1.L'inizio
< Val, Sei pronta?
Dobbiamo andare o faremo tardi! >
< Si Mamma! Sono pronta!
> Valery
scese presto le scale, cercando di non inciampare con quei trampoli che
si era messa ai piedi. Si specchiò un'ultima volta per
sistemarsi i capelli color cioccolato.
<
Non ci posso credere che la mia bambina stia per fare 18 anni >
< Mamma! Ma che, stai
piangendo? > Valery
abbracciò sua madre < Ho già fatto
18 anni, almeno da..> Valery
guardò l'orologio del salone < ..mezz'ora! Sono adulta
ormai! >
< Rimarrai sempre la mia
bambina, lo sai vero? > Raisa
le accarezzò la guancia e partirono per il ristorante. La
madre aveva organizzato una bella festa in un ristorante vicino
Firenze, gli invitati non erano ancora arrivati, fortunatamente
l'invitata era la prima. Il ristorante si trovava immerso nel verde,
c'era tutto il giardino intorno, con siepi e cespugli di qualunque
forma. Il posto era illuminato da luci colorate bianche, rosa e blu,
che donavano al giardino un aspetto quasi magico. Entrando all'interno
del locale Raisa e Valery cominciarono a sistemare le ultime cose,
aiutate dalle amiche che arrivarono poco dopo. Dopo un'oretta la sala
iniziò a pienarsi e la festa poteva dirsi cominciata.
< Te l'ha ancora detto
nessuno che sei bellissima stasera? >
< Amore! Pensavo mi dessi
buca! > Valery
abbracciò Alberto, il fidanzato.
< Scusa, ritardo al lavoro
> le
accarezzò la guancia dolcemente, sperando di farle passare
quella piccola scintilla di rabbia che le vedeva negli occhi.
< hm..perdonato! >
< Auguri amore! > sussurrò.
Mentre si abbandonavano a un dolce bacio, la migliore amica Meredith la
strattonò via per un braccio.
< Non so se hai notato ma
stavo.. >
< Si si, c'è
sempre tempo per scambiarsi la saliva con i ragazzi, ma adesso non
è il momento, perché c'è qualcosa che
devi vedere > Meredith
trascinò Valery in mezzo alla sala, dove la fece sedere su
una poltroncina. Le luci si spensero e un video di foto correlate a
frasi poetiche sulle note di "She's the one" si proiettò sul
video proiettore, nella sala. La sala era verniciata di un giallo
caldo, agli angoli della sala vi erano appesi dei vasi, assemblati a
dei ganci, con delle rose rosse e arancioni, in una combinazione da
sei, che donavano al luogo un'aria molto romantica. C'erano due tavole
imbandite. In una erano accomodati i parenti e nell'altra gli amici e i
compagni di classe di Valery. Erano almeno cinquanta
persone.
Dopo
aver cenato con un misto di antipasti e pizza, portarono la torta.
< Esprimi un desiderio!
> urlavamo
i parenti e gli amici. Valery si guardava intorno, imbarazzata di
essere il soggetto della loro attenzione. Scavò dentro di
lei e chiuse gli occhi per esprimere un desiderio.
Soffiò
e tutti applaudirono.
Buffa
la vita se ci soffermiamo a riflettere.
Un
attimo prima sei un'adolescente e un attimo dopo ti ritrovi donna,
almeno così una ragazza pensa quando arriva al traguardo dei
diciotto anni. Si pensa di poter cambiare il mondo, di riuscire a fare
tutte quelle cose che mamma e papà ti avevano vietato fino a
quel momento, anche Valery la pensava così. Infondo era una
ragazza semplice, con tanti progetti. Aveva deciso di intraprendere
l'università, di trascorrere la sua vita
con Alberto e aveva una famiglia che l'amava, sua madre Raisa. Era
tutto perfetto, a parte il fatto che con lei non c'era suo padre, ma
non lo pensava mai, per lei ormai lui era morto e si era abituata a
vivere senza di lui. Dicono che dopo i diciotto anni, tutto
è in discesa, ma per Valery, ancora non lo sapeva, sarebbero
cambiate tante cose.
< Scusa, sei tu la
festeggiata? > Valery
si girò e degli occhi verdi la rapirono. Davanti a lei un
bel ragazzo, alto, moro, riccio, occhi languidi e verdi che si rivolse
a Valery mentre era intenta a parlare con la sua amica Meredith, fuori
al giardino del ristorante.
