Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Mimi18    18/05/2015    2 recensioni
- Raccolta su varie coppie e/o personaggi. Alcune potrebbero presentare differenze dalla storia.
[ Spoiler quinta stagione Game of Thrones. Multicouples. What if? R+L=J. ]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I’ll tell you my sins, so you can sharpen your knife.

[ Spoiler quinta stagione Game of Thrones. Multicouples. What if? R+L=J. ]

 

 

 

 

 

 

Sfida: 

1. Scegli un personaggio, una coppia o un fandom. 
2. Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire. 
3. Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la tua drabble. 
4. Scrivine 10, poi pubblicale.

 

 

 

#1. You’re the antidote to everything (Roslin Frey/Robb Stark);

Le iridi grigiastre di Roslin incontrarono quelle azzurre del Re. Esse parevano scavare a fondo in quell’esile corpo, mai sfiorato da nessun’altro fuorché la mano forte che ora la stringeva, avvicinandola a sé dopo ogni passo compiuto verso il tavolo imbandito a festa. Robb Stark non aveva abbandonato il fianco della nuova moglie nemmeno per un istante, talvolta permettendo alle proprie dita di scivolare lungo la vita sottile, allontanandola dal resto dei festeggiamenti, richiamando la sua attenzione, bramando conoscerla nonostante inizialmente avesse storto il naso di fronte a quell’unione, come un bambino viziato.

Baciò il dorso della mano piccola e calda di Roslin Frey, mentre il padre Walder a capo del tavolo sollevava il calice, felice forse che, finalmente, una delle proprie figlie avesse sposato un buon partito – il Re del Nord, nientemeno.

Robb sorrise per la prima volta dopo giorni, esattamente come aveva fatto quando Roslin s’era tolta il velo, rivelando il più dolce volto che il ragazzo avesse mai scorto nella sua breve vita. Quando la trascinò accanto a sé, sentendo il suo calore, non pensò al numero delle truppe che suo padre gli avrebbe offerto, ma a quanto sarebbe stato piacevole affondare in lei e farla propria, per sempre.

 

 

#2. And you take my breath away (Jaime Lannister/Brienne di Tarth);

Brienne non imprecava mai, nonostante avesse passato gran parte della propria vita circondata da uomini rozzi e bifolchi. Ciò non era cambiato nemmeno in tempi di guerra – non che lei amasse quegli anni, eppure riusciva finalmente a sentirsi utile in qualche modo.

Jaime Lannister, dal canto proprio, invece, imprecava un sacco. La bocca dello Sterminatore di Re era ricolma di parolacce e lodi di morte a chiunque tagliasse loro il cammino, e Brienne si limitava a roteare gli occhi non vista, infastidita da quel modo di fare da signorina viziata.

La prima volta che imprecò, Brienne di Tarth, desiderò aver trattenuto il fiato. Ritrovarsi a poco più d’una spanna dal volto di Jaime Lannister non avrebbe dovuto agitarla, ma disgustarla – eppure imprecò, facendolo sogghignare.

«Mai avuto un uomo tanto vicino?» Le aveva detto, e se Brienne ne avesse avuto la voce, l’avrebbe trafitto con le proprie parole. Invece sollevò il mento, superandolo con una spallata dolorosa, e ancora Jaime imprecò.

Questa volta, Brienne sorrise soddisfatta.

 

 

#3. I know that goodbye means nothing at all (Arya Stark/Gendry Waters);

Quel ragazzo aveva un gran brutto caratteraccio. Si arrabbiava con facilità, ed invece che sbottare contro gli altri, rimaneva burbero con le spalle incurvate e i capelli sporchi a coprirgli gli occhi oscurati.

Thoros di Myr aveva visto molte volte Gendry ridere, lo infastidiva quasi, però, vedere sempre correre quello sguardo da cucciolo sperduto verso i cespugli quand’essi si muovevano, come se sperasse di vedere la sua piccola lady tornare da lui. Che ingenuo idiota, pensava, tracannando altro vino e sporcandosi la barba rossiccia.

