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Autore: Hazel_    22/05/2015    4 recensioni
Una volta fidanzati ufficialmente, Virginia e Liam pensavano di poter vivere la loro vita al meglio, senza intoppi o rivali per entrambi, ma sarà così?
-
“So che vuoi baciarmi.” disse prendendomi le mani e avvicinandomi a sè, forse fin troppo, i nostri nasi si sfioravano, sentivo il suo respiro caldo sulle labbra, così mi alzai di scatto e lei sbarrò gli occhi delusa.
“Non possiamo.” le dissi a denti stretti, con un pò di pentimento, perchè era vero, volevo baciarla, era più forte di me, e resisterle non era stato affatto facile.
-
Un matrimonio in vista, un bebè in arrivo, un appartamento nella Grande Mela, due terzi incomodi un po' troppo ingombranti, due lavori stancanti, e la loro vita cambia radicalmente: riusciranno a tornare come una volta?
SEQUEL DI “SHE IS MY LITTLE SISTER”.
***
https://www.youtube.com/watch?v=dgK-s2lj_6M
Trailer youtube fan fiction.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oh, what hard luck stories they all hand me!'
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Epilogue.




 
 
{Due mesi dopo}
 
 
Liam’s pov.
 
 
Dopo dieci buoni minuti che stavo là davanti mi decisi a suonare il campanello di casa Knight, ignaro del fatto che qualcuno potesse venire ad aprirmi o meno.
Anne, ovvero la mia matrigna, mia suocera e madre di Virginia aveva spedito alcune cose a sua figlia però le aveva mandate nostro indirizzo di casa, e cominciavo a domandarmi se non lo avesse fatto apposta per farci incontrare e parlare, il che sarebbe stato geniale, perchè ancora nessuno dei due si era deciso a farlo.
Quando provai a citofonare un’altra volta finalmente la porta si aprí e non mi ritrovai davanti Virginia, ma bensí Kendall.
-Buongiorno.- gli dissi tentando di reprimere la mia voglia di prenderlo a pugni fino a vederlo sanguinare.
-Ti serve qualcosa amico?- mi chiese non molto gentilmente, certo che era davvero uno sfacciato a parlarmi in quel modo dopo aver -probabilmente- messo incinta mia moglie ed avermela portata via.
E poi, io non ero suo amico.
-Sí, avrei bisogno di dare questi pacchi a Virginia, sono da parte di sua madre.- gli spiegai tentando di entrare in casa, ma lui si mise nel mezzo bloccandomi il passaggio.
-Puoi tranquillamente consegnarli a me, glieli farò avere io, adesso lei sta dormendo.- bofonchiò prendendomi di mano quei pacchi, mi aveva veramente spiazzato.
-Okay ma dovrei spiegarle alcune cose riguardo...- non mi fece neanche finire la frase dato che m’interruppe e di nuovo non in modo carino.
-Forse non ci siamo capiti, ti ho detto che lei sta dormendo e se ti stai chiedendo se puoi aspettarla qua la risposta è no.- mi disse -Adesso Virginia sta con me Liam, noi ci amiamo, fra pochi giorni avrà quel bambino e credimi, anche se sarà tuo lei resterà con me.-
Detto questo non mi dette neanche il tempo di replicare, dato che mi sbattè praticamente la porta in faccia.
Loro si amavano, oh certo, adesso io ero la strega cattiva e loro erano Biancaneve ed il principe?
Lei era mia moglie, lei aveva deciso di sposare me, stava con me da sei anni, non con lui; e anche se alla prima occasione erano andati a letto insieme, non credevo proprio al fatto che si fosse innamorata di lui.
Assurdo, era tutto veramente assurdo.
Ed io non mi sarei dato per vinto: avrei aspettato che quel babbeo fosse uscito di casa per andare a parlarle, questo era poco ma sicuro.
 
 
 
Virginia’s pov.
 
