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Autore: PorcaHydra    16/05/2015    4 recensioni
Nathaniel Pietro Barton, anno 2032.
Istituto per giovani Avengers.
È la giornata fissata in ricordo di tutti gli eroi caduti, e non saranno previsti addestramenti.
Dopo le battaglie contro Ultron e Thanos molti eroi hanno perso la vita.
Ai figli degli Avengers, e futuri Avengers loro stessi, viene chiesto di raccontare in breve le origini dei loro nomi.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Pietro Maximoff/Quicksilver
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Heroes
 
Istituto per giovani Avengers
27 Aprile 2032
Nathaniel Pietro Barton
Traccia: "Dietro ogni cosa c'è una lunga storia. È una delle prime lezioni da imparare. Chiedi ai tuoi genitori in funzione di cosa hanno scelto il tuo nome, e raccontalo in breve."
 
Mi chiamo Nathaniel Pietro Barton. All'apparenza potrebbero sembrare nomi qualsiasi, ma dietro questi c'è una lunga storia. Una storia che inizia a Budapest, per poi finire in Sokovia. Una storia lunga anni, intricata, fatta di coraggio e di sacrificio. Un po' come la storia di Captain America, ma in onore delle persone di cui parlerò non è stato eretto nessun museo.
La vita è strana, lo è davvero. Quando hai un piano, va a rotoli, la maggior parte delle volte. In alcuni casi è un male, in altri un bene, ma non per tutti. Queste parole potranno sembrare insensate, almeno per il momento.
Inizierò a raccontare la storia della donna da cui prendo il nome 'Nathaniel'.
Il suo nome è Natasha Romanoff, Avenger e migliore amica di mio padre.
La sua storia è lunga, ma sicuramente qui tutti la conoscono, quindi non starò a raccontarla. Lei e mio padre si sono salvati il culo a vicenda centinaia di volte.
Natasha è una delle donne più forti e coraggiose che io conosca. Qualche anno fa si è ritirata, dopo essersi sposata con Bucky Barnes, certo, ma per me non cambierà mai. Resterà sempre quell'eroina che a volte rimane nell'ombra. Un giorno voglio anche io poter reclutare una persona come lei nella squadra, proprio come fece mio padre. È veramente un modello da imitare.
Il secondo nome è quello che fa sempre più male. Fa male a mio padre ogni volta che mi guarda, perché ricorda. Fa male a Wanda Maximoff, perché mai nulla è cambiato dopo la battaglia contro Ultron.
Pietro Maximoff, conosciuto anche come Quicksilver, ha avuto poco tempo per essere un Avenger, ma forse lo è stato più di tutti.
Quanto odiasse Stark posso solo immaginarlo.
In mezzo a quelle persone che neanche conosceva, quegli dei, come si riferisce loro mia madre, lui ha sacrificato la sua vita per salvare quella di mio padre. Sono fiero, orgoglioso di portare il suo nome.
Non è una delle lezioni che impariamo qui, perciò racconterò in breve gli ultimi attimi della sua vita.
Ultron prese possesso del Quinjet degli Avengers, in un ultimo, disperato tentativo di abbatterli.
Mio padre aveva dovuto esporsi, per portare in salvo un bambino, ma era esattamente sulla traiettoria di Ultron, e dei suoi calibro 50. Si voltò, per fargli da protezione, ma Pietro fu più veloce. Si interpose tra i proiettili e mio padre. Morì per lui, per permettergli di vivere un altro giorno, e poi un altro ancora.
La prima volta che mi fu raccontato piansi, e non mi vergogno di ammetterlo.
Anche quando mio padre non lavorava più per lo S.H.I.E.L.D., perché questo era crollato, Pietro era letteralmente stato il suo scudo. Non so dove abbia trovato la forza, il coraggio, ma l'ammirerò per sempre. Sarei orfano di padre se non fosse stato per lui.
Credo che nonostante il poco tempo che hanno avuto per legare, mio padre abbia sviluppato un affetto profondo per lui, a tal punto che ora c'è un vuoto nella sua vita. Perché è così; non l'ho mai visto pienamente felice. In qualche modo sento che non lo è.
La vita è ingiusta, fin troppo. Le persone che meritano di essere felici, ricevono solo dolore. Ho troppi esempi intorno a me, e voglio fare qualcosa per impedirlo. Voglio che chi è malvagio paghi, ma soprattutto voglio che gli eroi abbiano una vita degna di questo nome.
Portare il nome di due supereroi è pesante, a volte non ci si sente abbastanza. Per me non è così; per me è un incentivo ad essere sempre migliore. Ho intenzione di renderli orgogliosi, fieri di me: Natasha, Pietro e ovviamente i miei genitori.
Ho un unico obbiettivo, che racchiude virtù che oscurano le debolezze: essere esattamente come loro. Ignorare la paura fino a quando questo sarà necessario a proteggere degli innocenti. E se sarà necessario, darò la mia vita per questa causa. Per ora, mi limito a dedicarcela.
 
Spazio Autrice.
Non so quanto faccia schifo questa roba, probabilmente molto, ma avevo bisogno di sfogarmi un po'. È anche corta. Ultimamente sono fusa, ma non riesco a impedirmi di scrivere almeno qualche OS.
L'intenzione non era assolutamente quella di far venire gli occhi lucidi, ma volevo che vi immaginaste Nathaniel Pietro fiero dei nomi che porta. Spero di esserci riuscita, e magari di ricevere una vostra opinione.
In loving memory of Pietro Maximoff, Quicksilver.
Già vi ringrazio,
Alex.
Ps. Credo vivamente che faranno tornare Pietro nell'MCU, o almeno lo spero. Lunga vita a Pietro Maximoff.
   
 
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