Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Ricorda la storia  |      
Autore: Fallin    19/05/2015    4 recensioni
Il tempo si ferma e Taichi si domanda da quanto tempo è che non ha più Sora al suo fianco pronta ad andare insieme a lui contro il mondo. In questo caso due mondi.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya | Coppie: Sora/Tai
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Sora ha ancora il fermaglio, chiuso in una scatola piena di biglietti del tram, braccialetti, foto dell'estate, nell'angolo più in alto della libreria. 
Taichi ha ancora il pallone da calcio che hanno comprato insieme facendo a metà i soldi un pomeriggio di novembre che l'aveva accompagnata al centro commerciale per delle scarpe.
Vecchio, sgonfio e malconcio più o meno come qualsiasi altra cosa sia appartenuta a Taichi dalle elementari. Taichi si chiede se nelle mani di Sora avrebbe fatto una fine migliore dello sgabuzzino in fondo al corridoio.
Taichi si chiede tante cose.


<< Ehi Sora! Fammi copiare i tuoi compiti! >> 
Viene intercettata pochi minuti prima della campanella da un birbante ragazzino di dieci anni con un cespuglio al posto della testa.
<< Fatteli da solo, stupido! >>
Taichi si imbroncia in risposta e un ciuffo di capelli gli cade sopra gli occhi. La vede poggiare lo zaino sul suo banco per poi correre verso il gruppetto di ragazzine vicino alla finestra, pronte a raccontare il loro fine settimana. Non gli piace pensare che Sora ne faccia parte. Come se non sapesse che la prendono in giro per il suo cappello e le scarpe da ginnastica da ragazzo. Aggrotta le sopracciglia mentre i suoi amici lo trascinano di qua e di là per l'aula. Sora non è stupida.
Neanche lui lo è.

Dopo cinque anni di elementari e tre di calcio Sora Takenouchi è l'unica ad essere autorizzata a chiamare Taichi stupido. Perché se qualcun'altro prova a farlo deve fare i conti con l'ira funesta della stessa che lo insulta ogni mattina in primo luogo. 
Dopo cinque anni di elementari e soprattutto tre di calcio Taichi impara a decifrare ogni singola cadenza della frase "Taichi, sei così stupido" ed interpretarne ogni singolo significato se analizzando anche l'intensità del sospiro alla fine di questa.
Poi semplicemente capisce che qualsiasi cosa Taichi può essere è racchiusa in quell'unico termine. 
Vuol dire spericolato, come per esempio quando due anni prima si era arrampicato sull'albero di fronte la finestra della loro aula solo per recuperarle l'astuccio che qualche scalmanato compagno le aveva lanciato via. L'aveva sventolato come un trofeo, aveva perso l'equilibrio ed era caduto giù come un sacco di patate e si era rotto il polso.
Voleva dire divertente, quando più volte l'aveva fatta ridere durante un compito in classe con le sue solite battutacce ed erano finiti in punizione entrambi a fare le pulizie per tutti.
Voleva dire anche ignorante nel vero senso della parola, quando scambiava le parole e i kanji e leggeva male tutto. Non che se la prendesse comunque.
Ce n'era anche uno che non era in grado di decifrare, lo stupido di quando agitava i pugni contro chi le diceva male e poi finiva pure per farsi menare lui invece. 
Di quando le dava il regalo di compleanno solo alla fine della festa perché nessuno li vedesse ed era sempre qualcosa che Sora non si aspettava, che voleva e in qualche modo Taichi sapeva. 
Di quando cadeva e si faceva male ma non diceva niente fino alla fine e Sora se ne accorgeva sempre e gli tirava uno schiaffo sul fianco.
Di quando Hikari era finita in ospedale, i suoi avevano passato la notte in ospedale e lui era andato a dormire da Sora. Ricorda distintamente di essere stato chiamato stupido anche in quell'occasione, solo in un tono diverso e senza cazzotti annessi. Ricorda che gli aveva tenuto la mano tutto il tempo mentre lui diceva "non sto piangendo" tra le lacrime.
Di quando aveva rischiato di morire tra i fili dell'alta tensione solo per riportarla indietro.
Di quando aveva vomitato nel suo cappello.
Di quando gli aveva regalato quello stupido fermaglio. 
Voleva dire tante cose. 


Sora smette di chiamarlo stupido alle medie. Precisamente dopo una spinta verso l'ingresso di servizio di un concerto.