 
Mi svegliai all’improvviso quando sentii la porta d’ingresso sbattersi e Kendall borbottare qualcosa, cosí mi alzai con cautela dal letto e mi avvicinai alla porta socchiusa per sentire che cosa diceva.
-Avrei bisogno di dare questi pacchi a Virginia, avrei bisogno di parlare con Virginia, mi ha detto sua madre di venire qua, bla bla bla ma quanto è idiota quel Liam!- bofonchiò ed io aggrottai le sopracciglia confusa: ma cosa c’entrava in quel momento il mio Liam?
Uscii dalla camera e mi diressi verso il bagno, dove mi pesai sulla bilancia digitale: ero ingrassata un altro chilo in un mese, e tutto per questa gravidanza che era quasi giunta a termine.
Avevo un grandissimo mal di pancia e alcune fitte mi colpirono esageratamente, ma non gli detti molta importanza perchè immaginai che fosse il bambino che scalciava.
Quando aprii la porta del bagno sussultai e per poco non gridai, ritrovando Kendall davanti a me.
-Mi hai spaventata!- esclamai posandomi una mano sul petto e lui ridacchiò.
-Scusami, non volevo.- disse attirandomi verso di sè per poi lasciarmi un bacio sulle labbra -Da quanto sei sveglia?-
Quella domanda mi incuriosí molto: perchè si stava preoccupando? Mi stava forse nascondendo qualcosa che aveva a che fare con Liam?
-Tre minuti circa, questo piccolino scalcia sempre di più!- esordii in risposta e Kendall mi sorrise, abbassandosi poi all’altezza del mio pancione per lasciarvi sopra un bacio.
-E tu invece dove stai andando?- gli chiesi vedendolo con il giacchetto indosso.
-Sto andando a fare un po’ di spesa, altrimenti Kylie mi uccide!- rispose facendomi ridacchiare -E poi devo passare in ufficio da Thomas per prendere delle cose, dovrei essere a casa fra un paio di ore.-
Annuii e gli lasciai un bacio sulle labbra.
-Allora vado, a dopo ti amo.- mi disse ed io mi limitai a sorridergli.
-Ciao a dopo.- gli dissi soltanto; non gli dicevo mai “ti amo” oppure “ti amo anch’io”, era successo solo una o due volte, e quando glielo avevo detto non provavo la stessa convinzione e la stessa sincerità di quando lo dicevo a Liam, erano due cose ben distinte.
Mi sorrise un’ultima volta e poi lasciò l’appartamento, sbattendo la porta e facendo riecheggiare il rumore per tutte le pareti della stanza.
Sospirai non appena fui definitivamente sola ed accesi la radio per rilassarmi un po’, trovando nella prima stazione un vecchio singolo dei 5 Seconds Of Summer, a mio parere una delle pochissime band che non erano state delle meteore e che avevano avuto sempre piú talento dai loro esordi.
Canticchiavo le parole di quella canzone mentre mettevo a posto la camera, quando sentii suonare il campanello, ed immaginai che di trattasse di Kendall, probabilmente aveva dimenticato qualcosa.
-Che hai scordato questa volta?- dissi ridacchiando ed aprii la porta, nello stesso momento in cui la canzone dei 5 Seconds Of Summer terminò.
-Ciao.- disse fiebilmente e per poco non mi uscirono gli occhi dalle orbite, ero sicurissima di aver allargato la bocca cosí tanto da essere sul punto di sbavare.
Liam era là, davanti a me, ed io mi sentivo talmente tanto impotente da essere pietrificata.
-Ho bisogno di parlarti, potrei entrare?- mi domandò ed io annuii scostandomi e facendolo entrare.
-Stai bene?- gli chiesi io questa volta e Liam annuí.
-Vado avanti, e tu?- mi rispose scrollando le spalle.
-Diciamo di sí.- asserii per poi sedendomi sul divano e lui fece lo stesso.
-Kendall ti ha dato quei pacchi?- mi domandò ancora ed io non capii.
-Quali pacchi?- gli chiesi aggrottando le sopracciglia e Liam sospirò.
-Poco fa sono venuto per consegnarteli, sono arrivati a casa da Londra, te li ha consegnati tua madre. Volevo darteli di persona ma Kendall mi ha detto che stavi dormendo, perciò li ho lasciati a lui...- mi spiegò e finalmente capii il perchè delle parole e della preoccupazione di Kendall di poco prima.
-Non mi ha detto niente in realtà.- gli spiegai e mi alzai per prenderli, ma lui mi seguí.
-Tranquilla, lascia che li prenda io.- disse con premura e per sbaglio le nostre mani si scontrarono, cosí come i nostri sguardi -Non voglio che ti affatichi, sei incinta.-
Gli sorrisi e -Grazie, è molto gentile da parte tua.-
-Figurati.- disse posando quei pacchi sul divano ed aiutandomi ad aprirli: erano dei vestitini e cose per il bebè, dopo avrei sicuramente mandato un messaggio a mia madre per ringraziarla.
-Oh... Wow. Ti saranno molto utili questi!- esordí Liam grattandosi la nuca e ridacchiando, facendo ridere anche me.
-Già.- dissi soltanto -Di cosa volevi parlarmi?-
Liam sospirò un’altra volta e si risiedette.
-Io sono...- incominciò a dire, poi si bloccò cosí lo guardai negli occhi per incitarlo a parlare -Tu mi manchi, okay?-
Sorrisi nel sentirgli dire quelle parole, era proprio ciò che volevo sentirmi dire, e soprattutto ciò che provavo anche io.
-E mi dispiace davvero tanto per come ho trattato te e come ho disprezzato questo bambino, dio mi sento cosí male! Sono davvero uno schif...- non gli feci nemmeno finire la frase, dato che mi fiondai praticamente sulle sue labbra, zittendolo con un bacio.
Non appena ci staccammo vidi che sul suo viso era apparsa un’espressione piuttosto perplessa, così mi passai entrambe le mani sul volto in segno d’imbarazzo.
-Scusami non avrei dovuto farlo…- gli dissi arrossendo: “È che le tue labbra erano così invitanti!”, avrei voluto aggiungere.
-No, non è per quello, tranquilla… cioè, io… è stato così… wow.- balbettò Liam in risposta ed io annuii sorridendogli, wow era probabilmente la parola più giusta per descrivere quel bacio.
-Dispiace anche a me, Liam.- esordii sospirando -Sono andata fuori di testa, non so cosa mi sia preso, io ti amavo e ti amo tutt’ora, non avrei dovuto comportarmi in quel modo.-
