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Autore: monsieur Bordeaux    25/05/2015    1 recensioni
Sembrava un giorno come tanti, quando Dutch entrò nel covo della Lagoon Company con un nuovo incarico. Lui e il suo gruppo di mercenari dovevano recuperare, per conto di Balalaika, un carico di merce fermo a Saipeng, un piccolo porto sulla costa malesiana. Un lavoro molto semplice all'apparenza, da chiudere nel giro di una notte, ma in realtà quella missione non aveva niente di ordinario...
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Benny, Dutch, Nuovo personaggio, Revy, Rock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9 - Rientro a Roanapur


Attraversando di corsa i magazzini del porto, Rock raggiunse la Black Lagoon e con un balzo vi salì a bordo, appoggiandosi alla cabina per riprendere un po' di fiato. Subito dopo arrivò anche Dutch, che per prima cosa liberò le cime che tenevano la barca attaccata al molo. Fatto ciò, nel giro di un minuto, il mercenario di colore poi entrò direttamente in cabina per accendere i motori del suo mezzo di trasporto. Lentamente la Black Lagoon iniziò a starsi dal molo e in quel momento Rock, ormai ripreso dalla lunga corsa, si voltò all'indietro per controllare se Revy e Valery stavano arrivando. Il suo sguardo si focalizzò vicino ai lampioni che illuminavano la zona da cui era passato in precedenza, ma non vide nessuno di sua conoscenza.
Preoccupato, il giapponese iniziò a richiamarli a gran voce, sperando di poter dare ai due mercenari una traccia da seguire, sebbene i suoi urli fossero in parte coperti dal rombo dei motori. Per diversi secondi non ebbe alcuna risposta, ma ad un certo punto Rock intravide due figure sbucare dietro l'angolo di un magazzino, dirette verso la sua posizione. Non era sicuro che quei due fossero Revy e Valery, ma dopo qualche secondo li vide passare sotto una delle luci e in quell’attimo non ebbe più dubbio: erano proprio loro! Stavano scappando da un gruppetto di malesi e procedevano affiancati, sparando e imprecando contro i loro inseguitori. Rock si sentì assai sollevato, vedendoli arrivare...
Nonostante la loro comparsa avesse creato non poca confusione sul molo, mettendo in fuga i vari lavoratori presenti sulle banchine, i due mercenari riuscirono a trovare il giusto tempismo per ripararsi dietro una grossa cassa di legno e rispondere al fuoco nemico. Uno dopo l'altro i mafiosi alle loro calcagna caddero al suolo, terminando la loro corsa in una pozza di sangue. Una volta accertato di aver eliminato l'intero gruppetto di malesi, Revy e Valery si spostarono e velocemente salirono sulla Black Lagoon, che era già in movimento. La ragazza, urlando come una matta, incitò Dutch a partire a tutto gas e immediatamente il mercenario di colore spinse verso l'alto una delle leve della console, dando più potenza ai motori. Nel giro di pochi secondi, la Black Lagoon aumentò le distanze dal molo, lanciando qualche schizzo in aria.
Tutti a bordo erano ormai pronti a prendere il largo, ma all'improvviso su forte rumore attirò l'attenzione di tutti. Un SUV nero, simile a quello in cui si trovava Feng Yao, era sbucato da via laterale e a tutta velocità iniziò a dirigersi verso la barca di Dutch, travolgendo alcune casse di legno posizionate sul molo. Da uno dei finestrini di destra comparve un mitragliatore di grosso calibro, che sparò una lunga serie di proiettili in rapida successione. Buttandosi a terra, i due mercenari e Rock riuscirono a schivare quella raffica per un pelo, aiutati anche dalla mira poco accurata dei mafiosi. Ma quando si rialzarono, videro subito i danni subiti dalla barca: il lato sinistro era talmente deformato e pieno di buchi che il parapetto a malapena stava in piedi. Anche Dutch, che aveva visto la sparatoria dalla cabina, rimase quasi sconvolto davanti alla potenza di fuoco nemica.
«Cazzo! Se ci prendono in pieno, siamo fottuti!» urlò.
«Ora basta!!!» gridò Revy infuriata. «Mi avete stufato!»
