Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: meiousetsuna    13/05/2015    4 recensioni
Elena giace riversa a terra, travolta dall'ondata di potere malefico lanciata da Kai, le cui mani sono sporche del sangue degli sfortunati bambini di Rick e Jo.
Sarà già morta, o sta vagando sospesa nell'aldilà?
É in coma, oppure vittima di un maleficio?
Cosa progetterà di fare Damon, per non perdere la donna che ama più della sua vita?
Siamo alle battute finali della storia... il vero finale!
Baci tristi,
vostra Setsuna
Genere: Angst, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Documento senza titolo

Probabile, parziale terrificante Spoiler! della 6x22

Personaggi: Elena/Damon; Kai, Bonnie, Stefan
Rating: Arancione
Horror, Angst, Sentimentale
Tematiche delicate

Free Image Hosting at FunkyIMG.com

 

Tutto era tranquillo, troppo.
Nessun rumore, se non un brusio ovattato, giungeva alle orecchie della ragazza. Perché ormai era tornata a essere tale, non aveva più gli acuti sensi di un vampiro ad aiutarla in quella situazione.
Aveva rinunciato per sempre a riconoscere il crepitio discreto del vento che accarezzava i vetri lattei delle antiche finestre nella tenuta, che era stata la sua casa per tanto tempo.
Ad accogliere i bisbigli delle creature della notte, che giocavano sussurrando il suo nome, come per salutarla: “Sei una di noi, Elena!”
Gocce di rugiada che cadevano sulle foglie dell’iperico rumorose come una cascata, pipistrelli che tagliavano il manto della notte falciandolo con le ali appuntite, gufi che lanciavano il loro bubolo roco, minacciando le piccole prede delle quali avrebbero presto assaggiato le carni.
Anche gli occhi erano affaticati, pesanti, spenti.
Stava perdendo la vista? No, ma quello che succedeva non era meno terrificante. Le sue palpebre erano appena socchiuse, in modo evidentemente invisibile a chi la osservava attraverso la spessa lastra cristallina che era il coperchio della sua bara.
Era rinchiusa in un sarcofago trasparente, su migliaia di petali di rose bianche, quelle che Tyler aveva disposto di malavoglia per il matrimonio di Alaric, terminato in tragedia; il lenzuolo funebre di una principessa senza corona, una fanciulla dal cuore puro ancora in attesa del suo sogno, una sposa non celebrata.
Come una moderna Biancaneve l’avevano conservata in una teca di vetro perché il mondo piangesse la sua bellezza, ammirandone la perfezione anche nella morte.
Ma lei era viva, paralizzata dall’incantesimo di Kai perché fosse più convincente, recitando per lui la parte del cadavere, in modo da distrarre l’attenzione degli altri sulla sua proposta per resuscitarla, invece di spingerli a tentare qualcosa di disperato.
Riusciva a distinguerli, con uno sforzo immenso; Stefan e Caroline, sotto shock, che cercavano conforto stando vicini, la mano grande di lui poggiata protettivamente su quella della bionda.
No, non era vero che vedeva così bene; lo sapeva.
Bonnie, che versava lacrime silenziose, colpevole e innocente del suo stato: la vendetta di Malachai si era abbattuta come una scure sulle loro teste, a partire da quella della sua amica strega.
“Mi hai tradito e lasciato a morire solo a terra nella neve, pugnalato alla schiena, Bonnie! Ho cercato di essere migliore per te, ma dovevo essere ammattito. Dopo che gli Eretici si sono nutriti di me quasi fino all’ultima goccia, ho capito. Più soffrivo, più pregustavo il momento di tornare e farvela pagare molto cara”.
La giovane non aveva tentato di opporsi per non provocare una reazione più forte, neppure quando il capo della congrega Gemini le aveva puntato sotto il mento l’affilato pugnale che aveva usato per uccidere i bambini di sua sorella, lasciandole un segno da una parte all’altra della gola.*
