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Autore: SonounaCattivaStella    14/05/2015    7 recensioni
[Storia ad OC - iscrizioni CHIUSE]
[Fict scritta a quattro mani con _Dracorex_ (nonché mia sorella lol)][Crossover con i film di "Pirati dei Caraibi"]
Fanny e Shine, due giovani piratesse, sono alla ricerca di una nave e di ciurma per partire alla scoperta della "Fonte dell'eterna giovinezza".
Durante il loro viaggio incontreranno altri pirati intenzionati a trovare la fonte. Saranno rivali o si ritroveranno ad essere alleati?
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hakuryuu, Minamisawa Atsushi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Primo


PORT ROYAL

Fanny e Shine camminarono diversi minuti per le contorte strade del piccolo borgo prima di riuscire ad arrivare al molo principale. L’ora tarda e l’oscurità che avanzava man mano avevano aiutato le due ragazze a celarsi agli occhi delle guardie che pattugliavano le vie della cittadina. Nascoste dietro un piccolo muretto di pietra, contornato da alti cespugli che facilitavano la mimetizzazione, guardavano con occhi sognanti le possenti navi ormeggiate.
«Wow! Sono davvero tante e enormi!» Disse la riccia immaginandosi al comando di una di quelle imbarcazioni.
«C’è davvero l’imbarazzo della scelta. Quale prendiamo?» Chiese la rossa valutandole una ad una, in cerca del vascello migliore.
«Ma chi se ne frega! Uno qualunque va bene, sempre meglio di quella zattera malconcia con la quale siamo arrivate.» Esclamò Shine alzandosi in piedi, euforica, pronta al noleggio di una qualsiasi nave.
In quell’esatto momento due guardie passarono proprio davanti al nascondiglio improvvisato e, prima che potessero accorgersi della loro presenza, Fanny afferrò la sorella per la cintura tirandola malamente a terra. La riccia squittì appena per la sorpresa, attirando inevitabilmente l’attenzione delle due guardie che puntarono le loro baionette dritte tra i cespugli.
«Chi è là!»
Fanny trattenne il respiro il più possibile per non farsi sentire, ma i mugugni della castana che si massaggiava il fondoschiena avrebbero attirato anche la più sorda delle guardie. Guardandola in cagnesco le tappò la bocca con una mano mentre con l’altra tastò il terreno in cerca di un sassolino da lanciare per depistare i due soldati che avevano preso ad avvicinarsi al muretto. Fortunatamente un fruscio alla loro sinistra e la comparsa di un piccolo gatto randagio le salvò da cattura certa.
Le due guardie, rassicurate alla vista del gatto, riposarono le baionette in spalla e continuarono a perlustrare il molo, allontanandosi definitivamente. La rossa riprese a respirare e tolse la mano dalla bocca della sorella per poi piantarle uno scappellotto che le fece cadere il cappello davanti agli occhi.
«Ma sei scema?! Mi ci è voluto un secolo per tenerlo fermo.» Brontolò Shine rimettendosi il copricapo in testa.
«Per colpa tua stavamo per essere scoperte e catturate!»
«Colpa mia?! Sei tu che mi hai tirata giù facendomi scontrare con il duro pavimento.»
Continuarono a battibeccare e a darsi la colpa vicendevolmente, almeno finché un rumore alle loro spalle non le fece zittire. Tesero le orecchie per cercare di captare altri spostamenti e quando sentirono l’inequivocabile suono di un rametto spezzato dalla suola di una scarpa, si guardarono negli occhi, afferrarono le loro armi e, girandosi di scatto, le puntarono contemporaneamente contro le figure dietro di loro che, a loro volta, tenevano alte due pistole.
«Bene bene, cosa abbiamo qui? Non dovreste essere a casa a fare le brave donnine?» Una voce maschile e derisoria lasciò le labbra della figura più vicina a loro.
«Lo sai che chi si fa gli affari suoi vive cent’anni?» Rimbeccò Shine imitando malamente la voce dello sconosciuto.
«Uh uh, ma che tipetto sfacciato.» Rispose la seconda figura mostrando un sorriso sghembo, unica cosa visibile data la poca luce e il cappello che nascondeva gran parte del viso.
«Su su, abbassate quelle armi. Sono sicuro che non sapete quale pericolo correte se non vengono maneggiate con cura. Le sciabole e le pistole non sono fatte per le donne.» Aggiunse il primo che aveva parlato assumendo lo stesso sorriso beffardo del compagno.
A quelle parole Fanny infilò una mano all’interno della giacca, afferrò la seconda pistola che teneva ben nascosta e tirò indietro il cane di entrambe le armi, pronta a premere il grilletto. Non le piaceva dover mostrare quella pistola, ma non sopportava nemmeno che due sconosciuti osassero mettere i piedi in testa a lei e sua sorella.
«Vogliamo provare?» Chiese sfidando con lo sguardo il ragazzo che aveva parlato per ultimo.
Questi, di fronte al gesto della ragazza, perse il sorriso e la guardò con aria di sfida prima di inquadrare per bene la seconda arma che lei aveva tirato fuori. Sgranò gli occhi di fronte all’inconfondibile forma di testa di serpente che sostituiva la parte finale della canna, quella da cui sarebbe partita la pallottola.
«Non può essere… quella pistola… voi siet-»
«Chi è là?! Uscite fuori e fatevi riconoscere!»
