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Autore: Unusualize    02/01/2009    4 recensioni
Non tutto nel mondo dello spettacolo è come si vede davanti alle telecamere. Hanno il compito di svelare la nuda verìtà i paparazzi, la razza più odiata dalle star hollywoodiane; ma a volte la verità fa male o non sempre è quella che sembra: Tim Burton, il suo matrimonio con Helena Bonham Carter, e la sua amicizia con Johnny Depp stanno per scoprire il vero significato della parola !SCANDALO!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Attori film
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cap6:
Una coppia (quasi) perfetta

Helena e Johnny erano ancora sulla soglia della porta. Lei era troppo impietrita dalle sue parole per riuscire a reagire facendolo entrare, e lui, nonostante la grande quantità di alcool ingerito, aveva ancora abbastanza cortesia per non dirle di levarsi di torno e farlo parlare con Tim.
-Hele, chi era alla porta?-
Burton uscì dal suo studio con un documento in mano, la testa china su di esso e gli occhiali da vista pericolosamente in bilico tra naso e vuoto. Si accorse dei due solo quando non udì risposta alla sua domanda e alzò lo sguardo.
-Jo… - sussurrò piano. Lo squadrò per bene capendo che qualcosa era successo per forza.
-Divorzio…- ripetè lui, a voce più alta, riuscendo a guardarlo negli occhi.
Tim si levò gli occhiali e un espressione di stupore gli attraversò per un secondo il volto.
-Helena… - chiamò riportando la moglie alla realtà, che scosse violentemente il capo, facendo entrare l’amico e chiundendo la porta.
Questo, guidato da Burton, si sedette sul divano tenendosi la testa con le mani, maledicendo sotto voce l’alcool: l’emicrania si stava facendo sentire.
Gli altri due presero posto uno accanto all’uomo, l’altra su di una poltrona, aspettando pazienti che dicesse qualcosa.
Ma Johnny si limtò solamente a squadrarli e dire:- Allora? Non mi chiedete niente?!-
Il regista alzò un sopracciglio confuso, ma non badò alle sue parole e chiese:- Cosa è succeso?-
-Mi sembra ovvio, no?-
Burton e la donna si guardarono con aria indecifrabile, ma lei sembrava quasi spaventata: non aveva mai visto il suo Johnny ridotto così!
-Spiegaci bene com’è andata- ordinò in modo gentile il regista, mentre l’attrice versava una tazza di caffè a Depp.
-Dunque… sono tornato a casa, come sempre, e la mia… adorata mogliettina… mi accoglie iniziando a vaneggiare di quanto vorrebbe una casettina da 2 milioni di dollari in piena Hollywood, quartiere da me odiato, lo sai bene, e di come vorrebbe… vuole… fare la vita da “coppia VIP” presentandosi in giro sempre belli, con abiti firmati, e dannati falsissimi sorrisi da copertina stampati sul volto- bevve un sorso della bevanda calda, sotto gli occhi sconvolti dei due amici, per poi continuare- Così le ho detto come la pensavo di questa storia. Se l’è presa a morte, come se la mancanza di attenzione, anche la mia, la fecesse… com’è che ha detto?ah, si… “La facesse sentire inutile e senza talento!”-
-Oh, mio Dio!- esclamò Helena stupita da questo lato dell’amica, a lei del tutto sconosciuto, e anche a Johnny.
-Già… - aggiunse lui- Ripeteva: -A cosa serve essere degli idoli se poi ci comportiamo da persone “normali”? – mi ha fatto uscire di testa… -
-E hai affondato il dolore nell’alcool- concluse Burton dandogli lievi pacche sulla schiena.
Passarono alcuni minuti di silenzio, poi la Carter si alzò dirigendosi all’attaccapanni.
-Dove vai?- domandò il marito.
-A parlare con Vanessa- rispose lei infilandosi la giacca.
-Fa pure- la interruppe Depp- Se riesci a fermare un aereo in volo, per la Francia… -
La donna tornò al suo posto, sospirando.
Ancora silenzio tra i tre.
Tim notò che gli ci voleva- a Johnny- una buona chiaccherata da uomo a uomo, per scaricarsi, cosa che aveva timore (imbarazzo?) a fare davanti ad una donna.