<< Una ragazza mi ha fermato all'uscita ieri. >>
Sora alza la testa per un attimo, Koushiro annuisce e Yamato si appoggia sul davanzale della finestra. Sono tutti e quattro attorno a un banco in attesa che comincino le attività pomeridiane. Taichi aspetta qualche secondo e continua. 
<< Mi ha dato una lettera. Che devo fare? >>
<< Dovresti aprirla in primo luogo. >> Suggerisce Sora.
<< Sono questioni personali. >> Dice Koushiro nell'esatto momento e le loro voci si accavallano. Yamato alza le sopracciglia con l'aria di chi non ha voglia di intromettersi in primo luogo.
Taichi li guarda uno per uno e aspetta che il discorso in qualche modo ricominci. 
Quando la cosa non accade improvvisamente volta la testa verso la finestra aperta e chiude gli occhi, in riflessione.
<< Papà mi ha sempre detto che farsi la ragazza alle medie è una seccatura. >>
Sora si irrigidisce impercettibilmente e Yamato fa quella cosa di sciogliere le mani dietro la testa e poggiarsi sulle ginocchia quando è irritato. 
Koushiro sembra cogliere il cambiamento improvviso di atmosfera e alza dal quaderno degli appunti sulla scena.
<< I tuoi non stanno tipo insieme dalle medie? >> Butta lì Yamato con nonchalance e Sora incassa ancora di più la testa nelle spalle. 
<< Che ne so. >> Sbuffa Taichi. << Ci sono tante cose che i tuoi ti dicono di non fare ma fanno loro in primo luogo. Chissà perché. >> 
C'è qualche attimo di silenzio prima che Taichi porti di nuovo lo sguardo su Sora:
<< Torniamo a casa insieme anche oggi? >>
A giudicare dall'espressione di Yamato, Koushiro si chiede se Taichi abbia desiderio di una morte violenta. 
<< Ho da fare più tardi, Taichi. >> aggiunge uno scusami in un tono leggermente più basso quando Taichi si fa scuro.
Il moro sussurra okay e si alza con le braccia a penzoloni, marciando verso la porta. 
<< Ah, Taichi, leggi quella lettera! >> Gli grida dietro Sora prima di vederlo sparire dietro l'angolo.
Come facesse a sapere che nemmeno l'avesse aperta, gli viene in mente ora.


<< Koushiro, sai cosa pensano le ragazze di me? >>
Il rosso si resetta per una manciata di secondi prima di voltarsi lentamente verso Taichi. 
<< Ho il sentore che questa domanda sia in qualche modo molto pericolosa. >>
Taichi non capisce perciò decide di continuare.
<< Del tipo, perché ad un certo tipo piaccio e ad un certo no? >>
Koushiro si passa la mano non occupata dalla penna sulla fronte, visibilmente destabilizzato. 
<< Taichi-senpai. >> Comincia, chiudendo di scatto il libro << Guardami attentamente. >>
<< Ti guardo. >>
<< Cosa sono? >>
<< Il mio migliore amico? >>
<< Sono un ragazzo Taichi-san. Non ho la più pallida idea di cosa le ragazze pensino di te. Non che io abbia conversazioni con ragazze, in ogni caso. >>
Brutale ma efficiente.
<< Aspetta, era questo che intendevi con domanda pericolosa? >>
<< Io non vorrei discutere di questi argomenti. >>
Il rosso reputa la conversazione conclusa lì, ma poi commette l'errore di scoccare un'occhiata al più grande di fronte a lui, seduto al lato opposto del suo banco. Sembra rendersi conto del tempo che effettivamente Taichi sta passando con lui ultimamente invece che con i suoi amici del club di calcio o i suoi compagni di classe o Sora e Yamato.
Koushiro fa un respiro profondo e comincia già a pentirsi.
<< ...Tuttavia, se dovessi basarmi sui miei dati a disposizione... >> 
Taichi scatta sull'attenti come un cagnolino.
<< ...Direi che Taichi-senpai attira un determinato tipo di ragazze. >>
<< Un tipo solo? che tipo? >>
<< I maschiacci. >>
<< ... >>
<< ... >>
<< Mi prendi in giro. >>
<< Ti prego di ricordare tutte le ragazze da cui hai ricevuto una confessione e metterle in paragone. >>
Lo vede alzarsi dalla sedia di scatto con una mano sopra la bocca. 
<< Taichi-san? >>
<< Non adesso Kou. >>
<< Taichi-san. >>
<< Cosa? >>
<< Posso chiederti qual è il tipo di ragazza che più ti piace? >>
Taichi è sicuro che il suo cervello si stia attualmente ripiegando su se stesso come una fisarmonica e il mondo abbia smesso di girare per poi ripartire nella direzione opposta. 
<< Non c'è un tipo in particolare, non che sia interessato alle ragazze in questo momento. >>
Se ne va dimenticandosi il pranzo.


