Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: SamWeasley    11/05/2015    2 recensioni
“Prima hai detto che vuoi un papà per Natale, vero?”
La piccola annuì.
“Posso dirti un segreto?” le disse, stringendole le manine fra le sue.
“Sì”
“Se vuoi io di papà te ne posso regalare due” le sussurrò all’orecchio.
---
Un giorno Louis e Zayn vanno in visita all'orfanotrofio di Londra e il più grande si innamora perdutamente di una bambina che ha chiesto un papà a Babbo Natale. Chi, se non i nostri Larry, potrà realizzare questo desiderio?
Larry
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era una bella giornata all’orfanotrofio di Londra. Il sole illuminava una serie di lettini uguali dove dormivano una decina di bambini tra i tre e i sette anni. 

 

Tra di loro c’era Clare, una bambina di cinque anni dai lunghi boccoli castani e dagli occhi scuri. 

Fu la prima a svegliarsi, quella mattina. 

Aveva una strana agitazione addosso, come se stesse per succedere qualcosa. 

Appena scese in sala mensa trovò un sacco di ragazzine più grandi, tutte sopra i dodici anni. Era strano trovarle lì a quell’ora del mattino, specialmente nei giorni di vacanza. 

Clare non se ne curò più di tanto e si sedette al solito posto, iniziando a mangiare i suoi cereali.

Quella sensazione alla bocca dello stomaco non se ne voleva andare, ma Clare non ci fece molto caso. Mangiò in fretta e poi andò nel salone a fare i suoi esercizi di scrittura.

Era una bambina intelligente e anche un po’ chiusa e per questo, a soli cinque anni, sapeva già leggere e scrivere. Aveva sempre preferito la compagnia di matite e personaggi immaginari a quella dei suoi coetanei.

Clare, poi, era scoraggiata. Pensava che non sarebbe mai stata adottata. Ogni volta che una coppia veniva a prendere un bambino ne sceglieva uno piccolo e lei, dall’alto dei suoi cinque anni, era già troppo grande. In più non voleva una mamma, solo un papà.

La sua vera mamma l’aveva abbandonata dopo la morte del suo vero papà e lei, inconsciamente, aveva deciso di chiudere con le donne.

 

Stava nel salone da un po’ quando finalmente capì il motivo di tutto quel trambusto mattutino.

Due ragazzi sui venticinque anni aveva appena fatto il loro ingresso nel salone, accolti da un boato di applausi e di gridolini delle ragazze più grandi.

Clare non poteva negare che fossero belli, ma non capiva ancora chi fossero o cosa ci facessero lì. 

Uno aveva la pelle un po’ scura, un sacco di disegni sulle braccia e due orecchini. 

Anche l’altro aveva un sacco di disegni sulla pelle, due occhi azzurri azzurri e un bel sorriso.

Clare si guardò intorno e vide che nessuno dei piccoli era in giro, in quella stanza c’era solo lei. Però era curiosa e decise di rimanere. 

I due ragazzi iniziarono a parlare e Clare scoprì che si chiamavano Zayn e Louis e facevano i cantanti. Erano due degli One Direction, quel gruppo che le ragazze grandi ascoltavano sempre a tutto volume.

I due continuavano a parlare con le fan, ma a Clare non interessava più. Così prese il suo quaderno e la sua matita e se ne tornò nelle stanze dei bambini.

Mentre passava sentì dire a una delle tate che i due ragazzi avrebbero voluto incontrare anche i piccoli. Clare si stupì.

“Perché?” si chiese, ma si trattenne dal domandarlo ad alta voce.

Alla fine, a lei, non cambiava niente.

 

Era passata forse un’oretta da quando Clare aveva lasciato il salone.

Sentì del vociare fuori dalla porta e tutti i bambini si fermarono.

La tata Melissa li fece sedere ordinatamente sulle panche prima di far entrare i due ragazzi.

Sembravano più rilassati di poco prima quando si sedettero in mezzo a loro.

Si presentarono e poi iniziarono a giocare con i più piccoli, facendoli ridere.

Clare si sentiva un po’ esclusa, almeno finché Louis, il ragazzo dagli occhi blu, non chiese:

“Cosa vorreste da Babbo Natale?”

