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Autore: eugeal    25/05/2015    3 recensioni
Questa storia è uno spin-off di "A World that Will Not Turn to Ash" e si colloca dopo il finale, quindi leggetela solo dopo l'altra per non rischiare spoiler.
Guy è diventato il Guardiano Notturno al posto di Marian. Queste sono le sue avventure.
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Guy di Gisborne, Marian, Robin Hood, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'From Ashes'
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Robin si appoggiò con la schiena al tronco dell'albero, allungando le gambe lungo il ramo su cui si era arrampicato e si rilassò mentre aspettava.
La notte era serena e fresca e la luna era solo uno spicchio nel cielo, perfetta per non gettare troppa luce durante un furto.
Lo sceriffo aveva appena preparato un carico di rifornimenti per i soldati del principe Giovanni e le provviste erano state accumulate in uno dei granai di Nettlestone, pronte a essere inviate alle prime luci dell'alba, ma se tutto fosse andato secondo i piani di Robin, l'indomani Vaisey avrebbe avuto una amara sorpresa.
Robin guardò la posizione della luna in cielo e pensò che era più tardi rispetto all'ora accordata. Avevano ancora tempo in abbondanza, ma iniziava a pensare che l'appuntamento con il suo nuovo alleato sarebbe saltato. Si chiese se gli altri membri della banda lo avrebbero accettato, ma forse il problema non si sarebbe affatto posto.
- Non verrà. - Disse tra sé a bassa voce, ma le sue parole furono subito smentite da un rumore di passi nel sottobosco.
Robin sorrise tra sé e incoccò una freccia, non resistendo alla tentazione di spaventare il nuovo arrivato.
La lasciò partire, facendola passare a pochi centimetri dall'uomo mascherato che avanzava nel bosco verso il luogo del loro appuntamento. L'altro sobbalzò di sorpresa, poi si tolse la maschera dal viso e guardò in alto, irritato, cercando Robin tra i rami.
- Il solito sbruffone. - Disse Guy, di malumore, individuando il fuorilegge e lanciandogli un'occhiataccia.
Robin scoppiò a ridere e scese agilmente dall'albero, raggiungendo Gisborne.
- Sai benissimo che non ti avrei colpito. Piuttosto stavo iniziando a pensare che non saresti venuto.
Guy lo guardò, offeso.
- Ho promesso di aiutarti, Hood, credi che la mia parola valga così poco?
Robin gli rivolse un sorriso di scusa.
- No, posso dire molte cose di te, ma non che tu non sia leale.
Gisborne annuì, accettando le parole del fuorilegge.
- Peccato che tu non sia anche puntuale allo stesso modo. - Continuò Robin, divertito. - Ti aspettavo almeno un'ora fa.
- Ho dovuto aspettare che Marian si ritirasse per la notte ed essere certo che si fosse addormentata e poi... - Guy distolse lo sguardo, un po' imbarazzato. - ...credo di essermi perso nella foresta.
Robin scoppiò a ridere, poi tornò a scusarsi.
- Lo so, di notte non è facile orientarsi se non ci sei abituato. Però è divertente lo stesso.
Guy si lasciò strappare un sorriso.
- Non eravamo in ritardo?
- Abbiamo ancora tempo. - Disse Robin, facendogli strada verso una radura dove li aspettavano due cavalli dall'aspetto anonimo. Guy avrebbe preferito poter usare il suo stallone nero, ma sarebbe stato troppo riconoscibile.
Robin montò in sella e osservò Gisborne mentre saliva a cavallo, notando la smorfia di dolore che gli aveva attraversato il viso per un attimo.
- Piuttosto sei sicuro di volerlo fare? Non è passato nemmeno un mese ed eri ridotto piuttosto male.
- Sto bene. Sento ancora un po' di dolore alle costole e alla schiena, ma non è un problema.
- Per te è comunque un grosso rischio. Se lo sceriffo dovesse scoprire che collabori con noi te la farebbe pagare molto cara, non sta aspettando altro che l'occasione giusta per vendicarsi.
Guy lo guardò.
- Hood, sbaglio o ti stai preoccupando per me?
