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Autore: nocedicocco    17/05/2015    1 recensioni
Ciao a tutti, sono nocedicocco ed era da molto tempo che volevo caricare su EFP una parte della mia storia.
State cercando di farvi due risate? Lucrezia è una ragazza come tante altre, ha realizzato il suo grande sogno: ha un negozio insieme alla sua migliore amica e tutto sembra perfetto. O forse no? Le pressioni aumentano e le persone che un tempo erano il punto di sostegno per la mia protagonista stanno pian piano crollando.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 1
Odio Alice, non voglio più vederla per il resto della mia vita. Lei è bella, alta, bionda, occhi penetranti. Tutti vorrebbero starci insieme, i nostri fiori diventano molto più belli se li vende lei. Non avrei mai pensato che avrei trovato così tanti problemi aprendo un negozio insieme.  E’ sempre stato il mio sogno diventare una fioraia e finalmente l’ho coronato. Sembra che le nonnine malate guariscano più in fretta se ricevono violette e primule da Alice, se gliele spedisce Lucrezia i fiori appassiscono e le vecchiette si prendono il cancro. Ovviamente era per rendere l’idea, era solo una metafora. Almeno credo.
Magari veramente le persone che tocco si spaventano o si ammalano o muoiono. Questa è l’unica spiegazione plausibile che finora mi è venuta in mente per giustificare che tutti gli uomini che incontro escono con me e poi vanno a rifugiarsi tra le braccia di Alice. Sono davvero così spaventosa? Sono per caso la moglie di Frankenstein?  E’ vero, i grandi occhiali che porto sul naso non aiutano, ma io vorrei trovare la persona giusta con cui condividere la mia vita.  Alice sta per sposarsi e tutti i giorni mi racconta di come sarà bellissima nel suo vestito bianco insieme a Leonardo, suo fidanzato, che è tutto muscoli e niente cervello.
E’ inutile continuare a piangersi addosso, devo assolutamente riordinare questa casa.   Vivo ormai da sola da sei anni e mi sono trasferita in quest’appartamento da solo uno. E’ molto piccolo ma dista solamente dieci minuti a piedi dal negozio. Appena si entra il piccolo salotto è subito in evidenza con il suo divanetto rosso che ho comprato sette anni fa al mercato del mio piccolo paese. La televisione è molto vecchia ma la sera preferisco leggere un buon libro piuttosto di guardare i programmi che riempiono le nostre teste con false informazioni.   Accanto al divanetto un piccolo tavolino quadrato dona un tocco di colore e di vivacità alla casa. Proseguendo si arriva nel cucinotto molto piccolo dove tutte le sere mi preparo la cena.
Camera mia è di modeste dimensioni. L’ho arredata con un letto, una poltroncina e una scrivania. La scrivania fa ormai parte della mia vita. E’ la stessa che usavo quando andavo a scuola e sui bordi sono ancora incise con un coltellino le iniziali del mio vecchio fidanzato delle medie. Ero così piccola, darei qualunque cosa per tornare com’ero e rivivere tutti quei magnifici anni.
Ho assolutamente bisogno di un fazzoletto, ma dove posso cercarlo, qui dentro è tutto in disordine e non riesco a trovarlo.
Apro il cassetto della mia scrivania e mentre rigiro tutto quello che c’è dentro per cercare un  fazzoletto trovo il mio vecchio diario. Ci scrivevo quando ero piccola e ci attaccavo tutto quello che entrava a far parte della mia vita. Aprendolo trovo subito una foto mia con Alice quando avevamo sei anni.
Eravamo abbracciate, avvolte nelle nostre sciarpe, senza denti e felici. E’ sempre stata la mia migliore amica e lo resterà per sempre. Insieme abbiamo passato le migliori avventure della nostra vita e non so come farei senza di lei.