Gli piace pensare che abbia corso dallo spogliatoio solo per arrivare agli allenamenti del club di tennis per puro caso. Non che sia un'abitudine che ha preso negli ultimi due anni di medie solo per avere la scusa di parlare con Sora come se il tempo non fosse mai passato e non fossero in classi diverse con orari diversi e pomeriggi riempiti dallo studio e neanche un momento per fare due tiri a pallone insieme.
Qualsiasi pensiero si spegne quando la vede correre da una parte all'altra della sua metà campo con i capelli dello stesso colore del tramonto alle sue spalle che vanno a tempo con le ginocchia. 
La palla le arriva troppo in alto e Taichi fa la mossa sbagliata di seguirla con lo sguardo mentre salta e i suoi occhi si riempiono prima di un paio di caviglie solide e sottili, poi le ginocchia, intravede il punto in cui la divisa fa una linea netta di abbronzatura sulle cosce scoperte, incontra quel tipo di fianchi larghi e pieni che riconoscerebbe ovunque, il seno ancora piccolo che invece non ha niente di familiare e che a Taichi non piace, perché non fa parte del quadro Sora che ha stampato in testa da tutta la vita e infine il viso.
Sora ha le labbra sottili e aperte in concentrazione, le sopracciglia un po' più folte e un naso dritto, ad un occhio attento leggermente deviato da una pallonata indefinita tanti anni prima. 
Il termine farfalle è poco, Taichi ha nello stomaco le stelle cadenti. 
Prega di non morire sul colpo in quel momento perché si sente come se avesse scoperto un qualche segreto dell'universo sconfinato ma è qualcosa di talmente grande che il gridarlo ai quattro venti sarebbe denigrante e invece decide di tenerselo stretto in fondo al petto dove nessuno può toccarlo. 
Sora sceglie quel momento per scorgerlo dietro la rete metallica e gli regala un sorriso per poi avviarsi nella sua direzione.
<< oh no non venire qui no no nonononon->>
<< Taichi! >>
<< Ah! Uh, ehi. >> 
Non guardarle le gambe, maledizione.
Taichi la guarda dritto negli occhi.
Così è anche peggio!
<< Hai già finito gli allenamenti? Non è presto? >>
<< Uh, sono andato via prima. >>
<< Come mai? >>
Inventa qualcosa in fretta, sbrigati.
<< Non mi sentivo molto bene. >>
Sora in risposta aggrotta le sopracciglia preoccupata e tende pericolosamente una mano verso la sua fronte.
<< Cos'hai? L'influenza? >>
La evita all'ultimo grazie ai suoi riflessi e prega che lei non ci dia troppa importanza. 
<< Non ho niente, sto benissimo adesso. >>
<< Fammi sentire. >>
<< Nah. >> La mano torna alla carica e Taichi l'afferra per evitare che si avvicini troppo. << Metti questa a posto, sto bene. >>
<< Se stai bene perchè non mi fai sentire se hai la febbre? >>
<< Perchè non ce l'ho fatti gli affari tuoi! >> Le abbassa il braccio con la forza ma lei sorprendentemente regge la sfida e lo rialza. Dopo anni di cazzotti Taichi non si stupisce più di tanto.
<< Non rispondermi a tono! >>
<< Ma chi sei, mia madre? >>
<< Sei uno stupido, Taichi! >>
Il tempo si ferma e Taichi si domanda da quanto tempo è che non ha più Sora al suo fianco pronta ad andare insieme a lui contro il mondo. In questo caso due mondi.
Da quanto non ce l'ha più all'altezza degli occhi e l'immagine di Sora è adesso una determinata prospettiva dall'alto di lui in cui riesce a vederle il neo all'attaccatura dei capelli. 
Abbassano entrambi le braccia e Sora lo scruta preoccupata. 
<< Taichi. >> Lo chiama e lui si passa una manica sulle labbra, evitando il suo sguardo << Sei diverso ultimamente. >>
<< Non sono diverso. >> Ribatte immediatamente.
<< Mi parli in modo diverso, è come se fossi un'altra persona per te, se non potessimo più parlare di determinate cose. >>
Taichi non vorrebbe alzare la voce ma è Taichi, e non è come se il suo cervello avesse il comando ad ogni modo:
<< Non siamo più bambini, non funzioniamo più allo stesso modo, a te piacciono alcune cose e a me altre, è normale che le cose cambino! >>
Sora comincia a spingerlo all'indietro verso la palestra quando alcune teste del club di tennis cominciano ad alzarsi e rimirarli con curiosità. Abbassa considerevolmente la voce:
<< È come se non fossimo neanche più amici. Mi tratti in modo diverso. >>
<< Cosa vuol dire, ti tratto come una ragazza! >> 
Sora boccheggia un paio di volte, cercando le parole mentre Taichi aggrotta ulteriormente le sopracciglia e si chiede quando di preciso abbiano cominciato a litigare senza un motivo apparente.
<< Non mi serve. Ho già Yamato che mi tratta come una ragazza. Tu trattami come Sora. >>
Taichi preferirebbe di gran lunga essere ricoperto da tutti gli insulti di questo mondo piuttosto che sentirsi dire quella verità che ha scacciato all'angolo della sua mente ogni notte prima di addormentarsi. 
Da una giusta prospettiva avrebbero anche senso, vuol dire che Taichi in qualche modo è diverso? È comunque in qualche modo ad un livello più alto rispetto a Yamato? Vuol dire che per lei conta di più la loro amicizia, giusto? Che Yamato è solo un incidente di percorso, una cosa imprevista che però è capitata perciò ehi, perchè lamentarsi? 
Voglio dire, cos'è Yamato, rispetto a Taichi? Cos'hanno poi di così diverso a parte l'aspetto? Sono entrambi ragazzi, hanno interessi simili, entrambi sudano, puzzano e guardano porno a tarda notte.
O forse vuol dire che Taichi è solo Taichi. Il buon vecchio Taichi, simpatico e burlone, Yamato invece è questa cosa tutta nuova che guardi e non capisci mai fino in fondo. 
Sora vuole essere trattata come una ragazza da Yamato.
<< È meglio se non torniamo più a casa insieme. >> 
Dice Taichi e fa la cosa che gli riesce meglio. Corre.


