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Autore: Almea Huancaina    14/05/2015    0 recensioni
[AU!Silmarillion] Eijun, Haruichi e Satoru passano una tranquilla mattinata tra i fiori e le gioie a ridosso dell'estate. Una gioia così completa che neanche le piccole tensioni sotterranee riescono a rovinare.
*** Scritta per il compleanno di Eijun, che adoriamo tanto anche se ci divertiamo a torturarlo in dod ***
*** Accenni alla FuruMiyu, FuruHaru e ChriSawa ****
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eijun Sawamura, Haruichi Kominato, Satoru Furuya
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il vento fa ondeggiare il manto di fiori sul declivio stemperando il calore avvolgente di inizio maggio.

Eijun alza gli occhi al cielo con la spavalderia di chi ama il mezzogiorno. Lo addita lasciandosi cadere sulla schiena. I capelli castani si posano morbidi tra le orecchie appuntite di elfo e le guance floride della sua eterna giovinezza.

“Guardate!”

Haruichi lascia che la folata d’aria gli tiri piano le trecce. La frangia scivola via dalla fronte e le iridi del colore della melagrana si accendono del bagliore platinato del sole che trapassa l’area più sottile di una nuvola. Furuya stringe le estremità del flauto tra le mani e lo posa sulle gambe come se fosse una lama affilata. Socchiude le palpebre disturbato dal chiarore che torna gradualmente eccessivo.

Eijun ride rotolandosi su un fianco. Affonda il naso tra i fiori socchiudendo gli occhi felice. I capelli si caricano di nuovo dei dardi dorati del sole, fino alle punte completamente libere di annodarsi e perdersi nell’erba, tra gli steli.

“Chissà se l’hanno vista anche dalle terrazze…”.

“Sembrava una piuma” mormora Haruichi porgendo il viso al vento. Il profumo della primavera si mescola a quello delle rose selvatiche e del fogliame freschissimo.

“Il vento l’ha solo spinta più veloce” annota Furuya. Riporta lo strumento alle labbra e disegna nell’aria qualche nota. “A proposito dovremmo tornare. È quasi ora di pranzo”.

Il ronzio delle api e il canto dei cardellini riempiono il silenzio lasciato dal flauto, che gioca con loro e li insegue e poi si lascia chiamare in una melodia profonda. Haruichi intreccia in fretta i gambi, ispirato dall’armonia segreta che scorre tra loro, lì ed ora. Termina inserendo nella parte frontale un mazzetto di fiori azzurri.

“Ecco, ho finito!” dichiara solennemente.

Eijun torna a sedere, gli si avvicina e piega il capo. Haruichi si mette sulle ginocchia, si schiarisce la voce.

“Io, il Re dei fiori Haruichi dei Kominato, dichiaro te, Eijun, il Re…” esita un attimo, arriccia le labbra e le apre in un grande sorriso, “il Re dei petali che danzano!”

Ridono entrambi e gli occhi di Eijun brillano come stelle in pieno giorno. Si alza in piedi, leva le braccia al cielo e fa un giro su se stesso sfiorando i fiori a piedi nudi, con tanta leggerezza da non calpestarne alcuno. Haruichi batte le mani a tempo, Furuya vi intona abilmente note in rapidissima sequenza. Sawamura continua a danzare anche quando il flauto torna a tacere.

Haruichi accenna un inchino verso di lui, poi si volta verso Furuya. Intreccia candidamente le dita sulle ginocchia e distende le braccia e la bocca in un sorriso invitante quanto il miele di Ryousuke. E anche nella sua bellezza letale e pericolosa gli istinti di Furuya riconoscono lo stampo fraterno.

“Satoru, come preferisci essere incoronato?” gli sussurra e distoglie lo sguardo con una certa timidezza. Si rassetta le trecce e le lunghe ciocche in silenzio.

Furuya si alza, gli si accosta e prende la corona dai suoi capelli, incoronandosi da sé.

“Io sono il Re di tutte le cose che mi appartengono” dichiara.

Eijun quasi inciampa. Torna da entrambi con piglio di guerra, si punta i pugni ai fianchi e avvicina il viso a Satoru quasi a sfiorarlo.

“Sei il solito scortese e non sai giocare mai lealmente!”

Haruichi nasconde il rossore di un istante nel gesto di piegarsi per portarsi in piedi. Tiene tra le mani l’ultima corona.

“Dovremmo veramente andare… Datemi i vostri gioielli, miei sovrani, ché devo scioglierli per recuperare i fermacapelli di Eijun…”.