- Non meravigliarti troppo, io mi prendo sempre cura dei miei uomini. Se collabori con noi, è mio dovere assicurarmi che non ti succeda nulla di male. Comunque se hai qualche dubbio sei ancora in tempo a tirarti indietro, non ti biasimerei per questo, sappilo.
- Hood, io voglio farlo. Sono stato io a proporlo, è una mia idea, non ho alcuna intenzione di tirarmi indietro. - Disse Guy con veemenza, poi si interruppe, esitando. - Sempre che voi mi vogliate... Se la mia presenza non è gradita, posso capirlo... Robin, non volete avere nulla a che fare con me, vero?
Robin Hood lo guardò: non era abituato a vedere Gisborne tanto insicuro e gli venne istintivo rivolgergli un sorriso rassicurante.
- Non posso garantire sull'accoglienza degli altri, ma quando vedranno che sei davvero intenzionato ad aiutarci ti accetteranno. Io so che hai buone intenzioni, vorrei solo evitare di vederti finire impiccato, Vaisey non aspetta altro.
- A questo serve il costume da Guardiano Notturno, no? Lo sceriffo non scoprirà mai chi sono. Robin lo fissò con un sogghigno.
- Mi hai appena dato un'idea. Rimettiti la maschera e quando arriveremo dagli altri, lascia parlare me.
- Non dirai ai tuoi amici che il Guardiano Notturno sono io? Non possono essere così ingenui e poi mi hanno già visto vestito così. Di certo non mi scambieranno per Marian.
- Non per Marian, ma per Allan. Ha avuto la grazia dallo sceriffo, no? Anche se volesse tornare nella banda dovrebbe nascondere la sua identità.
- Nemmeno Allan è molto amato dai tuoi compagni...
- Più di te.
Guy rimase in silenzio per un attimo, poi annuì.
- Suppongo di sì.
- Tu dimostra coi fatti che puoi essere un valido aiuto per noi, sono sicuro che poi inizieranno a fidarsi di te.
- Lo spero. - Disse Guy, in un tono tetro che lasciava presagire il contrario.
Robin lo fissò, curioso.
- Perché ci tieni tanto? Non ti è mai importato molto degli abitanti dei villaggi, ora perché sei tanto ansioso di aiutarli?
Guy esitò a rispondere, poi decise di essere sincero.
- Non sono ansioso di aiutare loro. Ti devo la vita, Hood, e non posso fare niente per ricambiare quello che hai fatto per me. Locksley dovrebbe appartenerti, ma lo sceriffo non avrebbe mai accettato di restituirti le tue terre. Se ho ottenuto Knighton e la casa di Locksley è stato solo col ricatto e perché lui non se ne faceva niente e anche così so che prima o poi mi farà pagare quello che ho fatto. Non posso contrastarlo apertamente altrimenti Marian, Allan e Sir Edward sarebbero i primi a subirne le conseguenze e non voglio che siano loro a soffrire per le mie azioni. Questo è l'unico modo in cui posso aiutarti e desidero farlo con tutto il cuore.
Robin lo guardò, colpito da quelle parole.
- Gisborne...
Guy lo interruppe con un sogghigno.
- E poi è anche un modo per ripagare lo sceriffo di una minima parte di quello che mi ha fatto subire in tutti questi anni. Oh, credimi, come motivazione basterebbe anche solo questa.

Gli altri fuorilegge stavano approfittando dell'assenza di Robin per controllare e preparare le armi, solo leggermente preoccupati per il suo ritardo.
Di solito Robin aveva sempre una buona ragione per non essere puntuale e spesso dai suoi ritardi nascevano i suoi piani fantasiosi.
Quello che non si aspettavano era di vederlo arrivare insieme al Guardiano Notturno. Di un Guardiano Notturno che di certo non era Marian.
- Allan vuole tornare dalla nostra parte. Stanotte ci aiuterà a portare via i rifornimenti. - Esordì Robin, indicando il suo compagno.
- Perché la maschera? - Chiese Much, perplesso.
- Lo sceriffo lo ha graziato. Sarà più utile per tutti se resta un uomo libero perciò non può farsi vedere insieme a noi.
