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Autore: _exodus    25/05/2015    0 recensioni
[Scritta a quattro mani con Beta Chan per il compleanno di quel funghetto della nostra sorellona vecchiuzza a cui vogliamo un sacco di bene. Auguri Fanny!]
[RanMasa]
Era ormai notte fonda nella cittadina di Inazuma-Cho, e tutti stavano dormendo.
Per le strade si respirava un'aria fresca, rilassata e nell'aria intorno albergava un misterioso silenzio, quasi irreale.
A volte capitava che per quelle piccole stradine passasse una qualche macchina o moto, illuminata soltanto dalla luce accesa dei lampioni e delle stelle... le quali quella sera splendevano magiche e fatiscenti nel cielo scuro del Giappone, senza nessuna nuvola che ne ostacolasse la particolare bellezza.
A casa Kariya, un Masaki completamente rilassato, stava beatamente dormendo sul suo morbido letto, intento a sognare i più incredibili e surreali scherzi da architettare il giorno seguente ai suoi compagni di squadra della Raimon, i quali non erano altro che le sue vittime preferite.
"Driin driin driin"
Un rumore improvviso fece svegliare di soprassalto Masaki, facendolo letteralmente cadere a pancia in giù dal letto
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il compleanno perfetto secondo
Kirino Ranmaru
 
Era ormai notte fonda nella cittadina di Inazuma-Cho, e tutti stavano dormendo.
Per le strade si respirava un'aria fresca, rilassata e nell'aria intorno albergava un misterioso silenzio, quasi irreale.
A volte capitava che per quelle piccole stradine passasse una qualche macchina o moto, illuminata soltanto dalla luce accesa dei lampioni e delle stelle... le quali quella sera splendevano magiche e fatiscenti nel cielo scuro del Giappone, senza nessuna nuvola che ne ostacolasse la particolare bellezza.
A casa Kariya, un Masaki completamente rilassato, stava beatamente dormendo sul suo morbido letto, intento a sognare i più incredibili e surreali scherzi da architettare il giorno seguente ai suoi compagni di squadra della Raimon, i quali non erano altro che le sue vittime preferite.
Il turchese si coprì meglio con la coperta blu, e si girò su di un fianco, stringendo il cuscino in una sorte di "abbraccio" con quest'ultimo.
"Driin driin driin"
Un rumore improvviso fece svegliare di soprassalto Masaki, facendolo letteralmente cadere a pancia in giù dal letto, a contatto con il gelido pavimento in parquet che aveva in camera.
«Ma che cazz-?!» borbottò sbigottito, sgranando gli occhi felini e scrutando come un pazzo l'ambiente intorno con l'intento di capire da dove provenisse quel rumore infernale che l'aveva svegliato di colpo.
Guardò sul comodino, sulla scrivania, in terra, persino nei cassetti, ma niente...
Il numero quindici della Raimon per quanto si sforzasse e ci mettesse la buona volontà, non riusciva proprio a capire dove si trovasse quell'aggeggio infernale del suo cellulare. Perchè la canzone l'aveva riconosciuta, quella era la suoneria che possedeva il suo telefono quando qualcuno lo chiamava.
"Chi potrà mai essere a questa cavolo di ora?!" pensò furioso fra se e se, riprendendo nuovamente quella bizzarra "caccia al tesoro" fatta di suoni assordanti e calci a spigoli e mobili da parte dei piedi doloranti di Kariya.
Alla fine il turchese -non si sa come- trovò il suo amato telefono dentro una scarpa in un piccolo angolino della camera.
Lo prese in mano, e senza curarsi minimamente del fatto di sapere cosa diamine ci facesse il suo telefono dentro una scarpa da calcio, sbatté più volte gli occhi giallognoli, con l'intento di farli abituare in fretta a quella luce accecante che proveniva da quel diabolico aggeggio elettronico chiamato comunemente "telefono".
Infine giocherellò per un secondo con la sua cover, e finalmente lesse il nome del rompiballe che lo disturbava a quell'orario così maledettamente indecente: Kirino Ranmaru.
Masaki in un primo momento pensò a riattaccare sgarbatamente la chiamata a quel fastidioso confetto rosa, ma poi decise di non reagire troppo d'impulso e trascinò il dito su il tasto "accetta la chiamata", pronto più che mai a fare una sgridata a quel fastidioso difensore rosato.