Furuya sorride trionfante, batte piano il flauto contro la testa del diretto interessato.

“Non ci penso neanche. Voglio tenere la corona: sono io il Re”.

Eijun scarta più in là, scuote i capelli per far cadere petali e foglie. Come se bastasse questo per riordinarli, pensa Haruichi con un lieve senso di colpa. Certamente Chris non se la prenderà con lui, ma cosa penserà quando saprà a cosa ha destinato i fermacapelli che Eijun gli aveva affidato?

Furuya fa ruotare il flauto in una mano. Anche i suoi capelli sono un disastro.

Haruichi arrossisce guardando le loro schiene, mentre riprendono il sentiero per tornare a casa.

“Dovreste passare per la mia stanza, tutti e due! Vi pettino io, non possiamo presentarci così a pranzo!”

Entrambi si voltano nello stesso istante e gli scoccano il medesimo sguardo, incoronato da fiori gialli, bianchi e azzurri. Poi si sfidano silenziosamente a vicenda e scattano in avanti, a perdifiato, neanche dovessero cacciare una lepre a mani nude.

Haruichi sospira. Porta dietro la schiena la corona di Furuya, la tiene in punta di dita con entrambe le mani. I petali lo solleticano gentilmente, ricordandogli il gesto strano di Satoru. Entrando nel fitto della foresta sente le guance in fiamme e pensa solo a come nascondere l’imbarazzo la prossima volta che lo guarderà negli occhi. Il sentiero è lungo e certo arriverà appena in tempo, così accelera il passo. Le ombre profonde sotto la coltre fitta di rami gli ricordano i capelli scuri di Furuya, lo fanno sognare ad occhi aperti.

La voce di Eijun arriva così improvvisa, per lui che è così distratto, che sussulta e la corona cade in terra.

“Haruichi meno male!” gli viene incontro. “I miei sandali, li hai visti?”

Scuote il capo.

Eijun gli sorride, e mentre si china gli dice: “Scusami, non volevo spaventarti. Torna pure a casa, io vado a cercarli”.

Haruichi lo osserva imbarazzato, ricambia il sorriso e si sente molto meglio di un attimo prima.

“Devi averli lasciati sotto il faggio. Ma io ti aspetto qui, torniamo insieme”.

Viene incoronato con un gesto molto lento e gentile.

“Eccoti qui, nostro Re! Penso sia meglio se vai ad aiutarlo a pettinarsi, non sia mai che cada qualche capello nel piatto di Miyuki mentre lo serve, sarebbe un brutto modo di morire. Anche se così Chris diventerebbe il nuovo Principe e sarebbe decisamente meglio per tutti!”

Haruichi non riesce a non ridere. Le parole gli escono dalle labbra senza alcuna traccia di amarezza.

“Mi dispiace molto per i fermacapelli, spero non sia un problema, con Chris…”.

Eijun solleva una mano e mette in bella mostra una rosa in boccio, di un rosso vellutato e striature gialle.

“Guarda cosa ho trovato… Ha bisogno di nuovi petali da essiccare per i suoi segnalibri di carta, gli sto facendo una sorpresa! Dopo mi aiuti a cucire i lacci di stoffa?”

“Ma certo Eijun… molto volentieri. Dai ti aspetto qui, lasciami la rosa ne avrò cura”.

Un sorriso un po’ malizioso è la prima risposta, la seconda è altrettanto inaspettata.

“Haruichi, Satoru vuole essere pettinato da te. Me lo sento! Antipatico come è ti avrebbe detto no. E poi devi riprenderti la tua corona! Non lasciargliela passare! Altrimenti Ryousuke ti rimprovererà di nuovo e io ho paura anche a guardarlo. Quindi vai e poi mi dici come è andata”.

Eijun cammina all’indietro, guardandolo con tanta intensità che sembra capire ogni suo sentimento. Poi si volta e riprende a correre. Leggero come quella nuvola che ha additato poco prima nel cielo. Il vento muove le chiome tanto che la luce colpisce gli occhi di Haruichi, che li abbassa.

Quando torna a guardare Eijun è già lontano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note: Questa One Shot è dedicata quello spruzzetto di sole bellissimo che altri non è Eijun, e a tutte le lettrici di #Dod – nonché ha lo scopo di ricordarci che gli elfi sono idilliaci e terribilmente noiosi (…) quando lasciati in pace a casa loro.

   
 
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