Due giorni dopo riceve un meraviglioso messaggio in segreteria da un perplesso Yamato.
<< Che cavolo hai combinato? >>


Smette di parlare con Sora ma si tiene stretto a Yamato come se non ci fosse un domani, fino ad arrivare ad una semi-convivenza nel suo appartamento per tre giorni. 
Parlano di tutto e niente e Taichi ha modo di apprezzare come Yamato sia perfettamente in grado di separare la questione con Sora e la loro amicizia e continuare per la sua strada come se niente fosse.
Taichi si chiede anche come sia possibile che lui e Yamato siano rimasti amici in primo luogo o del perché non muoia dalla voglia di prenderlo a pugni ogni tre per due.
Taichi, tu non odi Yamato. Perché dovreste smettere di essere amici? gli dice Koushiro e la cosa gli pare perfettamente logica. 
Comincia anche a capire cosa Sora ci trovi in lui nel mentre. Va detto che Yamato oltre ogni apparenza è semplicemente un patetico perdente come lui, ha solo dalla sua parte un'apparenza più solida da bassista figo e intoccabile. Yamato piange con i film Disney. 
Inciampa da tutte le parti e impreca in risposta, è una donnicciola di casa, si droga di reality show.
Taichi Yagami scopre che Yamato Ishida è un'adorabile polpetta e che soprattutto a Sora ci tiene davvero. 
Vorrebbe davvero essere capace di odiarlo.
Ci riesce dopo la seconda sera di fila che guardano Lilo & Stitch.
Koushiro lo trascina via la mattina dopo, scusandosi al posto suo per il disturbo e Taichi non smette di pensare alle due notti in cui Yamato gli ha dormito accanto tenendogli le mani tra i capelli e la testa ferma perchè smettesse di agitarsi nel sonno, domandandosi cosa abbia mai fatto per meritarsi degli amici così straordinari. 
Koushiro è visibilmente preoccupato, Yamato continua in qualche modo a rimanergli vicino anche nei giorni successivi. Persino Mimi gli manda un messaggio nel bel mezzo della notte. 
Continuano a dirgli Dovreste chiarirvi e Taichi pensa che può chiarirsi con Sora quanto gli pare, ma il fatto che gli si annodino le costole al solo pensiero di guardarla non cambia di certo. 
Taichi non pensa che sia amore questo, una persona non può avere tutte queste cose dentro e ricollegarle ad una sola parola, sarebbe riduttivo dare un riassunto a tutta una vita che passi con una persona. 
Il mondo di Taichi Yagami comincia e finisce con Sora Takenouchi, dalle prime ginocchia sbucciate fino alle nottate passate a studiare per gli esami, i pomeriggi con i videogame, un gelato per due, Digiworld, le scarpe da calcio nuove ogni anno, i quaderni degli appunti con gli insulti a fine pagina.
Taichi non è innamorato di Sora Takenouchi perché la cosa implicherebbe che ci sia stata una decisione da parte sua in primo luogo, invece Sora si è solo insinuata sottopelle senza che lui se ne accorgesse e ha riposato lì per anni e anni, entrando in circolo lentamente, scorrendo nelle sue vene come se fossero casa, attraversando ogni canale fino a conoscerlo a menadito, fino a che Taichi non è stato neanche più un nome, nè una persona, solo un'essenza nelle mani di una giovane ragazza che ha vissuto prima ancora di cominciare, annullandosi ognuno nel respiro dell'altro, aspettando la fine del mondo. 
Taichi ha perso tutto nel momento in cui ha cercato di dare un nome a tutto questo. Nell'esatto momento in cui gli altri hanno cominciato a rispondere al posto suo, Taichi ha dubitato che tutte quelle cose fossero successe solo nella sua testa. 


