Quel giorno ero ancora sudato e deliravo per colpa del raffreddore quando Socko mi chiamò... stupida malattia, per colpa sua non ho potuto accompagnare Carly alla festa!

"Pronto! Sono Spencer Shay, chi parla?"

"Ciao Spencer, sono Socko!"

"Ah, ciao se mi hai chiamato per la moto mi dispiace dirtelo ma non é ancora finita"

"Non preoccuparti, non mi serve piú quella moto!!!"

"Come? Non dovevi regalarla a tuo cugino per il suo compleanno?"

"Si, dovevo ma abbiamo litigato e non voglio piú farlo..."

Pensai che appena lo avrei detto a Sam non avrebbe reagito bene... Aveva lavorato a qualla moto molto intensamente.

"Ah, capisco, cosa ne vuoi fare? Vuoi che te la riporti oggi?"

"In realtà non so che farmene... Hey! Se vuoi puoi tenerla tu!"

"Io?" dico ridacchiando "sei impazzito?"

"No, no, sono serio, tienila tu! Adesso devo andare, a presto amico!"

"Grazie Socko, vedrò di sdebitarmi, ciao"

Riattacai il telefono stordito sia dalla febbre che dal mio nuovo acquisto. Eppure non avrei dovuto essere così felice. Io avevo la macchina, non usavo la moto. Ma conoscevo qualquno che avrebbe saputo usare quel bolide.

Trascorsi i seguenti minuti lavorando sulla moto. Ho fatto in modo che fosse pulita, funzionante e che tutto fosse al posto giusto. Volevo che fosse tutto perfetto. L'unica cosa che mancava era quello stupido comando del 64 che non riuscivo a trovare.

Sentii un brivido sulla schiena e misi la mano sulla fronte. Stavo bruciando. Per quanto volevessi finire la moto, sapevo di stare malissimo. Andai in camera mia, sperando che mi sarei sentito meglio dopo alcune ore di riposo.

Quando mi svegliai rimasi sorpreso nel vedere Sam in salotto rannicchiata sulla moto. Quando mi vide entrare i suoi occhi si illuminarono e lei coprì la moto con un lenzuolo.

"Ehi, ehy!!! Come stai Spencer?" disse allegra.

"Abbastanza bene" risposi onestamente. "Penso che la febbre stia scendendo. E non vomito piú roba verde..."

Sam fece un sorriso, felice che io stassi bene, poi un espressione di disgusto pensando a cosa avevo appena detto.

"Carly é ancora arrabbiata?" chiesi io.

"Sì, è in camera sua a mangiare un'altra scatola di glassa"

Per quanto io stassi male per la febbre, sapevo che era Carly quella che stava veramente soffrendo.

"Povera ragazza" dissi.

Sam sorrise, sapevo che lei aveva un'asso nella manica per farmi sentire meglio.

"Ho qualcosa da mostrarti... Qualcosa dove potrai posare le tue flacide chiappe!!!"

I miei occhi guizzarono sulla mia parte posteriore. Lei mi prendeva sempre in giro per questo... Ma non é assolutamente vero!

"Flacido?" Le ho chiesto.

Lei alzò gli occhi e tolse il lenzuolo dalla moto.

"Da da da daaa!" esclamò.

Ero sconvolto. Come aveva fatto?! C'era la moto. Perfetta, completata. Sam aveva curato ogni minimo dettaglio mentre io dormivo.

"Hai finito la moto?"

"Sì" Sam accarezzò la moto con affetto. "E 'pronta per la strada"

"Wow... Ma... Aspetta..." Rimasi senza parole. Allungai la mia mano intorno la superficie lucida della moto, sperando che Sam non mi avesse preso in giro. No, non stava scherzando, lei aveva completamente finito la moto, c'era anche il comando che cercavo.

"Hai il comando della Starter del 64!" dissi guardando Sam sorridendo.

"Mamma ottiene sempre quello che vuole, Whoo!!!" Disse iniziando a ballare, il che fece comparire un sorriso sul mio volto.

"Allora, quand'è che Socko deve regalarla a suo cugino?"

Dovetti distogliere gli occhi dalla ragazza. Ero quasi certo che altrimenti lei avrebbe capito che le stavo nascondendo qualcosa.

"Uh... mai."

Sam smise di ballare e io capii che si stava arrabbiando.

"Cosa vuol dire mai?" Gridò.

