto per lui, guardando al di là della bella amicizia che ci aveva sempre legati.
   «E allora?»
   «Non mi ricordo di lui nella vecchia scuola», puntualizzò allora papà, con voce stizzita. Non c’era da meravigliarsene, dal momento che Kentin aveva subito una metamorfosi non indifferente durante i mesi passati alla scuola militare.
   Mamma parve cascare dalle nuvole. «Come no? Non ti ricordi di Ken? Sono in classe insieme sin dalle medie.»
   «Quel Ken?!» Il tono di mio padre sottolineava tutto lo stupore da lui provato. «Era un ragazzino basso e goffo! Con due fondi di bottiglia sul naso!» E questo, evidentemente, in passato doveva avergli dato la garanzia che io non potessi interessarmi a lui. Mi ritenni offesa. Al di là di tutto, avevo sempre nutrito un profondo affetto per il mio migliore amico e, col senno di poi, mi ero resa conto che, con tutta probabilità, Kentin mi era piaciuto sin dal primo istante in cui ci eravamo conosciuti. Beh, magari non subito in termini romantici, ma che importanza poteva avere?
   La risata della mamma tornò a risuonare oltre la porta. «Direi che è tornato come nuovo dalla scuola militare.» Bah, forse. Ma anche se era cresciuto di qualche centimetro in altezza e se aveva messo su un po’ di massa muscolare e il viso gli si era assottigliato, perdendo i tratti dell’infanzia, gli occhi e i lineamenti di Kentin non erano affatto cambiati. «È diventato un così bel ragazzo, adesso!»
   «Beh, non mi piace», dichiarò risolutamente mio padre, stringendo il pugno – ora riuscivo a vedergli anche quello.
   «A te non piacerebbe nessuno dei ragazzi che girano attorno alla tua bambina», lo prese in giro mamma.
   «Perché, ce ne sono altri?» s’interessò di sapere lui, con una certa agitazione.
   L’altra tornò a ridere. «Non ne ho idea, ma di certo Kentin è il suo corteggiatore più fedele.» E su questo non potevo darle torto, visto che aveva persino costretto i suoi genitori a fargli cambiare scuola pur di seguirmi in quella nuova.
   Papà borbottò qualcosa che non riuscii a decifrare. Poi scandì, nervoso: «E comunque è uno sfacciato a dichiarare senza peli sulla lingua di avere un appuntamento con lei.» Oh, se solo avesse saputo fino a che punto Kentin fosse capace di essere sfacciato su quel genere di questioni, di certo quella dell’appuntamento gli sarebbe sembrata una sciocchezza. Soprattutto se paragonata a quella del matrimonio di cui il povero Nathaniel era stato persino testimone…
   «Almeno non lo si può certo accusare di essere ipocrita», lo difese prontamente mamma. «Penso, invece, che sia proprio un bravo ragazzo a voler mettere subito in chiaro le cose.»
   «Ma hai sentito cos’ha detto lei?» insistette papà, sempre più cocciuto. «Non era affatto dell’idea che si trattasse di un appuntamento.»
   Mi morsi un labbro, facendomi un esame di coscienza: se tutti, sia a scuola che a casa, avevano interpretato quell’uscita come un incontro romantico, forse avrei dovuto rivedere il mio punto di vista.
   «E che avrebbe dovuto dire?» tornò a scherzare mamma. «Lo sa come sei fatto e sa che, come difatti è successo, ti sarebbe saltata subito la mosca al naso per questa storia.»
   «Secondo me l’ha costretta ad uscire con lui.»
   «Oh, questa, poi…!» Scoppiò a ridere, mentre io non potei far altro che sollevare gli occhi al soffitto e sospirare pesantemente, muovendo le labbra in una muta preghiera affinché Iddio mi desse tanta, tanta pazienza. «Ti pare che, se fosse un corteggiatore sgradito, lei terrebbe il suo peluche così in bella vista? Avrebbe comprato e indossato un vestito tanto grazioso apposta per uscirci insieme? Si farebbe riaccompagnare a casa da lui, di tanto in tanto? Sii ragionevole, per favore… Nostra figlia non è mica una stupida.»
   Invece lo ero eccome, perché se avessi accettato di baciare Kentin, quel lontano giorno nell’aula di scienze, sicuramente questa discussione fra i miei genitori sarebbe avvenuta molto prima e io avrei avuto la certezza di poter presentare loro il mio attuale migliore amico come il mio ragazzo. Ancora mi mangiavo le mani, dannazione…
   «Inoltre, si conoscono da tanti anni», continuava a dire mamma, cercando di far ragionare papà. «Se ci fosse stato qualcosa di sbagliato, in questo ragazzo, lei se ne sarebbe di certo accorta, ti pare?»