«M-MA SEI MATTO?! Ma che cacchio di salta in mente di chiamarmi a mezzanotte! Ma io ti denuncio, ti denuncio Kirino Ranmaru... sei uno stupido Senpai rompiballe! Ti odio» urlò con tutta la voce che aveva in corpo Kariya, sbuffando furiosamente e sedendosi scocciato sul letto, incapace ormai di riprendere sonno a causa di quella insolita chiamata notturna dall'essere più insopportabile del mondo a parer di Kariya Masaki.
«'Notte Kariya, come va? Sono passato a farti gli auguri! Buon compleanno!» gli rispose con voce incredibilmente tranquilla e calma Ranmaru, il quale stava ridendo fra se e se per l'attacco d'insulti ricevuto da quella peste turchese.
«C-Cosa?! Tu m-mi hai svegliato solo per farmi gli auguri di buon compleanno?! Ma te sei scemo, hai evidenti problemi mentali Kirino!» gli urlò dall'altra parte del telefono Masaki, con tutta la voce che aveva in corpo prendendo a tamburellare scocciato le dita sulla spalliera del letto.
"Ma cosa diamine ha da rompere Ranmaru?! Per lo più di notte ed il giorno del mio compleanno?!" pensò fra se e se Masaki, sbuffando nuovamente, ancora indispettito da quello spiacevole risveglio.
«Cos'hai da urlare di notte? Masaki... hai mai sentito parlare di educazione? Vuoi che ti prenda una visita da amplifon?!» gli rispose scherzosamente il ragazzo dai codini rosa, gustandosi le imprecazioni di Kariya in sottofondo.
Se era sadico? Forse un pochino... ma doveva pur prendersela una piccola rivincita nei confronti di Masaki, no?
«COSA?! Io sarei quello maleducato?! Parla quel confetto rosa sbrilluccicoso di Kirino Ranmaru che mi ha svegliato nel pieno della notte per farmi gli auguri, infischiandosene beatamente di sapere se dormivo o no!» gli ringhiò contro Kariya, non perdendo la sua solita faccia tosta che possedeva ad ogni situazione e scrollandosi il telefono dall'orecchio con il chiaro intento di riattaccare.
«Eh eh eh... scusami tanto, comunque prima che riattacchi, volevo dirti che domani passerò da te per farti... beh, una sorpresa. Vedrai tutto a breve, okay? Notte Masaki!» gli disse tutto ad un fiato Kirino, un attimo prima che il turchese chiudesse la chiamata, lasciandolo di stucco.
Il giorno dopo Masaki avrebbe dovuto vedere quegli snervanti codini rosa a casa sua?! Cosa?! Aveva per caso capito bene?!
Non era possibile... Kariya stentava a crederci.
«Notte Kirino» rispose infine basito, per poi riattaccare la chiamata e mettersi nuovamente a letto in un vano tentativo di dormire -cosa praticamente impossibile-.
A quanto pare domani, gli sarebbe aspettata una bella sorpresa da quel confetto fucsia. Doveva per caso preoccuparsi?
Masaki sbuffò appena, si strinse meglio nella sua coperta blu e senza neanche accorgersene, cadde nuovamente in un lungo sonno.
Il turchese fu svegliato dall’insistente suono del campanello di casa, chi poteva iniziare a rompere le scatole alle otto del mattino? E per giunta di domenica? .
Così il ragazzo di alzò a malavoglia stiracchiandosi e sbattendo le palpebre per abituarle alla luce del sole che penetrava dalle veneziane aperte.
Trascinò i piedi per tutto il tragitto sbuffando sonoramente e sbadigliando, finalmente giunse alla porta e quando la aprì vide quella sottospecie di confetto sorridergli come un ebete e in quel preciso istante Kariya si diede un piccolo pugno sulla fronte: e chi poteva essere a rompere le scatole se non quell’essere simile ad un lucidalabbra ambulante alla fragola comunemente chiamato Kirino Ranmaru?
