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Autore: ninety nine    11/05/2015    3 recensioni
Dodici storie, una per ogni mese dell'anno. Dodici (o forse più) personaggi, per ognuno un momento da descrivere. Una sola ambientazione, il distretto di Katniss, di Gale, di Peeta e di tanti altri, ma in ogni sua stagione.
In questa storia darò vita a dodici momenti, belli o brutti, di vita quotidiana, in cui proverò ad approfondire la vita nel distretto, lasciando che siano i protagonisti a parlare. Personaggi principali o secondari, amati o odiati. Tramite le loro vite, le loro storie, conoscerete un po' meglio il distretto più remoto di Panem!
#Gennaio - Romulus Thread
#Febbraio - Hazelle e Posy Hawthorne
#Marzo- Rory Hawthorne
#Aprile- Primrose Everdeen
#Maggio- Madge Undersee
#Giugno- Il violinista
#Luglio- Katniss Everdeen
#Agosto- Gale Hawthorne
#Settembre- Delly Cartwright
#Ottobre- Peeta Mellark
#Novembre- Sae la Zozza
#Dicembre- Haymitch
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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L'alcool scioglie la neve.

Haymitch se n'era reso conto non appena aveva osservato la macchia color ambra che si allargava davanti al vialetto di casa, espandendosi via via che l'acqua della neve sciolta si aggiungeva al liquido che l'uomo acquistava quasi giornalmente, ormai.
Come riusciva a sciogliere lo strato di ghiaccio che si formava sul terreno, così riusciva ad annegare anche i sentimenti di Haymitch. I suoi rimorsi. I suoi ricordi.
Quando era sotto il suo effetto non importava se fosse Dicembre, se nevicasse, se fosse Natale. Quando al suo fianco c'era una bottiglia, poteva quasi immagine di tornare il bambino con i capelli scuri che osservava ogni fiocco di neve come se fosse diverso, come se fosse un piccolo miracolo.
Ora i fiocchi di neve gli sembravano tutti uguali.
Un cristallo bianco che si susseguivano l'uno dietro l'altro.
Come i visi dei tributi, dei ragazzi che ogni anno andavano a morire soltanto perché lui non riusciva a imporsi di fare qualcosa per salvarli.
Ogni anni era come se lui si macchiasse di due nuovi omicidi e ogni anno si sentiva morire come quando aveva visto Maysilee stesa in una pozza di sangue.
Ogni singolo inverno si imponeva che per i tributi della mietitura successiva avrebbe smesso di bere e avrebbe guardato i visi dei due ragazzi che contavano su di lui per provare a tornare a casa non come due fiocchi di neve uguali a mille altri ma come due piccoli cristalli unici.
E ogni singolo anno invece finiva per preferire lo stato di oblio e sensi annebbiati, di cui gli restavano soltanto la sensazione dell'alcool che bruciava lo stomaco, il freddo del vento di Dicembre quando andava al Forno senza nemmeno la voglia o la lucidità di indossare un berretto e interminabili serate davanti al gabinetto a rigettare anche l'anima.
Ma che uscisse veramente da lui quest'anima, non era mai successo.
Se quel qualcosa che gli dava la vita fosse ritornato a mescolarsi all'aria fredda di Dicembre forse lui si sarebbe potuto ricongiungere con sua madre, con la sua ragazza, con il suo fratellino, con Maysilee e con tutti tributi che aveva indirettamente ucciso con la sua indifferenza.
Chissà com'era quel famigerato ''Paradiso''. Di solito la gente che cresceva nel Giacimento non ci credeva visto l'Inferno dove viveva e lavorava giornalmente.
I Giochi gli avevano risparmiato la miniera, ma gli avevano aperto la strada verso un Inferno tutto suo. Invece che un Inferno di caldo, sudore e fatica, il suo era fatto di oblio, fantasmi e freddo.
Freddo come la neve che l'alcool che beveva ora stava sciogliendo.
Chissà quali erano gli effetti sul suo stomaco, se faceva quello a un elemento resistente come il ghiaccio. Dopotutto, non era importante ciò che succedeva al suo corpo, perché la sua anima era malata ormai. Fredda e assassina, ma l'alcool non riusciva nemmeno a scalfirlo.
Non ci erano riusciti le lame dei Favoriti né i ricatti di Snow.
Era orgoglioso lui, anche se a vedere l'uomo barcollante che si aggirava per il Villaggio dei Vincitori non si sarebbe mai detto. Quell'orgoglio era stata la causa della morte della sua famiglia.
Non poteva l'alcool sciogliere soltanto i suoi lati negativi e lasciare un uomo nuovo? Un involucro da riempire nuovamente nel modo migliore.
E invece no, perché scioglieva la neve.
E lui, l'uomo, rimaneva lì a osservare i rivoletti color ambra che scivolavano sulla neve circondato dal vento freddo di Dicembre che fischiava intorno a lui.
E l'ambra alle volte diveniva rosso ruggine, alle volte grigio carbone e la realtà si tingeva di fantasia via via che la seconda bottiglia si svuotava nella sua bocca.
I suoi pensieri diventavano oblio e la sua mano si appoggiava alla porta, sentendo la maniglia cedere sotto le dita.
Poi, cercava una sedia qualsiasi e si sedeva, lasciandosi alle spalle i suoi fantasmi, fuori, insieme all'aria dicembrina. Chissà se sarebbe mai riuscito a dirgli addio. Chissà.

 

SONO IN RITARDISSIMO!

Perdonatemi gente, ero quasi riuscita a finire una long mantenendo constante la pubblicazione dei capitoli e invece quest'ultima mi ha rovinata. Maledetti professori che decidono di inserire verifiche, interrogazioni, parallele, invalsi, esercitazioni, spettacoli e chi più ne ha più ne metta tutto nella stessa settimana.

Avete 200 giorni. Perché tutto in 15?

Finiti i miei dubbi esistenziali, passiamo alla storia!

Questo è il capitolo Dodici, l'ultimo insomma...quindi GRAZIE ragazzi, lettori miei che mi avete seguita fino a qui in un rapido viaggio attraverso un anno al Distretto Dodici.

Spero di aver soddisfatto le vostre aspettative mese dopo mese, personaggio dopo personaggio. Sappiate che sto già pensando a qualche capitoletto bonus, tipo sulle stagioni, non so, qualche trucchetto per non mollare questa raccolta a cui mi sono affezionata. Se avete idee, sono un libro aperto. Un aspira idee/consigli/stronzate varie, e ovviamente critiche e recensioni (anche nell'ordine invertito <3).

Che dire di questo capitolo? Il protagonista è il caro mentore del Distretto che mi ha fatto sudare freddo perché ha una psicologia maledettamente complessa e non ero mai soddisfatta di ciò che scrivevo. Non lo sono nemmeno ora ma stava diventando davvero troppo tardi!

Ho scritto che Haymitch ha i capelli scuri perchè per me è così, dopotutto è del Giacimento, quindi capelli scuri e occhi grigi. Punto. (Punto-punto-punto).

Sto iniziando a sparare troppe idiozie, quindi vi lascio, non ho molto altro da dire se non di nuovo grazie e recensite (vi voglio bene!)

Buona serata e a presto k_j

PS: Il banner non lo creo ore perché sto dormendo in piedi...vi fa nulla aspettare domani?

  
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