Videogiochi > Dragon Age
Segui la storia  |       
Autore: marte96    20/05/2015    2 recensioni
Talvolta le storie vengono composte da piccoli frammenti di memorie.
Come piccoli pezzi di vetro essi formano un mosaico che è la vita vera; diceva sant'Agostino che il tempo è l'estensione dell'anima, in questa raccolta vorrei delineare i personaggi di Cullen e della mia Inquisitrice correlandoli al loro passato, solo così potranno avere un senso credibile nel loro presente.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cullen, Hawke, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Aveva cercato di non far troppo rumore, per lasciarla riposare in pace.
Alzandosi non aveva potuto far a meno di sentire l’odore acre della sua pelle, nonostante tutto però non aveva trovato alcuno difetto, le sembrava bellissima, bellissima e stanca.
Uscendo dalla tenda un freddo colse la sua pelle impreparata, fece quindi una piccola corsa verso la sua tenda, che tra l’altro aveva deciso di dividere con 3 suoi sottoposti: non era il tempo di privilegi quello.
Si era cambiato velocemente e aveva preso posto nel sacco a pelo: non che avesse ancora sonno, semplicemente non gradiva la compagna di nessuno. E d’altro canto, un po’ di riposo in più non avrebbe fatto di certo male. Appena chiuse gli occhi l’immagine della maga stanca e dormiente gli si palesò in mente, riaprì gli occhi, disegnò con le dita dei cerchi sugli occhi e li richiuse.
Ancora lei, ma questa volta il biondo assecondò quella visione: anzi decise di far scivolare la sua fantasia lungo i pendii di un burrone molto profondo, ben consapevole di come la situazione potesse evolversi.
Ed era la prima volta che, in piena coscienza di sè lasciava posto a certe fantasie sulla ragazza, fin a quel momento gli era capitato solo in sogno, ma i sogni non si possono controllare, ed era stata questa la sua sicurezza. L’ancora di salvataggio per la sua sanità mentale.
Ed ora invece era lì, con gli occhi chiusi, ma vedeva, vedeva perfettamente: i piccoli ciuffi ribelli della ragazza circondarle il viso, gli occhi verde-azzurri socchiusi e piccole occhiaie blu farsi posto sotto di essi. Vedeva piccole goccioline di sudore formarsi sulle sue guance candide, e le labbra carnose schiuse con una leggera punta di lingua rosea farsi posto tra loro. Vedeva il collo percorso da quelle goccioline e sentiva il bisogno innaturale di afferrare le ossa del triangolo tra i denti; il busto curvilineo della ragazza era impegnato in un innaturale movimento, poteva inoltre girarle attorno e osservare il leggero solco della bianca schiena della ragazza sussultare, prediligendo una visione frontale. Restava un ultimo ma non meno importante particolare da osservale, la leggera e delicata mano di Anders sparire negli stessi meandri di se stessa.
Riaprì velocemente gli occhi, era troppo da sopportare.

Uscì in fretta nella notte gelida portandosi solo la tunica pelosa; ritrovò conforto nel fuoco, con dolcezza disse a tutti i soldati di guardia che sarebbe rimasto da solo a tener viva la fiamma.
E ciò era in parte vero, aveva bisogno di solitudine, perché il desiderio si era fatto strada nei meandri della sua mente e aveva infine preso il sopravvento sul suo corpo, era forse triste da digerire ma era così. Quella ragazza da sola e neanche al 100% della forma fisica riusciva a scatenare in lui rivolte turbolente. La chiesa diceva che si era puniti per aver rapporti sessuali fuori dal matrimonio… ricordava ancora la faccia schifata della madre superiora quando aveva chiesto alla sua compagnia in quanti avrebbero preso i voti di castità e lui era stato l’unico a non volerli, non era colpa sua se desiderava compiere il più grande dovere degli uomini nei confronti del Creatore: formare una famiglia. Eppure, per quanto era stata la stessa Andraste a proferire il ruolo di portavoce del Creatore alla famiglia, gli uomini e la chiesa avevano stabilito che i templari e le madri non avrebbero dovuto averla. Era una cosa stupida, una delle tante che non riusciva a comprendere.
Comunque, riuscì a placare i suoi bollenti spiriti, non privo di qualche ansia.
Nell’attimo in cui, “posò” i suoi “preziosi di famiglia” la tenda della suddetta maga si aprì.
Lei sorrise radiosa, e le guance del trentenne si tinsero di un leggero rosso, prese una coperta e li accasciò non troppo vicino al biondino.
“Ho fatto un sogno”
“Incubi Araldo?” s’incupì l’uomo
“No più ricordi credo, si un sovraffollamento di ricordi: c’era mio padre che mi faceva ballare sui suoi piedi ed era una delle solite feste da nobili, il che significa che c’era anche la prozia! Insopportabile la Prozia!”
“Uh uh”
La maga vivacizzò il fuoco con la mano, passandosela tra i capelli corti, che presero strade diverse, finché i suoi occhi non incrociarono la chioma bionda.
 “Ha dimenticato di pettinarsi… uh” correlò il tutto da un sorriso malizioso
Gli occhi ambrati del comandante presero le dimensioni di due biglie di vetro, portò una mano alla testa cercando di evitare l’inevitabile: i suoi odiatissimi riccioli.
Aveva combattuto tutta la vita con i suoi capelli e l’unica cosa che riusciva a placarli era, oh detestava ammetterlo, era il burro di Halla. Una vera tragedia doverselo procurare!
Ora che ci faceva caso sentiva i piccoli ed infami capelli arruffargli i pensieri. La maga rideva producendo un suono dolce e soave, come la pioggia leggera ad Agosto.
In comandante si accorse di quanto fosse bella, di nuovo. Era riuscito a non pensarci per quanto? Due secondi?  Stava diventando un problema…
Ma il vero problema fu non assalirla quando andò a toccargli le ciocche ricciolute. Le delicate manine della ragazza giocavano con la testa del uomo, come il vento fresco gioca con la criniera dei leoni nelle ore più calde della savana.
Le dita della maga intrecciavano i pensieri più sconci del comandante, rilassando al tempo stesso ogni sua preoccupazione. Avrebbe volentieri dato in pasto tutti i superstiti in pasto a quella specie di arcidemone se questo fosse bastato a sentire ancora quelle sensazioni.  
  Eppure per qualche motivo, apparentemente insospettabile, la ragazza si allontanò.
Prima di chiudere le ante della sua tenda alle sue spalle pronunciò un timido “buona notte”.
Si slanciò sulle coperte con il volto tra le mani, avevano preso a ghiacciarsi. Sperava che la sua magia sarebbe bastata per spegnere il calore che proveniva dalle sue guance.

