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Autore: Dimea    20/05/2015    4 recensioni
Dean Winchester è sempre stato un ragazzo impulsivo e testardo
Da quando suo fratello minore Samuel, era partito per il college, la vita del giovane Dean era calata precipitosamente verso un baratro.
La sua relazione con Lisa, dopo quattro anni, era finita in maniera disastrosa, ed il lavoro presso l'officina dello zio Bobby cominciava a scarseggiare.
Forse fu proprio per la sua indole, o forse per spirito di conservazione, ma una mattina il ragazzo si rese conto che la cittadina di provincia in cui viveva con lo zio ed il fratello, da vent'anni , ora cominciava a stargli stretta. Iniziava a soffocarlo... Tanto da cominciare a fare i bagagli.
Con la benedizione dello zio Bobby, un borsone contenente qualche abito ed uno scatolone di vinili caricati nella vecchia auto ereditata dal padre, il maggiore dei Winchester partì alla volta di Detroit.
Ed è proprio qui che comincia la nostra storia.
Ma il giovane Winchester non sa a cosa sta andando incontro...
Tra un coinquilino strano, vicine di casa avvenenti ed Ex incallite.
[Warning : Destiel]
Aggiornata:
- Buonanotte Detroit
-Il Talento di Mr Fatty
-Verde Speranza
-A due passi dall'apocalisse
-Vapore
-Quasi Amici
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Charlie Bradbury, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Capitolo V
Quasi Amici

We're too far out we're in too deep
And we've got miles to go before we can sleep
I said, we've been walking a thin line
You've got one hand on the devil baby and one hand in mine
But don't let go no it's not too late you know
Hold on we're gonna make it if it takes all night
Hearts racing like a rocket at the speed of light
[...]
Farewell to all the places that we have been
And if it takes us all night long
We're going back where we belong
[Where we Belong - Thriving Ivory ]