Un mese dopo un Kuramon salta fuori da una foto di Sora e Yamato in un'aula computer che odora di chiuso e sudore e ventole che girano e Taichi sente di nuovo il brivido del correre per le strade come se ne andasse della sua stessa vita con Yamato al suo fianco e Agumon che grida e il suo digivice arroventato tra le mani. 
Si sente finalmente vivo tra i nastri digitali di internet e poi la realtà e poi di nuovo il digitale e Taichi sente di non appartenere più a questo universo, qualsiasi pensiero trascende la sua mente per raggiungere un Digimon che splende in armatura nei cieli di Tokyo. 
Il vento gli solleva la maglietta, cenere mischiata a foglie si insinua tra i capelli biondi di Yamato che contrastano con il buio e Sora prende la sua mano.
Taichi ha l'impressione di essere schizzato in avanti per quattro o più atmosfere mentre il sangue gli riprende a scorrere furioso nelle vene come non aveva mai fatto fino a quel momento, il mondo gira a rallentatore mentre sente la fronte di Sora ripararsi dietro la sua schiena e si accorge che riesce a nasconderla quasi completamente. Abbassa la testa e scorge i suoi pantaloni tirati indietro dal vento che sfiorano le caviglie di lei e le loro mani una nell'altra. 
un'ondata di calore parte dal centro del suo stomaco fino alla gola e la punta delle dita. 
Taichi prega che andando avanti nel tempo possa rimanere in grado di notare tutte queste piccole cose e continuare a farlo, continuare fino alla fine dei suoi giorni senza che scompaiano in abitudine. Pensa che Sora può continuare a nascondersi dietro di lui tutte le volte che vuole, lui aprirebbe semplicemente le braccia, o si parerebbe lui per primo di fronte a un tir se necessario, basta che Sora rimanga lì, o al suo fianco, alla sua destra, alla sua sinistra, davanti a lui, davanti a Yamato, dove più le piace, basta che Sora ci sia.
Le stringe la mano un po' più in forte e lei in risposta gli tira la maglia un po' più giù e altro non serve. 
Sora rientra nella sua vita all'improvviso come un primo respiro dopo essere rimasto sott'acqua per troppo tempo.
Daisuke strilla in sottofondo, Koushiro tira un sospiro di sollievo al telefono, Yamato si allontana silenzioso per lasciarli da soli, Sora alza lo sguardo e gli sorride, un attimo dopo sono seduti sul tetto di un tram e lei ha ancora una mano sopra la sua e Taichi giura, sta bene, sta bene.

Taichi si diploma in primavera per miracolo e si guadagna un pugno sulla testa da Sora e un sospiro da Koushiro. Lo stesso lo saluta con un raro e imbarazzante abbraccio dopo la cerimonia di consegna e si scattano una foto tutti insieme, lui, Sora, Koushiro e Yamato, appena fuori scuola. Taichi ne ottiene una da solo con Sora che finisce gelosamente custodita nel suo portafoglio. 
È uno scatto semplice, lei in punta di piedi altrimenti la capigliatura di Taichi verrebbe tagliata fuori, un braccio sulle spalle e le dita a mo' di vittoria. 
Lascia Sora e Yamato da soli sulla strada per il parco e rimane con Koushiro che lo guarda da sotto in su.
<< Basta con quella faccia, tra un anno saremo di nuovo insieme. >> 
Koushiro sbuffa nel sentirlo.
<< Non è per quello. >>
<< Cosa allora? >>
<< Sono abbastanza preoccupato. >>
Taichi aggrotta le sopracciglia e si ferma. Il rosso lo supera di qualche passo prima di fare lo stesso.
<< Per cosa? >>
<< Lasciarti da solo con Sora e Yamato. >>
<< Oh, ancora con questa storia, non siamo più ragazzini ormai. >>
<< Taichi-san, è successo quattro mesi fa. >>
<< È uguale. >>
Taichi riprende a camminare e Koushiro lo segue a ruota, riaffiancandolo.
<< Per quanto le cose siano nettamente migliorate ciò non toglie che voi tre insieme siete una bomba ad orologeria. >>
<< Aprezzo come nessuno in questo gruppo pensi che io sia in grado di muovermi senza la supervisione di qualcuno. >> 
<< Non con i tuoi precedenti. >> Lo secca il rosso.
<< Kou, sei crudele. >>
Koushiro sbuffa di nuovo.
<< Parlando seriamente, Taichi, sei assolutamente sicuro che andrà tutto bene? >>
Taichi apre la bocca più volte, in cerca delle parole giuste. Personalmente lui non si sente preoccupato. È di Sora e Yamato che stanno parlando. Sorride.
<< Decisamente. >>
<< In ogni caso... >>
<< ...Posso contare su di te, giusto? >> 
Koushiro non risponde e guarda altrove. Taichi allarga ancora di più il sorriso. 
<< Ovviamente. >>

