Libri > I Miserabili
Ricorda la storia  |      
Autore: La Mutaforma    20/05/2015    4 recensioni
Grantaire era un uomo che aveva ben pensato di non credere in niente, aveva evitato ogni fanatismo e ogni tipo di credenza, chiudendosi in un nero e allegro angolo di cinismo. La sera tornava a casa sulle ginocchia, le sue canzoni erano più ubriache di lui, non pregava nessun dio. La sua sfacciata ironia era velenosa, il suo parlare irrispettoso inaccettabile.
Così, gli dei decisero di punirlo.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Enjolras, Grantaire
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ispirata dal mito di Apollo e Dafne nelle Metamorfosi di Ovidio, tutte le frasi belle sono state tratte e adattate da lui, quindi non ringraziate me. Fa ridere perché Apollo non è Enjolras. Buona lettura. 

 

Dafne sconfitta e Apollo ubriaco



Il suo primo amore fu dovuto non al caso, forza regolatrice del mondo, ma all'ira implacabile degli dei. Grantaire era un uomo che aveva ben pensato di non credere in niente, aveva evitato ogni fanatismo e ogni tipo di credenza, chiudendosi in un nero e allegro angolo di cinismo.

La sera tornava a casa sulle ginocchia, le sue canzoni erano più ubriache di lui, non pregava nessun dio. La sua sfacciata ironia era velenosa, il suo parlare irrispettoso inaccettabile.

Così, gli dei decisero di punirlo.

Con due dardi si ebbero giudizio e sentenza, scagliati dallo stesso arco. L'uno scaccia, l'altro suscita amore. Il secondo è dorato e la sua punta aguzza sfolgora, il primo è spuntato e il suo stelo ha l'anima di piombo.

Fu questa freccia a colpire il petto del dio, della ninfa, della musa. Come potresti mai definirla una simile creatura? Il marmo divenne carne, la pietra emise un respiro e conobbe un'anima.

Un'anima come bruciava come il fuoco che tutto può salvare e distruggere, fiato di divinità e distruttore insieme.

Grantaire vede quel fuoco e vuole prenderne parte. Vuole bruciare in quelle fiamme e non in altre. Il pensiero gli attraversa le ossa e pure il midollo.

Deve toccare, deve avvertire il suo calore, deve ferirsi.

 

Quest'anima di fuoco rifugge ogni legaccio, spezza le catene. Non si può fermare l'impeto del mare in tempesta e del fuoco che avanza.

Come nome aveva Enjolras, e pronunciarlo era simile ad un canto di angeli.

Grantaire non lo chiama mai col suo nome, ne ha inventati tanti per lui. Lo insegue come le mosche seguono la luce, per strade e stradine, in piazze e taverne. E lui lo ama; l'ha visto e vuole unirsi a lui, vuole essere travolto dalla sua spaventosa energia, vuole essere naufrago delle sue onde e bruciare nelle sue fiamme. Lo guarda e mai si stanca di guardarlo.

“Aspetta, creatura del Parnaso, ti prego di fermarti! Non ti insegue un nemico!”

Ma quella è una bocca sgraziata, corrotta dal vino, gli occhi, pur lucidi d'amore, brillano su un volto grottesco. Così, Enjolras lo rifugge in ogni modo, seguendo le strade di Parigi che non hanno segreti per lui.

Grantaire si dispera, beve vino e le sue stesse lacrime, persino la luna si nasconde dietro un sipario di nubi per non illuminare e confortare il suo dolore.

Il suo pianto viene coperto dai colpi di fucili, e altri piangono con lui, ma nessuno per il suo stesso motivo. Tutto il mondo sembra finire, l'umanità condannata, e Grantaire piange per un amore malnato.

Enjolras fugge, ma solo davanti a lui. Di tutto il resto non ha paura.

 

In un ultimo fulmine d'amore, il cinico maledetto dagli dei striscia sulle ginocchia e torna da lui, come un supplice. È tardi, è sempre stato tardi. Stavolta questo dio, questa musa sfortunata, non fugge, ma otto volte viene trapassata da dardi non meno pietosi.

Anche così, Grantaire lo ama, solo per poco. Con l'ultimo respiro della sua dannazione, tiene quelle dita perfette nelle sue, grosse e tozze.

Altri due dardi gli hanno colpito il petto. Hanno colpito una ferita scoperta, ma non ha fatto male.

Qui, gli dei tacquero. 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > I Miserabili / Vai alla pagina dell'autore: La Mutaforma