<< Ranmaru, cosa ci fai qui? >> chiese alquanto arrabbiato il turchese << Prima di tutto buongiorno Kariya, neh! Vedo che ci siamo svegliati dalla parte sbagliata del letto oggi... comunque sono venuto a prenderti come ti avevo detto ieri sera, te ne sei già scordato? >> rispose l’altro andando a squadrare dalla testa ai piedi Masaki.
<< Bhe, in ogni caso non verrai assolutamente vestito così, quindi cambiati veloce anche perché siamo in ritardo! >> continuò Ranmaru dandogli una piccola pacca nel fondoschiena facendolo arrossire a dismisura.
Masaki cercò di mostrare il suo solito lato da ragazzo sfotti-gente impassibile della città e si recò nella propria camera da letto sbuffando per l’ennesima volta.

 
Il turchese si era appena sfilato i pantaloni del pigiama ed era rimasto praticamente in boxer, la sfortuna che perseguitava Masaki volle che proprio in quel momento Krino entrasse nella stanza << Ah, Kariya, mi ero dimenticato di dirti che- >> il difensore rimase a bocca aperta alla vista del proprio compagno di squadra i boxer ed iniziò a mangiarlo con lo sguardo, ne scrutava ogni centimetro di pelle facendo così arrossire il povero Masaki che in un primo momento era anch’esso rimasto immobile. Il turchese si girò di scatto << B-bene, mi dirai tutto più tardi, ora te ne puoi andare, grazie... >> << Io non direi proprio... >> gli disse Ranmaru con un tono troppo malizioso per i gusti di Masaki. Il rosato gli si avvicino prendendolo per i fianchi, il contatto con le mani gelide del compagno fecero sussultare Kariya, in men che non si dica si trovò il volto di Ranmaru a pochi centimetri dal suo << Sei così sexy in boxer... >> gli soffiò in faccia mentre scorreva le dita lungo tutta la sua schiena. Vedendo il turchese allibito e che non riusciva più a connettere i neuroni – che probabilmente se ne erano andati in vacanza – lasciò la presa sui suoi fianchi e se ne andò ridendo << Comunque ti volevo dire di sbrigarti, altrimenti faremo tardi! >>
“Che deficiente... “ pensò tra sé Masaki toccandosi le guance ormai bordeaux.
Quando il turchese si fu finalmente vestito uscì dalla stanza senza nemmeno badare a rifare il letto –effettivamente, quando Midorkawa ed Hiroto erano fuori per lavoro la casa era piuttosto simile ad un campo della seconda guerra mondiale- e in fretta e furia scese le scale finendo anche per inciampare nei suoi piedi cadendo, così, rovinosamente facendo la solita figura di merda che era in grado di rovinargli la giornata. Ovviamente la sottospecie di evidenziatore ambulante non esitò a sfotterlo per bene << Masaki, cosa hai al posto dei piedi? Due bucce di banana? >>
Kariya guardò male il rosato inchiodando il suo sguardo felino negli occhi del medesimo colore del cielo limpido di Ranmaru il quale gli si avvicinò pericolosamente.
<< Masaki, lo sai che sei bellissimo quando fai così? >> chiese il rosato appoggiando il petto sulla schiena di Masaki facendolo arrossire a dismisura.
<< K-Kirino, ti sembrano le cose da dire? >> balbettò il turchese ancora rosso in volto.
 
Ranmaru alzò il petto dalla schiena di Kariya ridendo << Eddai Masaki, scherzavo! >> disse facendo incazzare di brutto il turchese che si massaggiava le gote ormi color porpora che, infine, si diresse a passo spedito verso l'uscita di casa seguito a ruota da Ranmaru.
due iniziarono a camminare mentre il turchese si guardava intorno spazientito cercando di capire dove quel confetto le stesse conducendo, ma non riuscì a cavare un ragno dal buco.
<< Sei uno stupido Senpai! >> esclamò in segno di protesta Masaki dopo l'ennesimo rifiuto di Ranmaru, a volte quella sottospecie di lucidalabbra era un gran ignorantone, secondo Masaki.
Erano ormai passati venti minuti e il turchese si ritrovava ancora a camminare in lungo e in largo con Kairino appresso che lo portava in giro verso una meta ancora sconosciuta al più piccolo dei due.
<< Dove diamine mi stai portando, baka? >> chiese spazientito per l'ennesima volta fissando Ranmaru con gli occhi felini.