- Potremmo essere noi a non volerlo. - Disse Little John, minacciosamente.
- Abbiamo parlato a lungo, vuole davvero aiutarci. - Spiegò Robin. - Io sono disposto a dargli una possibilità.
- Anche io. - Rispose Will. - Se la è meritata anche solo per il pugno che ha dato allo sceriffo...
Anche Much e Djaq annuirono.
- Va bene. - Cedette anche Little John. - Ma dovrebbe almeno chiedere scusa a tutti noi per averci traditi per Gisborne.
- Adesso non c'è tempo. - Intervenne Robin. - Andiamo, parleremo dopo aver svuotato il magazzino dello sceriffo.
Gli altri obbedirono senza discutere e si incamminarono nella foresta. Solo Djaq si soffermò per un attimo a guardare negli occhi il Guardiano Notturno e gli sorrise divertita prima di seguire gli altri.

Guy si guardò alle spalle, incitando il cavallo: i soldati lo stavano inseguendo da vicino e non avevano alcuna intenzione di desistere. Per fortuna, andando a quella velocità, non avevano modo di prenderlo di mira con l'arco, ma doveva fare attenzione a non lasciarli avvicinare troppo o lo avrebbero colpito con le spade sguainate.
Si chiese dove fosse finito Robin. Loro due avevano il compito di distrarre le guardie mentre gli altri portavano via il carro carico di provviste, ma il fuorilegge non si vedeva da nessuna parte.
A giudicare dal numero di soldati che lo stavano inseguendo, Guy pensava di aver svolto bene il proprio compito, solo che ora doveva trovare il modo di fuggire senza farsi catturare o uccidere.
Si voltò di nuovo a guardare indietro, preoccupato. Stavano guadagnando terreno e il suo cavallo non era abbastanza veloce per distanziarli, perciò doveva trovare un altro modo per cavarsela.
Notò un certo tumulto alla sua sinistra e si diresse in quella direzione, intuendo che Robin doveva essere da quella parte. Lo cercò con lo sguardo, individuandolo in mezzo a un gruppo di cavalli sciolti lanciati al galoppo lungo le strade del villaggio e capì che Robin doveva averli liberati dalle stalle di Nettlestone.
Guy spinse il proprio cavallo in mezzo agli altri e si piegò in avanti sulla sella, abbassandosi il più possibile per confondersi in mezzo agli altri cavalli. Sentì una freccia sibilargli accanto, segno che gli arcieri dovevano essere riusciti a organizzarsi e sperò che la mira delle guardie di Nottingham non fosse migliorata da quando le comandava lui.
Il cavallo di Robin si affiancò al suo e Guy si voltò verso di lui.
- Qualche idea, Hood?
- Sì: non facciamoci colpire.
Guy sbuffò.
- Molto divertente.
Robin diresse il cavallo verso un carro fermo al lato della strada e afferrò un rotolo di corda appoggiato sul pianale.
- Seguimi. - Disse, voltando il cavallo a fronteggiare gli inseguitori e lanciò a Guy un'estremità della corda.
Gisborne capì quello che voleva fare e scosse la testa, incredulo.
- Tu sei matto...
- Per riuscirci i matti devono essere due. Ci stai?
Guy sorrise.
- Ovvio.
Spronarono i cavalli restando affiancati, e caricarono i soldati che li inseguivano, poi, poco prima di raggiungerli, si separarono, stringendo ognuno un'estremità della corda.
Le guardie che si trovavano più avanti delle altre furono sbalzate di sella dall'impatto con la fune tesa e rotolarono a terra, tra gli zoccoli dei cavalli che li seguivano.
Guy e Robin lasciarono andare la corda e si allontanarono in direzioni opposte senza che i soldati, troppo impegnati a placare i cavalli imbizzarriti, riuscissero a inseguirli.

Much e Will passarono a Little John un sacco di farina e il fuorilegge lo depositò nel nascondiglio segreto mentre Djaq aggiornava l'inventario della refurtiva.
- I poveri avranno molto cibo per l'inverno. - Commentò John, compiaciuto nel vedere il deposito che si riempiva man mano che scaricavano il carro.