Mi ricordo che stavamo per ore ed ore incollate alle vetrine dei negozi di vestiti a fantasticare su come saremo state belle con quelli esposti, oppure immaginare il sapore dei dolcetti della cioccolateria. Lo so, so che dovrei perdonarla ma non posso. Almeno non così velocemente. Voglio dire, se sta per sposarsi e si vanta così tanto del suo Leonardo, perché non mette in mostra il suo bellissimo anello con diamante a quattro carati? Così gli altri uomini capiscono il segnale “Ehi sono un anello di fidanzamento, sto all’anulare sinistro di questa ragazza e anche se è uno schianto tu non puoi né guardarla, né parlarle e né tantomeno innamorarti di lei, altrimenti te la dovrai vedere con il suo futuro maritino! Piuttosto guarda la sua amica, non è mica male …” . Ecco, questo è il compito degli anelli di fidanzamento, non trovate? Appena una settimana fa incontro al bar un ragazzo carino e simpatico e oggi mi ritrovo davanti ad Alice che mi dice che quello stramaledetto si è preso una cotta per lei. Una cotta per lei! Come si fa ad innamorarsi di qualcuno nel giro di ventiquattro ore??? Come si fa? E’ impossibile, ecco! Per l’amor del cielo è da anni che va avanti questa cosa. Ogni mio possibile spasimante finisce per perdere la testa per lei. Uffa. Da qui in avanti ho deciso che terrò qualsiasi uomo lontano da lei. Oppure le metterò una benda sugli occhi. O dirò che ha segreti disturbi patologici … No … troppo crudele. Le metterò un sacco dell’immondizia in testa, così nessuno la vedrà in faccia. Già. Deciso. Farò così … Ma adesso devo chiarirmi con Alice per la sfuriata  di prima. Non posso lasciare che …
“_ Oh ciao tesorino, non mi avevi detto che eri tornata … biscottino tesorino? Oh, ma guarda te, biscottino tesorino … ah ah … ho fatto la rima … Che buffo. Allora zuccherino, vuoi un dolcino?? Oh mio Dio, neanche a farlo apposta! Oggi è proprio una giornata divertente … Comunque questo biscotto … li ho fatti con le mie mani!_ “ I miei pensieri sono interrotti dalla sua squillante voce. Dalla voce di Marlene. Sì, Marlene come la marca delle mele dell’Alto Adige. Beh, come ho detto sono sei anni che vivo da sola e visto che c’è crisi devo risparmiare. Una persona che condivide l’appartamento con me e che mi aiuta a pagarlo non si presentava come un’idea brutale inizialmente. E nel corso del tempo la cosa è rimasta più o meno la stessa. Certo, è ovvio che mi sono scelta qualcuno che mi andasse a genio. Mi reputo molto fortunata per averla avuta come candidata coinquilina. Voi chi avreste scelto fra una vegana fissata con il karma e il feng shui, una con cinque gatti e una che nell’ultimo anno si era già sposata tre volte? Beh, avreste scelto Marlene, che all’inizio credevi potesse diventare la tua amichetta grassoccia coi capelli a caschetto che può prepararti deliziose torte al cioccolato quando sei giù di morale o semplicemente perché ti vanno. E in effetti così è stato. Il suo carattere ovviamente non è tutto rose e fiori. Avete presente le persone talmente gentili da diventare quasi soffocanti? Ecco, lei è una di quelle. Non sempre, certo. E non lo fa volontariamente. Sono i suoi geni a renderla sempre gentile ed estremamente premurosa, specialmente nei miei confronti. Non vorrei farla sembrare una cattiveria ma a volte mi ricorda vagamente la sorella cicciona e stupida di Barbie. Non che Barbie abbia mai avuto una sorella.
“_ Ed è in questo modo che stamattina ho salvato il gattino della signora Bianchi. Brava donna la signora Bianchi, così ospitale … anche se si vede che sente la mancanza del marito …_”
Visto? Siamo passati dalla rima, al gattino della signora Bianchi. Scommetto che i biscotti ormai saranno tutti freddi. C’è da dire che almeno i dolci li sa preparare.
Però con lei la vita diventa più rosea e divertente perché io in questa casa da sola morirei dopo una settimana.
Mi avvicino ai suoi biscotti e l’unica cosa che posso fare è afferrarne uno e mangiarlo in due secondi. Sono così buoni e speciali che sono sicura che quando dovremmo separarci sarà una delle cose che rimpiangerò di più.
Marlene è stilista, si lo so, è difficile credere che una come lei possa disegnare abiti per gli altri, ma è stata proprio la sua mano a disegnare gli abiti da sera che indossano le star ai giorni d’oggi. Riesce a mettere in un abito quello che un pittore mette nei propri quadri o un cantautore scrive nelle sue canzoni. Per chi la incontrasse per strada vedrebbe solamente una giovane ragazza bassa e cicciottella che affonda nei suoi maglioni e nelle sue calze colorate. Si chiude nella sua camera, molto più piccola della mia, e disegna su pezzi di carta quello che diventeranno gli abiti più costosi e ricercati della stagione. Si tiene però in anonimo perché lei non vuole la fama ma la semplicità.