Liam sorrise e mi prese le mani, guardandomi negli occhi.
-Sarebbe un problema se lo rifacessimo?- mi chiese dopo poco, facendomi ridacchiare.
-Be’, considerando il fatto che non abbiamo dodici anni e che in teoria saremmo sposati non lo sarebbe.- gli risposi e Liam annuì scrollando le spalle, così ci riavvicinammo nuovamente e facemmo scontrare le nostre labbra ancora una volta, e mi sentii esattamente come la prima volta che ci baciammo qualche anno fa: desiderosa sempre di più dei suoi baci, avrei pagato oro per averne anche uno piccolissimo.
Quella volta fui io a staccarmi per prima, piuttosto all’improvviso, perché sentii una fitta colpirmi al basso ventre, esattamente come quella di pochi minuti prima, quando mi ero alzata dal letto.
-Forse ci siamo lasciati trasportare un po’ troppo…- commentò Liam grattandosi la nuca -Mi dispiace, è solo che mi mancavi e mi mancavano così tanto i tuoi b…-
Ancora una volta non lo feci finire di parlare, lo interruppi perché il dolore si faceva sempre più forte.
-Liam ti prego puoi stare zitto?- gli urlai praticamente contro, stringendogli così forte il braccio da fargli male.
-Oh merda, cosa ti sta succedendo?- mi domandò allarmato -Vuoi che chiami aiuto?-
-Chiama l’ospedale, per favore!- gli dissi prima di alzarmi dal divano ed andare in bagno, mi abbassai i pantaloni e mi sedetti sul water, vedendo una leggera striscia di sangue sugli slip ma non capii il motivo: stavo forse…?
-Amore, ti sei per caso fatta la pipì nei pantaloni?- mi domandò Liam e sorrisi per il nomignolo che aveva usato per chiamarmi, ma quando feci due più due per poco non urlai: stavo per avere il bambino, ecco il perché del sangue, di quei dolori al basso ventre e -probabilmente- del liquido sul divano.
Mi alzai dal water più in fretta possibile e raggiunsi Liam in salotto, che stava cercando con tutte le forze di non svenire.
-Hai chiamato l’ospedale?- gli chiesi e lui scosse la testa -Diamine Liam, sto per avere il bambino e questo non è un falso allarme!-
Prese di scatto il telefono che teneva nella tasca dei jeans e che per poco non finì per terra, dato che Liam stava tremando così tanto da sentirsi male.
-Chiamo la dottoressa Irwin?- mi domandò praticamente urlando ed io sbuffai, andando in camera per sistemare le mie cose in borsa.
-Chiama chi vuoi, basta che ti sbrighi!- urlai anche io per farmi sentire meglio, e lo sentii imprecare e borbottare cose tipo “merda”, “cazzo”, “ho bisogno di Zayn”, “ditemi che questo è un incubo”, “sto per diventare padre” e altro.
-Pronto? È il Lenox Hill Hospital? Sì salve, mi chiamo Liam Payne e santo cielo, mia moglie sta per avere un bambino e se io non mi calmo avrò un infarto!- esclamò Liam rivolto alla persona al telefono, e mi venne da sorridere ancora una volta perché mi aveva definita come sua moglie.
-Sì! Sì sì la dottoressa Irwin è la sua ginecologa, ostetrica o quel che è, insomma!- bofonchiò nuovamente -Okay, arriviamo subito, stiamo già partendo di casa, la ringrazio infinitamente signore!-
Quando riagganciò ero già pronta per andare in ospedale, così Liam prese la mia roba ed uscimmo di casa, diretti verso la sua auto.
-Liam senti, volevo dirti che ho preso una decisione.- gli dissi mentre lui era indaffarato a mettere in moto l’auto con la tremarella alle mani.
-Ti amo amore mio e lo sai, ma adesso sono un tantino sotto pressione!- esclamò facendo una risatina isterica abbastanza preoccupante, così per fermarlo gli presi le mani e lasciai che mi guardasse negli occhi.
-Ti amo anch’io, ed è per questo che ho deciso che comunque vada, di chiunque sia questo bambino, di Kendall o tuo, sappi che io tornerò con te, non ce la faccio più a vivere lontano dall’uomo che amo da tanti anni, da te, Liam.- sorrise nel sentire le mie parole e mi baciò ancora una volta, prima che l’ennesima fitta al basso ventre mi colpisse e mi facesse gemere dal dolore.
-Okay adesso dobbiamo decisamente andare, questo piccolino vuole uscire di quì ed io sto per sentirmi peggio di così!- esclamò Liam riuscendo finalmente a mettere in moto l’auto, mentre io rischiavo di morire di dolore in quell’auto che stava diventando fin troppo stretta per me, che ero davvero troppo ingombrante.
-Tesoro inspira, espira, devi resistere!- mi disse Liam posando una mano sulla mia gamba e stringendomi un ginocchio, mentre io sentivo la sua voce distante anni luce e le vampate di calore inondarmi tutto il corpo, nonostante fossimo già nel mese di ottobre, il 3 ottobre precisamente.
-Liam ho caldo, mi fanno malissimo la schiena e la pancia, sto per partorire e tu mi dici di resistere?- gli urlai contro, dovevo davvero calmarmi.
-Sono nervoso anche io, sai?- esordì tentando di alzare il tono della voce quanto me, ma quando gli lanciai un’occhiata di fuoco tornò a guardare la strada con gli occhi da cane bastonato.
-Non puoi andare più veloce?- gli domandai tra un respiro e l’altro -Quanto manca ancora?-
-Siamo arrivati, eccoci!- mi rispose frenando all’improvviso e parcheggiando l’auto alla bell’e meglio, non sapevo davvero chi fosse più nervoso fra noi due.
Scese dall’auto sbattendo lo sportello, recuperò il mio borsone in bauliera e venne ad aiutarmi a scendere dall’auto, dato che non riuscivo a muovere un dito senza sentire un dolore allucinante al basso ventre.
-Benissimo, ci siamo, adesso entriamo dentro e…- tentò di dire, ma ancora una volta non lo feci finire di parlare, sembrava una macchinetta e nel sentire tutte quelle parole mi ero innervosita ancora di più.
-Liam smettila per favore, ho soltanto bisogno di far uscire questo bambino da questo buco minuscolo!- esordii e mio marito sbarrò gli occhi nel sentire le mie parole.
 