<< Siamo quasi arrivati >> disse l'altro bendandogli gli occhi.
<< C-cosa fai? >>
<< Non puoi vedere la tua sorpresa, dopotutto è una sorpresa ~ >>
I minuti in cui sto bendato Masaki furono ben pochi e quando finalmente i suoi occhi occhi giallognoli poterono riaprirsi, il turchese potè constatare di trovarsi in una grande sala.
Ai lati di quest' ultima vi erano dei grandi tavoli rivestiti con tovaglie bianche; su questi ultimi vi era qualunque sorta di bibita gassata, dalla coca-cola all'aranciata e ogni tipo di patatina, pop-corn o panino.
Qua e là per la stanza vi erano diversi palloncini e coriandoli colorati e sulla trava centrale della stanza vi era attaccata la scritta "Tanti auguri" che stava sopra tutta la stanza.
Tutto ciò era veramente per lui?
 
Era una cosa così irrealistica per uno come lui.
Nessuno, mai, in vita sua gli aveva organizzato una festa a sorpresa per il suo compleanno. Ed ora, trovarsi tutti i suoi compagni di squadra lì per lui, a casa di Shindou, non poteva che farlo felice più di ogni altra misura.
Masaki non era mai stato un tipo che esternava facilmente le sue emozioni, ma decise che almeno per una volta poteva lasciarsi andare, concedersi una piccola eccezione.
<< Buon compleanno, Masaki! >> dissero insieme tutti i suoi amici, sorridendo e porgendogli sulle mani tanti piccoli pacchetti regalo con tanto di nastri e brillantini tutt'intorno. Neanche fosse una femmina...
<< Wow... g-grazie, ragazzi! >> questa fu la sola frase che Kariya riuscì a dire. Era troppo sorpreso per aggiungere altro, e poi a dirla tutta non era mai stato bravo con le parole.
<< E devi sapere che questa festa è stato tutto merito mio! >> esclamò quel confetto rosa, dandogli delle pacche sulla spalla e sorridendogli in quel modo che sapeva far andare in pappa il cervello del turchese.
Ed infatti, come da copione, Masaki arrossì vistosamente a quel contatto. Cosa che non sfuggì di certo agli occhi attenti di Ranmaru, il quale non perse occasione per fare il sadico una volta tanto.
<< Non ti sembra il caso di ringraziare...? L'idea l'ho avuta io dopo tutto. Non mi merito forse un piccolo ringraziamento in più...? >> disse Kirino, lasciando intendere che con quel "piccolo ringraziamento in più", il ragazzo intendesse qualcosa come un bacio, magari sulle labbra.
Kariya a quelle parole sgranò gli occhi, e si affrettò a controbattere con una risposta tagliente per cercare di nascondere il suo imbarazzo.
"Stupido, stupido confetto!" pensò fra se e se.
<< Beh ragazzi, che la festa abbia inizio! >> esclamò ad un tratto Hamano, riportando Masaki alla realtà e accendendo a palla lo stereo di casa Takuto.
<< Piano ragazzi! Vi ricordo che l'ultima volta che ho dato una festa da me, i miei genitori mi hanno tenuto in punizione per circa quattro settimane per colpa vostra! >> borbottò agitato Shindou, il quale non sembrava per niente felice di festeggiare quel compleanno nella propria villa.
<< Oh, rilassati amico. Che vuoi che sia? Non succederà niente stavolta, promesso! >> cercò di tranquillizzarlo Kaiji, facendogli l'occhiolino e andandosi già a scatenare in pista con Hayami, alias vittima delle strambe idee di Hamano.
<< Ma perchè toccano tutte sempre a me! >> imprecò disperatamente Shindou una volta che i due se ne furono andati, scrutando quasi in modo ossessivo il salotto, per essere certo che quei casinisti dei suoi amici non distruggessero nulla. Ancora.
Masaki ghignò,pensando ai casini in cui Shindou si stava per mettere,e e senza perdere altro tempo andò alla postazione cibo e bevande, dove lo attendeva un bel rinfresco con i fiocchi.
In quei tre tavoli c'era tutto ciò di cui un essere umano avesse bisogno per sopravvivere: Coca Cola, pizza, aranciata, Sprite, panini al latte, stuzzichini e ogni tipo di dolce e golosità che si poteva chiedere.
