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Autore: GRACE_WHITE    11/05/2015    5 recensioni
E’ di stirpe titanica e bellezza innata
Lei la battaglia dovrà impedire
Con il semidio del fuoco e più di una sorella sbagliata
La nave col drago potrà governare.
Le onde greche dei senza vita saran da attraversare
Con l’aiuto del re degli spettri e i figli del mare
E il tributo all’amore dovranno donare.
La battaglia di due dei nell’ultimo Olimpo sarà celebrata
Per decidere chi conquisterà la dea tanto amata
Ma essa dovrà avere una fine prima dell’inizio della nuova era
Per impedire la seconda con intelligenza ed evitare la Chimera.
La titanide risorgerà dall’arida terra
E la caduta arriverà quando la madre e il figlio regneranno
Il colpo di grazia sarà servito al culmine della guerra
Prima del tramonto dell’ultimo giorno di metà anno.
Ma a chi andrà sarà deciso dal destino
I Titani cadranno in un sonno abissale
O
L’età degli dei avrà fine con la Dea Mortale...
Spero vi abbia incuriosito
-Grace
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Leo Valdez, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Piovono Diet Coke
 
 
L’incontro con Poseidone mi ha scosso, è stato tutto così veloce e avevo un sacco di domande da fargli, ma me ne sono fatta una ragione, probabilmente avrà avuto dei problemi sull’Olimpo o roba del genere.
Chissà che benedizione mi avrà dato? Spero non sia qualcosa del tipo Dominare gli Squali & Co., perché non sarà molto utile se la battaglia si terrà al centro di Newt York, e questo significa niente acqua.
Prego gli dei che non si tratti di un accrescimento fisico, per esempio muscoli a volontà… no, tutto tranne questo.
Scaccio dalla mente quei pensieri, quando arriverà il momento riceverò questa stupida benedizione, ora devo pensare ad altro. Devo trovare Percy, raccontargli della chiacchierata padre-figlia, ma non credo che ne sarà contento. Ogni volta che tiro fuori il discorso di papà sembra sempre un po’ scontroso.

Mi sto avviando verso il Senato, forse lo troverò li. Percorro tutto il Campo Giove, visto che i tempi sono dall’altro lato della collina, molti mi osservano e io non posso fare a meno di sentirmi a disagio. Cerco di ignorare gli sguardi e continuo a camminare veloce e concentrata sul terreno.
Ad un certo punto, quando sono a pochi metri dal tempio del Senato, sento urlare dietro di me:- Fate largooo! In arrivo un figaccione con il rinfrescooo!- mi volto di scatto, ma non faccio in tempo che subito mi ritrovo a terra, con sopra di me una specie di capra umana.
Lancio un urlo e scalcio via il ragazzo-pecora. Ha la pelle abbronzata, due piccole corna si intravedono tra i rasta color cioccolato. Il fisico non è male, mi guarda- Whoa, whoa! Attenta!-

Non mi accorgo in tempo di quello che ha detto, alzo soltanto lo sguardo dove stava guardando e una decina di lattine color argento mi cadono in testa- Ahi!- grido, sfregandomi la nuca- Ehi!- esclamo a quello che mi sembra un satiro, tasto il terreno in cerca dei miei occhiali appena caduti, lui li trova prima di me e me li mette sul naso.
Osservo la creatura. In mano ha una specie di contenitore simile ad una bacinella, forse quando mi si è schiantato contro gli sono volati in aria quelle bibite. Lui mi tende una mano e mi aiuta a rialzarmi- Scusami, dolcezza. Ma questo bel pezzo di satiro ti aveva detto di spostarti.- si giustifica, piazzando le mani sui fianchi.
Mantengo la calma e respiro profondamente- Non preoccuparti, è stata colpa mia.- bisbiglio tra i denti. Lo aiuto a raccogliere le lattine e appena leggo il nome sorrido- Diet Coke!-