Speranza vana ovviamente.


Erano passati 8 anni dal suo arrivo al circolo, ne erano successe di cose, la sua padronanza delle arti cresceva con il passare degli anni… e non era l’unica cosa a crescere, anche il suo corpo era cambiato, i suoi fianchi si erano sistemati a dovere e il suo petto era cresciuto sodo ed abbondante. Sua sorella, quella promessa sposa al mercante più ricco della città, ne era profondamente invidiosa: anche perché ad una delle poche feste a cui Anders aveva potuto partecipare, c’erano state ben tre famiglie disposte a chiedere in moglie proprio la maga. Questo ovviamente prima di sapere che fosse un’incantatrice. Una famiglia in particolare… i Gradios? Non ricordava bene; ci erano rimasti così male da chiedere il permesso di farla sposare lo stesso, sostituendo il loro prezioso primogenito con il loro personale peso sulle spalle: il decimo. Anche se la sua famiglia aveva cortesemente rifiutato la proposta, Anders si era sentita un po’ persa, non tanto per il matrimonio in se ma per la consapevolezza che non avrebbe mai potuto sposare qualcuno di sua spontanea volontà. Che pensiero stupido che aveva avuto a 15 anni, il vero problema non era lo scegliere chi sposare… era sposarsi, o fidanzarsi, o uscire tardi la sera, comprarsi un vestito nuovo, portare a spasso il cane, fare una cavalcata in riva all’oceano… tutte cose che un mago, semplicemente non può fare. Il che non è perfettamente giusto, un mago può fare tutte queste cose se AUTORIZZATO da un templare o meglio se in sua compagnia. Era questo il vero dramma di Anders, essere sempre costantemente autorizzata a fare qualcosa: ecco perché aveva dato un bacio alla sua compagna di banco, era un puro gesto di protesta. Niente amore, niente cotta adolescenziale, un gesto dettato solo ed esclusivamente dalla “causa”: la causa dei maghi.
Per lei era diventato un chiodo fisso.
Aveva appena 16 anni quando aveva litigato con il Comandante del suo circolo, e 16 e mezzo quando aveva preso a pungi un compagno che si era volutamente reso adepto della calma. Per non parlare della scazzottata con Evelina, una delle apprendiste madri. Quello sì che era un bel ricordo! Non ricordava come era partita, le cose più belle non si ricordano mai dall’inizio, ma ricordava bene l’argomento: la presunta Sposa del Creatore. Ora il ring era diviso tra: i sostenitori di Evelina, i più convinti andrastiani e i suoi sostenitori, per lo più tutti maghi, che erano convinti che la stessa Andraste fosse in realtà una maga, che nata di umili origini avesse escogitato tutto quel casino solo per prendere più potere, visto che non sarebbe mai arrivata al livello di un Magister. Ma prova ad esporre le tue teorie a una fanatica e ti ritroverai a farle uno strascino lungo tutta la cappella. Che immensa soddisfazione che aveva avuto a mettere KO una persona senza l’aiuto della magia.
La magia era sacra ad un mago, in quanto tale deve essere usata solo per un avversario degno.


Lei non credeva in Andraste, non l’avrebbe mai fatto, neanche nel giorno più splendente o nella notte più profonda.

Piuttosto la morte. 



N.D.A. Volevo innanzitutto ringraziare chiunque avesse letto =) Ed in particolare a chi ha recensito. 
Ed un ringraziamento speciale va assolutamente a Lunete che tra i tanti consigli mi sopporta sempre. E per ultimo vi lascio il link di una fic che spero seguirete in molti =) 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3126915&i=1
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Dragon Age / Vai alla pagina dell'autore: marte96