Fece segno ad Helena di seguirlo un attimo nel corridoio, lasciando Jo solo nella stanza.
-Ascolta- le disse tirandola da parte- Mi serve di stare un minuto da solo con lui… vedo se riesco a farlo ragionare… d’accordo?-
Lei non parlò, ma fece un segno di intesa col capo, chiudendosi poi in camera.
Burton tornò indietro sui suoi passi, per riprendere posto accanto all’altro che debolmente sussurrò, capendo l’accordo fatto con la moglie:
-Tienitela stretta, amico mio. Se usi con lei i consigli che hai dato a me… siamo a posto!- il regista non se la prese, sapendo che era la birra a parlare, non Johnny Depp.
-Jo… - cominciò- queste cose, i battibecchi, si superano… facilmente se si trova un buon accordo, tra marito e moglie. Può volerci il suo tempo, ma non ha senso che tu divorzi solo per una scemenza come questa!-
-Tim ,ma tu non hai visto con che occhi mi guardava mentre diceva quelle parole. Ti giuro, non la riconoscevo, sembrava un’altra… non era la donna che amavo. E’ come se il matrimonio le avesse dato alla testa! Si sarà detta: “Si, mi accaparro un bell’uomo e poi lo uso come marionetta, tanto loro non hanno dei sentimenti, no, giocano con i cuori di noi povere bambole di plastica per poi strapparceli dal petto e farci un bel frappè!”-
-Che immagine colorita!- commentò Burton.
Jo si lasciò scappare una risata roca.
-Sul serio, Tim… Non potevo sopportare l’idea di convivere con quella donna un minuto di più! E sono andato via… -
-E hai bevuto!- concluse l’altro.
-Già… sono tornato a casa e ho trovato un biglietto con scritto che partiva e di non cercarla più; allora sono venuto qui… ho fatto male?-
-No, no, hai fatto benissimo! E’ per questo, allora, che eri giù di morale, in questo periodo?-
-Si- ammise Depp- In effetti è da un po’ di tempo che continua questa storia, ma oggi è andata troppo oltre!-
Bevve un altro po’ di caffè senza staccare gli occhi dalla tazza, mentre rifletteva in silenzio.
-Non ti è mai capitato, con Helena?- domandò Depp.
-Cosa? Di litigare?
-No, intendevo… di scoprire un altro lato, di lei, che non avevi mai conosciuto… e che mai ti saresti aspettato… -
-No… cioè…si… insomma, so perfettamente che, da artista donna, ha molti lati, uno diverso dall’altro; è capace di cambiare da un momento all’altro, ma la conosco abbastanza da credere che quello con cui si mostra in giro è il suo lato migliore, e ho fiducia in lei, soprattutto-
L’altro ci pensò su un paio di minuti chiudendo gli occhi, per poi riaprirli di scatto scuotendo violentemente la testa.
Johnny doveva davvero essere distrutto.
-Non puoi metterti al volante in questo stato!- disse il regista.
-E come ci torno a casa?- domandò l’attore poggiando la tazza e massaggiandosi le tempie con due dita.
-Dormi qui, questa notte. Domani parleremo bene-
-Che altro c’è da chiarire? Divorzierò! Punto!-
-Io intendevo- Tim rimurginò sul da dirsi- Se… insomma… vuoi lasciare il set per un po’, per stare da solo, pensare o che so io…-
Per la prima volta quella sera fu Depp a guardare l’amico con un sorpacciglio alzato:- Non ci penso nemmeno! Io non abbandonerò il set! Andremo avanti, stiamo facendo un buon lavoro… -
-Un ottimo lavoro!- lo corresse il regista- Comunque ne riparliamo domani. Ti andrà bene il divano per stasera?-
-Alla grande- sbadigliò Johnny lasciandosi cadere su un lato, cullato da un sonno profondo.
Tim lo sistemò al meglio per poi raggiungere Helena, che se n’era stata buona buona nella sua stanza, seduta sul letto.
-Allora?- domandò non appena lui si fu chiuso la porta alle spalle.
-Allora non sembra intenzionato a tornare indietro sui suoi passi- raggiunse la moglie- ma ne parleremo meglio domani e voglio che assista anche tu. Non ti dispiace se dorme qui, vero?-
-No, assolutamente- rispose in tono piatto.