 
≈≈
 
 
-Morirò, me lo sento!- dissi alla dottoressa Irwin, che ridacchiò e si avvicinò a me per vedere se e di quanto fossi dilatata.
-Benissimo cara, sei già dilatata di 6/7 centimetri, quindi non dovrai aspettare molto per vedere il tuo piccolino o la tua piccolina!- esclamò allegra, come faceva ad essere così tranquilla?!
Inspirai ed espirai ancora una volta, giusto per provare a calmarmi, quando vidi Kendall entrare all’improvviso da quella porta ed avvicinarsi al mio letto, dove anche Liam era seduto.
-Oh mio Dio, stai bene?- mi domandò praticamente soffocandomi in un abbraccio, ed io annuii -Mi ha chiamato Liam per avvisarmi, ero così preoccupato e ancora non riesco a credere che avrai il bambino!-
Tentai di sorridergli o almeno di dirgli che io e Liam eravamo tornati insieme, ma tutto quello che uscì dalle mie labbra fu l’ennesimo grido di dolore.
-Okay papà, adesso sarà meglio che usciate entrambi, in meno di un’ora potrete vedere il bambino e poi procederemo col fare il test del DNA. Lei starà bene, sarà sotto il mio controllo!- disse loro la dottoressa e prima che venissero definitivamente sbattuti fuori dalla stanza, mi baciarono entrambi, il che fu abbastanza strano da vedere.
 
 
 
Liam’s pov.
 
 
Non appena io e Kendall ci ritrovammo fuori dalla sala parto vidi Chanel, Zayn e la piccola Lauren uscire dall’ascensore, ero felice che il mio migliore amico fosse lì per me.
-Liam, bello, adesso è il tuo turno!- esordì Zayn venendo ad abbracciarmi, mentre sua moglie ridacchiava e cullava la loro piccolina dentro alla culla.
-Perché anche tu l’hai baciata?- mi chiese Kendall subito dopo -Che cosa è successo fra di voi?-
-Siamo tornati insieme Kendall, ecco cos’è successo.- gli risposi sotto lo sguardo curioso dei miei migliori amici -Lei non ti ama, ti sbagliavi di grosso.-
Lo vidi serrare la mascella ed irrigidirsi, mi aspettavo anche un pugno chiuso pronto a frantumarmi il naso ma evidentemente non lo fece perché eravamo dentro ad un ospedale.
-E se quel bambino sarà mio che farete?- mi domandò poco dopo, come se quello fosse stato un escamotage per riprendersi Virginia.
-Mi dispiace per te ma resteremo insieme. È brutto quando ti viene portata via la donna che ami, non è vero?- gli dissi e Kendall non proferì parola.
Ci voltammo entrambi verso la porta della sala parto non appena sentimmo l’ennesimo grido provenire da là dentro, quindi pensai che fosse stata Virginia, ed ero anche sicuro che avesse avuto bisogno di me: non potevo stare là fuori quando lei era dentro e stava male, mi sentivo impotente in quel momento.
-Dovresti andare da lei.-
Mi voltai verso il mio interlocutore, Kendall, non appena lo sentii pronunciare quelle parole, il che mi stupí molto, perchè non pensavo che si arrendesse cosí facilmente nei confronti di Virginia.
-Ha bisogno di te e lo sai, non lasciarla da sola.- mi disse ancora una volta e mi ritrovai a sorridergli, perchè era come se si fidasse di me e ovviamente io non potevo deluderlo.
Sospirai, mi feci coraggio ed aprii la porra della sala parto, ritrovandomi davanti mia moglie tutta rossa in faccia e sdraiata su un lettino mentre inspirava ed espirava, con la dottoressa Irwin al suo fianco che mi sorrise non appena mi vide, poi mi porse un camice azzurro simile a quello dei dottori e una cuffia del medesimo colore piuttosto strana.
Indossai quegli indumenti il piú in fretta possibile e andai a posizionarmi al fianco di Virginia, che mi sorrise e mi strinse la mano.
-Okay Virginia, al mio tre dai una bella spinta, va bene? Uno, due e tre!- esclamò la dottoressa rivolta a mia moglie e mi voltai verso di lei, vedendola chiudere gli occhi e spingere.
-Bravissima amore, fallo di nuovo!- le dissi per incoraggiarla e lei mi strinse la mano ancora piú forte.
-Perfetto, ci siamo quasi tesoro! Spingi ancora un altro po’, manca davvero pochissimo!- esordí la dottoressa, era davvero emozionata ed eccitata, quasi quanto me.
Il mio istinto e la mia curiosità mi suggerirono di dare un’occhiata di sotto, per vedere se s’intravedesse almeno la testolina di quel bambino, ma quando Virginia strinse ancora piú forte la presa sulla mia mano cambiai idea.
-Dai tesoro ancora un’altra, è l’ultima! Dai che vedo già la sua testa!-
Prese un respiro profondo e spinse per l’ultima volta, poi mi sentii sollevato e ufficialmente padre, quando sentii il pianto liberatorio del bebè unirsi al mio e a quello di mia moglie.
-Ma che bellissima bambina che abbiamo qua!- esordí la dottoressa non appena l’infermiera le restituí quella piccola creaturina cosí piccola ed insanguinata, che ci fu mostrata subito dopo.
-Oh mio Dio Liam!- esclamò Virginia non appena la prese tra le braccia.
-È identica a te amore mio, è davvero... È davvero bellissima.- fu tutto quello che riuscii a dire, non ero mai stato cosí emozionato in tutta la mia vita ed anche mia moglie se n'era accorta.
-Stai bene?- mi domandò con voce fiebile ed io annuii, anche se non ne ero convinto al cento per cento.
Le lasciai un bacio sulla fronte e lei mi sorrise, era un momento bellissimo quello e non volevo rovinarlo con le mie paranoie: volevo che quella creatura fosse mia a tutti i costi, lo volevo fin dal profondo del cuore perchè la stavo già amando, benchè fosse nata da una manciata di secondi.
-Liam- la mia attenzione fu richiamata da Virginia quando pronunciò il mio nome -vuoi tenerla?-
La guardai e lei mi mostrò un sorriso, un sorriso piccolo, debole e stanco ma veramente bellissimo, ed io non potetti fare a meno di annuire.
Mi sedetti sul letto accanto a lei ed allargai le braccia per prendere quella creatura cosí piccola e cosí innocente da farmi sciogliere il cuore, e non riuscii a non tremare una volta avuta fra le braccia.
-Wow è cosí emozionante e strano allo stesso tempo.- dissi all’improvviso, senza staccarle un attimo gli occhi di dosso.
-Che cosa?- mi domandò Virginia prendendomi la mano per poi stringermela.
-Tenere fra le braccia qualcuno che è stato dentro di te per nove mesi fino a pochi minuti fa... Non trovi?- le risposi e lei ridacchiò.
-È vero, però è bellissimo soprattutto quando ci sei anche tu con me.-
Alzai lo sguardo dalla bambina e lo puntai nei suoi occhi, poi mi avvicinai per baciarla e lei fece lo stesso.
-Hey, la dottoressa Irwin mi ha detto che è nata.- ci staccammo non appena vedemmo Kendall entrare nella stanza -Posso vederla?-
Virginia mi guardó un’altra volta ed io spostai nuovamente lo sguardo sulla bambina, che dormiva beatamente, quindi mi avvicinai a Kendall e -stando attenta a non svegliarla- gliela porsi.
Non appena la ebbe tra le braccia, le sue labbra si aprirono in un sorriso che andava da un orecchio all’altro, e vidi qualche lacrima scendere lungo le sue guance: anche lui voleva che quella creaturina fosse sua, esattamente come lo volevo io.
 
