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Autore: ivi87    13/05/2015    8 recensioni
In parte Stanathan, in parte la storia di un'amicizia.
#TrillionIsTheWay
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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# 10



 

 

Mike camminava nervosamente avanti e indietro nella sala d’attesa dell’aeroporto.

“Andiamo, Nate”, cercò nuovamente di instaurare un discorso ma era difficile quando l’interlocutore si rifiuta di parlare.

Da quando avevano lasciato l’hotel Nathan non aveva rivolto la parola all’amico.

Nemmeno mentre dividevano tutti e quattro lo stesso taxi o mentre attendevano il loro turno al banco del check in.

Stana e Nathan infatti avevano deciso di trascorrere almeno un paio di giorni insieme a Los Angeles prima di andare a fare visita rispettivamente alle loro famiglie per le vacanze di Natale.

Stana in particolare aveva molte spiegazioni da dare ai suoi genitori per il modo improvviso in cui li aveva lasciati e dopo la piccola rivelazione avvenuta nella hall del loro albergo anche Mike e Sandra decisero di anticipare il loro volo per Los Angeles.

“Per quanto tempo avete intenzione di andare avanti con questo mutismo?”, insistette Mike.

Nate e Stana si scambiarono un’occhiata eloquente e accennarono un piccolo sorriso, continuando ad ignorarlo.

“Non capisco, ragazzi, dovreste essermi grati!”, disse sperando di cavarsela sfoderando il suo collaudatissimo sorriso.

“Infatti. Ti siamo abbastanza grati da non prenderti a pugni”, ruppe il silenzio Nate.

“Ma non così grati da fartela passare liscia”, concluse Stana.

“Ma ho mantenuto il segreto solo per tre giorni, non tre mesi! E te lo stavo per dire questa mattina ma mia moglie me l’ha impedito!”, spiegò indicando Sandra “Scusa amore, mal comune mezzo gaudio”.

Sandra spalancò la bocca, sorpresa “Ormai Stana era già qui, tanto valeva che si chiarissero da soli, cosa che è avvenuta e a proposito...”, congiunse le mani portandosele davanti alla bocca e si strinse nelle spalle “...sono così contenta per voi due!!”.

Stana sorrise e la abbracciò “Grazie Sandra per avermi aiutata. Volevo chiamare Mike, ma l’ultima volta mi aveva mandata via...”, scoccò una finta occhiataccia all’uomo.

“Ancora mi sembra impossibile”, si lamentò Nathan “Ti sarebbe bastato farmi parlare con lei quel giorno”.

“Ma non sarebbe cambiato nulla! Avreste continuato a girarvi attorno come sempre senza concludere niente e facendovi solo del male”.

“Non era una decisione che spettava a te prendere”, lo rimbeccò Nate.

“Lo so, ok, mi dispiace. Vi chiedo scusa. In quel momento mi sembrava la cosa migliore per entrambi. Col senno di poi capisco che forse mi sono intromesso troppo...”.

Nathan alzò un sopracciglio “Forse?”.

Stana prese la mano di Nathan, attirando così la sua attenzione “Non ha tutti i torti Nate. Le cose che mi ha detto quel giorno erano vere e mi hanno fatto riflettere molto insieme all’idea che se fossi davvero rimasta incinta io e te avremmo dovuto chiudere ogni ponte”.

“Visto?”, Mike si illuminò.

Stana riprese la parola “Capisco perché tu mi abbia mandata via ma avresti dovuto dirgli del bambino. Credevo davvero che tu gliene avessi parlato”.

“Volevo farlo infatti... non subito... ok, ho fatto un casino”, ammise infine sconsolato.

“Decisamente!”, “Esatto!” e “Ci puoi giurare” furono le risposte di sua moglie, Stana e Nathan.

Poi scoppiarono tutti e tre a ridere lasciando Mike attonito.

Si riprese solo quando vide Sandra respirare affannosamente e si precipitò accanto a lei.

La donna li rassicurò immediatamente, portandosi una mano alla tempia “È stato solo un capogiro, non preoccupatevi”.

Mike fu visibilmente sollevato “Vedi cosa succedere a prendere in giro tuo marito?!”, scherzò.

Nate offrì il suo braccio come sostegno e la accompagnò ad una delle poltroncine della sala d’attesa “Siediti, Sandra, nelle tue condizioni devi stare comoda”.

Stana si sedette prontamente accanto a lei e vide Sandra impallidire per l’affermazione di Nathan.

“Le m-mie condizioni?”, domandò stupita.

Anche Mike sembrò spaesato “Cosa intendi?”.

“Beh mi sembra ovvio, ragazzi...”, Nate guardò Sandra e le sorrise “Ultimamente ti vedo più stanca, affaticata. Non tocchi alcolici da giorni e hai rifiutato il sushi. Sandra, tu adori il sushi. Mangeresti solo quello”.