Si sentiva quasi in paradiso in mezzo a tutto quel cibo, e incominciò pure a divertirsi. Beh, certo, a modo suo ovviamente.
Per Kariya era divertente adocchiare i propri compagni che litigavano, ballavano o semplicemente parlavano davanti a lui, mentre quest'ultimo li studiava con i suoi occhietti attenti, gustandosi la scena.
C'era un'atmosfera molto tranquilla e rilassante, nonostante fossero ad una festa, ed a Masaki andava bene così.
Stava quasi per rifare il bis di pizza e coca cola, quando un ragazzo dai codini rosa si mise vicino a Kariya, e rovinò il suo momento di pace.
Il rosa scrutò con gli occhi cerulei Masaki che fece di tutto pur di non puntare le sue iridi feline in quei due meravigliosi pezzi di cielo.
Il turchese, che con sua grande sorpresa riuscì a resistere agli occhi scrutatori di Ranmaru, non venne lasciato in pace da Kirino che gli si avvicinò ancora di più facendo passare il braccio sinistro dietro la sua schiena puntando la mano contro il tavolo in modo tale da non lasciare via di fuga all'altro che con i suoi sensi felini sarebbe riuscito facilmente a sgattaiolare via.
La confusione, tra chiacchiere, musica e balli, che dapprima regnava nella stanza sembrò pian piano attutirsi e giungere come un suono lontano alle orecchie di Kariya che, in quel momento, riusciva a percepire solo i suoi battiti accelerati di gran lunga a causa della vicinanza dell'evidenziatore ambulante, cosa che aveva già portato diverse volte il turchese a ragionare su ciò che provava veramente per il difensore dai buffi codini rosati, tentativo vano perché, ogni volta, i pochi neuroni che erano sopravvissuti nel suo cervello si rifiutavano di collaborare con il ragazzo.
Masaki volse uno sguardo a quella sottospecie di Barbie della città comunemente conosciuta come Kirino Ranmaru cercando di sembrare il più freddo possibile in modo tale da mascherare le proprie emozioni.
<< Che vuoi, Kirino? >> chiese lui con tono freddo e inespressivo.
Sul volto di Ranmaru si delineò un sorriso piuttosto pervertito, che Masaki non apprezzò per niente, mentre il Senpai si avvicinava a lui sempre più pericolosamente
<< Sbaglio, o noi abbiamo una cosa in sospeso...? >> il tono malizioso usato da Ranmaru per marcare "una cosa in sospeso" fecero capire subito al turchese che si trattava del "piccolo" ringraziamento chiesto da Kirino.
Masaki lo guardò male ma non potè fare a meno di nascondere un velo di rossore sulle guance leggermente imporporate.
In quel momento Ranmaru afferrò saldamente il polso di Masaki conducendolo in un corridoio enorme alla cui fine vi era un'ampia scala che portava al piano superiore.
<< Ehi ragazzi! Dove andate?! La festa non è ancora finita! >> una voce familiare portò alla realtà i due, che si guardarono fra loro imbarazzati.
Ma che diavolo stava succedendo?!
<< Emh, si... ma vedi, noi due eravamo stanchi, e->> Kirino cercò di trovare una scusa plausibile, ma Hamano non intendeva rinunciare nella sua impresa.
<< Non potete perdervi i balli di gruppo! Forza, un pò di musica e dopo... potrete fare le vostre cose, si... >> a quanto pare Kaiji aveva già capito le intenzioni dei due fuggiaschi, ma decise comunque di fare il finto tonto, prendendo entrambi sotto braccio e portandoli nel cuore della festa.
Appena furono arrivati in salotto, Kariya per poco non venne assordito dall'alto volume della musica. Quella canzone la riconosceva, l'aveva ballata una miriade di volte ai compleanni. Si trattava della Macarena, uno dei balli più imbarazzanti che fossero mai esistiti. A parer suo.
Nell'aria si udivano anche le risate di tutti i membri della Raimon. Masaki li guardò, e vide che erano tutti cimentati "nell'arte della danza", muovendo su e giù mani e piedi a ritmo della canzone.