Taichi scopre amaramente che il liceo è una variante delle medie, solo decisamente più stressante. Lo trattano tutti come se fosse già adulto e gli chiedono cosa vuole fare della sua vita, come se a sedici anni Taichi sapesse già quale sia il suo posto nel mondo. Trova consolazione in Yamato, nella sua identica situazione, mentre Sora sta già cominciando a seguire le impronte di sua madre. 
Tutto quello che negli ultimi mesi aveva perso si riconnette in una routine quotidiana di loro tre e un banco con le buste del konbini più vicino. Taichi si riscopre familiare con il loro tipo di interazioni e da un parte è grato del fatto che Sora e Yamato siano discreti nella loro relazione. 
Ci sono comunque momenti in cui l'atmosfera cambia e Yamato le sfiora una mano, o Sora gli passa le dita tra i capelli quando il biondo è assonnato e Taichi deve annullarsi per un attimo o scegliere di concentrarsi su uno dei due e sperare che la cosa non lo turbi più di tanto o che non noti come l'atteggiamento di Sora nei confronti di Yamato sia così diverso. 
Si accorge di come in realtà Sora sia in grado di adattarsi ad ogni personalità come fosse gelatina. 
Con Yamato, che è silenzioso, diventa silenziosa anche lei, in un rispetto quasi reverenziale nei confronti dei pensieri dell'altro. In qualche modo alla fine ottiene sempre qualcosa da lui, che sia una parola, o un gesto, Yamato non sa fuggire. 
Con Taichi, Sora è di colpo rumorosa, coscenziosa e materna. Taichi si sente in mezzo a loro come un figlio, tenuto in riga da Sora e viziato da Yamato. 
Non ha di che lamentarsi per questo, in fondo. 
Il primo anno passa così, inaspettatamente tranquillo, il club di calcio si qualifica in qualche modo ai campionati nazionali ma perde al secondo turno, Sora lascia il club di tennis e i Teenage Wolves si sciolgono, accade tutto più o meno nello stesso periodo, come se in qualche modo qualcuno li avesse avvertiti di quello che stava per arrivare.
Taichi Yagami ha diciassette anni quando Koushiro e Mimi si aggiungono alla banda di liceali, buona parte della nuova guardia sfoggia la divisa delle medie e Digiworld rientra nelle loro vite con prepotenza. 
Li lascia più distrutti di quanto potesse mai immaginare.

Taichi, nel mezzo, cresce. Qualsiasi parvenza di poter essere un normale adolescente viene carbonizzata di fronte ai suoi occhi e nella sua mente vengono impressi i ricordi di una terza battaglia ancora più devastante delle precedenti. Hikari e Takeru sono quelli che ne escono letteralmente spezzati, due adulti intrappolati in corpi di tredicenni. 
Mentre Yamato è impegnato a rimettere insieme i suoi pezzi e quelli del suo fratellino eTaichi stesso cerca di stare quanto più possibile vicino a Hikari, è Sora la prima a crollare su di lui una sera come le altre. 
<< N-non è che io non voglia abbandonare Digiworld... >> la sente sussurrare mentre sfrega gli occhi e le lacrime sul suo petto. 
<< Vorrei solo riuscire ad essere normale. >>
<< Lo so. >>
<< Non è che non voglia. >>
<< Sora. >>
<< Ma non posso. >>
<< Lo so. >>

Tornano alle loro vite, perchè non c'è altro che possono fare. Più e più volte Taichi si ritrova a parlare con Agumon, si domandano insieme se la soluzione migliore sia eliminare qualsiasi contatto tra Digiworld e il mondo reale e salvarli l'uno dall'altro. 
Prova a parlarne durante una riunione a casa di Koushiro, ma ancora prima di finire Takeru scatta:
<< Sarebbe come cancellare totalmente Digiworld. Come se non fosse mai esistito. >> 
<< Sarebbe davvero un male? Noi apparteniamo al mondo reale. >>
<< Non esiste un mondo che è più reale degli altri. >>
Taichi non sa cosa rispondere e la verità gli sbatte in faccia. 
Alcuni di loro vorrebbero fare finta che non sia mai successo niente e altri senza Digiworld non riescono nemmeno a funzionare.
Come Sora che va avanti con la sua vita e si rimette in piedi con studiata lentezza, perchè uno strattone non la ributti indietro all'improvviso.
Come Takeru che investe tutti i suoi giorni e le sue notti a buttare giù qualsiasi cosa su un portatile o un pezzo di carta, tutto purchè non dimentichi.
Sora e Yamato si lasciano un paio di mesi più tardi e Taichi non riesce neanche solo a pensare di esserne felice. 

