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Autore: Kimiko0248    11/05/2015    1 recensioni
Andrea è stata accusata di essere una strega.
Siamo ai tempi dell'Inquisizione e lei è troppo per questa epoca: troppo bella, troppo forte, troppo orgogliosa, troppo intelligente... Deve essere eliminata.
I protagonisti sono lei e suo fratello che raccontano la loro storia in due lettere.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Inquisizione
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Lui, il Rimorso

 

Sono passati vent'anni e solo ora posso scrivere ciò che è successo senza temere di essere ucciso.

La verità su mia sorella Andrea e su quel bastardo che l'ha distrutta.

Ora sono anziano, fra poco morirò, ma è giusto che scriva queste parole per garantire una giustizia che, probabilmente, non arriverà molto presto. Forse un giorno.

Non mi trovo neanche più nella mia terra natia. Sono scappato come un vile anche se non ho fatto nulla di sbagliato; e non considero il fatto di difendere mia sorella come un atteggiamento sbagliato.

Dopo che Andrea è stata catturata, per colpa mia, ho cercato di scoprire chi l'avesse accusata.

Ho fatto l'errore di chiedere aiuto al suo promesso sposo che, come uomo ricco e potente, avrebbe potuto aiutarmi, ma ovviamente questo non era nel suo interesse.

 

Non ho potuto incontrarla fino alla notte della sua esecuzione.

Vederla uscire in manette, con il viso scavato dalle profonde occhiaie, è stato il primo colpo. Vederla mentre veniva strattonata e derisa dalle guardie, è stato il secondo.

Io ero distrutto, ma lei non cedeva, anzi, continuava a mantenere il suo sguardo fiero e la testa alta. Questo la differenziava dalle altre donne. Loro erano burattini di effimera bellezza, capaci solo di complotti e crudeltà. Lei era intelligente, divertente, bella come i fiori di ciliegio che adorava.

L'amavo.

Lei non lo sapeva. Credeva che i miei occhi fossero colmi di amore fraterno, ma in realtà era passione.

Quante volte ho pensato di dirglielo, quante volte ho creduto di farcela, ma me l'hanno portata via senza una ragione... o meglio, una ragione c'era, ma io non sono ancora in grado di capirla.

 

Quale uomo fa giustiziare la sua donna per non essere ostacolato nella sua ascesa politica?

 

Quando l'hanno legata sulla pira e hanno acceso il fuoco, qualcosa in me si è rotto. Forse la mia anima, forse il mio cuore, non saprei, so solo che poi, al suono delle sue grida, si è frantumato in mille pezzi. E quei cocci mi bruciavano gli occhi dall'interno, creando lacrime che aumentavano la mia disperazione e lo strazio di quella scena crudele.

Perché non è più qui con me? Come ha potuto andarsene?

In questo momento il dolore che mi attanaglia il petto da quella notte, è diventato una morsa.

Era da un po' di tempo che non mi succedeva.

Il dolore non si cancella, non si dimentica, si può solo imparare a conviverci, ma continua a logorarci incessantemente, fino alla morte.

 

Andrea era la mia luce, il motivo per cui mi svegliavo la mattina e per cui mi coricavo la sera. Era, ed è, sempre nei miei pensieri. Non posso farne a meno perché, dopotutto, senza di lei io non sono niente.

Non mi sono tolto la vita perché sarebbe stata l'azione più terribile e vile che avessi potuto compiere, ma non si può neanche dire che io abbia vissuto.

Dicono che una vita ti venga data perché sei abbastanza forte da viverla, ma senza lei al mio fianco io non ce la faccio. Non più.

La mia esistenza è stata vuota e sono felice che sia giunta al termine.

Non vedo l'ora di raggiungerla... Mi starà aspettando.

  
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