Quasi tutti i bambini piccoli chiesero dei giochi, qualcun altro chiese un cucciolo o una famiglia.

Clare rispose, candidamente:

“Un papà”

Sì, lei voleva un papà. Non una mamma, non una famiglia, solo un papà.

Si accese una strana luce negli occhi di Louis nel sentire la risposta di quella bambina dai ricci così simili a quelli del suo Harry.

Così, dopo che tutti si furono messi a giocare o a disegnare con Zayn, Louis si era avvicinato a quella bambina che stava in disparte a leggere.

“Ciao” la salutò, timidamente.

La piccola alzò lo sguardo da quelle parole che non riusciva a capire e lo piantò negli occhi blu del ragazzo.

“Ciao” disse, semplicemente, chiedendo il libro.

“Come ti chiami? Io sono Louis” le chiese, porgendogli una mano.

Lei la strinse nella sua minuscola e “Clare” si presentò.

“Prima hai detto che vuoi un papà per Natale, vero?”

La piccola annuì.

“Perché non una mamma?”

“Perché la mia non mi ha voluto e io non voglio essere abbandonata di nuovo”

Dai suoi occhioni scuri iniziarono a scendere delle piccole lacrime che intenerirono ancora di più Louis, che ormai si era innamorato di quella bambina.

“Posso dirti un segreto?” le disse, stringendole le manine fra le sue.

“Sì”

“Se vuoi io di papà te ne posso regalare due” le sussurrò all’orecchio.

Gli occhi della bambina si spalancarono per la sorpresa e le sue labbra si allargarono in un sorriso. Sulle guance le si formarono due bellissime fossette.

“Assomigli tanto ad Haz” disse Louis, quasi fra sé.

La bambina però lo senti e “Chi è Haz?” chiese.

“Haz, o meglio Harry, è mio marito. E ha chiesto una bambina a Babbo Natale”

La bambina non capiva, cosa voleva dire quel ragazzo?

“Scusa, ma quanti anni ha?” chiese, candidamente, la bambina.

Aveva sempre sentito le ragazzine più grandi dire che Babbo Natale non esisteva, che era una cosa per bambini. E ora Louis le veniva a dire che suo marito aveva chiesto una bambina a Babbo Natale.

“Ha ventitré anni, ma è un eterno bambino. E ti assomiglia tanto”

Louis disse queste parole con un enorme sorriso sulle labbra e una dolcissima luce negli occhi che Clare era sicura di non aver mai visto su nessun volto.

La bambina si fece coraggio e si sedette sulle gambe di quel ragazzo un po’ strano ma che le ispirava grande sicurezza.

“Davvero mi assomiglia?” gli chiese.

Il sorriso di Louis si aprì ancora di più mentre mostrava una foto alla bambina.

“È bello” commentò la piccola, innocente.

“Sì, molto bello” precisò Louis, perdendosi negli occhi fotografati del marito.

Parlarono per un altro bel po’ di tempo e, quando fu l’ora di andarsene, Louis lasciò una parte del suo cuore a quella bambina dagli occhi troppo svegli e dai capelli troppo ricci.

 

———————————————————————————————————————————

 

Clare si sentiva combattuta, quella sera. Era stesa sul suo lettino e stringeva forte Boh, il suo coniglietto di pezza, ultimo regalo del suo vero papà.

Ripensava a quel ragazzo degli occhi azzurri e al modo in cui guardava la foto di suo marito. Clare aveva cinque anni e di certo non sapeva cos’era l’amore, non l’aveva né provato né visto, ma le principesse delle storie che aveva imparato a leggere si svegliavano sempre col bacio del vero amore. E Louis era sicuramente il principe azzurro di Harry.

Certo, le sembrava un po’ strano che in questa storia ci fossero due principi invece di un principe e una principessa, ma non si pose tante domande.

Se era vero che i due si amavano, e Clare ne era certa, a lei andava bene.

E se Louis avesse mantenuto la promessa di parlare con Babbo Natale, forse lei avrebbe addirittura potuto avere due papà. E non poteva essere più felice di così.