Taichi passa il suo terzo anno a rivoluzionare tutta la sua esistenza solo per far sì che le persone intorno a lui possano anche solo respirare. Con Sora l'argomento Digiworld è ancora un tabù eppure sa di avere anche il suo appoggio nel momento in cui capisce che tutto il suo futuro sta nell'essere un tassello nel mezzo, che non fa parte di nessuno dei due mondi. 
Yamato è uno spirito libero tra lavori part-time e una breve carriera di modello. 
Sora eccelle in tutte le materie, in particolare in economia domestica, riceve una borsa di studio e una speciale raccomandazione per un'importante accademia di moda. 
Taichi non sa neanche da dove cominciare ma Sora è lì accanto a lui in ogni passo un po' più avanti, perciò in cuor suo si sente pronto a spaccare le montagne se necessario. 
Per quanto sia possibile si ricominciano a muovere piccoli passi e il tessuto della vita si incolla di nuovo su di loro. 
Gli ultimi mesi figurano Sora e Taichi attaccati per fianco fino a un pomeriggio di metà aprile in cui sono uno davanti all'altro in una stazione di Shibuya e Sora ha un trolley più grande di lei. 
Taichi la stringe forte prima di lasciarla salire sul treno e la sua mente gli ricorda incessantemente di parlare con lei e gridarle tutte quelle cose che per diciotto anni si è tenuto dentro. 
Tutto muore quando Sora gli da un bacio sulla fronte e gli augura buona fortuna.
<< Mi raccomando, fa' del tuo meglio. >> Gli sorride.
Taichi scoppia a piangere in quel preciso istante e Sora non può fare altro che tirarlo giù e stringerlo più forte, solo un po' più forte. 
<< Grazie, Taichi. >>
Taichi ride e piange perché sente di non meritare un ringraziamento per essere stato disonesto tutta la sua vita e perché si rende conto che questa è davvero l'ultima volta che Sora Takenouchi fa parte della sua vita di tutti i giorni.
<< Cerchiamo di vederci! >> Gli grida lei dal finestrino mentre il treno prende velocità. Taichi non comincia a corrergli dietro, sa che non riuscirebbe a fermarsi. 
<< Sora! >>
<< Mh? >>
<< Grazie a te. >>
Probabilmente Sora sta sorridendo ma Taichi vede solo i suoi capelli ormai lunghi al vento. 
Non sa cosa pensare mentre il treno sparisce all'orizzonte e la folla sui binari si dirada. 

Yamato lo raggiunge correndo una decina di minuti più tardi che ormai ha trovato posto seduto per terra contro un pilone ed è quasi sera. Ha i capelli sfatti, il fiatone ed è una pozza di sudore.
I binari sono deserti.
<< Sei in ritardo. >> 
<< Non sono riuscito a liberarmi prima. >>
<< Ho visto. >>
<< L'hai salutata anche per me? >>
Taichi scoppia a ridere.
<< Neanche l'ho salutata da parte mia. >> 
Quando Yamato si china di fronte a lui, gli passa una mano sulla testa e poi lo abbraccia si accorge di stare di nuovo piangendo. 


Taichi e Sora rimangono in contatto pochi anni dopo il liceo prima di sparire completamente ognuno dalla vita dell'altro. 
Taichi comincia a fare la spola tra Digiworld e il mondo reale assieme a Takeru, in cerca di materiale per il suo libro. Dopo cinque anni si stabilisce lì in pianta stabile rimanendo in contatto con il governo giapponese. 
Yamato esce dall'accademia e diventa ufficialmente astronauta qualche anno dopo. 


Taichi ha ventotto anni quando un invito nuziale raggiunge la sua casella e-mail. 
Non finisce neanche di leggerlo prima di aprire la casella di risposta e digitare un vago "Sarò in America per un incontro importante..." e altre stronzate. 
Un mese e mezzo dopo Hikari gli manda le foto del matrimonio e scopre che Jou ha fatto da testimone a Yamato al posto suo. Si è sposato sotto la neve. Il boquet è capitato a Ken che non era neanche nella folla.
Sora vestita di bianco è radiosa. 



Sono in pochi ad essere riusciti ad insediarsi a Digiworld. Principalmente studiosi e perché Taichi fa in modo che la natura non venga contaminata. 
Qualche mese all'anno riesce anche a vedere Takeru nella sua modesta depandance accanto all'abitazione di Taichi. Viene per stare in tranquillità e finire gli ultimi libri a cui sta lavorando. La serie sarà presto finita, gli dice. Poi chissà.
Lo tiene aggiornato sugli altri, sebbene in generale si senta con tutti tramite e-mail. Ken è di nuovo papà. 