-Esatto.- conferma lui, riprendendo il catino con le bibite- Le sto portando in Senato. Stanno parlando di guerra la dentro e ho pensato a queste per raffreddare i bollenti spiriti.- ridacchia e mi da dei colpetti col gomito sul braccio- Eh? Eh? Capita?-
Rido con lui- Potrei portarne una a Percy, sai, lui è…-
-Frena, frena, frena!- aggrotta le sopracciglia folte- Come fai a… Ma tu, come ti chiami?-
-Muriel Sheen, sono la sorella di Percy.- rispondo.
La sua mascella tocca terra- Ma potevi dirmelo subito!- lascia le Diet Coke a terra e mi stritola in un abbraccio- Io sono Grover Underwood, il migliore amico di Testa D’Alghe!-
-Mi dispiace fratello, ma solo Annabeth mi può chiamare così!- ridacchia una voce dietro di me, Percy sta venendo verso di noi. Grover alza gli occhi al cielo e insieme entriamo al Senato, appena entriamo dal portone il satiro alza in alto le bibite e grida:- Diet Coke per tutti!-

Una ventina di persone, radunate intorno al tavolo con tutta la piantina di New York, esultano alla vista delle lattine e si allontanano dalla mappa, venendo verso di noi. Io sorrido, mi sento stranamente felice in questo momento, forse mi avrà fatto male la pioggia di Diet Coke di prima.
Grover le distribuisce a tutti e alla fine me ne consegna una, la premo contro una guancia per assorbire il freddo nella superficie, dopotutto si sta morendo di caldo. I semidei che stavano lavorando all’attacco di New York si prendono qualche minuto di pausa, si dirigono all’esterno del Senato, sedendosi sui gradini davanti alla porta e sorseggiando il drink.
Vado verso i miei amici che si godono la bevanda ma sempre intorno al tavolo: Leo che sta parlando con Tyson e Drew, i due fratelli: Talia e Jason stanno parlando e sembra che la Cacciatrice di Artemide stia facendo qualche battuta sulla cicatrice che ha al labbro, Annabeth chiacchiera con Grover. Io mi avvicino a Percy- Dovremo andare a cena fuori tutti insieme, quando tutto questo sarà finito.- propongo.

Stiamo entrambi guardando la scena, lui sospira e mi mette un braccio intorno alle spalle, stringendomi a se- Sarebbe un bel sogno, Muriel.- la sua voce è triste- Hai pensato che potremmo non sopravvivere?-
Storco la bocca- Non pensarla così, Percy. Finche sarò viva, tenterò di riportarvi al Campo Mezzosangue, te lo assicuro.-
Mi bacia la fronte- Ti voglio bene.-
Rido- Sdolcinato.-
Mi sorride e va da Talia e Jason, bevendo dalla lattina. Sento una mano sfiorarmi il fianco e mi volto di scatto- Nico!- esclamo appena vedo il figlio di Ade davanti a me, gli butto le braccia al collo e lo abbraccio- Finalmente ti sei ripreso!-
Lui geme di dolore e io mi allontano un pò- Ehi, vacci piano, non sono così messo bene.- si preme una mano nel petto, probabilmente sotto la canottiera avrà ancora la fasciatura.

-Diet Coke?- offro, e lui avvicina le labbra al contenitore bevendo qualche sorso, si passa la lingua sulle labbra per assaporare la bevanda. Mi prende la mano e mi avvicina a se, baciandomi sulle labbra. Io rimango sbigottita ma rispondo ugualmente al suo bacio. Il sapore della bibita sulla sua bocca è ancora più gustoso che sulla lattina.
Rido appena ci stacchiamo- Mmh, secondo me ti sei ripreso anche troppo!- esclamo, lui sembra avere una faccia contenta. Si china leggermente su di me e appoggia la sua fronte sulla mia e ci fissiamo.
Sento Talia imitare un conato di vomito- Mi fate cariare i denti.- mi giro verso di lei e le faccio la linguaccia. Accanto alla Cacciatrice c’è suo fratello che ci guarda malinconicamente- Me lo pagate voi il dentista divino, vero?- ridacchia la figlia di Zeus.