<< Yeah! Questa si che è una festa! >> esclamò Tenma, accentuando un pò troppo i movimenti del ballo e dando per sbaglio un calcio a Tsurugi, il quale si trovava niente meno che dietro di lui.
Al turchese venne quasi da ridere a guardarli, e senza perdere il suo ghigno, si sedette sul divano per gustarsi la scena. Peccato che non aveva con se una fotocamera per sfotterli...
<< Oh, no. Adesso tu balli signorino Kariya! >> a stressarlo ci pensò quel rompiscatole di Ranmaru che senza perdere altro tempo lo spinse sulla pista da ballo.
<< Io non ballo, chiaro? >> gli ringhiò contro lui, tornandosene alla sua postazione.
Kirino però fu più svelto, e in un batter d'occhio lo riportò in mezzo agli altri compagni, non lasciandogli alcuna via di fuga.
<< Su dai, è solo una canzone. Sono sicuro che ti divertirai! >> gli disse, rincominciando a ballare la Macarena.
Masaki sbuffò.
In un primo momento il ragazzo fu tentato di tornarsene sul divano, ma poi si convinse a restare, cercando di imitare gli altri in quella folle danza. Perché no?
Si mise a osservare Ranmaru, e arrossì di botto.
Ora che lo guardava bene, il rosato a differenza sua sapeva proprio farci con il corpo. Saltava, muoveva gli arti superiori e inferiori con una leggerezza e scioltezza inaudita. E poi... i fianchi, oh cavoli... muoveva bene pure quelli! Per non parlare di quando c'era da agitare il bacino per cambiare posizione...
Il turchese prese a sbavare.
<< Emh, Kariya... >> Masaki era così occupato nell'ammirare il corpo asciutto del suo compagno, che si accorse solo all'ultimo che quest'ultimo lo stava osservando. << So che sono dannatamente sexy, ma non credi che dovresti provare a controllare i tuoi istinti...? >> gli disse facendo un sorrisino divertito, un misto fra l'imbarazzo e la malizia.
Purtroppo per Masaki i balli furono molti e si stava seriamente preoccupando del fatto che sarebbe potuto saltare addosso a Ranmaru da un momento all'altro e che ben presto i pochi neuroni che rimanevano nella sua testa se ne sarebbero potuti andare via.
Tenma si avvicinò allo stereo e cambiò diverse canzoni prima di trovare "la conga".
Tutta la Raimon si mise a fare il trenino e, alla fine della lunga coda, si unirono anche Masaki e Ranmaru.
Quest' ultimo cingeva i fianchi del turchese solleticandoli con le dita affusolate n un modo fin troppo sexy per Masaki.
Poi, quando nessuno gli stava osservando, si avvicinò ancor di più a Masaki poggiando il mento su una sua spalla << Masaki, noi abbiamo ancora una piccola cosa in sospeso >> sbuffò il rosa sul collo di Kariya facendolo rabbrividire per il tono fin troppo pervertito utilizzato.
Masaki trasalì, ma prima che potesse controbattere o fare altro Ranmaru gli aveva già afferrato un polso e lo aveva condotto fuori dalla sala da cui proveniva ancora la musica dei balli.
Ranmaru condusse Masaki verso la stessa scalinata di prima fino ad arrivare nel grande giardino della villa dove vi era ogni sorta di pianta, cespuglio o fiore.
Avvolto dai rami di un rosmarino in fiore vi era un piccolo pozzo in pietra e all'ombra di un grande salice piangente una piccola panchina dove Kirino si sedette invitando anche il turchese a fare lo stesso.
<< Allora, dove sta la mia ricompensa per la festa a sorpresa? >> chiese malizioso e impaziente Ranmaru.
<< Sei il solito, stupido confettino rosa! >>
<< Io mi sarei aspettato almeno un piccolo ringraziamento >> fece innocente il rosato avvicinando leggermente il suo volto a quello del turchese.
<< Voglio le tue labbra, ora! >> soffiò sulle calde labbra di Masaki prima di imprigionarle in un caldo bacio che di casto aveva ben poco.
Con la ligua leccò il suo labbro inferioe chiedendogli il permesso di introdurre la propria lingua nella bocca del turchese, permesso che fu subito accordato facendo sì che le lingue dei due intraprendessero una continua lotta tra sospiri e gemiti.