Sparando all'impazzata verso il mafioso che sorreggeva il mitragliatore, la mercenaria riuscì a far guadagnare un po' di tempo a Dutch, ma ciò non avrebbe garantito loro la fuga in mare aperto. Sebbene fosse sotto tiro, Revy notò che il suo avversario diretto stava montando una nuova striscia di munizioni nel caricatore, pronto per colpire la barca con una nuova raffica di proiettili. Nonostante i suoi sforzi, la ragazza non sembrava in grado di fermare il contrattacco dei mafiosi, ma ad un certo punto fu illuminata da un gesto di Valery. L'ucraino, da una posizione molto angolata, stava tentando di colpire il guidatore del SUV, ma senza riuscirci. Aveva bensì sfondato il parabrezza, ma non aveva una chiara visione del suo bersaglio. Al contrario, Revy riusciva a vederlo distintamente e senza pietà iniziò a sparare in quella direzione.
Trapassato da almeno quattro o cinque proiettili, il conducente cadde sul volante e di colpo la macchina sbandò pericolosamente di lato, facendo perdere l'equilibrio al mafioso armato di mitragliatore. Dopo una decina di metri senza controllo, il mezzo si schiantò contro uno dei lampioni, creando un rimbombo che si sentì in tutto il molo. L'urto fu così violento che il SUV rotolò per ben due volte su se stesso, finché non terminò la sua corsa in mare, proprio alle spalle della Black Lagoon. Vedere quella scena fu così esaltante per la mercenaria che fece un gran urlo per la gioia.
«Ottimo lavoro, Revy!» esclamò Valery sollevato.
«Già! Erano degli illusi se credevano di vincere contro la sottoscritta!» replicò la ragazza orgogliosa. Anche Rock avrebbe voluto complimentarsi con lei, ma era talmente sconvolto che doveva ancora riprendersi dalla paura provata alla vista del mitragliatore.
«Signori, tenetevi forte!» avvertì Dutch dalla cabina. «Sto per dare piena potenza ai motori!»
Sollevando una grossa onda, la Black Lagoon partì in direzione del mare aperto. Mentre la barca stava per raggiungere la velocità massima, Benny diede un'ultima occhiata al radar, constatando che nessuna nave della marina era presente nei paraggi. Non avendo alcuna minaccia davanti a sé, il ritorno a Roanapur sarebbe stato una semplice formalità.
«Finalmente ci lasciamo alle spalle Saipeng! Non ne potevo più!» commentò Revy, mentre vedeva la città scomparire lentamente dietro l'orizzonte.
«Però devo ammettere una cosa» affermò Rock. «Vista da qui, Saipeng ha uno strano fascino. Con quelle luci che si riflettono sul mare...»
«Ehilà Rock! Non sapevo del tuo lato poetico!» commentò la ragazza, prendendolo in giro. Poco dopo Valery si avvicinò al giapponese e gli chiese di passargli i documenti. Subito Rock prese la busta che aveva infilato nella giacca e la consegnò all'ucraino, che tutto contento scese in cabina per incontrare Dutch. Anche Rock decise di rientrare, ma Revy lo fermò mettendogli una mano sulla spalla.
«Ehi Rock!» disse la ragazza fissandolo. «Almeno stavolta non hai combinato casini, come al tuo solito!»
L'ex impiegato rimase un po' sorpreso da quelle parole. Inizialmente pensò che la ragazza lo avesse nuovamente preso in giro, ma c'era qualcosa di diverso stavolta. Era diventata stranamente calma, forse ciò era dovuto alla stanchezza accumulata quella notte, e il giapponese poco dopo si convinse quello non era altro che il suo modo per ringraziarlo. Più o meno.
«Grazie Revy...» rispose Rock sottovoce.
Poco dopo i due scesero sottocoperta e raggiunsero le loro rispettive brande, per un più che meritato riposo. Nel frattempo Dutch e Valery stavano festeggiando nella cabina il buon esito della missione, aprendo qualche lattina di birra.
«Avevo proprio bisogno di una bella bibita fresca...» commentò l'ucraino.
«Ho notato che è nata una bella intesa tra te e Revy, nonostante i vostri rancori iniziali» osservò Dutch.
«E' vero, ma dopo i primi incontri con i malesi, ci siamo subito chiariti...»
«Cambiando discorso Valery, avrei una domanda da farti.»
«Sì, Dutch?»
«Secondo te Feng Yao tenterà la fuga, ora che è stato scoperto?»
«Non credo. Ma da uno come lui, potrei aspettarmi anche questo colpo di scena!»
«Forse, ma secondo me avrebbe troppo da perdere per lasciare Saipeng. Ha comunque una certa reputazione da salvare...» commentò il mercenario di colore, sistemandosi gli occhiali da sole.
«In ogni caso, sarebbe un gesto inutile!» spiegò Valery. «In qualunque posto tenterà di nascondersi, noi lo troveremo!»
«Ah, di questo non ne dubito!»