- Spero che Robin e Allan non abbiano avuto problemi. - Disse Much, sempre preoccupato per il suo padrone.
- Ormai dovrebbero essere qui. - Disse Will e, come evocato dalle parole del giovane, il cavallo di Robin emerse dagli alberi.
- Robin! Tutto bene? - Chiese Much, mentre Djaq rivolse a Robin uno sguardo preoccupato.
- Dov'è il Guardiano Notturno?
- Pensavo che fosse già arrivato. Io mi sono attardato a prendere questo. - Lanciò a Little John un sacchetto pieno di monete, sottratto da uno dei forzieri dello sceriffo, poi tornò a guardarsi alle spalle. - Meglio che vada a cercarlo, probabilmente si è perso.
- Allan conosce benissimo la foresta, non perderebbe la strada. - Commentò Will e Robin sorrise, divertito.
- Già, Allan non la perderebbe. - Disse e stava già per tornare indietro, quando anche Guy arrivò nella radura. - Tutto bene? - Chiese Robin, notando che faticava a restare dritto in sella.
Guy smontò da cavallo e crollò in ginocchio e Robin si affrettò a raggiungerlo, preoccupato.
- Ti hanno colpito?
Gisborne scosse la testa, debolmente. Le costole incrinate gli facevano male, mozzandogli il respiro e gli girava la testa, ma non aveva ricevuto nuove ferite.
Djaq si avvicinò a lui e gli prese il polso, poi lo aiutò a sedersi con la schiena appoggiata a un albero.
- Resta tranquillo per un po' e respira lentamente, tra poco passerà. Ma non avresti dovuto fare certi sforzi così presto con le ferite che hai ricevuto e tu Robin, non avresti dovuto permetterglielo.
- Ma Allan non è stato ferito... - Disse Much, perplesso, senza capire cosa stava succedendo.
Djaq lanciò uno sguardo a Guy come per chiedergli il permesso e, al suo cenno di assenso, la ragazza gli slacciò il mantello e gli tolse la maschera da Guardiano Notturno.
- Gisborne! - Ringhiò Little John nel riconoscerlo e anche Will e Much fecero un verso di sorpresa. Robin li guardò con aria innocente.
- Forse avete capito che il Guardiano Notturno non è Allan... Guy ha deciso di darci una mano.
- E ti fidi di lui? - Chiese Much, allibito.
Robin Hood guardò Gisborne e gli mise una mano sulla spalla.
- Sì. - Disse semplicemente e Guy lo guardò, stupito. Robin annuì con un sorriso. - Non sarai in ottima forma, ma abbiamo lavorato bene insieme. Per quello che mi riguarda, benvenuto tra noi.
Djaq guardò entrambi con uno sguardo di rimprovero.
- Non prima di qualche settimana, però, oppure quelle costole non guariranno mai.
Guy annuì docilmente. Si sentiva un po' meglio, ma sapeva di aver esagerato e che avrebbe avuto bisogno di qualche giorno di riposo per riprendersi del tutto.
- Se ce la fai a cavalcare, ti riaccompagno a Locksley. Altrimenti possiamo usare il carro.
Robin gli porse una mano per aiutarlo ad alzarsi e Guy la strinse, lasciandosi aiutare da lui.
- Grazie. - Disse semplicemente e si sforzò di salire a cavallo senza far vedere quanta fatica gli costasse. Lasciò che Robin prendesse anche le sue redini e che guidasse l'animale attraverso gli alberi e si concentrò sulla difficile impresa di restare in sella senza addormentarsi.
Si sentiva sfinito e dolorante e sapeva che gli altri fuorilegge avrebbero impiegato un bel po' ad accettare la sua presenza, ma era anche soddisfatto per la buona riuscita della sua prima impresa da Guardiano Notturno al fianco di Robin Hood.
- Ehi, Hood? - Lo chiamò, e Robin vide una luce divertita nel suo sguardo.
- Cosa c'è?
- Quando lo rifacciamo?
Robin scoppiò a ridere.
- Altro che gratitudine nei miei confronti! Fare il Guardiano Notturno ti piace, ammettilo.
Guy gli sorrise.
Forse.
Pensò. Ma non lo disse.
   
 
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