Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: AlessiaOUAT96    12/05/2015    2 recensioni
Jadis cercava vendetta ma non poteva ottenerla nell'aldilà, non poteva nemmeno immaginare che uno scherzo verso colei che considerava solamente una figlia di Eva, l'avrebbe portata in mondi a lei sconosciuti.
Neanche un dio immaginava che qualcuno, specialmente una donna potesse catturare la sua attenzione.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jadis, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Jadis se ne stava seduta sul suo trono di ghiaccio. È vero era morta, ma nell’aldilà era riuscita a crearsi un regno e cercava vendetta. Il regno era pressochè desolato a parte lei, la strega delle nevi ed alcuni serivitore e seguaci, morti anch’essi nella sua stessa battaglia, e che le avevano giurato fedeltà.

Il suo castello era grande ma allo stesso tempo vuoto, nella sala del trono c’era solo lei la cui poltrona si innalzava sopra di lei con delle punte in alto sullo schienale che sembravano innalzare la corona di ghiaccio.
Indossava un abito bianco ed argento, non sentiva freddo e quindi non aveva pellicce addosso. Le labbra rosee evidenziavano la pelle diafana. Era morta, lo sapeva, ma non si dava per vinta; la vendetta era il suo unico pensiero, vendetta contro il leone Aslan che la uccise e contro i figli di Adamo e di Eva. Se li avesse uccisi subito, lei sarebbe ancora viva, a Narnia.

-Credete davvero che io sia morta? Vi sbagliate… Jadis, regina degli inverni, tornerà in vita!-
Si alzò e con passo deciso si diresse verso la terrazza la quale però, non mostrava di certo il paesaggio di Narnia. Era vuota e desolata, qualche anima vagava qua e là ma nulla di più. C’era solo una specie di velo di fronte a lei, velo che era sempre con lei.
-Ci sarà mai qualcuno come me? Capace di far durare un inverno, secoli?-
Rimase a fissare il nulla per un po’ finchè i suoi occhi verdi si spostarono in un regno, vide una ragazza dai capelli albini raccolti in una treccia e con indosso un abito lungo ed azzurro, parlare con una ragazza dai capelli biondo fragola e che indossava un abito ampio verde.
Sembrava che fossero molto intime, quasi come sorelle; ne ebbe la conferma quando la ragazza albina venne abbracciata dall’altra che la chiamò sorella.

Le venne in mente un’idea, quasi uno scherzo da farle, solo per divertirsi un po’. Prima però doveva trovare un modo per evadere dalla morte. Non poteva attuare il suo piano in quella forma, non aveva più sangue dentro di sé.
Però si chiedeva perché le avesse mostrato proprio quella figlia di Eva. Doveva scoprirlo.
-Una vita per una vita- aveva trovato un modo per tornare ad essere quella che era, qualcuno in quel regno doveva morire da poco e lei avrebbe potuto riavere il suo corpo ed i suoi poteri.
Attraversò la barriera che le permise di andare in quel regno; Ad Arendelle.

Agli occhi dei cittadini era invisibile, ovvio era morta, non aveva più un corpo. vide un corteo di gente che trasportava un vaso funebre finemente decorato. Era la sua occasione per riscattarsi, per vivere.
“Chiunque tu sia.. grazie per essere morto..” seguì il corteo fino ad un cimitero. Vide molte persone vestite di nero, piangere per il defunto, o meglio, il vaso con le ceneri del defunto, sotterrato per terra. Notò che c’era anche quella ragazza, triste anche lei.
-Mi dispiace per quello che è successo. Ero affezionata a quell’uomo, sebbene lo avessi visto solo una volta- parlò la ragazza.
-Non dovete preoccuparvi, regina Elsa, prima o poi sarebbe successo. Speriamo solo che venga accolto nel paradiso-
-Di sicuro lo sarà, era un brav’uomo. Vorrei lasciare un omaggio, se non vi dispiace-

Con un delicato gesto circolare della mano, Elsa creò una rosa di ghiaccio con delle sfumature colorate che brillavano alla luce del sole. La posò sulla tomba e se ne andò insieme al corteo.

Jadis colse l’occasione. Si avvicinò alla tomba e, dato che non era altro che energia, mise le mani sottoterra. Per fortuna non era un oggetto magico o pericoloso per gli altri e quindi le permise di alzare il vaso. Aslan l’aveva maledetta, non avrebbe più potuto toccare un oggetto magico o un’arma o un oggetto che potesse diventare un’arma.

Giurò che gliel’avrebbe fatta pagare, senza cerimonie, si sarebbe accontentata di ucciderlo magari davanti ai sovrani di Narnia.
Si gettò letteralmente le ceneri addosso. Sentiva che lentamente il suo corpo stava prendendo forma, corposità, materia. Si guardò le mani e vide la pelle ricoprire le sue ossa, si toccò i capelli e vide che il suo corpo si stava riformando.

Era felice di poter di nuovo respirare con i suoi polmoni, sentire il suo sangue scorrerle nelle vene. Sotterrò di nuovo il vaso e fece attenzione a non lasciare traccie.
-A noi due.. Elsa..-
 



n.d.a. questa è la mia prima crossover.. spero non venga troppo noiosa… in questo primo capitolo ho voluto presentare Jadis, la strega bianca, nell’aldilà, non ho tenuto conto del principe Caspian per quello che riguarda lei. Spero anche di non stravolgere troppo questo personaggio perché non ho letto i libri e mi sono basata solamente sul film.
Mi piacerebbe sentire la vostra opinione, accetto anche critiche non preoccupatevi.. ;)
   
 
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