Taichi si chiede quando tutto sia diventato così silenzioso.
Sora Takenouchi arriva alla sua porta di mattina presto il giorno del suo compleanno, regge in mano una piccola torta con poche candeline. 
<< Tanti auguri, Taichi. >> Gli sorride ed è come se fosse la prima volta che vede quelle due fossette e gli fanno uno strano effetto. Sente la base del suo stomaco agitarsi e le stelle cadenti che sono ancora lì. Taichi si chiede se sia mai cresciuto per davvero.
Taichi si chiede tante cose.
<< Sono abbastanza sicuro che il numero delle candeline sia sbagliato. >>
<< Volevo mettertele tutte quante ma trentasette candeline costavano troppo. >>
Taichi sorride di rimando e si sposta per farla passare.
<< Entra. >>
L'interno è inaspettatamente semplice e forse un tantinello disordinato. Sora prende posto sul piccolo divano a due posti.
<< Ti ho visto in televisione l'altro giorno. Com'è il presidente degli Stati Uniti, di persona? >>
<< Più magro. >>
<< Immaginavo. >> Dice senza smettere di sorridere. Nessuno dei due ci riesce, effettivamente, la situazione è talmente surreale. 
<< Yamato è in missione Dio solo sa dove. >> Comincia lei.
<< Lo so, l'ho sentito qualche giorno fa. >> 
<< Mi sono sempre chiesta come siate riusciti a rimanere amici dopo tutto questo tempo. >>
Taichi scrolla le spalle e ride mentre tira fuori le tazze per del tè. 
<< È quello che mi chiedo sempre. >> Torna serio e si volta verso di lei. È ancora bella come quella volta sul campo da tennis. Ha perso i lineamenti da ragazzina e quei fianchi particolari. Ma è una donna a tutti gli effetti. È davvero bellissima. 
<< Come va? >>
Sora fa un gesto con la mano che vuol dire tutto e niente.
<< Meglio di quanto mi aspettassi. A quattro anni dal divorzio mi aspettavo di peggio. Io e Yamato ci siamo ripresi abbastanza bene. >>
Sora sposta lo sguardo sulle foto alla parete vicino all'ingresso. Taichi con tante persone importanti. Taichi con gli amici. Taichi e Agumon. Taichi e Sora con il diploma in mano. 
Sorride di nuovo.
<< Sora. >> 
<< Mh? >>
<< Perchè sei qui? >>
<< È il tuo compleanno. Mi mancava Digiworld. >>
Taichi si volta e trova quello sguardo. Lo stesso di tanti anni prima, lo stesso di sempre, di quando lo aveva spinto all'indietro e agli aveva detto trattami come Sora.
<< Hai cambiato idea su Digiworld? >>
<< Avevo dei dubbi. >> Taichi le si avvicina e le porge la sua tazza. Le sue dita le sfiorano il palmo. << Ma vederla adesso... è come tornare a casa. >>
<< Resti comunque fedele al mondo reale immagino. >> 
Sora alza lo sguardo e lo vede prendere un sorso con gli occhi puntati altrove.
<< Tutto da vedere. >>
Taichi punta il suo sguardo su di lei ed è affascinante come nella sua testa riesca a vedere tante figure diverse che si sovrappongono. Sora bambina in tuta da calcio, Sora alle elementari, Sora in uniforme scolastica, Sora in kimono d'estate. 
Tutto quel tempo che ha passato cercando di capire cosa passasse nella sua testa senza domandarsi cosa ci fosse in quella di Sora. 
Taichi è in piedi, Sora alza la testa e lui riesce a vederle il neo all'attaccatura dei capelli. Subito dopo segue il naso che non è più deviato, e Taichi se ne accorge perchè la sente anche respirare meglio. Ha il seno ancora piccolo e stavolta Taichi è contento della familiarità, indossa una maglietta a maniche corte, dei pantaloncini sportivi con inserti rosa, ha una piccola ferita in via di guarigione sul ginocchio destro, le caviglie sono sempre quelle che Taichi riconoscerebbe ovunque, ai piedi ci sono un paio di infradito. 
È come se si fosse vestita senza darci troppa importanza perchè in fondo, in fondo è Taichi.
Sora gli fa cenno e Taichi si china sulle ginocchia di fronte a lei. La sente posare le mani sui suoi capelli e scivolare giù fino alle guance, dove incontra un accenno di barba che ha dimenticato di rasare quella mattina. Sora lo guarda negli occhi come se fosse l'ultima cosa di questo mondo e un secondo dopo sono naso contro naso. Lei scivola piano giù dal divano ed è in ginocchio, alla sua stessa altezza. 
Taichi tenta un colpetto e Sora risponde lasciando cadere le mani e stringendole ai suoi gomiti, bloccandogli ogni via d'uscita. Non che la cosa lo turbi, pensa che potrebbe anche passarci secoli e secoli raggomitolato nelle mani della donna che ha davanti.
Taichi pensa tante cose.
Sora gli bacia la punta del naso.
<< Pensavo di restare qui a Digiworld per un po'. >>
<< Resta per sempre. >>
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: Fallin