Gendry non ribatteva mai quando gli altri lo prendevano per i fondelli, chiamandolo ragazzo innamorato. Si limitava a battere il ferro più forte, imprecando con le parolacce che aveva imparato a Fondo delle Pulci. Alcune di esse le aveva insegnate ad Arya. Potevano anche chiamarlo idiota, tuttavia Gendry sapeva che quell’addio dato alla ragazzina non valesse un cazzo. Si sarebbero rivisti, anche se la speranza era roba per i disperati.

 

 

#4. You see her when you close your eyes (Eddard & Lyanna Stark);

Unitamente al rumore dei tuoni che cadevano dal cielo, Eddard Stark poteva distintamente udire il clangore del ferro impregnare l’aria fredda di Grande Inverno. La tempia era tuttavia imperlata di lucido sudore, il quale colava lentamente lungo il corpo addormentato. All’interno di quel concerto di suoni, uno più surreale dell’altro, una risata s’elevava al punto tale da distrarre il lord. Il nome che portava il volto sorridente era uno soltanto, ed Eddard allungò la mano, per sfiorare ancora una volta quei capelli corvini – per sussurrarle che Jon stava bene, come promesso.

Ciò che il signore toccò, tuttavia, fu il vuoto. Sino a quando, almeno, la mano di Catelyn non si chiuse intorno alla sua, portando silente le nocche alle labbra, ed attendendo che il suo tant’amato marito placasse la propria agitazione, riconoscendo nel suo sguardo adombrato e lucido la protagonista del suo ennesimo sogno.

 

 

#5. Will you still love me when I’m no longer young and beatiful (Sansa Stark/Jon Snow)

Jon sfiorò l’epidermide morbida, risalendo con il tocco leggero dei propri polpastrelli sino ai seni sodi della donna, udendone il riso malizioso. Quando sollevò lo guardo, gli occhi di Sansa brillavano e le gote arrossate parevano persino più ardenti dei lunghi capelli sparsi sul cuscino.

Desiderò baciarla, ammirare quelle labbra inturgidite e sentire il fiato spezzato contro di sé, dovuto ai movimenti del proprio bacino. Una nenia piacevole quella vita in cui insieme erano caduti, dalla quale Jon faticava a distaccarsi. Allontanarsi da Sansa per attendere qualsivoglia richiesta della Regina o dei nobili di Grande Inverno. L’adorata moglie continuava a ripetere quanto fosse necessario che il popolo vedesse in lui un Lord a cui rivolgersi, quanto importante fosse che si fidassero di Jon – e l’uomo obbediva, tornando da lei la notte, cullato dalla risata, dal volto splendido, dal corpo morbido.

Si issò su di un gomito, fermando il palmo della mano sul ventre ancora piatto. Presto avrebbe attraversato una florida montagna con le carezze delle proprie mani, udendo un altro battito nel corpo di Sansa.

Avrebbe amato entrambi, incondizionatamente, per tutto il resto della propria vita.

 

 

#6. If I lay here. If I just lay here, would you lie with me and just forget the world? (Shireen Baratheon/Rickon Stark)

Shireen ora aveva quasi quindici anni e Rickon non posava mai il proprio sguardo sulla parte di volto sfigurata. Non perché lo disgustasse, ma i profondi e dolci occhi marroni lo attraevano più di qualsiasi altra cosa, e sentiva lo stomaco contrarsi quando l’ammirava sorridere a lui e per lui soltanto.

Inizialmente, non era stato felice. Ricordava le ferite sulle braccia di Sansa, le parole misurate di Jon, le proprie lacrime – temeva che l’avrebbero lasciato solo, ancora una volta. Tuttavia, con il tempo, Rickon aveva imparato a conoscere quella ragazzina brutta, e tal aggettivo non risuonava più tra le sue stanze, non urlava più alcunché a riguardo, accettando i fiori con i quali Shireen costruiva corone, per poi posarle sulla testa di Rickon.