Si addormentò con un sorriso sulle labbra e tanto amore nel suo piccolo cuoricino.

 

In un’altra casa, sempre a Londra, invece, un ragazzo non riusciva a prendere sonno.

Quella bambina gli era entrata dentro, proprio come aveva fatto Harry tanti anni prima. Erano bastati uno sguardo e un timido saluto.

Ed ora se ne stava seduto sul letto, impaziente, per parlare col marito.

Harry era uscito a cena con sua sorella Gemma e Louis non voleva essere di troppo, ma adesso si pentiva di non essere andato.

Avrebbe voluto il suo Babycakes a casa per raccontargli della piccola Clare.

 

Proprio mentre controllava per l’ennesima volta l’orario sul telefono sentì scattare la serratura della porta d’ingresso e si precipitò giù per accogliere il marito.

“Ehi, Boo. Non pensavo fossi sempre sveglio” gli disse questo, togliendosi il cappotto.

Louis gli saltò subito in braccio e lo baciò, prima di tirarlo per un braccio in camera loro.

Non aveva ancora detto una parola.

“Lou, cos’è successo?” chiese il riccio, preoccupato e allo stesso incuriosito dal comportamento del marito.

“Ho una sorpresa per te” gli disse solamente.

Harry pensò che per fortuna era un ragazzo e non poteva dirgli di aspettare un bambino. O forse sì? Doveva smettere di leggere tutte quelle fanfiction!

“Se fossi una donna penserei che sei incinto” scherzò il più piccolo.

Il sorriso di Louis si spense un pochino e Harry mise su un’espressione confusa.

“Lou, mi dici che succede? Se sei incinto va bene. Sarebbe parecchio strano, ma…” iniziò il riccio, ma l’altro lo fermò.

“No che non sono incinto! Devi smettere di leggere certa roba! Comunque, volevo dirti che ho trovato la tua lettera per Babbo Natale”

Harry arrossì e pronunciò solo un “Oh”.

“E magari ti farà piacere sapere che oggi ho conosciuto una bambina che a Babbo Natale ha chiesto un papà”

Harry si ricordò all’improvviso che quel giorno Louis e Zayn erano andati all’orfanotrofio e un grande sorriso con tanto di fossette gli si aprì sul volto.

“Com’è?” chiese.

“Si chiama Clare e ha cinque anni. Ha i boccoli castani proprio come i tuoi e due fossette proprio come le tue. Ha gli occhi scuri e un bellissimo sorriso. Sa già leggere e scrivere, le piacciono le Barbie e le matite colorate, la sua principessa preferita è Belle e adora giocare a palla. E, cosa più importante, vuole un papà e non una mamma” rispose Louis, gesticolando come un pazzo.

“È perfetta” disse Harry.

“Fra poco più di una settimana è Natale, che ne dici se domani andiamo a parlare con la direttrice?” chiese Louis, entusiasta come un bambino.

“Dico che sarebbe perfetto” gli rispose l’altro, con un dolce bacio sulle labbra.

 

———————————————————————————————————————————

 

La mattina dopo Clare fu svegliata dalla tata Melissa che le diceva che qualcuno la stava aspettando di sotto in salone. La bambina le chiese subito chi fosse, ma la ragazza non rispose.

Clare sperò con tutto il cuore che fosse Louis. O Babbo Natale. O entrambi.

 

Nel frattempo, al piano di sotto, una coppia di ragazzi parlava con la direttrice. 

“Sapete che è un passo importante, vero? Non si può più tornare indietro” gli chiese per la centesima volta la donna.

Secondo lei quei due ragazzi erano troppo giovani per assumersi una tale responsabilità. E sì, secondo lei non era giusto che avessero scelto proprio una bambina. Sì, insomma, erano sempre due ragazzi e un giorno sarebbero stati due uomini, cosa ne potevano sapere del mondo femminile? 

Aveva provato a proporgli un altro bambino, magari un maschietto, ma erano irremovibili. Loro volevano Clare.

La donna si era lasciata convincere e aveva mandato a chiamare la piccola.

In fin dei conti erano sposati e le adozioni per le coppie gay erano legali, quindi non poteva certo impedirgli niente.