Le lenzuola umide ti avvolgevano come un bozzolo limitando ogni tuo movimento, ma con un po' di fatica riuscisti a districarti da quella trappola infernale.
Sbadigliasti rumorosamente, sedendoti sul bordo del letto e con noncuranza ti passasti una mano tra i capelli, scompigliandoli.
Le pesanti tende, non lasciavano passare molta luce, cosa che ti rendeva difficile capire che ore fossero. Ti sentivi parecchio sperduto, mentre attorno a te il mondo pareva ovattato.
 Il tuo stomaco brontolò rumorosamente, mentre una fitta alle tempie ti suggerì di aver bisogno di un caffè. 
Ti alzasti, dirigendoti verso la cucina, barcollando per il corridoio a piedi scalzi. Ti stropicciasti gli occhi. Una luce accecante entrava dalla finestra, illuminando tutta la stanza.
I chiari segni dei postumi di una sbronza, diedero il  via ad un profondo esame di coscienza, su quanti alcolici il tuo stomaco avesse ingerito. Shottini a parte, ricordavi qualche birra di troppo, in compagnia di Castiel. Gettasti una rapida occhiata al tavolo della cucina, contando otto cadaveri di Dirty Bastard. A quanto pare non vi eravate certo risparmiati!
Allungasti pigramente una mano, per permettere a Mr Fatty di salire sulla tua spalla. Mentre azionavi la macchina del caffè, la palla di pelo iperattiva, ti solleticò la guancia con la coda ricordandoti che la colazione spettava anche lui. Oramai quel mostriciattolo era diventato una sorta di appendice, ti piaceva la sua esuberanza e ti divertivi a schernirlo per i suoi problemini. Gli sbucciasti uno spicchio di mela, prima di porgerglielo. Lo sentisti mangiucchiare sulla tua spalla, soddisfatto.
In casa regnava uno strano silenzio, probabilmente quel matto del tuo coinquilino ancora dormiva. Alzasti le spalle, mentre rovistavi nel frigorifero alla ricerca dell'ultimo pezzo di New York Cheesecake alle fragole. Castiel la prendeva in una pasticceria, al ritorno dal suo tirocinio. Non aveva voluto dirti il luogo, forse perchè gli piaceva vederti sorridere, ogni volta che tornava a casa ed infilava in frigo il dolce.
Sbuffasti, ripensando ad uno strano sogno, fatto quella notte. Tu e Cas in doccia... La mancanza di sesso ti faceva male.
Un brivido ti percorse la schiena. Ricordavi ogni minimo particolare, dalle sue unghie sulla tua schiena alla presa sul tuo... scrollasti violentemente la testa, cercando di scacciare il rossore e le immagini, afferrando la tazza di caffè e ed avvicinandoti al tavolo.
Qualcosa non tornava.
Stranamente ti eri addormentato dal lato della porta, capitava davvero di rado. Insomma, tu non eri un abitudinario, certo, ma sin da bambino, c'erano alcune costanti nel tuo comportamento, persino nel tuo modo di dormire.
Cercasti di non darci molto peso, alzando le spalle, prima di sederti. Ma non appena le tue natiche toccarono il plexiglas della sedia,cominciasti a provare una strana sensazione.
Cazzo! Come avevi fatto a non renderti conto di essere nudo? Da quando vivevi con Cas, avevi evitato accuratamente di girovagare per casa persino in mutande.
Un ricordo ti fece sbiancare: Il letto in cui ti eri svegliato. La stanza, seppure nella penombra, aveva qualcosa di diverso. Nella penombra non potevi certo distinguere i colori, certo... ma la distanza tra letto e porta la conoscevi! Come potevi non essertene reso conto?
Corresti verso il bagno, trovando subito al tuo ingresso nella stanza, i vostri indumenti abbandonati.
Inspirasti profondamente, insomma, doveva esserci una risposta logica. Era, oramai, chiaro che la sera prima eravate ubriachi. Probabilmente avevate fatto la doccia, SEPARATI, lasciando entrambi gli abiti in bagno. Questa possibilità ti fece rallentare il battito cardiaco, tirando un sospiro di sollievo. Ma voltandoti troppo velocemente, forse, intravedesti uno strano riflesso nello specchio: quello della tua schiena coperta di graffi.
Il sogno della sera prima, si fece prepotentemente strada nella tua mente.
Tornasti in cucina, molto in fretta, afferrando una birra dal frigorifero, cercando di ignorare l'orologio che ti segnalava, chiaramente, che non erano neppure le dieci del mattino.
Al diavolo i tuoi vecchi problemi di alcolismo, ora ne avevi davvero bisogno! Mr Fatty, rimase a fissarti per una buona mezzora, mentre misuravi a grandi passi la stanza. La tua mente, vedeva sul suo musino un'espressione interdetta.
Un grugnito richiamò la tua attenzione, obbligandoti a voltarti. Castiel si stava stiracchiando in mezzo al salone, diretto verso la cucina. Indossava la solita vestaglia di ciniglia a coste, aperta. Ma ciò che ti creò parecchio disagio, fu il constatare che sotto quell'indumento, era nudo come un verme.
-Porca puttana, Cas Copriti!- urlasti stizzito, voltando velocemente il capo.
Il ragazzo, fece scivolare lo sguardo dal tuo volto alla tua mano, che stringeva la bottiglia oramai vuota, con aria divertita. E solo dopo averti superato per avvicinarsi al suo vaso, scoppiò a ridere sguaiatamente.
- Dopo ieri notte, hai il coraggio di dirmi di coprirmi? E poi- ti squadrò sogghignando -
da che pulpito viene la predica!-
Arrostisti violentemente, sfoderando il tuo miglior sguardo truce, mentre il tuo coinquilino annaffiava le sue piantine.
Non sapevi come uscire da quella situazione ed il tuo cervello era ancora annebbiato dai postumi.
-Cosa ti ricordi?- domandasti, cercando di indirizzare lo sguardo da qualche altra parte.