Piaceva persino a Cagnaccio. Permetteva loro di poggiare le teste contro il corpo prominente, cullandoli e proteggendoli dal mondo esterno alle loro dita segretamente congiunte, e Rickon percepiva il proprio respiro divenire affannato, nonostante Shireen gli indicasse semplicemente le stelle.

Si sarebbero presto sposati, e Rickon si domandò perché non subito. Shireen profumava di buono e da sempre aveva giocato con lui – sembrava quasi, talvolta, che i suoi fratelli fossero tornati.

Rickon era felice.

 

 

#7. Don’t get too close, it’s dark inside (Arya Stark/Gendry Waters);

Le sue mani erano coperte di calli.

Non appartenevano più alla Lady che sua madre in passato aveva desiderato, ma ad una guerriera. Arya guardava il proprio riflesso nello specchio, domandandosi chi delle persone incontrate in passato avrebbe mai potuto riconoscerla.

Fu Gendry il primo ad accorgersi di lei, all’entrata controllata giorno e notte di Grande Inverno, un farsetto di lana e dei bei pantaloni – abiti diversi da quando lo aveva abbandonato, eppure così bello da toglierle il fiato. Sansa e Jon avevano stretto il suo esile corpo tra le lacrime, Rickon pareva non avesse nemmeno idea di chi fosse la ragazza con la spada sottile. Si fidò di lei soltanto quando Nymeria avanzò, permettendo a Cagnaccio e Spettro di annusarla.

«Sei cresciuta,» le aveva detto Gendry, durante uno degli allenamenti. Sansa non se ne lamentava più, accarezzava la propria pancia e le sorrideva, scaldando il cuore di Arya laddove il freddo aveva permeato per troppo tempo.

Talvolta si trovava a domandarsi se anche lei, un giorno, avrebbe avuto gli occhi luminosi di sua sorella quando Jon la osservava, credendo che nessuno li vedesse. Si domandò se la stretta allo stomaco che Gendry le faceva provare, quando le sfiorava un braccio o le tirava una ciocca di capelli, fosse da stupidi o pericolosa.

Se lo domandò persino quando la baciò nelle scuderie, dopo averlo buttato a terra per aver parlato di sentimentalismi, ed Arya desiderò cacciarlo – era pericoloso, avvicinarsi alle ombre. Eppure strinse più forte il suo farsetto di lana, perché, dopotutto, per troppo tempo era rimasta sola.

 

 

#8. I’ve become so numb I can’t feel you there (Sansa Stark & Tyrion Lannister);

Enormi occhi blu che ricordavano quelli dei Tully, ora osservavano la scena di fronte a loro come se una patina di nebbia li ricoprisse, occludendo la vista allo scempio compiuto da Joffrey. Le piccole mani di Sansa non tremavano più, né Tyrion sentiva il bisogno di stringerle – quella fanciulla dall’eterea bellezza pareva rifuggire la realtà, confinandosi in un’alta torre che solo un prode cavaliere sarebbe mai riuscito a scalare. Ironico come pensasse a tali sciocchezza, tuttavia gli sembravano pensieri che a Sansa StarkLannister, gli suggerì una malvagia voce – sarebbero potuti piacere.

La mano del ladro venne tagliata con un colpo secco della spada. Persino Cersei ebbe il pudore di scostare lo sguardo, forse pensando a Jaime, mentre Sansa rimase con gli occhi ancorati sul moncherino, silenziosa e glaciale.

Quando Joffrey si voltò verso di loro, Tyrion ammirò il sorriso malvagio spegnersi, la consapevolezza che Sansa avesse predetto un suo ordine non lo aggradava. Eppure, non trovò altre parole da dire, e questa volta Tyrion le afferrò la mano.

«Sei più intelligente di quanto pensassi.»