Lei arrossì e annuì leggermente con la testa.

Stana spalancò la bocca collegando mentalmente tutti i pezzi del puzzle “Oh mio Dio! Congratulazioni!”, e si sporse dalla sua poltroncina per abbracciare Sandra.

“No scusate, non ho capito...”, commentò Mike del tutto spaesato “Sei... incinta?”.

“Si, genio!”, rispose Nathan dandogli un pugno sul braccio “Come diavolo hai fatto a non accorgertene?!”.

“Ma... io...”.

Sandra scosse la testa e sorrise “Era occupato a cercare di salvare il suo migliore amico dalle grinfie di questa qui”, rispose in sua difesa, indicando Stana alla fine della frase.

“Per questo quando ti hanno proposto questo servizio fotografico eri così elettrizzata...”, realizzò solo ora.

Lei annuì “Già, quasi sicuramente sarà l’ultimo che mi potrò permettere per molto tempo”.

“Oh, Sandra”, Mike non riuscì più a dire altro. Si inginocchiò davanti alla poltroncina abbracciando sua moglie.

Stana si alzò per lasciare loro un po’ di privacy e si affiancò a Nathan, legando le braccia attorno alla sua vita “Alla fine c’era veramente una gravidanza in tutta questa storia”, disse.

“Un momento”, Mike si voltò di scatto impedendo a Nate di rispondere alcunché “Tu sapevi che è incinta e non me l’hai detto?”.

Nathan si strinse nelle spalle e sfoderò la sua miglior espressione da santarellino “Ma non te l’ho detto solo per tre giorni”, ripetè di proposito le parole del futuro padre “Mi sembrava la cosa migliore per entrambi”, aggiunse poi, ammutolendo Mike.

“Non è bello essere tenuti all’oscuro, eh?”.

Mike si alzò e si mise di fronte a lui e Stana “So già che questa storia mi perseguiterà a vita”, borbottò tra sé “Potete perdonarmi?”.

Stana si fece pensierosa “Mmm, tu cosa ne dici?”, chiese rivolta a Nate.

“Credo ci sia un unico modo per risolvere definitivamente la questione”, sentenziò Nathan “Ma dovremo rimandare a quando saremo a casa”.

Mike acconsentì, ignaro del piano dell’amico. Ora doveva preoccuparsi solo di Sandra e di farle trascorrere un volo sereno e piacevole.

L’aiutò ad alzarsi quando chiamarono il loro volo e si avviarono all’imbarco.

“Aspetta un secondo”, Nathan fermò Stana tirandola per la borsetta “C’è una cosa che muoio dalla voglia di fare sin da quando sei arrivata ad Atlantic City”.

Lei sorrise quando lui le prese il volto tra le mani e finalmente la baciò.

E se anche ci fosse stato qualche altro paparazzo nelle vicinanze, beh almeno questa volta avrebbero avuto una vera notizia da pubblicare.

 

 

***

 

 

Nathan scrutava le spade appese alla parete di casa sua con estrema attenzione.

Scegliere l’arma migliore per un duello non è cosa facile.

Ci sono molti fattori da tenere in conto.

Impugnatura. Maneggiabilità. Leggerezza. Dimensioni.  

Si prese il suo tempo. Chiuse gli occhi e lasciò che fosse l’istinto a guidarlo.

Quando li riaprì, aveva fatto la sua scelta.

A passo veloce uscì dal proprio vialetto per imboccare immediatamente quello del suo vicino.

Trovò Sandra e Stana a chiacchierare in salotto. Quando le due donne lo videro, la bionda esclamò “Davvero, Nate?”, sollevando un sopracciglio incredulo.

Stana si limitò a sorridere e scuotere la testa.

“Un uomo deve fare quello che deve fare”, rispose solamente, con estrema serietà “Dov’è il mio avversario?”, domandò poi.

Mike lo raggiunse in quel preciso istante “Sono qui. E sono pronto a chiudere la questione una volta per tutte”.

Stana si alzò incrociando le braccia “E’ questo che hai fatto mentre io sono andata a disfare i bagagli? Organizzavi un singolar tenzone con le spade laser di Star Wars?”, domandò cercando di mantenere compostezza e serietà.

Nathan non cercò nemmeno di negare “Esattamente”, ammise fiero.

“Regola numero 1”, proseguì rivolgendosi al suo sfidante “Niente colpi sotto la cintura. Tu avrai anche già procreato, ma io no!”.

Le braccia di Stana caddero di peso lungo i suoi fianchi “Di questo poi ne riparliamo, Mr. Fillion!”.

Nathan le sorrise e proseguì con l’elenco “Regola numero 2: se vinco io darai il mio nome a tuo figlio”.