 
 
Virginia’s pov.
 
 
Vedere sia Liam che Kendall con la mia bambina era emozionante ma mi confondeva le idee sempre di piú, di mio malgrado.
-Scusate se vi interrompo ragazzi, ma devo riprendere la piccola e poi ho bisogno dei due papà per il test.- disse la dottoressa Irwin non appena entrò nella stanza.
-Rosie.- asserii e tutti e tre si voltarono a guardarmi.
-Come dici cara?- mi domandò la dottoressa sorridendomi.
-Ho detto Rosie. La bambina si chiama Rosie.- le risposi e puntai lo sguardo su Kendall, che mi sorrise nel sentire le mie parole.
-D’accordo, portiamo Rosie nell’altra stanza per prelevarle un campione di sangue, e lo stesso faremo a Kendall e Liam.- ripetè la dottoressa ed io annuii per acconsentirlo; mi spiegò che i risultati si sarebbero saputi piú o meno in un’ora, e già non stavo piú nella pelle, ero cosí emozionata e spaventata allo stesso tempo, ma sapevo che comunque sarebbe andata, alla fine sarei rimasta con Liam.
 
 
≈≈
 
 
-Sei stanca?- mi domandò Kendall non appena entrò nella mia stanza, con un bicchiere di caffè in mano.
-Un po’ ma non riesco ad addormentarmi, sono abbastanza ansiosa per i risultati.- gli risposi e lui si sedette sulla sedia vicino al mio letto.
-Kendall noi... noi dovremmo parlare.- gli dissi non appena lo vidi stringermi le mani.
Lui sospirò, evidentemente aveva capito tutto o Liam glielo aveva già detto, non era riuscito a contenersi.
-Vuoi lasciarmi, lo so.- disse soltanto, lasciando la presa sulle mie mani e sorridendo amaramente.
-No aspetta ti prego, fammi parlare!- esclamai -Non è per te, credimi. Tu sei un ragazzo davvero fantastico, mi hai aiutata molto in questi ultimi mesi, ti sei preso cura di me e della mia bambina, mi hai ospitata in casa, hai rinunciato a tantissime cose per me e soprattutto mi hai amata, e mi hai fatta sentire come tale. E per questo non smetterò mai di ringraziarti, ma purtroppo io non posso ricambiare, anche se davvero, lo vorrei con tutto il cuore.-
Kendall sospirò ancora una volta e lo vidi abbassare lo sguardo, era ferito anche se non voleva darlo a vedere: l’ultima cosa che volevo era vederlo soffrire.
-Hey ti prego, non fare cosí che altrimenti mi metto a piangere, sai che lo faccio!- esordii facendolo scoppiare in una risata che contagiò pure me.
E prima che potesse aggiungere altro, Liam, Zayn, Chanel, la piccola Lauren e Kylie fecero capolino nella stanza, con tanto di palloncini rosa, regali e pasticcini.
“It’s a girl!”, dicevano i palloncini, erano tutti molto gioiosi, escluso Kendall, che lasciò la stanza a malincuore pensando che non me ne accorgessi, ma ormai in quel momento il mio pensiero fisso era diventata la sua sofferenza.
 