Sansa abbassò lo sguardo su di lui, non sorrise di fronte al complimento. «Ti ringrazio, mio signore.»

 

 

#9. Lost and insecure, you found me (Jon Snow/Sansa Stark);

Il sangue tra le gambe di Sansa lo fece sentire male.

Ricordava la ragazzina che un tempo avrebbe fatto di tutto per un matrimonio felice, con un cavaliere d’alto rango, ora martoriata e donna di fronte ai propri profondi occhi grigi. Persino le lenzuola erano pregne del sangue, eppure Sansa si sollevò, gattonando sul materasso di piume ed allungando una mano verso di lui.

Quando lo sfiorò, quasi timorosa e con le palpebre socchiuse, Jon desiderò rubarla come una bruta e portarla lontana da lì – da qualsiasi sguardo, qualsiasi menzogna, qualsiasi dolore.

«Padre?» Domandò, la voce tremante, mentre i polpastrelli accarezzavano la barba ispida. Jon ebbe un tremore nell’udire tale parola, riconoscendo la patina di lacrime che probabilmente occludeva la vista di Sansa. Si abbassò su di lei, felice di notare come la fanciulla non si ritrasse, scuotendo il capo.

Strinse la piccola mano nella propria. «Sono Jon

Gli di Sansa parvero sgranarsi e Jon temette, per un istante, che le sue urla avrebbero riempito le sale di Grande Inverno e che qualcuno sarebbe accorso a separarli. Si diede dello sciocco quando le tremanti braccia di Sansa lo strinsero, attirandolo a sé, ed un singulto le sfuggì dalle labbra.

«Jon, oh Jon

La strinse a propria volta, affondando il volto nei capelli ancora profumati, e inspirandone appieno l’odore. Presto avrebbe sceso le scale per affrontare la giustizia dovuta alla fanciulla che ora era ancorata a lui, forse in eterno, ma ora – ora lasciò che Sansa lo tenesse a sé, piangendo e ridendo sul mantello nero, e baciando le sue guance come un tempo avrebbe fatto soltanto con un eroe.

 

 

#10. Never let me go (Stark siblings);

I piedi di Sansa erano freddi contro la gamba di Robb ed il ragazzo esalò una lamentela colorita, costringendo Jon a ridere sommessamente, schiacciato dal peso di una Arya addormentata sul proprio petto. Le due bambine erano corse da loro, quando i primi lampi avevano squarciato la radura sinistra, ignorando la possibilità che Lady Stark potesse trovarle in quelle posizioni inappropriate.

Arya s’era ben presto addormentata, cullata dalle storie di Jon, mentre Sansa ancora tremava, stretta nell’abbraccio di Robb – il suo cavaliere, per quella notte, nonostante ancora non avesse la barba.

«Promettete che non lo direte ad Arya quando si sveglierà,» mugolò piano, i grandi occhi blu pieni di lacrime. Robb e Jon si guardarono per la durata di un istante, prima d’annuire, sentenziando tale promessa.

Probabilmente per renderla felice, Robb si alzò dal letto e si inginocchiò, facendo crepitare un sorriso sulle labbra di Sansa. Jon trattenne una risata, guadagnandosi un calcio dalla piccola Arya.

«D’ora in poi, ti proteggerò sempre, Lady Sansa della casa Stark

Sansa ridacchiò, eppure, allungò la piccola mano perché Robb la baciasse. Guardandola in quegl’occhi, Jon capì quanto sul serio avesse preso quella promessa e fu felice che Robb non fosse un bugiardo.

 

 

 

 

N/a: troppo felici? Diavolo, sì!

Alcune sono spoiler della quinta stagione. La nona rappresenta un possibile sequel alla storia attuale tra Ramsay e Sansa – disgustosa, se posso permettermi di dirlo.

Io queste coppie le shippo tutte. (L) Mancherebbero giusto Drogo e Daenerys, ma non ne ho la forza.

 

Un bacio.

 

 

 

 

 

 

   
 
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