-Che hai?- domandò lui premuroso, cingendole le spalle con un braccio.
-Non credevo Vanessa fosse così superficiale!- commentò acida.
-Nemmeno io… nemmeno io… ma ne riparliamo domani-
-Si… Johnny dove lo hai sitemato?-
-E’ crollato sul divano!-
Helena si lasciò scappare un sorriso intenerito, chiudendo un secondo gli occhi. Tim, notandola, non potè non copiarla.
Si alzò dirigendosi al bagno, Helena, con passo lento, senza fare il minimo rumore, come se sperasse di sentire il respiro di Johnny, che dormiva beato in salotto, appena fuori dalla porta.
-Senti, scusa… - la bloccò il marito.
-Si?-
-Hai ancora dei lati della tua personalità che io non conosco?-
La donna si appoggiò in posa alquanto sexy contro lo stipite della porta:-Naturalmente, sono una donna!-


“La mia testa!”
Pensò Depp, con un borbottio, alzando appena il capo dal cuscino nel quale vi era affondato. La vista era annebbiata, la bocca sapeva di birra, e era sicuro di avere due martelli pneumatici che gli perforavano il cervello, perché quel mal di testa era disumano!
Qualcuno doveva averlo sentito: una piccola, candida, mano andò a posarsi sulla sua spalla, per richiamarne l’attenzione mentre una figura, leggermente confusa agli occhi dell’uomo, gli porgeva un bicchiere d’acqua. Sentiva il frizzare di un’aspirina dentro il liquido trasparente.
Lo prese e bevve piano, sentendo le bollicine effervescenti pizzicargli il palato, mentre la figura sedeva davanti a lui, sul tappeto. Pochi secondi e si rese conto di avere davanti nessun’altro che Helena.
-Troppo buona, non ti merito- disse tentando di riorgannizzare i pensieri in testa.
La donna sorrise scostandogli alcune ciocche ribelli dalla fronte.
-Come stai?- domandò a bassissima voce, sapendo cosa si provava dopo una bella sbornia.
-Come se mi avesse investito un camion! - ribattè lui girandosi sulla schiena.
Lei scosse appena il capo:- Non cambierai mai!-
-Fa parte del mio fascino, o no?- (E qui tutte la fan di Depp urleranno SIIIIII!)
Lei alzò un sopracciglio rosso, ma non diede risposta.
-Ti preparo la colazione, vuoi?-
-No, lascia stare, non ha molta fame- disse convincente Depp, ma un borbottìo del suo stomaco tradì la perfetta interpretazione dell’uomo.
Helena gli stampò un bacio sulla fronte, ritornando in cucina, cominciando a maneggiare i fornelli.
“Come diavolo ha fatto Tim ha trovare una donna così magnifica?” pensò alzando appena la schiena, spiandola.
Ma solo quando avrebbe incontrato la persona giusta per lui sarebbe riuscito a rispondersi.
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-Ciao, ragazzone- salutò Johnny vedendo Tim seduto sulla poltrona che leggeva attentamente un libro rilegato in pelle scura. Ad un primo impatto Johnny si esentì un bambino, un bambino con la febbre, e Tim gli parve un padre che aspettava il suo risveglio per accudirlo.
Sorrise:- Ehi, bello… come ti senti?-
Jo si tirò a sedere- Molto, molto meglio… -
-Ti sei riaddormentato, lo sai?-
L’aveva notato dalla luce:- Che ore sono?-
Tim spiò l’orologio contro il muro:- Le tre… -
-Cazzo… -sussurrò Depp con la voce ancora impastata dal sonno, strofinandosi gli occhi coi pugni chiusi.
-Perché non mi avete svegliato?- domandò Jo tirandosi a sedere.
-Mmm… Dubito fortemente che per oggi avessi impegni… -rispose Tim.
Due piccole mani gli si posarono sulle spalle e un paio di calde labbra sulla guancia sinistra:- E poi dormivi come un angelo- finì Helena prendendo poi posto al suo fianco. L’attore notò come era vestita bene, con una lunga gonna e trucco appena fatto.
-Perché sei agghindata a festa?- le chiese stupito.