“Sì, siamo sicurissimi” le rispose Louis per l’ennesima volta.

Ogni volta che le ripeteva questa frase il ragazzo sembrava sempre più convinto e riusciva a convincere anche lei.

Proprio mentre stava per chiedere un’altra volta ai due ragazzi se fossero sicuri, la donna sentì un leggero bussare alla porta.

“Avanti” disse.

Era Clare.

Appena la bambina si accorse che ad aspettarla c’era davvero Louis spalancò la bocca in un gran sorriso, facendo comparire quelle due splendide fossette sulle guance.

Fu un attimo e si ritrovò fra le braccia del suo nuovo amico e, forse, futuro papà.

“Sei tornato” gli disse, facendosi stringere.

“Te l’avevo promesso. E ho portato Harry”

Solo in quel momento la bimba sembrò accorgersi del ragazzo seduto sulla sedia vicino alla loro.

“Io sono Clare” gli disse, porgendogli la mano.

Quella del ragazzo era enorme.

“Ciao Clare, io sono Harry” si presentò il ragazzo, con un ampio sorriso e due fossette sulle guance.

Clare si accoccolò  ancora di più fra le braccia di Louis e si sporse per dirgli qualcosa all’orecchio.

“È più bello che in foto”

Louis scoppiò a ridere, beccandosi due occhiate confuse dalla direttrice e dal marito.

La bambina arrossì e nascose il volto contro il collo di Louis, facendosi piccola piccola tra le sue braccia. Il sorriso di Harry si spense un po’ vedendo che Clare si nascondeva da lui. Louis se ne accorse e sussurrò qualcosa alla bambina che si alzò dalle sue ginocchia per farsi prendere in braccio da Harry.

Louis si perse a contemplare le sue due meraviglie abbracciate. Un sorriso dolce - da diabete, come lo avrebbe definito Zayn - gli si allargò sul volto.

“Clare, questi due ragazzi vorrebbero adottarti” disse la direttrice, interrompendo la scena familiare.

Gli occhi della piccola diventarono lucidi di lacrime mentre spostava lo sguardo da Harry a Louis.

“Non vuoi?” le chiese il riccio.

La bambina annuì, rifugiandosi contro il petto del ragazzo.

“Quando possiamo portarla a casa?” chiese Louis “settimana prossima è Natale e…”

“Appena le pratiche saranno pronte vi chiamerò, credo che per la Vigilia potrà essere a casa con voi”

Gli occhi dei due ragazzi si fecero lucidi e la bambina si aggrappò alle spalle del suo nuovo papà.

“Grazie Babbo Natale” disse, facendo ridere un po’ tutti.

 

———————————————————————————————————————————

 

24 dicembre

 

Era tutto pronto. Quel giorno la loro bambina sarebbe stata finalmente loro. Mancava una sola firma per rendere il tutto ufficiale e i due ragazzi non stavano più nella pelle.

“Svegliati Boo, dobbiamo alzarci” lo chiamò il più piccolo, cercando di districarsi dall’abbraccio.

“Ancora cinque minuti, Babycakes” protestò l’altro, stringendosi ancora di più al suo corpo.

“Amore, sai che giorno è oggi?”

“Mph” rispose, nascondendosi ancora di più tra le braccia dall’altro.

“Auguri ventiseienne” gli sussurrò, prima di lasciargli un dolce bacio sulla fronte.

Louis scattò a sedere sul letto, realizzando solo in quel momento che tra poche avrebbero finalmente portato a casa Clare.

Si strofinò un occhio prima di girarsi e appropriarsi delle sue labbra.

“Grazie. E buongiorno. E ora in piedi, dobbiamo andare a prendere Clare!” gli disse, spingendolo blandamente giù dal letto.

Il più piccolo scoppiò a ridere e, dopo un veloce bacio sulle labbra, scese a preparare la colazione.

Un’ora più tardi erano in auto diretti all’orfanotrofio.

Erano elettrizzati e nervosi, ma soprattutto felici. E ringraziarono il cielo che nessun paparazzo avesse deciso di seguirli quel giorno.

Entrarono dal portone principale e per poco non fecero svenire un paio di ragazzine che, ancora in pigiama e struccate, scendevano a fare colazione. 