 
 
Kendall’s pov.
 
 
Ci eravamo lasciati, definitivamente.
Ero distrutto, certo che lo ero, ma volevo che Virginia fosse felice, lei doveva esserlo, soprattutto adesso che aveva avuto quella bellissima bambina, Rosie, e Liam era il pezzo che completava quel puzzle di felicità.
Ma in quel momento restava solo da scoprire la paternità di Rosie, ed anche io come Virginia e suo marito ero fin troppo ansioso.
-È una bambina, mi hanno detto.- mi voltai non appena sentii qualcuno parlare vicino a me, e vidi una ragazza bionda, la cui faccia non mi era nuova ma non ricordavo dove potessi averla vista.
-Ci conosciamo?- le chiesi appunto, e lei sghignazzò.
-Perdonami, sono Grace. La terribile assistente di Liam.- disse usando un tono melodrammatico sulla parola “terribile”, ed io capii tutto.
-Sei qua per combinare altri guai?- le chiesi alludendomi a ciò che era successo qualche mese prima con Virginia e lei ridacchiò.
-No, sono venuta per darti di persona la buona notizia- mi rispose ed io assottigliai gli occhi confuso, non capendo a cosa si riferisse -Rosie è tua figlia, non di Liam.-
Sbarrai subito gli occhi, come faceva lei a saperlo?
-Menti.- le dissi soltanto e lei aggrottò le sopracciglia -È quello che vorresti tu, cosí potresti avere Liam ma non sarà cosí.-
-Be’ caro Kendall, correggimi se sbaglio ma è quello che vorresti anche tu!- esordí e avvicinò le labbra al mio orecchio, iniziando a sussurrare -So quanto tu lo desideri, quella bambina è cosí bella, e tu e Virginia insieme completereste quel quadro di famigliola perfetta.-
Scossi la testa nel sentire le sue parole, voleva solo manipolarmi.
-E tu come fai a sapere che è mia figlia?- le chiesi curioso.
-Sai, a volte quando apri la porta sbagliata e ti ritrovi in un laboratorio anzichè al centro prelievi scopri tante cose...- disse soltanto, scrollando le spalle subito dopo -Le vostre provette di sangue erano esattamente là sopra, ed accanto c’era un foglio con su scritto che la bambina avrebbe avuto Knight come cognome al 98,9% mentre il povero Liam uno scarso 3% e sai che dispiacere per la mammina!-
Forse stava dicendo la verità, oppure mi stava facendo capire qualcosa: forse aveva...
-Hai scambiato i risultati del test, non è cosí?- le chiesi con un tono accusatorio e Grace scoppiò a ridere.
-Mi hai vista bene?- esordí indicandosi da capo a piedi -Sono una segretaria tutto fare e okay, ma non sono un dottore, e poi odio il sangue! Ho guardato soltanto il foglio e ho letto il nome sulle etichette, non sarei capace di fare una cosa del genere, al contrario di ciò che pensi tu.-
Se Grace allora stava dicendo la verità ero per davvero io il padre di Rosie e non Liam.
-Ma non sei contento della notizia?- mi chiese con un sorriso che le andava da un orecchio all’altro, non capivo cosa ci trovava di cosí divertente.
-Io non voglio rovinare quella famiglia.- dissi soltanto -Per questo scambieró i test e farò venire fuori che è Liam il padre di quella bambina e non io.-
Feci per camminare verso il laboratorio ma Grace mi fermò, strattonandomi per un braccio e costringendomi a voltarmi verso di lei.
-Ma che fai?!- urlai lasciando la sua presa.
-Ti sto impedendo di fare l’idiozia piú grande della tua vita!- mi rispose la bionda -Sai almeno come scambiare quei risultati? Hai per caso studiato chimica o medicina?-
Lo disse con un tono ironico, ma il sarcasmo e l’ironia in quel momento non erano ben accetti, quella era una situazione piú che seria.
-Senti Grace, non m’importa nulla della chimica, della medicina o del DNA, io non voglio rovinare ancora quella famiglia. Come devo dirtelo?- gridai esasperato, non capiva che le sue battutine non mi stavano aiutando per niente.
Anzichè rispondere, scrollò le spalle e si comportò come se non le avessi detto niente.
-Lo vuoi capire che Liam non prova un bel niente per te e che non potrai mai stare con lui, esattamente come io non potrò piú stare con Virginia nonostante la ami da impazzire?- esordii sull’orlo del pianto, non mi ero mai ridotto cosí per una donna, stavo diventando abbastanza patetico.
Vidi Grace sospirare ed annuire, pensai che si fosse arresa, esattamente come mi ero arreso io.
-Okay, hai ragione, io sono pazza di Liam e sí, è ovvio che lui non mi calcolerà mai, neanche quando scoprirà che quella bambina non è sua figlia, perciò è giusto cosí Kendall.- disse la bionda alla fine -Tu non scambierai i risultati di quel test, Liam e sua moglie saranno rammaricati per il risultato ma continueranno a stare insieme, vivranno la loro vita con la loro piccola bambina e noi due ne resteremo fuori, è giusto cosí.-
Detto questo giró i tacchi e se ne andò, entrambi ci eravamo messi in testa la realtà dei fatti e purtroppo non potevamo cambiarla.
-Kendall?- mi voltai non appena sentii Liam chiamarmi -Devi venire dentro, i risultati sono pronti.-
 