-Bhè… - gli occhi della donna vacillarono per un secondo da quelli di Depp a quelli del marito, che fece un segno d’assenso col capo- Avevo intenzione di uscire… così, prendere una boccata d’aria-
-Ah, forte… - lo sguardo di Johnny seguì lo stesso percorso di quelli di Helena prima; notò lo sguardo impassibile dell’amico- Ehm… dove avevate intenzione di andare?-
-No, bello- lo interruppe Burton alzandosi dalla poltrona- Tu e Helena andate, io starò qui ho molto lavoro da sbrigare… -
Jo alzò un sopracciglio: “Sono ancora ubriaco” pensò chiudendo gli occhi “E sto ancora dormendo. Avanti, Depp, SVEGLIA!!”
-No, sei sveglio- disse la donna seguendo il marito in corridoio.
Sparì dietro l’angolo sotto lo sguardo stralunato dell’uomo.
-Pensi che così starà meglio?- domandò lei a Tim sottovoce, in modo da non farsi sentire, mentre si infilava un cappotto
-Bhè… peggio è difficile… -spiegò il regista- Divertitevi… -


-Perché siamo qui?- domandò Johnny quando Helena parcheggiò davanti ad un bar di periferia.
“Insomma” pensò “E’ già strano che siamo io e lei da soli, e poi mi porta in uno squallido bar… Hele, Hele… che diavolo t’ha messo in testa Tim?”
-E’ tranquillo- disse lei- Possiamo parlare con calma. Vengo qui da parecchi mesi e non ho mai trovato così tanta sicurezza di non essere spiata… da occhi indiscreti. Sai com’è… per quelli come noi è una bella fortuna! E comunque tu dai l’aria di uno che ha bisogno di un buon caffè- rise scendendo dalla macchina.
Johnny dovette ammettere che, tutto somato, il posto sembrava carino. Era gestito da una coppia di mezz’età, ma arzilli come trentenni. Il locale era deserto, forse data la strana collocazione non esattamente in centro città. Vi erano solo un vecchio al bancone che sorseggiava un alcolico, una coppietta appartata in un angolo che ridacchiava, e quattro adolescenti tutti rintanati su un minuscolo tavolo, troppo occupati a parlare della partita per accorgersi di loro.
-Salve, Lise. James, come va?- salutò educata Helena ai due proprietari dietro il bancone.
-Ciao, Helena… -rispose l’uomo abbastanza robusto, con due baffi folti stesso colore dei capelli sale e pepe, sollevando lo sguardo caldo dal lavello pieno di piatti che stava evidentemente lavando.
-Che ti porto, dolcezza?- trillò sorridente la donna, più bassa del marito, ma non meno cordiale. Teneva un grembiule bianco con dentro un taccuino. A quanto pare si occupava lei delle ordinazioni.
-Facci due di quei caffè che sai fare solo tu. Belli forti… - ordinò lei ricambiando i sorrisi.
-Ah, hai compagnia- notò l’altra- Bene, bene… venite con me. Dentro o fuori?-
-Meglio fuori… -disse l’attrice per poi lanciare un occhio a Jo, che acconsentì senza discutere: un po’ d’aria gli avrebbe fatto benissimo.
Lise li sistemò ad un grazioso tavolino in legno scuro corredato di sedie della stessa tonalità e decorazioni.
-Torno tra un secondo!- disse vispa tornando indietro sui suoi passi, lasciando i due amici da soli.
C’era un silenzio teso, tra i due. O, meglio, Helena era tesa.
-Perché siamo qui?- domandò ancora Johnny.
-Te l’ho detto, è un posto tranquillo e fano un ottimo caffè… -rispose lei quasi ballando sulla sedia dalla tensione.
-Non me la racconti giusta… Cosa c’è?-
In quel momento arrivarono i caffè. La donna si offrì di pagare e prima di dare risposta a Depp bevve un lungo sorso.
-Tim vuole che ti parli… -
-Ok… di cosa?-
-Di tutta questa storia… -
Johnny sospirò: tipico del regista volerlo covertire alle sue idee!
-Senti, io non lascio il set, credevo di avertelo detto già ventimila votle e… -
-N-non si tratta di questo- lo interruppe lei, posando una mano sulla sua- Vuole che ti aiuti a… scaricarti… -
Depp fece una smorfia confusa:- Ti ha mandato come sacrificio?- domandò.
