Steve
strinse l'impermeabile che indossava, teneva il capo chino, e
sospirò. Le gocce di pioggia gli inumidivano i vestiti, gli
impregnavano scarpe e calzini, gli gocciolavano dai capelli fradici e
gli rigavano il viso. Batté un paio di volte le palpebre ed
espirò ripetutamente dal naso.
La
pioggia aumentò d'intensità, Rogers
sbatté il piede contro qualcosa e sentì un
mugolio provenire da un ammasso di cappotti neri.
Steve
si abbassò, inginocchiandosi accanto ai cappotti e li
scostò.
"Sta
bene?" domandò.
Tony
alzò il capo, aveva gli occhi circondati da occhiaie
violacee e i capelli unti aderenti al volto.
“Cap?”
domandò, con tono roco.
Steve
si inginocchiò accanto a lui e lo abbracciò. I
cappotti in cui era immerso Tony era infangati. Steve glieli
scostò, si tolse il suo, ve lo avvolse e lo prese in
braccio. "Vieni, Tony" sussurrò stringendolo al petto.
Tony
dilatò gli occhi, si rannicchiò sotto il cappotto
di Steve sentendo dei brividi scuoterlo e alzò lo sguardo;
le iridi erano arrossate.
“Cosa...
hai proprio un animo da boy scout, eh?” sussurrò.
Steve
strinse più forte Tony tra le sue braccia e gli sorrise
gentilmente.
"Ti
porto a casa con me" mormorò gentilmente.