 
≈≈
 
 
Per una questione personale era stato chiesto agli altri di uscire da quella stanza, perciò eravamo rimasti dentro soltanto io, Liam e Virginia.
Sentivo la tensione diffondersi lungo tutto quelle quattro pareti, e pur sapendo già l’esito di quel test ero nervoso il doppio se non il triplo o il quadruplo, per questo avevo una paura matta che il battito accelerato del mio cuore potesse farsi sentire da tutti i presenti.
-Facendo il test di paternità i risultati ottenuti hanno stabilito che Rosie al 98,9% porterà il cognome...- iniziò a dire la dottoressa Irwin e poi ci fu qualche secondo di silenzio, come nei film, mi sembrava quasi di sentire quella musichetta piena di suspance che mi faceva sempre perdere la testa, stavo per scoppiare, il mio cuore batteva come non mai, e se non lo avesse detto lei lo avrei fatto io, io avrei terminato la frase dicendo che quella bambina era figlia di Virginia e mia.
-Knight.- esordí la dottoressa circa cinque secondi dopo, che a me parvero cinque secoli -Congratulazioni Kendall, sei diventato papà!-
Mi strinse la mano e mi sorrise, ed io ricambiai ma non riuscii comunque ad evitare di vedere il disappunto e la delusione negli occhi di Liam e Virginia, mi dispiaceva tanto, ero cosí mortificato e non avrei mai e poi mai pensato di dirlo, dati i forti sentimenti che provavo per la madre di mia figlia.
-Bene adesso vi lascio da soli per parlare un po’.- annunciò la dottoressa e Virginia le sorrise debolmente, lo stesso fece Liam.
-La ringrazio.- sussurró la bionda prima che la Irwin lasciasse la stanza.
Per un paio di minuti calò il silenzio.
Nessuno sapeva cosa dire, o meglio, io sapevo cosa dire, ma avevo paura di incasinare ancora di piú le cose.
-Congratulazioni.- fu Liam il primo a parlare, e la cosa mi stupí molto perchè sembrò avermi preceduto nel farlo -Dico davvero, sono contento per te.-
Mi dette una pacca sulla spalla e mi sorrise appena, mentre Virginia mi guardò ed io sbuffai.
-Vi prego non fate cosí, so quanto siate delusi e credetemi, anche io lo sono!- esclamai -Desideravo che questa bambina fosse mia, ma all’ultimo, prima che la dottoressa Irwin annunciasse i risultati non ci ho sperato piú cosí tanto, perchè sapevo quanto tu lo volessi Liam, anche piú di me: per questo ho deciso di non riconoscere Rosie come mia figlia.-
Alle mie parole sbarrarono gli occhi increduli, erano sicuramente stupiti di ciò che gli avevo appena detto.
-Fammi capire- disse Virginia mettendosi seduta sul letto -vuoi disillegittimare Rosie?-
Feci cenno di sí con la testa e vidi Liam sbarrare gli occhi ancora una volta.
-Perchè lo fai?- mi domandò infatti.
-Perchè ho rovinato troppo il vostro matrimonio e non voglio rovinare anche la vostra famiglia, quindi voi crescerete Rosie Payne, non Rosie Knight. È giusto che chiami ‘papà’ il marito di sua madre, non un uomo con la quale è stata per qualche mese.- spiegai loro, sentendo i brividi invadermi tutto il corpo quando pronunciai la parola ‘papà’.
Liam e Virginia si guardarono negli occhi e poi tornarono a guardare me, annuendo.
La bionda si fece avanti e mi abbracciò, sussurrandò un ‘grazie’ vicino al mio orecchio, mentre Liam mi strinse la mano in segno di gratitudine.
Quella era una delle poche volte nella mia vita in cui ero felice e fiero di me stesso per aver fatto qualcosa di buono per gli altri, e anche se quella fu la prima e l’ultima volta in cui vidi mia figlia, era giusto in quel modo.
 
 
 
 
 
{Sei anni dopo}
 
 
Virginia’s pov.
 