Appena le loro labbra si allontanarono per mancanza di ossigeno, Ranmaru guardò fisso negli occhi Masaki che iniziava a tingersi di rosso.
Ranmaru non proferì parola e afferrò ancora una volta Masaki per il polso facendolo entrare di nuovo nella villa di Takuto. Salirono qualche rampa di scale e attraversarono un paio di corridoi per poi giungere dinanzi ad una porta.
<< Ranmaru, cosa vuoi fare? Questa non è casa tua, ricordi? >> chiese piuttosto confuso Masaki.
<< Lo so, ma essendo il migliore amico di Sindou ho una camera tutta per me qui, ed essendo che ieri e oggi sono da Shindou per la notte nessuna delle inservienti si lamenterà o insospettirà.
<< C-che stai...- >> Masaki cercò di parlare, ma venne bloccato da Ranmaru, il quale senza perdere altro tempo poggiò le proprie labbra su quelle dell'altro, in un semplice bacio a stampo.
Quando i due si staccarono, non si poteva dire chi era più rosso in viso. Il turchese si toccò sorpreso le labbra, non sapendo cosa dire a difronte a quel contatto.
Cioè, non che non gli avesse fatto piacere, ma beh... di certo non se lo aspettava!
...Oh cavolo! Aveva appena baciato il confetto rosa!
<< Beh? >> gli domandò Kirino.
<< Beh cosa? >> disse lui.
<< T-ti è piaciuto...? >> nella sua domanda, Kariya potè leggere il timore di un possibile rifiuto e la speranza di una possibile vittoria per l'amico.
Se gli era piaciuto...? Non lo avrebbe ammesso con nessuno, ma le labbra del rosato erano calde e morbide e sembravano anche combaciare perfettamente con le sue.
Per Ranmaru poi provava dei forti sentimenti contrastanti. Da una parte, lo odiava letteralmente. Non sopportava minimamente quel suo modo di fare da perfettino.
Ma dall'altra parte... beh, gli piaceva. Forse troppo.
<< Emh... s-si. E' stato... beh, piacevole... >> mormorò infine con la testa bassa. Ad un tratto le sue scarpe erano diventate molto interessanti.
Masaki si aspettava di essere preso in giro, magari punzecchiato da qualche battutina da parte di Kirino, ma l'altro se ne stava difronte a lui, con quel suo sorrisino pervertito e una montagna di soddisfazione nello sguardo.
<< Allora... se è stato piacevole, che ne dici di ripetere l'esperienza? >> gli disse Ranmaru, sorridendo e portandosi a pochi centimetri dal viso di Kariya.
L'azzurro in tutta risposta arrossì, e si mise ad osservare Ranmaru.
Dopo tutto quei codini rosa gli stavano dannatamente bene in testa, e gli occhi azzurri... Dio, combaciavano perfettamente con i suoi lineamenti femminili e la chioma rosea. Adesso che lo osservava, sembrava ancora più affascinante.
Infine Masaki gli studiò le labbra, piene e carnose, e tutti i suoi buoni propositi andarono a farsi friggere. Con un coraggio che non sapeva neanche di possedere, andò incontro alla sua bocca, azzerando le distanze e approfondendo il bacio appena nato.
Sentì la lingua di Kirino entrare dentro le sue labbra, il suo alito solleticare la sua pelle, e gli andò il cervello in pappa. Con una mano Ranmaru gli cinse i fianchi, e dopo poco si staccò dal bacio ansimante.
<< Mi piaci, Masaki... >> gli disse infine.
<< Sì beh... anche tu... insomma, tu... >> il ragazzo balbettò dall'imbarazzo, e Ranmaru rise divertito.
<< Ho capito, Kariya. Ti piaccio. >> esclamò il rosa, facendo tornare nel suo volto quell'aria pervertita che assumeva di tanto in tanto.
A Masaki quell'espressione non rassicurò affatto, anzi, lo fece deglutire rumorosamente.
Cos'aveva di preciso in mente?
 
Il turchese si ritrovò ben presto con la schiena incollata al materasso sul quale era caduto con un sonoro tonfo, spinto da Ranmaru.