   «Sempre ammesso che non lo guardi attraverso delle lenti rosa», fu subito contraddetta. Se solo mio padre si fosse reso conto di quanto, in realtà, fossi consapevole dei difetti di Kentin, non si sarebbe minimamente preoccupato della mia obiettività al riguardo.
   Mamma sghignazzò per l’ennesima volta. «Dài, smettila di tenere il broncio. È quasi ora di cena e non voglio che tu la metta ancora in soggezione mentre siamo a tavola.»
   Papà emise un verso strano, tipo grugnito. «Non la metto affatto in soggezione», brontolò. «Vorrei solo che aprisse gli occhi e capisse che non ci si deve fidare dei ragazzi. Hanno solo una cosa, in testa.»
   Seppur in imbarazzo, non potei fare a meno di inarcare le sopracciglia: davvero mio padre credeva che fossi così ingenua? E comunque di certo non dovevo preoccuparmi di Kentin: nonostante la sua sfacciataggine, era talmente dolce e sensibile che non si sarebbe mai permesso di mancarmi di rispetto. Mi voleva troppo bene per farlo – proprio come io ne volevo a lui.
   «È il suo primo fidanzatino, lascia che faccia le sue esperienze.»
   Oh, mamma… Questo era di gran lunga più imbarazzante di quanto aveva detto papà un attimo prima. Mi venne quasi da guaire, e se mi trattenni fu soltanto per non farmi scoprire nell’atto di origliare i loro discorsi riguardo al mio… primo fidanzatino. Peccato solo che le cose non stessero realmente così.
   «Non voglio che quel tipo le spezzi il cuore», ribatté animatamente mio padre, tornando a stringere il pugno e ad irrigidire i muscoli del braccio.
   «Chi ti dice che lo farà?»
   «A quest’età non possono fare sul serio. Non durerà.»
   Non mi piacque quella dichiarazione. Che poteva saperne, lui? D’accordo, sicuramente aveva molti più anni e molta più esperienza di me, al riguardo, ma non era giusto che mi tagliasse le gambe a tal punto. Non avevo forse il diritto di vivere appieno quella storia – che poi neanche era iniziata – come se fosse stata l’amore della mia vita?
   Mi venne un groppo allo stomaco e mi si serrò la gola. Smisi di spiare dal buco della serratura e rimasi in ascolto, fingendo di non far caso agli occhi che mi si erano fatti improvvisamente umidi.
   «Non puoi mica darlo per scontato», lo ammonì blandamente la mamma, prendendo ancora una volta le mie difese. «Lasciala in pace, con questa storia, per favore…»
   Seguì un altro breve istante di silenzio, poi udii un profondo sospiro di mio padre. «È che… mi preoccupo per lei…» ammise finalmente, la voce quasi insicura.
   Il groppo alla bocca dello stomaco si sciolse ed io mi lasciai andare ad un sorriso, concedendo ad una delle lacrime represse di scivolare giù sul viso. L’asciugai prima ancora che raggiungesse l’angolo della bocca, il cuore colmo di affetto. In quel momento pensai che, se solo le cose fra me e Kentin fossero state più chiare, sarei entrata in salotto e avrei abbracciato quell’uomo testardo per rassicurarlo che, qualunque cosa fosse accaduta in futuro, io sarei sempre stata la sua bambina e lui sarebbe sempre stato il mio adorato papà. Nessuno, nemmeno Kentin, mi avrebbe mai portata affettivamente via da lui.












Che adorabile suocero, sarà il papà della Dolcetta. ♥
In ogni caso, dopo questo primo appuntamento con tanto di presentazione "ufficiale" in famiglia (lol), mi chiedo se le nostre Dolcette avranno la fortuna di potersi ritenere ad un passo dall'avere il loro "primo fidanzatino". :'D Sarebbe interessante ai fini della trama, ma comprendo che per i programmatori del gioco sarebbe assai difficile da realizzare. Rimarrà un sogno, per il momento. :'(
Per curiosità, comunque, dopo aver vissuto questa bella esperienza di presentare (di nuovo) Kentin ai genitori della Dolcetta, mi sono tolta lo sfizio di vedere dei gameplay in cui accadeva la medesima cosa, ma con Nathaniel e Castiel - su quest'ultimo ho riso come un'idiota per uno scambio di battute fra lui e il papà di lei, e per le rispettive facce. X°D Ora però sono curiosa di sapere com'è stato organizzato lo stesso momento per Lysandre e Armin, visto che online non si trova niente su di loro (e manco su Kentin, meno male che l'ho "vissuto in prima persona"). *_*
Chiudo qui e vi ringrazio per aver letto quest'ennesima sciocchezza.
Buona giornata a tutti e buon inizio di settimana! :*
Shainareth





  
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