-Ehi, vacci piano con la mia sorellina!- esclama Percy, venendo verso me e Nico, che lo sta guardando con occhi non troppo amichevoli. Mio fratello mi afferra le spalle e mi allontana di qualche passo da lui, io rido e gli do u leggero pugno sul braccio- Ahi! Guarda che sto solo cercando di proteggere la mia unica sorella.-
La mascella di Nico tocca terra- Come scusa?! Sarei io quello da cui la stai proteggendo?-

Oh, no!

-Bhe, tu intanto tieni le mani a posto con Muriel.- ridacchia, ma non è del tutto divertito, dandogli una pacca amichevole sulla spalla, ma il figlio di Ade resta immobile- Ehi, dai, scherzavo.-
Silenzio.
Gli altri si lanciano occhiate tese.
-Mi hai sempre visto come un pericolo, vero?- dice Nico, poi si gira verso i nostri compagni- Tutti voi, mi avete sempre visto come un pericolo. Il figlio del dio dei morti, mi avete isolato, escluso.-
-No, Nico.- lo interruppe mio fratello- Sei stato tu, tu ti sei allontanato dal Campo Mezzosangue e…-
-Per colpa di chi?- la sua voce mi fa quasi paura, ho i brividi per quanto sia calmo e misterioso in questo momento.
-Nico.- sussurro, come se la mia voce potesse aiutare a fare qualcosa.

-Per colpa… per colpa mia.- confessa Percy- Ho lasciato che tua sorella morisse per salvarmi, non ti ho fermato quando te ne sei andato dal Campo. Ma tu avresti dovuto credermi quando ti ho detto che non ho potuto fare niente per impedire la sua morte.-
Lui scuote la testa- Io… basta. Ho chiuso.- annuncia, gira sui tacchi ed esce dal Senato.
Rimango impietrita davanti alla sua reazione- Ma che diavolo…- Percy impreca in greco antico- Ora vado a…- avanza verso la porta, ma io lo blocco mettendogli le mani sul petto.

-No!- ordino- Hai già fatto abbastanza, Percy!- mi rendo conto che il mio tono è un po’ troppo duro, così cerco di addolcirlo, respirando profondamente- Voglio dire, resta con gli altri, cercate di trovare un qualsiasi metodo di battaglia o roba del genere. Ci parlo io con Nico.-
Mio fratello sembra sul punto di controbattere, ma alla fine annuisce. Guardo Annabeth- Un verso dice che questa guerra sarà da affrontare con intelligenza. Bhe, conto su di te.- le faccio l’occhiolino e lei sorride fiera, chiamando gli altri al tavolo.
 

Busso alla porta della cabina di Ade… o in questo caso Plutone. La sorella di Nico, cioè, l’altra sorella di Nico: Hazel è andata a New Orleans con il suo ragazzo, Frank. Questo è quello che mi ha detto lui, e questo mi fa capire ancora di più quanto sia solo. Nessuno viene ad aprire, così decido di entrare- Nico?-
Chiudo la porta e lo vedo prendere in mano una canottiera, è a petto nudo. Lui mi guarda e io mi mordo il labbro, non capisco perché le persone lo evitano.
Voglio dire, guardatelo, è un angelo… vestito di nero.
-Dove vai?- chiedo, con un filo di voce. Lo raggiungo e cerco di concentrarmi sul suo volto e non sui suoi addominali, anche se poco visibili.
-Probabilmente da mio padre,- il suo tono è indifferente, non mi presta molta attenzione- negli Inferi.-