"Be..." esitai "Socko mi ha  chiamato poco fa e ha detto che lui e suo cugino hanno litigato e ora non vuole piú regalargli la moto"

Sam guardò furiosamente me e la moto.

"Così abbiamo fatto tutto questo lavoro per niente?!"

Ora avrei davvero dovuto procedere con cautela visto che aveva ancora un attrezzo da meccanico in mano.

"Ehy, metti via quella chiave inglese ti prego!!!" Dissi e poi tirai un sospiro di sollievo mentre Sam la gettò con noncuranza sul divano.

Era adorabile mentre cercava di ricomporsi.

"Beh, cosa ha detto Socko della moto?"

"Ha detto che potevo tenerla io"

Adesso era Sam quella agitata.

"Cosa... lui... ti  ha appena dato la moto più bella del pianeta... Gratis?!?"

"Mhm... Si... Ma non credo che la terrò io"

Lo sguardo di Sam cadde sulla moto, e non era difficile vedere il desiderio nei suoi occhi.

"Che cosa? Vuoi venderla?"

"Nah... Credo che la regalerò..."

Se lei non fosse così carina mentre era arrabbiata avrei potuto temere per la mia vita.

"Sei pazzo?! Chi si merita un regalo del genere?" Chiese Sam.

Presi un profondo respiro e coraggiosamente mi misi davanti a lei incontrando i suoi intensi occhi azzurri.

"Tu"

Le sue sopracciglia si alzarono e la sua bocca si spalancò. Non credo di aver mai visto il suo sguardo così confuso.

O almeno così felice.

"Cosa?" Lei sussurrò senza fiato e poi misi la chiave nella sua mano.

La sensazione delle sue piccole dita sulla parte superiore della mia mi avevano dato dei piacevoli brividi lungo la schiena. Sentii la scintilla, come ogni volta che lei era vicino a me, come ogni volta che la toccavo, ma... quella volta é stato piú forte. Non saprò mai se anche lei si sentiva allo stesso modo su di me.

Alzò lo sguardo verso di me, i suoi occhi mi trasmettevano gratitudine. Gratitudine e confusione.

"Perché dovresti regalarla a  me?"

La mia bocca disse "Perché tu sei la migliore amica della mia sorellina..."

Il mio cuore diceva "Perché tu sei la migliore amica che abbia mai conosciuto"

Poi dissi "Perché hai un grande cuore..."

Anche se avrei voluto dire "Perché mi fai battere forte il cuore ogni volta che ti guardo"

E infine dissi "E perché te lo meriti"

In quel momento avrei tanto voluto dire " E perché ti amo"  

Ma lei non saprà mai il vero significato di quelle frasi, é una cosa che non dirò mai a nessuno.

Sam rise goffamente... ed é stato contagioso. Non ho potuto fare a meno di ridere con lei.

"Bhe... andiamo!!! Non vuoi provarla?"

Avrei dovuto sapere che per Sam "provarla" significava "salirci lì, in quell'istante nel mio appartamento" L'ho inseguita in giro per la casa, rimproverandola e dicendole di andare a guidare fuori. Quando finalmente cominciò a ragionare andò  con la moto verso l'ascensore. Prima di andarsene, però, mi abbracciò e sussurò "grazie" nel mio petto. Io l'ho abbracciata forte. Ho inalato il profumo dei suoi capelli profondamente e sia io che lei avremmo voluto rimanere bloccati in quell' abbraccio per sempre. Non avrei mai voluto lasciarla andare.

Volevo dirle cosa avevo provato per lei in tutti quegli anni. Volevo dirle cosa provavo per lei in quel momento. Sam era la cosa più dolce del mondo per me e io l'amavo più di ogni altro essere sulla terra.

Ma la parte matura di me, l'adulto Spencer, sapeva che nulla di questo poteva accadere. Ero il fratello maggiore della sua migliore amica ed ero molto più grande di lei. In poche parole... non sarebbe stato opportuno.

Poi l'ascensore annunciò il suo arrivo e il nostro abbraccio si sciolse insieme al bip leggero che provení appena si aprirono le porte. L'unica cosa che dissi fu questa "prego"

Sapevo che Sam senza Carly non poteva resistere molto e adesso che aveva anche una moto lei sarebbe subito partita senza avvisare nessuno, così decisi di salutarla.

"Ciao Sam, torna presto"

"Ciao Spencer"

Anche se al posto di 'Ciao' la parola giusta sarebbe stata 'Addio'

E io... io avrei potuto dirle di più.