Ora voi vi chiederete perché una stilista molto brava e ricca vive in un miniappartamento con me. La risposta è molto semplice: Marlene ama alzarsi la mattina e prepararsi una tazza di caffelatte, venire in camera mia e svegliarmi dolcemente, ama vestirsi in modo stravagante senza che nessuna la critichi o la fotografi per qualche rivista di gossip. Ama la semplicità.
Marlene riesce sempre a sollevarmi d’umore anche dopo una giornata di lavoro insieme ad Alice. Ultimamente succede molto spesso così ho deciso che devo parlarne con lei.
Prendo un bel respiro e mi rilasso e davanti ai biscotti inizio il mio discorso con la mia inquilina.
“Marlene, ascolta, io ti devo parlare …”
Marlene alza lo sguardo verso di me e mi regala uno dei suoi sorrisi fantastici.
“Dimmi tutto, lo sai che io ci sono sempre per te”.
“Ecco, io ho qualche problema con Alice. Lei è così bella e perfetta che io mi sento un’intrusa in quel negozio. Quando lei vende un mazzo di rose ad un innamorato che vuole fare una sorpresa alla sua fidanzata lui cambia idea e lo regala a Alice. Ti sembra giusto? Io la conosco da decenni ormai e so per certo che non è affatto cattiva ma lo sta diventando. La sto perdendo piano piano e questo mi fa stare molto male. Inoltre lei sta per sposarsi e io mi sento sola perché non ho nessuno che mi ama”.
“Mia cara non devi dire così…biscotto?...io sono tua amica e lo resterò per sempre. Ti capisco spesso ci aspettiamo troppo dalle cose attorno a noi che sentiamo ancora di più la delusione. Quando disegno un vestito ci metto tutta me stessa ma quando è finito e non è come mi aspettavo ci resto male. Posso aver sbagliato anche un piccolo dettaglio ma alla fine può aver fatto la differenza. Io ti consiglio di chiamarla e di invitarla a prendere un caffè con te così potrai parlarle liberamente ed esprimere le tue emozioni e preoccupazioni.”
Il solo pensiero di dovermi confrontarmi con lei da sola mi mette in agitazione ma devo farlo così prendo in mano il mio telefono e compongo il suo numero. Raccolgo tutto il mio coraggio e premo il tasto verde. Ogni squillo mi mette in agitazione.
“Pronto?”
“Ciao Alice, sono Lucrezia …”
“Oh, ciao, dimmi. Spero che tu non sia arrabbiata con me, prima te ne sei andata in un modo così … strano …”
“ Ecco, in effetti era di questo che volevo parlarti.”
“ Beh vedi io … signora Bianchi buongiorno! Delle rose per il suo gattino?” Si sentono degli strani rumori in sottofondo (e così Marlene ha veramente salvato la vita al gatto della signora Bianchi …).  “Vedi sono leggermente occupata, non capisco se il negozio si è rimpicciolito oppure è la gente che è aumentata. “
“Sì, certo … che ne dici se ci vediamo più tardi alla pasticceria?”
“Cosa? Ah, sì, va bene, allora a dopo …”
“Ok, allora c …”  Ma prima che possa salutarla lei ha già riattaccato … Non avevo dubbi che il negozio si sarebbe sovraffollato senza di me. Fa lo stesso. Manteniamo la calma. Penso che la calma sia un elemento fondamentale nella vita di una persona. Sì, lo credo davvero. Almeno così diceva la candidata coinquilina amante del feng shui. Nonostante io sappia che Alice è mia amica, non so davvero perché ho ancora un certo dolore allo stomaco. Io non voglio dirle veramente quello che penso … Credo. Ho una specie di sesto senso per certe cose e mi dice di stare a casa mia al calduccio. Ma Marlene ha tirato fuori una delle sue perle di saggezza e visto che nella maggior parte dei casi ha ragione … devo parlare con lei. Effettivamente è un po’ strana. Marlene, intendo. Ci sono volte in cui mi diverte moltissimo. Altre volte in cui è estremamente irritante. Ancora non ho deciso qual è la parte che mi piace di più. Non saprei dire. Comunque … ho intenzione di farmi un bel bagno prima di andare in pasticceria, sì. Un bagno mi rilasserà e potrò schiarirmi le idee. Ma quali idee? Non ho alcuna idea. Uffa, smettila di pensare. Io ho tante idee. Come quella del nome del negozio. Che poi ovviamente è stata attribuita ad Alice, ma questo è solo un dettaglio infimo. Io ho un sacco di altre idee. E l’acqua calda me le schiarirà. 
   
 
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