Il moro si fermò un secondo, irrigidendosi, prima di continuare in ciò che avevi iniziato.
-Solo qualche flash... ma a giudicare dai succhiotti che mi avvolgono il collo, deve essere stato divertente.- nella sua voce non c'era malizia. Lo diceva con naturalità, come se fosse qualcosa di ovvio.
Castiel aveva cambiato atteggiamento in pochi secondi,
continuava a darti le spalle senza fiatare. Qualcosa non tornava in tutta questa storia.
Ti congedasti in fretta, con la scusa di una doccia.
Mentre l'acqua scivolava sulla tua pelle, i ricordi cominciarono a riaffiorare nitidi. Le sue mani su ogni centimetro della tua pelle, la sua bocca attorno al tuo membro... Il tuo coinquilino aveva ragione, era stato molto divertente.
Cominciasti a temere che ciò che avevi combinato, avrebbe potuto rovinare la strana amicizia che si stava creando tra di voi. Urgeva correre ai ripari al più presto.
Afferrasti un paio di mutande e i primi indumenti che si trovavano nella tua cassettiera, vestendoti in fretta.
-Cas, dobbiamo parlare...- ti bloccasti di colpo
-A proposito di cosa?- rispose Charlie.
Dannazione! -Del bucato.- ti affrettasti a dire, sorridendo ebete. - C... che ci fai qui, non dormivi fuori?-
Alla ragazza sfuggì una risata amara -Claire mi ha abbandonato all'ultimo secondo.- sospirò - In ogni caso, Dean, volevo chiederti se avevi già qualcosa per domani. Insomma, per il tuo primo giorno da insegnate.-
Effettivamente, non eri sicuro di avere qualcosa di adatto. - In realtà no- rispondesti sinceramente.
-Allora ti dispiace, se ti accompagno a fare un po' di shopping?- domandò la rossa, sbatacchiando le ciglia.
La situazione si faceva sempre più strana e complicata...
-Ehm, ok...- rispondesti senza pensare.
-Perfetto- si alzò dal divano - ci vediamo alle tre, ragazzi!- disse prima di scappare di corsa dalla porta, lasciandovi soli.
Cominciasti a camminare nervosamente, misurando a falcate il salone. Le mani ti sudavano e la saliva divenne collosa.
Il tuo coinquilino, restava sul divano, con il suo anti-stress preferito tra le labbra. Ti osservava fare avanti e indietro, senza proferire parola.
Inspirasti profondamente - Cas, dobbiamo parlare- esordisti.
Castiel annuì silenziosamente, buttando il fumo dalla bocca.
Deglutisti a fatica -Quello che è successo ieri...- Inspirasti di nuovo - è stato molto divertente- decretasti, prima che il tuo cervello ti abbandonasse del tutto- Ma non vorrei che cambiasse qualcosa tra noi.-
-Tranquillo.- Sorrise lui.
Se avevi imparato qualcosa dalla tua passata relazione, era che il "tranquillo", non valeva un cazzo. Anzi, spesso voleva dire un "fanculo, hai fatto una cazzata".
Cominciasti a sudare freddo mentre lui continuava a fumare. accarezzando Farty.
Non riuscivi a capirci nulla. Non potevi entrare nella sua mente. Non sapevi abbastanza, per poterlo capire.
Istintivamente ti tornarono in mente un nitido ricordo della sera prima, il bacio... e subito dopo la doccia. Avevi creato tu tutto. Ti sentivi uno schifo.
Decidesti di lasciare Castiel sul divano, per poterti andare a preparare.
Quando Charlie arrivò a prelevarti, salutasti in fretta il tuo coinquilino, spingendola fuori dalla porta.
In ascensore continuavi a passarti una mano tra i capelli, mordendoti l'interno delle guance. La rossa continuava a guardarti con aria interrogativa, ma aprì bocca, solo dopo essersi allacciata la cintura di sicurezza.
-Ti vedo nervoso...- mormorò
-No. Tranquilla- evitasti il suo sguardo.
-Non usare la tecnica del tranquillo con me!- ridacchiò
Le mani ti sudavano, mentre reggevi il volante -va tutto bene...-
Lei ti osservò ancora con quella sua aria interrogativa, come se cercasse di scrutare nella tua anima, prima di annuire.
-Quindi, i segni che ho visto sul collo di Cas, se li è fatti da solo...- sussurrò vagamente.
Decidesti di non rispondere, cercando di concentrarti sulla strada. E fortunatamente lei decise di non proferire parola per un buon quarto d'ora.
La radio canticchiava Crazy little thing called love, e tu cercavi di non ascoltare. Non che i Queen non ti piacessero, solo che ultimamente ti capitavano tutte le canzoni sbagliate!
Vi trovavate in un parcheggio, quando Charlie ebbe la fantastica idea di aprire il becco.
-Ieri sera avete fatto parecchio casino...-
Inchiodasti di colpo la macchina, lasciando parecchie strisciate di pneumatico sull'asfalto. Sbiancasti, voltandoti verso di lei con lo sguardo allucinato.
-Tranquillo, non vi sto giudicando... anzi, sapevo sarebbe successo.- sorrise




Continua...


Note dell'autrice:
Spero vi sia piaciuto questo capitolo e soprattutto, scusate il ritardo dell'aggiornamento, ma ho cominciato un nuovo lavoro e magari riuscirò a postare un capitolo ogni settimana. Massimo quindici giorni, nel peggiore dei casi XD.
Ed ora (Sottofondo: Aria sulla quarta corda - Bach)...
La Dirty Bastard è una birra prodotta dal birrificio Founders a Grand Rapids, in Michigan. Ha quasi nove gradi, insomma non è una birretta leggera .
Scusate per questa breve parentesi, ma oltre ad essere appassionata di birre, mi sembrava giusto spiegarvelo. Non mi piace lasciare nulla al caso... Tanto che quando scrivo, ho google maps aperto per cercare locali dove ambientare le varie scene... Lo so, non sono molto normale .
Il misterioso passato di Castiel sta per venire a galla, con i suoi alti e bassi... ci sarà da divertirsi.
Ci leggiamo presto!


   
 
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