UNA SORPRESA INASPETTATA

Hiccup era davvero preoccupato.
Era da diversi giorni che Astrid non stava bene.
Aveva spesso mal di testa, era più debole e più nervosa del solito.
Il castano le aveva consigliato di riposarsi, di fare una pausa o semplicemente di ridurre gli allenamenti, ma lei, orgogliosa e testarda come è, lo aveva ignorato e aveva detto che stava benissimo.
Due giorni prima aveva vomitato e il pomeriggio precedente, mentre volava con Tempestosa, aveva perso i sensi. Per fortuna aveva fatto in tempo ad atterrare e non si era fatta niente.
A quel punto però Hiccup si era arrabbiato seriamente e, in quanto capo dell’accademia dei draghi, le aveva ordinato di sospendere gli allenamenti fino a quando non fosse guarita e di farsi vedere da Gothi il prima possibile.
La ragazza, troppo stanca e scombussolata per ribattere, si era arresa.
E quando Hiccup l’aveva presa in braccio per portarla a casa, non aveva neanche opposto resistenza.
“Wow! Deve aver preso proprio una bella influenza…” aveva pensato il castano prima di posarla dolcemente sul suo letto.
Le aveva rimboccato le coperte ed era rimasto a guardarla e ad accarezzarle i capelli per un paio d’ore, mentre lei dormiva.
Era davvero bella.
Poi le aveva dato un bacio sulla fronte e se n’era andato.
Era stato a trovarla anche quella mattina.
Le aveva portato la colazione, che però lei si era rifiutata di consumare.
Hiccup aveva insistito tutta la mattina affinchè mangiasse qualcosa, non aveva smesso di ripeterle di stare a letto e di non prendere freddo e di chiederle continuamente di cosa avesse bisogno, fino a quando lei aveva perso la pazienza e lo aveva cacciato di casa urlando.
Ora il castano stava passeggiando per Berk nei dintorni della casa della bionda, in attesa che Gothi uscisse, per poterla andare a trovare e sapere come stava.
Dopo circa un’ora e mezza che il castano camminava agitato in su e in giù, la vecchia era uscita dall’abitazione.
Hiccup si era subito diretto in camera della ragazza.
-Buonasera milady! Come sta? Le ho portato una coperta, dei fiori, del latte caldo di yack e qualcosa da mangiare.
-Grazie Hic, non dovevi. E scusa per stamani.
Disse Astrid con tono dolce, mentre lui poggiava il vassoio su un mobile e si sedeva vicino a lei.
-Non fa niente piccola, scusami tu, sono stato troppo insistente.
-No, sei solo tanto premuroso e compulsivamente ansioso.
Disse lei ridendo.
Hiccup le sorrise.
-Come ti senti?
-Sto meglio, davvero.
-Sono contento che tu stia meglio. Ma sei sicura di non aver bisogno d’altro?
-No, Hic, sul serio, sto bene. Devo solo dirti una c-
Il ragazzo l’aveva interrotta di nuovo.
-Vuoi un'altra tazza di latte di yack? Questa ormai si sarà freddata… Preferisci che rimanga a dormire qui? Sai, nel caso tu avessi bisogno… sì, credo sia meglio, hai una brutta cera…ora lo dico a mio padre. Torno subito!
-Hic aspetta!
-Che c’è? Ti sei fatta male? Oh Thor, per questo voglio stare sem-
-HICCUP CALMATI, PER ODINO!
Aveva esclamato la bionda, isterica.
Hiccup, rendendosi conto che aveva ricominciato a dare di matto e dato che il tono di Astrid gli aveva fatto gelare il sangue, si era deciso a calmarsi.
-Scusa Astrid, l’ho fatto di nuovo… Voglio solo che tu sappia che io sono qui a tua completa disposizione e farò tutto quello che vuoi.
-Bene, voglio solo che tu ti calmi e che mi ascolti.
-Ma sei sicura di non aver bisogno di niente? Nemmeno un massaggio ai piedi o un bicchiere d’ac-
-Hiccup.
-Che c’è?
Astrid sorrise.
-Sono incinta.