Come previsto, il viaggio di ritorno a Roanapur si rivelò tranquillo e nel giro di qualche ora la Black Lagoon tornò nel porto thailandese, poco dopo l'alba. Durante la fase di rientro, Revy e Valery uscirono dalla cabina e videro, a sorpresa, che c'era qualcuno che li stava aspettando sul molo in cui avrebbero attraccato. Era un gruppetto composto da quattro persone e al centro c'era una loro conoscenza: era Balalaika, riconoscibile fin da subito dalla sua chioma bionda e dalla cicatrice sul volto.
«Non mi aspettavo un comitato d'accoglienza da parte della sorellona!» ironizzò Revy, chiamando Balalaika col suo personale soprannome.
«Quella donna riesce sempre a sorprendermi...» affermò Valery. Di solito Balalaika non si presentava in pubblico, ma per quella volta decise di fare un'eccezione. Era doveroso per lei almeno complimentarsi di persona con il capo della Lagoon Company, era riuscito allo stesso tempo a recuperare la merce e portare in salvo uno dei suoi sottoposti. Era stato semplicemente impeccabile.
Finite le manovre per fermare la barca vicino al molo, l'ucraino fu il primo a scendere e immediatamente si avvicinò al suo superiore, facendogli il saluto militare.
«Riposo, sergente!» ordinò la donna, con suo tipico accento russo. «Ha con sé i documenti?»
«Certo, capitano!» rispose Valery, consegnandole la busta con i conti correnti. Balalaika la aprì e consultò velocemente alcuni dei documenti presenti.
«Ottimo lavoro, sergente!» commentò il capo del cartello russo, con aria soddisfatta.
Rimanendo sempre sull'attenti, Valery accennò un sorriso per i complimenti ricevuti dal suo superiore. Poco dopo intervenne Dutch, che nel frattempo aveva scaricato le casse sul molo.
«Ecco qua il resto della merce, anche se abbiamo incontrato qualche "problemino" durante la visita a Saipeng...»
«Lo so Dutch! Il sergente me ne ha parlato durante il viaggio di ritorno» rispose Balalaika. «Come al solito, i soldi della ricompensa saranno accreditati sul tuo conto corrente. Avete fatto veramente un ottimo lavoro.»
Poco dopo i tre uomini che affiancavano Balalaika presero in consegna le casse e, seguendo gli ordini del loro capo, le depositarono su una macchina parcheggiata lì vicino. Approfittando di quel momento di pausa, Valery tornò indietro e andò a salutare Dutch.
«Spero di rivederti, uno di questi giorni!» disse, stringendogli la mano.
«Chissà...» commentò Dutch.
«Anche perché vi devo un favore per la storia del telefono!»
«Ah, per così poco!» replicò Benny. Subito dopo intervenne Revy.
«Vorrà dire che la prossima volta ci offrirai da bere!»
«Certamente!» rispose l'ucraino. L'ultimo da salutare era Rock, ma a differenza degli altri Valery gli diede un consiglio.
«Per una volta, cerca di rilassarti! Sei sempre teso come una corda di violino... rischi seriamente di impazzire!»
«E' quello che gli dico sempre!» aggiunse Revy.
Rock provò a rispondere a Valery, ma l'ucraino nel frattempo si era già allontanato dal molo, per raggiungere Balalaika.
Il giapponese ebbe giusto il tempo di vederlo per un attimo, mentre svoltava l'angolo con i suoi compagni d'armi. Quella fu l'ultima immagine che Rock vide prima di ripartire, con il resto della Lagoon Company, per il covo di Dutch. Per l'ennesima volta, anche se in maniera un po' rocambolesca, era riuscito a tornare a casa sano e salvo.

 

Fine

 

Non so se essere felice per aver completato la fan-fiction o triste perché è finita...
Prima di concludere, saluto Tenori_Taiga per aver commentato (anche se in maniera un po' troppo critica...) e in generale tutti coloro che hanno letto la mia fan-fiction!

P.S. A breve uscirà un cross-over che potrebbe essere considerato un seguito di questa fan-fic. Sarà sempre ambientato a Roanapur e dintorni, ma stavolta il protagonista è un noto ladro dalla giacca colorata... e ho già detto troppo!!!


Au revoir, mes amis!!!
  
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