“Finché sarai viva, strega dannata, Elena resterà come morta”. Prima di terminare la frase, Kai si prese un attimo per creare suspense, lasciando che una risata malata e sadica fuoriuscisse dalle labbra serrate, mentre Stefan, Tyler e Caroline si precipitavano a trattenere Damon Salvatore.
Era così impulsivo, egocentrico, prevedibile: bastava dargli abbastanza corda e si sarebbe impiccato da solo.
Era talmente divertente ascoltarlo mentre gli lanciava addosso tutte le maledizioni e parole offensive che conosceva, da povero impotente ragazzo privato dell’amore della sua vita, della sua speranza di felicità; dai racconti delle sue ultime fonti, anche di sua madre.
“Forse saranno, cinquanta, sessanta, o settant’anni… ma lasciami ricordare… ‘per il vero amore/cent’anni equivalgono a poche ore’.** Cosa scegli, Damon?”
Facile, avrebbe scelto di strappargli le budella e fargliele mangiare mentre era ancora vivo, ma questo avrebbe azzerato le possibilità di salvezza della ragazza che amava.
Mentre Kai si ritirava sorridendo per lasciarlo riflettere, Damon si era calmato, per forza di cose.
Tutti loro tenevano a Elena, avrebbero trovato un modo, doveva essere così.
Le parole erano diventate grida, micidiali come coltelli, fredde come rasoi, brucianti come un incendio; nessuno aveva una soluzione e quindi, preda della disperazione, si aggredivano gli uni con gli altri per sfogare il loro dolore.
Damon a un certo punto smise di parlare, volgendosi verso il corpo di Elena, senza poter frenare le lacrime amare che gli scorrevano sul viso perfetto.
Solo due ore prima stavano facendo l’amore in un fienile; al momento gli era sembrata un’idea fantastica, romantica, adatta alla circostanza; poi si era ricordato perché gli fosse venuto così spontaneo.
Aveva solo quindici anni, era innocente e colmo di aspettative, anche se non di speranze; era fragile per pensare di costruire qualcosa, lo sapeva e comunque suo padre non mancava di ricordarglielo a ogni occasione.
La ragazza… Rosaline, era la figlia del sorvegliante della tenuta; gli aveva fatto gli occhi dolci da quando, un anno prima, era maturato, diventando alto e perdendo i tratti infantili a favore di quelli virili che si sarebbero affinati negli anni successivi.
L’aveva aspettato al tramonto, al confine dei campi coltivati, guidandolo per mano; Damon era stato timido all’inizio, ma poi aveva scoperto la sua natura.
Erano usciti dal pagliaio a notte fonda, noncuranti delle conseguenze.
Il vampiro stava per scusarsi, ma Elena gli sigillò le labbra con le sue, teneramente.
“Ho capito, sai? È il tuo primo ricordo felice da umano, non avrei chiesto di meglio”.
Gli abiti avevano disegnato una traccia fatta di urgenza, passione e nostalgia del passato al quale avrebbero rinunciato a favore del futuro; Damon era stato delicato all’inizio, ma solo finché lei non l’aveva implorato di non trattenersi.
Sentiva ancora l’eco del piacere struggente che gli aveva attraversato la carne e blandito l’anima, mentre scoperchiava la bara di Elena, incurante degli insulti che gli stavano rivolgendo, chinandosi a baciarle le labbra rosse e gelide in un arrivederci, non un addio.
“Bonnie, avrai la tua vita e io sia dannato se non la sfrutterai a pieno, giorno dopo giorno!”
‘Damon, no, sono viva, sentimi, ti prego, ho paura! Non rinchiudermi qui dentro, sono sveglia, ti sento, ti supplico, ascoltami, sei un vampiro, ascolta il mio cuore!’