<< C-cosa vuoi fare conffettino? >> chiese con un tono leggermente impaurito Masaki mentre il rosa gli bloccò i polsi in alto con una mano mentre con l'altra alzò la maglietta di Masaki iniziando a tocare ogni centimetro della sua pelle con le gelide mani.
<< Voglio farti mio, ora che ho la certezza di piacerti voglio fare quello che avrei voluto fare da sempre... >> sospirò tra un sospiro e l'altro mentre posava paci sul petto di Kariya lasciandovi una lunga scia di saliva e baci.
Il turchese iniziò a gemere di piacere al contatto con le calde labbra di Ranmaru sulla sua pelle che ora erano salite a posare un bacio a stampo sulle sue labbra.
Ranmaru si levò la maglietta scoprendo il suo petto sclpito mentre il turchese lo mangiava con lo sguardo, fece lo stesso con la meglietta di Masaki gettandola a terra accanto alla sua e con le mani scese lungo i fianchi fino ad arrivare al bordo dei pantaloni che levò con un abile scattp lasciando allibito il turchese.
Passò la lingua sull'entrocoscia per poi iniziare a torturare Kariya in mezzo alle gambe.
<< No, asp- ah... Ranmaru... basta, ti prego >> ansimò il turchese respirando irregolarmente, tra un gemito e l'altro.
Kirino iniziò a guardarlo maliziosamente e, senza nessun preavviso, introdusse velocemente il primo dito.
<< Ahi! Stai attento stupido confettino rosa! >> protestò il turchese guardandolo male.
Ranmaru rise sadico e iniziò ad introdurre anche il secondo dito per poi aggiungervi anche il terzo.
Non ce la faceva più, voleva Masaki e subito, così, lo penetrò senza neanche chiedere il permesso. Masaki trattenne un urlo più forte degli altri mordendosi il labbro inferiore mentre arpionava le spalle del rosa.
<< Sei un baka! >>
<< Shh... presto passerà, non ti preoccupare >> fece l'altro dando una spinta ancor più decisa.
Ben presto le urla di dolore si trasformarono in urla di piacere e dei due nonn si seppe niente fino a quando Hamano non vide Masaki, ricompaso magicamente nella grande sala.
<< Tutto bene Kariya? >> chiese Hamano grattandosi il capo alla vista di un Masaki seduto scomodamente, quasi appollaiato, sulla sedia.
<< S-sì, tutto bene, non ti preoccupare... >> sbuffò il turchese alla ricerca di una posizione migliore.
"Giuro che gliela farò pagare a quello stupido senpai!" pensò fra sè e sè mentre si massaggiava ancora il punto dolorante.
 
 
 
 
 
 
 
-Angolino dei funghetti con i cappellini di compleanno(??)
 
Taanti auguri a teeeee e i funghetti a meeeeeee(??)
Ma buonasera caVa Fanny, ammettilo che non ti aspettavi la fict, AMMETTILO xD
Como puoi ben vedere io e Beta non ci siamo dimenticate del tuo compleanno credenzo fosse tra un mese, ma abbiamo fatto le finte tonte pensando fosse troppo ovvio che dopo il fatto che ti avessi detto del compleanno che, secondo me, doveva essere tra un mese(?), avresti pensato di trovarti le fict, lo so siamo due stronz-uhmaguardachebelmangayaoi(?)
NientO, questo era per ringraziarti di tutto quello che ci hai fatto passare, perchè sei tu la nonnetta del trio delle tre pervertite della porta accanto e sei tu che hai il magazzino di immagini su qualsiasi coppia yaoi esista sulla faccia della Terra (?)
E perchè sei tu quella persona unica e speciale che tutti vorrebbero trovare sul proprio cammino.
Da "amica di penna" sei diventata una vera e propria sorella, con cui condividere qualunque cosa con la certezza di non essere presi per a-sociali per il semplice fatto di avere relazioni con personaggi figherrimi dei manga.
Ti vogli daFFero un gran bene <3
Okay, stop ai momenti strappalacrime, tanti auguri ancora sorellona! :D
ScuFa gli auguri brevi ma MasakO... NO LA PIPI' SUL DIVANO NOOOO! TuT
Okay, meglio andare cwc
Tanti auguri ancora caFa! :3
 
-Chiaracchan
   
 
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