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Autore: Shainareth    12/05/2015    6 recensioni
I due si scambiarono una rapida occhiata, poi Armin spiegò: «È che a volte assumete le stesse espressioni.» Manco a dirlo, sia io che Kentin inalberammo un cipiglio corrucciato.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexy, Armin, Dolcetta, Kentin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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GEMELLI




«Questo tizio assomiglia a Nathaniel», commentò Alexy non appena, sfogliando le prime pagine di un manga che gli avevo prestato, si imbatté nel protagonista maschile.
   Spostai lo sguardo da quello che stavo leggendo a scrocco da suo fratello e non potei fare a meno di ridacchiare. «Tamaki è il mio preferito», affermai convinta, rigirandomi a pancia in giù per poter sbirciare la vignetta presa in esame dal mio amico. Ci eravamo radunati tutti e quattro a casa dei gemelli per rilassarci insieme dopo la scuola, e ora io e Alexy ce ne stavamo spaparanzati sul letto di Armin, l’uno accanto all’altra, scambiandoci pareri sulle nostre edificanti letture fumettistiche.
   Quasi non finii di parlare, che subito si udì un’imprecazione. Ci voltammo giusto in tempo per vedere Kentin sul punto di lanciare per aria il joypad con cui stava giocando insieme ad Armin, che recuperò l’apparecchio poco prima che potesse rovinare in terra. «Disgraziato!» esclamò, seriamente offeso per il modo poco delicato con cui il nostro amico aveva osato trattare la sua amata consolle.
   L’altro neanche lo ascoltò, perché, acquattandosi ai piedi del letto, mi agguantò per la caviglia e me la tirò con forza, facendomi scivolare a pelle di leone sul materasso. Lanciai un goffo gridolino di protesta, mentre il manga mi sfuggiva di mano, e Kentin, afferrandomi per la vita, mi costringeva a cadere giù dal letto e a finirgli seduta in grembo. «Che cavolo ti salta in mente?!» pretesi di sapere, agitandomi fra le sue braccia.
   «Fammi vedere questo tizio!» esordì lui, con voce irritata. Superata la sorpresa iniziale, e compreso finalmente quale fosse il problema, Alexy e Armin scoppiarono a ridere. Non è che si potesse dar torto loro, in effetti, ma in quel momento, imbarazzata com’ero, non me la sentii di unirmi all’ilarità dei miei amici.
   «Quale tizio?!»
   «Quello che somiglia a Nathaniel», rispose stizzito Kentin, aggiungendo poi con ulteriore fastidio: «Il tuo preferito
   Strabuzzai gli occhi per l’assurdità della cosa: mi stava davvero facendo una scenata di gelosia – per di più davanti ad altre persone – per il protagonista di uno stupido fumetto?! Se la risposta fosse stata sì, gli avrei volentieri sferrato una zuccata sul setto nasale.
   «Oh, calmati», cercò di farlo ragionare Armin, mettendo via i joypad per dedicarsi soltanto a noi, che dovevamo risultare un teatrino assai più spassoso del videogioco a cui era incollato da quasi mezz’ora. «Tua moglie non ti lascerà per un ragazzo di cellulosa.»
   «Non è questo il punto!» ribatté Kentin, senza tuttavia smentire né che stessimo insieme né che mi considerasse davvero sua moglie. Accarezzai nuovamente l’idea di spaccargli il naso e provai a svincolarmi dalla sua presa, che invece lui strinse maggiormente, serrando le braccia sotto ai miei seni e attirandomi ancora più vicina a sé. Rassegnata, abbandonai la schiena contro il suo torace e poggiai con indolenza la nuca sulla sua spalla, in attesa di sentire il resto della sua accusa.
   Alexy mi graziò da un’ulteriore sfuriata, poiché si venne a sedere ai piedi del letto e mostrò a Kentin le pagine del manga. «Guarda qua», cominciò divertito. «Assomiglierà pure a Nathaniel, ma questo Tamaki è un idiota fatto e finito.»
   «È per quello che mi piace, mica per altro», puntualizzai allora, per di più con un certo, inutile orgoglio.
   «Che ti piacessero gli idioti si era capito», rincarò la dose Armin, facendo sorridere Alexy che concesse a Kentin uno sguardo affettuoso. Quest’ultimo si risentì, ma non osò dire altro e anch’io mi zittii, mettendo il broncio come una mocciosa. «Comunque sia», riprese Armin, «devi avere sul serio qualche rotella fuori posto.»
   «Io?»
   «Sì, tu», insistette lui, intrecciando le braccia al petto e guardandomi con la fronte aggrottata. «Come puoi passare tranquillamente da un manga frivolo come Host Club ad un cazzuto come Berserk?!» mi domandò, dal momento che, in effetti, oltre ad aver prestato il primo titolo ad Alexy, mi ero incaponita nella lettura del secondo, di proprietà di Armin. «Sei bipolare?!»
   «Se lo è lei, allora lo è anche Kentin», s’intromise suo fratello, forse nel vago tentativo di difendermi. O piuttosto di prendere in giro una volta di più il nostro amico. «È capace di smontare e rimontare le armi, ma perde il suo tempo a giocare coi peluche.»
   «Io non gioco coi peluche!» obiettò il poveretto, stringendo d’istinto la presa attorno al mio busto.
   «Oh, mi fai male!»
   «Ma li hai visti, Alexy?» disse d’un tratto Armin con sguardo serio, facendo morire sul nascere le scuse che Kentin stava per porgermi.