No, non avrebbe potuto. Il battito di Elena era fermo per magia, solo Kai e Lily sapevano che c’era ancora, testimone silenzioso del panico soffocante che stava avvolgendo la ragazza.
‘Devo reagire, devo muovermi! Non importa se non sarà subito, se mi troveranno mentre gratterò il coperchio della cassa con le dita consumate fino all’osso, dopo si cureranno di me. Se resterò sessant’anni qui sarò pazza quando uscirò e Damon non lo merita, devo tornare da lui, adesso’.
Damon avanzò a fatica al centro della stanza, prendendo un respiro; stava per dire qualcosa, quando una sensazione familiare di calore e conforto lo avvolse. Stefan lo stava abbracciando di fronte a tutti, una cosa che non avrebbe mai fatto, in altre circostanze, reggendolo come se temesse di vederlo esplodere come una scheggia fuori controllo, una mano sulla sua nuca che lo tratteneva con forza a sé.
“Mostrami chi sei, fratello, resisti adesso. Non te l’abbiamo mai dimostrato, ma contiamo tutti su di te, sei l’unico che può salvare Elena”.
Damon si abbandonò sulla spalla di Stefan, piangendo senza doversi frenare, sentendosi accolto. Quando si staccò da quella stretta, tornò a guardare gli amici, che attendevano in un rispettoso silenzio; erano d’accordo con lui, tranne la stessa Bonnie, ma sarebbe stato meglio per lei che se ne facesse una ragione: non le stava offrendo una scelta, le stava comunicando una decisione.
Poteva godersi una vita lunga e prospera o passarla nelle segrete di casa Salvatore, quella era l’opzione; certamente l’arrivo di Jeremy di lì a poco, chiamato d’urgenza, avrebbe contribuito a farla ragionare.
Il fuoco nel camino scoppiettava con cieca allegria, testimone della tragedia che si svolgeva di fronte a sé. Lì Elena e Damon si erano donati uno all’altra la prima volta, litigato, amati ancora, lasciati, tornati insieme; era giusto che fosse testimone dell’ultimo atto.
Solo un cenno del capo fu la conferma di tutti, poi senza più forze, fissarono gli occhi su Damon, che tornò a sfiorare con una mano il coperchio della bara.
Elena raccolse tutta la sua volontà in un ultimo, supremo, sforzo.
Stava succedendo. Un miracolo, non poteva definirlo diversamente. Era solo un minuscolo tremito, tutta la sua forza di volontà concentrata su un singolo, piccolissimo muscolo. Immaginò Jenna, sua madre, perfino John e Isobel intorno a lei che cercavano di farle coraggio. Non suo padre, dopo quello che aveva fatto con la Augustine.
La palpebra si contrasse per una frazione di secondo, la sentiva. Sarebbe bastato a Damon, che la amava più della sua vita, che non si sarebbe mai fatto sfuggire nulla che servisse a salvarla, che stava toccando il fondo della disperazione come mai nella sua lunga esistenza.
‘Muoviti, muoviti, adesso’.
Le ciglia vibrarono per un breve attimo, mentre Damon posava la mano sul coperchio, coprendo il suo viso.
“La porteremo nella cripta, e la sorveglieremo giorno e notte. Rimarrò un vampiro, ovviamente, Elena ha bisogno che conservi i miei poteri”.
Si allontanò senza girarsi indietro, mentre nella gola di Elena le urla di terrore morivano soffocate.

N.d.A. = Lo so, ammesso che ci siano lettrici, sono stata orrendamente malvagia, ma forse vicina alla realtà. La penultima storia è stata un addio al "Delena sex", questo credo sia un mio esorcismo alla paura di quanto finirà male. Peggio di così, è impossibile!

*
Spero che Jo almeno non sia morta; ma la Plec pensava di essere al livello di scrivere le Nozze Rosse?
** Kai è in realtà Malefica, l’originale del cartone animato?

Some Day My Prince Will Come

 

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: meiousetsuna