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Autore: Elly Priest    15/05/2015    2 recensioni
" Soffocava, l' aria non entrava nei polmoni.
Stesa a terra, sentiva una presa strettissima per il collo. Si rese conto con orrore che erano le sue mani. Lui non c' era piú. Era capitato di nuovo, era più spaventata di prima.
Il collo le faceva malissimo, respirare era doloroso. Non sarebbe sopravvissuta in quell' ospedale psichiatrico, era anche in astinenza da psicofarmaci.
Ne aveva bisogno, necessitava di quel veleno che scorreva piacevolmente nelle vene, come l' eroina per i tossico-dipendenti.
In fondo anche lei lo era, solo un livello più in basso.
Si avventó contro la porta in metallo rinforzato. Batteva, picchiava, tra i singhiozzi e il pianto.
-Aiutatemi, vi prego aiutatemi, Per.. Favore..
Nessuno rispondeva. Si accasciò a terra. Il naso si sporcó di schifo e sabbia. Era destinata a rimanere lí per sempre, nessuno l' avrebbe aiutata. Rimaneva con il suo dolore e la disperazione fino a che la morte non fosse venuta a prenderla.
Lucifer sorrise alle sue spalle, si leccó le labbra, solo un luccichio dei suoi occhi maligni nell' oscurità. Sarebbe tornato dall' inferno per tormentarla ancora e ancora.
Kery era da sola, l' oblio della notte la avvolse."
Genere: Dark, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia cadeva incessante.
Fuori dalla finestrella, tutto era avvolto da nero d' inchiostro, i fulmini apparivano improvvisi in cielo. Seduta in un angolo, Kery era terrorizzata: odiava i temporali.
La tuta arancione dell' istituto spiccava nella penombra della cella. Tremava per paura, ma anche per gli psicofarmaci: uno dei tanti effetti collaterali.
 Lo sentiva. Sentiva cosa le diceva dagli angoli, dalle pareti e le ombre. Dalla sua testa.
Le parlava insieme ai tuoni assordanti. Si chiudeva le orecchie con le mani, piangeva e si strappava i capelli. Urlava, urlava disperata. L' unica risposta alle sue preghiere: i colpi delle guardie che le intimavano di stare zitta.
Loro non sapevano, non potevano capire le atroci sofferenze che portava dentro alla sua testa. Le cicatrici alle braccia e sul petto erano le prove dei suoi tentativi per smettere di soffrire.
C'era, lo percepiva.
Era in piedi davanti a lei, una mano in tasca con un vestito di classe. Lo chiamava Lucifer, l' avvocato del diavolo.
-Ciao Kery.
Una voce suadente, gentile.
-Va' via.. T-tu non esisti..
Si ritrasse, anche se aveva le spalle al muro. Lucifer scosse la testa schioccando la lingua.
-Tu sai allora perchè sono qui, davanti a te?
Kery si alzó lentamente, ciocche di capelli bionde le coprivano il viso scarno. Tremava e a stento riusciva a stare in piedi.
-Sono qui perchè tu lo vuoi. Ti senti tanto sola..
Le carezzò la guancia con il dorso della mano. Aveva paura, o forse no, era arrabbiata, oppure in fondo le piaceva.
Le medicine la tenevano in costante torpore mentale.
-Lasciami stare.. Sto male!
Singhiozzava, le lacrime scendevano come la pioggia. Poi il cambiamento, il viso si contraeva e la rabbia usciva fuori.
-È colpa tua se sono in questo posto di merda! Bastardo!
Gli si avventó contro di violenza, lo prese per il collo. Aveva una forza disumana, non avrebbe esitato a spezzargli il collo.
Lucifer la guardava passivo, con un sorrisetto in faccia, sussurrava con gli occhi sgranati.
 -Liberami... Liberami...
-Zitto!!
Kery aveva il volto sfigurato dalla rabbia, sputava veleno e saliva.
-Liberami...
 
Soffocava, l' aria non entrava nei polmoni.
Stesa a terra, sentiva una presa strettissima per il collo. Si rese conto con orrore che erano le sue mani. Lui non c' era piú. Era capitato di nuovo, era più spaventata di prima.
 Il collo le faceva malissimo, respirare era doloroso. Non sarebbe sopravvissuta in quell' ospedale psichiatrico, era anche in astinenza da psicofarmaci.
Ne aveva bisogno, necessitava di quel veleno che scorreva piacevolmente nelle vene, come l' eroina per i tossico-dipendenti.
In fondo anche lei lo era, solo un livello più in basso.
Si avventó contro la porta in metallo rinforzato. Batteva, picchiava, tra i singhiozzi e il pianto.
 -Aiutatemi, vi prego aiutatemi, Per.. Favore..
Nessuno rispondeva. Si accasciò a terra. Il naso si sporcó di schifo e sabbia. Era destinata a rimanere lí per sempre, nessuno l' avrebbe aiutata. Rimaneva con il suo dolore e la disperazione  fino a che la morte non fosse venuta a prenderla.
Lucifer sorrise alle sue spalle, si leccó le labbra, solo un luccichio dei suoi occhi maligni nell' oscurità. Sarebbe tornato dall' inferno per tormentarla ancora e ancora.
Kery era da sola, l' oblio della notte la avvolse.
   
 
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