Le guardie che solo pochi attimi prima avevano quasi scoperto le due ragazze ora stavano proprio di fronte agli alti cespugli, le baionette puntate e pronte a far fuoco. La rossa alzò gli occhi al cielo, posò le pistole e rivolse uno sguardo omicida in direzione dei due ragazzi, seguita a ruota da Shine che li avrebbe fatti benissimo a fette con la sua fidata sciabola. Dopo tanta fatica fatta – e sederi doloranti – erano state scoperte per colpa di quei due. Uscirono tutti e quattro dal loro nascondiglio rivelando così i volti ai soldati che li tenevano sotto mira. Quando la flebile luce dei lampioni ad olio colpì i loro visi, le ragazze poterono finalmente vedere i lineamenti degli sconosciuti che le avevano messe nei guai. Il ragazzo che le aveva derise portava un vistoso cappello nero con piuma bianca sotto il quale spuntava una capigliatura color malva. Due iridi dall’insolito bordeaux misto al color sabbia, un sorrisino beffardo ed una cicatrice che gli attraversava la guancia dallo zigomo alla mascella si mostrarono fieri. Un ribelle ciuffo di capelli sfiorava l’occhio destro del ragazzo, cosa che lo portava ad infilare la mano tra quei ciuffi e spostarli con un gesto teatrale. La lunga e preziosa giacca nera la diceva lunga su chi dei due fosse il Capitano. L’altro ragazzo, che lo seguiva a ruota, portava un cappello bordeaux con sopra due piume dai colori del giallo e dell’arancio, sotto di esso si intravedeva una capigliatura biondo platino che finiva in un lungo codino azzurro chiaro. Gli occhi scarlatti, che spiccavano sul viso pallido, fissavano le due guardie con aria di sufficienza.
I soldati li guardarono per alcuni secondi e, prima che Fanny potesse esprimersi e prendere così in mano la situazione, uno dei due parlò rivolto a lei e alla sorella.
«Gentili Signore, cosa fate in giro a quest’ora tarda? Questi due vili pirati vi hanno fatto del male, per caso?»
Shine e la rossa strabuzzarono gli occhi e si guardarono incredule. Come potevano, quelle guardie, essere così stupide da non accorgersi anche loro erano dei pirati? Il cielo non era poi così scuro da poterle confondere con due Signore aristocratiche e per bene. Prendendo la palla al balzo, le due sfruttarono la situazione al meglio e, ghignando appena in direzione dei due ragazzi, assunsero l’aria più angelica che avevano nel repertorio e si rivolsero ai due uomini in divisa.
«Oh, Signori miei, meno male che siete arrivati! Stavamo tornando a casa ma abbiamo perso la retta via a causa della sera che avanzava. Per sbaglio siamo giunte fin qui e questi vili pirati ci hanno aggredite. Se non foste arrivati non so cosa sarebbe potuto accadere.» Fanny inventò sul momento una situazione plausibile, muovendosi con fare teatrale per dare più enfasi alle sue parole. La sorella le dava corda facendo finta di singhiozzare con il viso nascosto tra le mani.
«Ma che-? Non è vero! Anche loro sono dei pirati, pirati dalla brutta fama per giunta!» Protestò il ragazzo dai capelli color malva rivolgendo a Fanny uno sguardo inceneritore, ricevendo in cambio il più smagliante e malizioso dei sorrisi.
«Come osate continuare ad importunare queste gentili Signore?! Mani ben in vista e seguiteci, cani rognosi!» Li apostrofò l’altra guardia spingendo in avanti la punta della sua baionetta che il biondino evitò per un pelo.
«Signore, vogliate scusarci. Portiamo questi due in cella, spero riusciate a trovare da sole la strada di casa.»
«Oh, ma certamente! La ringrazio, Signora guardia.»
Detto ciò i soldati presero a spintonare i due ragazzi, tra insulti vari, in direzione del centro di Port Royal dove erano situate le prigioni. Fanny e Shine li salutarono con la mano, ricevendo in cambio sguardi di fuoco carichi di promesse e vendette, e si diressero veloci alla prima possente nave ormeggiata lì vicino. Ne assunsero il controllo il più velocemente possibile, non volevano di certo essere scoperte da altre guardie, stavolta niente le avrebbe aiutate. Levata l’ancora e assestate le vele, Shine si mise al comando, pronta a guidare la nave sotto gli ordini impartiti dalla sorella. Proprio mentre il vascello lasciava il molo, in lontananza si sentì la voce dei due pirati che erano riusciti a mettere al tappeto le due guardie. Fanny si affacciò dal parapetto di legno e sventolò il suo cappello a mo’ di saluto proprio mentre il ragazzo dai capelli color malva gridava un “Sorelle Scarlet, giuro che non finisce qui!”.
«Allora, Fanny, adesso dove andiamo?» Chiese Shine una volta in mare aperto.
«Shine, certo che a volte fai domande davvero stupide. Abbiamo una nave, cosa manca ora?» Rispose la rossa schiaffandosi una mano sulla faccia. La riccia scimmiottò imitando la sorella e le fece una linguaccia prima di parlare.
«Quindi… Tortuga?»
«Tortuga!»
.







Angolino delle folli autrici:

Buona sera bella gente!
Ed eccoci tornate con il secondo che in teoria sarebbe il primo (?) capitolo della storia :D
In questo capitolo abbiamo, in qualche modo, svelato le identità dei due pirati che avevamo intravisto nel prologo. Dai che avete sicuramente capito chi sono :’D
E nientO, avviso chi non ha ancora mandato la scheda che dal prossimo capitolo inseriremo i primi OC. Quindi sbrigatevi a fornirci le schede o resterete fuori dalla storia.
Detto ciò noi vi salutiamo! Al prossimo capitolo, ciurma! (?)
Fanny & Shine
   
 
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