Vengo assalita da un’onda di tristezza mischiata a rabbia- Ma come? Perché?-
-Senti, Muriel, non voglio farla tanto lunga.- taglia corto lui, mettendosi la canottiera. Si mette un paio di scarpe, simili a Converse grigie e poi si lega alla fronte un foulard nero con fantasie bianche, a mo’ di bandana per non fargli andare i capelli negli occhi- Ce la farete anche senza di me, non servo io, sono soltanto un pericolo per te.-
-Oh, ti prego!- esclamo esasperata- Non crederai sul serio a quello che ha detto Percy, lo sai che…-
-Non mi interessa.- mi zittisce, alzando una mano.
Sono sbigottita, lo fisso con la bocca socchiusa- Mi stai abbandonando.-

-No è solo che… non importa, starai meglio senza di me.-
Mentre sta per uscire gli afferro un braccio e lo tiro verso di me, tenendogli le mani strette alle spalle- No, ora tu me lo dici!- ho usato la lingua ammaliatrice.
-Mio padre mi ha detto una cosa e… no.- scuote la testa e mi accarezza delicatamente il collo con le mani, avvicinando il mio viso al suo- Devo andare via da te, non voglio più soffrire.- fa una cosa che ritengo dolcissima: con l’indice mi sistema meglio gli occhiali, portandoli un po’ più su.
-Non ti farò soffrire, te lo prometto.- gli getto le braccia al collo e appoggio le mie labbra sulle sue. Sento che sta tentando di non rispondere al bacio, ma non sa resistermi. Le mie dita gli tirano leggermente i capelli, lo sento gemere, mi solleva e io aggancio le gambe intorno alla sua vita. Amo questi momenti tra me e lui, un attimo prima sembra che ci sia la fine del mondo tra di noi e poi risolviamo tutto stringendoci e scambiandoci dei dolci e umidi baci.

-Muriel.- mi afferra le mani e mi fa scendere- Tu non sai quanto mi piacerebbe restare, vorrei restare con te, ma non posso. Ho già provato troppo dolore in vita mia.-
Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi- Ma ti giuro che non soffrirai!-
-Vorrei tanto dirtelo.- sussurra, baciandomi di nuovo. Quando lo guardo mi accorgo che delle lacrime gli stanno solcando le guance. Io appoggio una mano sul suo zigomo e gli asciugo gli occhi con il pollice- Non è colpa tua, non sarà colpa tua. La battaglia, tu… ti prego, stai attenta.-
-Che vuoi dire?- sussurro, una lacrima scivola giù anche a me.
-Ti amo, Muriel.- mi risponde. Mi prende le guancie e mi bacia, per l’ultima volta- Non sai quanto.-

-Se mi ami resta!- grido, quando apre la porta. Si gira verso di me, stringendo le labbra, poi scuote la testa. Cado in ginocchio e lo guardo avviarsi verso l’uscita del Campo Giove. Scoppio in un pianto disperato, appoggio la fronte per terra e mi tengo le braccia strette in grembo- Ti prego, resta.- singhiozzo.

Ma ormai se n’è andato.

Nota d'autrice: Scusate per il tremendo ritardo ma mi è successa una cosa incredibile: la Mondadori mi ha chiesto se sono disposta a concederle i diritti per una pubblicazione di un libro (rosa/viaggio) che sto scrivendo. E' un'opportunità grandiosa, per questo sono stata assente, mi sto concentrando soprattutto su questa storia, che mi hanno proibito di pubblicare qui, per motivi "imprenditoriali".
Ringrazio quelli che hanno recensito lo scorso capitolo, se volete passate anche dalla Newtmas che sto scrivendo, mi farebbe piacere una vostra recensione sia qui che li. Se volete, scrivetemi un nome femminile che vi piace perchè devo sceglierlo per la protagonista (femminile ^^). Non so quando pubblicherò il prossimo, spero di riprendere il ritmo di uno alla settimana :)
Grace <3
   
 
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