Ttodasi gyeouri watjyo Olhaedo geujeo geureon gyeourigetjyo Babocheoreom meonghani Chueogeul para na hollo jibe mwo hani
You can cry.
Puoi piangere, posso piangere. Il cuore si è spezzato all'arrivo di quel messaggio lunghissimo, che poi sotto sotto nemmeno aveva un senso.
Puoi piangere, posso piangere. Lasciata in mezzo a tutti quei volti senza un accenno di calore, di familiarità, di affetto.
Puoi piangere, posso piangere. Piuttosto che a Natale senza nessuno, come dice la canzone, sarà al compleanno dei diciott'anni. Non che cambi molto, sempre di feste si parla, ma forse era importante.
Puoi piangere, posso piangere. Eppure hai detto di odiare quando lo faccio, di non farlo, di avere tatto. Che nessuno dei due ha, non sappiamo toccarci figuriamoci parlare.
Quindi adesso diventa: puoi piangere, non posso piangere.
Puoi piangere, non posso piangere. È ingiusto, lasciami camminare, non toccarmi, non parlarmi, lasciami correre via, sui binari per poi ritrovarci oltre mare, tra anni. Lasciami andare tu, io da sola non ci riesco.