Dopo aver firmato autografi e scattato foto riuscirono a sgusciare nell’ufficio della direttrice che li aspettava già da mezz’ora.

“Buongiorno, pensavo aveste cambiato idea” li accolse la donna  con cipiglio severo.

“Buongiorno” la salutò Harry, con sguardo basso. Si era seriamente offeso all’osservazione della donna.

“Buongiorno. In realtà eravamo in anticipo, ma ci abbiamo messo quaranta minuti per attraversare il corridoio” rispose Louis un po’ scocciato.

La donna non rispose ma li invito semplicemente ad accomodarsi.

Poi gli mise davanti un plico di fogli da firmare.

Finita la parte burocratica, Louis chiese di Clare.

“Credo stia sempre dormendo. Posso mandare qualcuno a svegliarla se volete andare via subito”

“Possiamo salire noi?” le chiese Harry, con una luce emozionata negli occhi.

“Chiamo un tata che vi accompagni. Aspettatemi qui”

Detto questo si alzò e uscì.

Louis approfittò della solitudine per avvicinarsi a Harry e lasciargli un dolce bacio, sussurrandogli un “Congratulazioni papà” sulle labbra.

Poco dopo la direttrice ricomparve con una tata e si congedò da loro, congratulandosi e invitandoli a tornare.

“Clare non stava più nella pelle ieri sera e non credo abbia dormito molto” gli disse la tata mentre salivano le scale.

Le labbra di entrambi si stesero in un sorriso ancora più largo che raggiunse però il massimo quando entrarono nella stanza della piccola e la videro addormentata nel suo lettino.

Louis prese coraggio e, accucciandosi vicino a lei, iniziò a lasciarle lievi carezze fra i capelli, provando a svegliarla.

La bambina reagì infilandosi un pollice in bocca per fermare un verso di disapprovazione.

Harry sorrise e disse al marito:

“È proprio come te”

Louis gli rispose con una linguaccia prima di tornare a dedicare attenzioni a Clare, che alla fine si arrese, spalancando gli occhioni scuri.

Non appena incrociò le iridi blu di Louis saltò seduta sul letto allacciando le braccine al collo del ragazzo.

“Buongiorno” le sussurrò, lasciandole un bacio sui capelli.

“Auguri Louis” gli rispose lei.

Il ragazzo la guardò e lei rispose:
“La tata mi ha detto che oggi sarebbe stato anche il tuo compleanno e…”

“E tu sei il regalo di compleanno più bello che potessi immaginare” le disse, lasciandole un bacio sulla guancia.

La bambina si sporse e, solo allora, notò Harry.

“Quindi siete ufficialmente i miei papà?” gli chiese, con lo sguardo carico di aspettativa.

“Se non ci vuoi più è troppo tardi, Clare Tomlinson-Styles” le rispose Louis, stringendosela ancora di più al petto.

La bambina alzò gli occhi sull’altro ragazzo.

“Papà, vieni anche tu” gli disse, con un cenno della mano.

Il riccio scoppiò a piangere prima di stringere fra le braccia la sua famiglia.

 

 

 

 

SPAZIO AUTRICE:

 

Salve!

Questa è la prima ff che posto su questo fandom ma, come molti di voi probabilmente sanno, ne sono un’assidua frequentatrice!

Come potete vedere sul mio profilo ho già pubblicato delle storie, e potete anche vedere che sono incompiute. Sono un’autrice pessima, lo so. Spero di riuscire a completarle.

Comunque, torniamo alla storia.

L’ho scritta probabilmente prima di Natale e l’ho ritrovata pochi giorni fa, quindi ho deciso di pubblicarla.

Il periodo in cui l’ho scritta giustifica la presenza di Zayn, non pensavo avrebbe potuto lasciare il gruppo, ma va beh…

Piccola precisazione: non ho niente contro le Mpreg, anzi, ne leggo un sacco, specialmente quelle molto fluff, solo che continuo a pensare che un uomo incinto sia un po’ strano, mettiamola così.

Spero vi sia piaciuta e, se volete, recensite!

Baci,

Sam_

  

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: SamWeasley