   «Li ho visti, eccome», rispose l’altro, portandosi una mano sotto al mento con fare meditabondo. Entrambi presero a scrutarci con meticolosa – e fastidiosa – attenzione. Per un tremendo attimo mi parvero identici a Hikaru e Kaoru Hitachiin e mi venne il dubbio che l’autrice di Host Club avesse fatto un giro nel nostro liceo prima di realizzare il suo manga.
   «È pazzesco.»
   «Puoi dirlo forte, fratello.»
   Kentin iniziò a spazientirsi, tanto per cambiare. «Si può sapere di cosa parlate?»
   I due si scambiarono una rapida occhiata, poi Armin spiegò: «È che a volte assumete le stesse espressioni.» Manco a dirlo, sia io che Kentin inalberammo un cipiglio corrucciato.
   «E avete pure lo stesso taglio di capelli», buttò lì Alexy, lasciandoci maggiormente perplessi.
   «Non so se hai notato che lei li ha lunghi», ci cascò in pieno Kentin, afferrando una ciocca dei miei per sventolargliela sotto al naso.
   «Sì, ma il taglio della frangia e il modo in cui il resto della capigliatura incornicia il viso è identico», insistette l’altro.
   «Non rispondergli, per favore», pregai il mio migliore amico, la voce provata dalla sofferenza che mi costava dover sopportare sempre gli scherzi di quei due disgraziati.
   Armin schioccò le dita, attirando la nostra attenzione. «Scommetto che il bipolarismo è un problema di famiglia.»
   «Prego?»
   «Ma sì, dovete per forza essere fratelli», s’impuntò lui, appoggiato subito da Alexy che annuì con vigore. «Si spiegherebbero molte cose.»
   «Fratelli gemelli, oltretutto. E sicuramente siete stati separati alla nascita.»
   «Vi faccio presente che sono più vecchio di lei di quasi due mesi…» provò a smentirli Kentin, cercando di mantenere la calma.
   Alexy intrecciò le braccia al petto, imitando in tutto e per tutto la posa di suo fratello. «Questo è quello che vi hanno lasciato credere.» E davanti al nostro sguardo stranito, aggiunse: «Rifletteteci: magari siete stati adottati proprio com’è successo a noi.»
   «Magari siete il frutto del peccato di qualcuno che ha cercato di sbarazzarsi delle prove.»
   «Magari siete stati concepiti in provetta.»
   «Magari siete due cretini», sbottammo in coro io e Kentin, decisi, almeno questa volta, a non cadere nei loro stupidi scherzi.
   «Hai sentito, Armin? Parlano pure all’unisono!»
   «Parola mia: non ho mai visto un sincronismo più sincronismoso di questo!»
   «E poi hanno tutti e due un nome di origine straniera.»
   «Che finisce allo stesso modo.»
   «È così ovvio che i loro genitori…»
   «…quelli veri…»
   «…abbiano fatto tutto ad arte, affinché potessero riconoscersi e ricongiungersi, un giorno.»
   Finalmente tacquero, perciò Kentin, che come me aveva sopportato stoicamente quella sfilza di idiozie, si permise di commentare di pancia: «Andate a quel paese!»
   Alexy allungò un braccio nella nostra direzione e posò una mano sulla sua spalla, fissandolo dritto negli occhi. «Non dev’essere facile, per te, scoprire di essere stato ad un passo dal commettere un incesto», disse con voce comprensiva, mentre noi due rimanevamo sempre più interdetti e paralizzati da quell’assurdità. «Ma non devi preoccuparti», riprese lui, «perché sono già pronto a consolare il tuo povero cuore afflitto.»
   Prima ancora che Kentin reagisse, forte del sostegno del suo corpo alle mie spalle, stesi una gamba verso l’alto e piantai il piede scalzo contro la guancia di Alexy, spingendolo via da lui con evidente stizza. «Gira al largo!» proruppi, risoluta. Era la prima volta che ammettevo così apertamente di essere gelosa di Kentin, ma dal momento che lo sapevamo tacitamente tutti, lì, che ero innamorata di lui, che senso aveva fare ancora finta di niente?
   Anziché indignarsi, Alexy rise. «È incredibile come difendano il loro amore fraterno», iniziò a dire ad Armin, scostando il mio piede dal viso.
   «A me di fraterno pare ci sia ben poco», lo corresse lui, divertito dalla mia reazione.
   «Ecco perché questa porcellina legge Host Club e Berserk», lo assecondò per l’ennesima volta Alexy. «Tra incesti e orge…»
   Arrossendo fin sopra la punta dei capelli, sbuffai sonoramente e feci per alzarmi, ma le braccia di Kentin mi trattennero una volta di più. Alzai lo sguardo su di lui per dirgli di lasciarmi andare, e invece lo sorpresi a mordersi le labbra per non scoppiare a ridere con gli altri due. «Ti ci metti anche tu, adesso?!»
   «Scusa», mormorò con aria nient’affatto dispiaciuta, «è solo che… sei troppo carina», mi assicurò, sporgendosi per baciarmi il viso.
   Armin fischiò in segno di approvazione, mentre Alexy gridò contrariato. «Non davanti ai miei occhi!»












Questa è proprio stupida, perdonatemi, ma avevo voglia di una shot inutile su Armin e Alexy che si divertono a dar fastidio a Kentin e alla Dolcetta (tanto per cambiare, dal momento che succede pure nel gioco).
Comunque sia, credo che sia stata ChinoMiko ad ispirarsi a Bisco Hatori (l'autrice di Host Club) e non il contrario: Nathaniel, con il suo aspetto e i suoi modi principeschi, è davvero molto simile a Tamaki (ma con molti, molti più neuroni nella zucca di quest'ultimo), mentre Armin e Alexy sono scatenati proprio come i gemelli Hitachiin (che però sono anche più pestiferi e maligni, lol).
Conclusa l'ennesima idiozia, mi ritiro nei meandri della mia fantasia. (Ho fatto anche rima, ma giuro che non era voluta.)
Buona serata a tutti! :*
Shainareth





  
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