Ora fu Sandra a replicare “No scusate, quando le avete stipulate queste regole?”.

“Mentre eri in doccia, via sms, ma stai tranquilla piccola, vincerò sicuramente io!”, le disse Mike.

“Si, fidati! Regola numero 3”, Nathan si bloccò pensieroso “Non mi viene in mente nient’altro… insomma se vinci tu, ti perdono, se vinco io oltre a dare il mio nome al pargolo mi pagherai da bere per un anno!”, espose alla veloce.

“Ci sto!”, affermò con estrema sicurezza.

Sandra aveva le mani nei capelli. Adorava Nate ma non aveva intenzione di dare il suo nome al piccolino. E se fosse stata femmina? Nathania? No. Lei e Stana dovevano prendere in mano la situazione.

Bastò infatti uno sguardo d’intesa perché si capissero al volo.

Mentre Mike e Nathan si posizionavano a 20 passi di distanza e accendevano le rispettive spade, le donne avanzarono verso il centro occupando lo spazio vuoto lasciato dai due.

“Che ne dite se io e Mike invitassimo te e Stana a cena ogni domenica? Potrebbe diventare una tradizione carina, no? E Mike vi potrebbe… non so… prestare la baita in montagna dei suoi genitori?”.

Nathan alzò le spalle “Sì, potrebbe andare”, disse cercando di restare indifferente.

Stana gli si avvicinò “Va più che bene, Nate! E sono abbastanza sicura che troverai svariati modi umilianti per fargliela pagare”.

Da dietro le spalle di Sandra, Mike arricciò le labbra in un sorriso triste e commuovente.

“Oh, va bene! Ma devi mandarmi almeno cinque video idioti di te vestito da Homer Simpson!”, cedette infine.

“Cosa? No!”, urlò Mike.

Ma poi Sandra si voltò a guardarlo. Poco amorevolmente.

“Ok, uno magari”.

“Tre! Prendere o lasciare”, rilanciò Nathan.

Mike sbuffò “Sei ingiusto! Ti farò i tre video, ma tu ammetti che non ho avuto completamente torto!”.

Nate guardò Stana. Ne avevano discusso in volo.

Forse davvero senza l’aiuto dei loro amici ora non sarebbero insieme. Forse ci sarebbe solo voluto di più.

Non lo sapranno mai, però. Quello che sapevano per certo è che alla fine tutto si era risolto per il meglio e… forse sì, Mike non aveva tutti i torti.

Stana formò una C con l’indice e il pollice destro mostrando così a Mike il gesto universale che indica una piccola quantità.

“Un pochino, Mike!”, aggiunse Nathan a voce. “Non ti allargare”.

 “Bene!”, disse Sandra, impedendogli di proseguire oltre con i loro battibecchi “Possiamo considerare chiusa questa faccenda”.

“Veramente”, Nathan tossì “Io volevo giocare con le spade laser!!”.

Mike si rivolse alla moglie “Anche io, per favore!”.

Nonostante li conoscesse bene, Sandra ammutolì. Poi sollevò le braccia in segno di resa.

“Rompete qualcosa e io poi rompo un osso a voi!”.

I due esultarono ignorando la minaccia, pronti a ricominciare la battaglia.

Fu Stana questa volta a tossire “E se noi invece andassimo a casa tua a giocare con la tua spada laser?”, domandò a bassa voce.

Nathan la sollevò “Questa?”.

Lei scosse la testa “No”, addolcì lo sguardo e si mordicchiò un labbro “L’altra tua spada laser…”.

Nathan avvampò.

“Ciao, Mike!”, esclamò afferrando Stana per mano e trascinandola fuori. 

E mentre Sandra rideva, un Jedi affranto lasciò cadere la propria arma “Non vale così, però”, poi alzò il capo “Ma significa che ho vinto per abbandono, giusto?”.

Sandra lo baciò sulla guancia e mise la sua grande mano sulla propria pancia “Che ne dici se mi porti in camera a fare un riposino? I Jedi portano le loro mogli in braccio?”.

Mike accarezzò quel ventre ancora piatto immaginando il futuro pancione con un piccolo Trucco all’interno. La prese in braccio e rispose “Assolutamente sì”.

 

 

FINE

 

 

 

Angolo dell’autrice:

 

E anche questa pazza avventura è giunta al termine!

Vi ringrazio tantissimo per aver fatto questo viaggio insieme, spero vi siate divertite quanto me!

Grazie mille per le bellissime recensioni, anche Mike ringrazia per i cazziatoni che gli avete fatto ahahahahahahahah

 

A presto!

 

Ivi87

 

*special thanks*

Fania, Dia, Etta, Trillioners del mio cuor, questa ff è soprattutto merito vostro!

Un bacione gigante tutto per voi!
   
 
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