Helena scoppiò a ridere:- Del tipo se io ne esco viva, allora proverà lui ad aiutarti?-
-Ehm… Si, l’idea che mi ero fatto era quella… -
La donna si passò la punta della lingua sul labbro superiore inumidendolo:-Allora è l’idea giusta… -
L’altro rimase di stucco:- Non ci credo…-
-Davvero! Ma sono stata io ad insistere: staresti qui con Tim, se avessi seguito il suo piano… -
“Cioè adesso fanno dei piani per tentare di tirarmi su il morale?!” Johnny non diede voce a questa frase.
La fece continuare:-Comunque ho pensato che sarebbe stato meglio parlare io e te, per darti un punto di vista femminile… prendilo come un primo round di una partita. Pirma io e te, poi tu e Tim… che mi dici?-
L’attore trattenne il fiato per diversi secondi guardandola profondamente: era incredibile cosa era arrivata a fare per lui, doveva davvero tenergli molto… Helena era una donna molto riservata e non lasciava entrare molta gente nella sua vita. Si sentiva fortunato ad essere nella schiera di prediletti di una così magnifica persona.
Bevve un sorso di caffè e digrignò impercettibilmente i denti una volta ingoiato: cavolo se era forte!
-Parliamo- acconsentì e vide un’espressione rasserenata attraversare il volto della donna.
Era imbarazzato, vistosamente, Johnny, am Helena era decisa a scioglierlo e si dimostrò molto comprensiva.
Era incredibile quanto riuscisse ad essere capito da Helena: non si era mai confidato così interiormente con una donna, e si sentiva completamente a proprio agio sentendola talmente vicina. Per un secondo gli sembrò adirittura di parlare a Tim.
Senza che i due se ne accorgessero, il sole calò ed il cielo divenne arancione.
-Oh, Johnny- sussurrò Helena abbandonando il capo sulla sua spalla- Sei un bravo ragazzo, sono sicura che trovarei una brava moglie, devi solo avere pazienza-
-Sarà… ne sei certa?-
-Più che certa- ribattè , alzando il capo e appoggiando i gomiti sul tavolino.
-Grazie… -sussurrò Depp, senza smettere un secondo di guardarla.
-Figurati… -rispose la donna schiudendo appena le labbra, guardando curiosa il mucchio di adolescenti all’interno che tenevano gli occhi incollati su una minuscola tv da un pollice che uno di loro teneva in mano.
Sentì una calda mano carezzarle una guancia, invitandola in un modo lusingatore a voltarsi; obbedì e un brivido le attraversò la spina dorsale quando incontrò gli occhi più che eloquenti di Johnny.
-Sul serio- sussurrò lui- Non immagini davvero quanto ti sono grato… -
-O-ok… -rispose lei senza staccare lo sguardo dalla sua mano, ancora posata sul proprio viso.
Non fece per dire altro che l’uomo le intrappolò le labbra in un bacio.
La Carter sussultò vistosamente a quel contatto così intimo con quello che riteneva SOLO il suo migliore amico. Lo assecondò per poco, pochissimo, e non appena capiì che quel bacio alludeva a ben altro se ne separò brutalmente.
-Johnny NO!-
Chiuse gli occhi con ancora le mani, che aveva posato sul suo petto per respingerlo, poste in avanti. Si succhiò le labbra nervosamente, mentre dall’altra parte Depp scosse violentemente il capo riportandosi alla realtà.
-Oh, cielo, Helena mi dispiace davvero un casino! Io n-non so cosa mi sia preso! Perdonami ti prego!-
-Tutto ok, non preoccuparti… - disse lei, senza però aprire gli occhi.
-S-sei sicura? Non sopporterei l’idea di… -
Finalmente aprì gli occhi, vedendo Jo andare fuori di testa, seriamente pentito.
-Jo, calmati. Non è successo niente… andiamo a casa, ti va?-
-O-ok, forse è meglio-
I due si alzarono e si infilarono i cappotti.
-Johnny?- chiamò la donna sistemandosi i capelli.
-Dimmi, Hele… -
-L’hai visto anche tu il flash di una macchina fotografica?-



  
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