 
-Rosie, vieni a dare un bacio a Joshua!- esordii rivolta a mia figlia, che giocava con le sue bamboline in terrazza mentre Liam la riprendeva con la telecamera.
-Amore, dí ciao alla telecamera!- esclamò mio marito non appena la nostra piccolina fece capolino in salotto.
-Ciao ciao ciao ciao ciao!- esordí mandando tanti baci e guardando l’obbiettivo, lo diceva la zia Gemma che sarebbe diventata un’attrice!
-Dai vieni a baciare Josh, dagli un piccolo bacio, soltanto uno!- la incoraggiai e quindi lei si avvicinò a quel piccolo fagottino di un mesetto appena che tenevo tra le braccia e gli lasciò un sonoro bacio sulla guancia paffutella e rosea che era solita accarezzargli.
-Ma che brava bambina che sei!- esordí Liam scompigliandole i capelli biondi ed ondulati, tali e quali ad i miei quando avevo la sua età.
In risposta Rosie gli fece la linguaccia e poi tornò a giocare sulla terrazza, lasciando me e Liam con il piccolo Joshua.
-Cresce cosí in fretta...- commentai con un filo di malinconia nella voce e Liam mi abbracciò, baciandomi una tempia subito dopo.
-Hey amore non fare cosí, abbiamo un altro piccolino da veder crescere, e sono sicura che non sarà l’ultimo!- disse mio marito facendomi scoppiare a ridere.
-Ti ho già detto quanto ti amo?- gli chiesi retoricamente e lui ridacchiò.
-Tanto, lo so. Esattamente quanto ti amo io se non di piú.-
Mi avvicinai a lui per baciarlo nello stesso momento in cui Rosie tornó nella stanza e gli saltò in collo, era davvero gelosa di suo padre, specialmente quando ci baciavamo!
E sí, nonostante tutto eravamo davvero una bellissima famiglia, quella che avevo desiderato sin da piccola.
 

 


    
 
Happy friday fiorellini! ♥
Okay, eccoci finalmente arrivati a questo gran finale, che penso un po' tutti si aspettassero, sono abbastanza prevedibile I guess ahahahahah
Io tra un po' piangerò, me lo sento, esattamente come quando scrissi questo epilogo un mesetto e mezzo fa, ed esattamente come quando conclusi "She is my little sister" un anno fa, una fontana insomma!
Be', possiamo dire che i nostri personaggi hanno avuto il loro lieto fine, più o meno... Virginia e Liam sono tornati insieme, yess dtyghyfg, ma scrivere di quel parto è stato veramente un parto (?) lol, io non so precisamente cosa fanno alle donne che stanno avendo il bambino, mi sono basata sulle mie fonti aka dei libri in cui le protagoniste partoriscono e ew, non so se vorrò mai avere dei figli... AHAHAHAH peeeeeeeeeeeeeeeeerò, so che questo non ve lo sareste aspettato, non è Liam il padre della piccola Rosie ma bensì Kendall, ahia!
Mentre invece il padre di quel topino di Joshua è Liam, don't worry AHAHAHAHAH
É stato puro culo quello di Kendall insomma ahahah 1 contro le migliaia di Liam e ci è riuscito senza problemi buuuut sappiate che ci ho pensato un sacco prima di arrivare a questo finale: dovete sapere che qualche mese fa avevo deciso che Virginia avrebbe avuto un maschio e che sarebbe stato di Liam e ciao ciao, lol
Ma siccome io non mi accontento mai e non mi piace smettere di torturare i miei personaggi ho rivoluzionato ogni cosa e siccome in quel periodo non avevo la wifi ed un pc decente ho chiesto ad una mia carissima amica (Leti sei un angelo ♥
) di farmi questo  https://youtu.be/FkkKiZxrbBw
Ve lo dico in ogni caso, ci sarà un sequel della storia ahahahah era questa la sorpresa e sì, vi assillerò ancora con questi personaggi!!!
La protagonista sarà però Rosie, la figlia di Liam e Virginia, e passeranno un bel po' di anni da questo epilogo, precisamente dodici ma shhh, non dico altro se non che si chiama No control e che non ho idea di quando inizierò a postarla anche se ho già scritto 4/5 capitoli lol
Io ho già scritto un papiro qua, quindi sarà meglio che stringa e poi vada perchè domani ho il compito di spagnolo ahahah scuola di m***a :)
Questa piccolina sarebbe dovuta essere più lunga e avrebbe dovuto finire mooolto prima ma per vari motivi non ce l'ho fatta, quindi meglio tardi che mai!!
Mi ha fatto veramente dannare, fatto venire i peggio blocchi dello scrittore ma mi ci sono affezionata un sacco, per questo è venuta così incasinata!
Voglio ringraziare chiunque l'abbia seguita dall'inizio, chi ha smesso, chi si è aggiunto a metà e chi alla fine, ma soprattutto chi ha letto anche il prequel, senza di voi non ci sarebbe mai stato questo sequel!! 
Ringrazio la mia migliore amica Linda che mi ha supportato (e sopportato parecchio!!!) ascoltando le mie migliaia di idee, approvandole, dandomi consigli su consigli ed impazzendo insieme a me, love you so much babe! 
♥♥♥♥♥
E poi voglio ringraziare quei 5 meravigliosi ragazzi che adesso sono diventati 4 ma per me saranno sempre 5, perchè è soltanto colpa loro se mi vengono queste idee qua!
Poi non so davvero che altro dire ahahahah la mia vista si sta offuscando quindi è davvero la fine di questo ultimo spazio autrice di questa storia ahahah colpa delle mie lacrime eh!!!
In tal caso vi farò risapere quando posterò No control, ve lo scriverò nella risposta alla recensione di questo epilogo (se ci saranno!!!)
Tante cose allora, in bocca al lupo per la fine della scuola se ci sono persone che come me stanno ancora affrontando quell'incubo ahahah e tanti baci!!! ♥♥♥♥

Vostra Hazel.




Trailer.
Soundtrack → http://8tracks.com/obvrien/changement



 
   
 
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