< Si, sono io,
perché? > balbettò
Valery titubante.
< Piacere Jackson > disse
sorridendo.
< Valery > rispose,
sorridendo timidamente, scostano la coccia di capelli dietro l'orecchio.
< Sono il cameriere.
Ehm..il tuo ragazzo mi ha detto di darti questo > le
porse un biglietto che Valery aprì elettrizzata, anche se
distratta ancora da quegli occhi che l'avevano stregata.
Il
sorriso le scomparve subito dal volto, alla lettura di quel foglietto.
“Scusa
piccola, sono dovuto scappare. Ti amo”
Valery
sbuffò e accartocciò il biglietto, stretto in
pugno. < Come al solito.. >
Alberto
non era un ragazzo cattivo. Valery lo conobbe a quindici anni a scuola
di danza. Era
conosciuto come “il ballerino sexy”, tutte le
ragazze selezionate per un duetto del saggio mensile speravano di
ballare con lui. Era un bel ragazzo biondo, occhi azzurri, muscoloso e
aveva una buona nomina. Qualunque ragazza che aveva avuto a che fare
con lui, non aveva di che lamentarsi. Valery era l'unica ragazza della
scuola che non perdeva il suo tempo a fantasticare su di lui. Diceva
che era un esibizionista e si dava troppe arie. Un giorno,
però, l'insegnante di danza contemporanea, scelse proprio
lei per il duetto di fine anno. Tutte le sue compagne si
congratulavano, ma lei avrebbe ceduto volentieri il posto a
qualcun'altra. Non le piaceva stare al centro dell'attenzione. I giorni
seguenti alla notizia, l'insegnante le fece incontrare il suo partner,
che appena la vide, l'accolse con un gran sorriso. Provarono insieme,
quasi giornalmente. Col passare del tempo si ricredette riguardo a come
lo aveva dipinto. Lo aveva giudicato male, era professionale,
simpatico, alla mano e sì, sexy da morire. Durante le prove
si creò un legame tra loro, un legame di fiducia. Il duetto,
al momento del saggio, fu strabiliante e tutti si complimentarono con i
ballerini protagonisti. Da quel momento, tra Alberto e Valery nacque
una certa complicità e si sa, a quindici anni tutto ti
sembra perfetto e per lei lui lo era. I problemi vennero dopo, quando
la magia scomparve dopo le mille delusioni e la poco attenzione che
Alberto le dava. Il vaso si era riempito d'acqua, aspettava di
scrosciare, bastava qualche altra goccia e dopo sarebbe traboccato.
< Dai.. non te la
prendere. Avrà avuto sicuramente una motivazione valida per
andarsene > Meredith
cercava di consolarla cingendole le spalle, ma Valery era stufa di lui.
Non trovava mai tempo per lei. Ogni scusa era buona per andarsene. “Sono
dovuto scappare” Balle.
Un modo carino per dire “sono al bar con i miei
amici per divertirmi un po'”, perché
per un ventiquattrenne è troppo noioso stare qui, con la sua
ragazza, il giorno del suo compleanno.
La
rabbia le salì fino alla punta dei capelli.
< Jackson, giusto? > Valery
si rivolse al cameriere, voleva divertirsi e l'assenza del suo ragazzo
non avrebbe influito minimamente sul suo umore, era il suo compleanno,
dannazione. < Portaci qualcosa da
bere, per favore >
<
Val.. non mi sembra il modo giusto di affrontare la tua frustrazione
>
< Non affronto proprio
niente, lui se n'è andato, lo fa sempre, ma io sono qui e mi
voglio divertire, tu puoi stare qui a predicare il modulo della ragazza
perfetta oppure.. > continuò
Valery direzionando il braccio verso il bar < ..divertirti con me
>. Meredith la guardò studiosa, aveva
paura di accondiscendere alla richiesta, ma sapeva che se non l'avesse
fatto, la sua amica si sarebbe ritrovata senza ragazzo e senza migliore
amica, il giorno del suo compleanno, e questo non lo avrebbe permesso.
< Ehi bel fusto! L'hai
sentita la festeggiata? Diamo inizio alla festa > disse
Meredith ammiccando al cameriere.
< Sarà fatto
> Jackson
sorrise e ubbidì alla richiesta.
Valery
non si era mai lasciata andare con l'alcool, infatti non sapeva qual
era il suo limite massimo di birre che
non le avrebbe causato la perdita della ragione. Era sempre stata la
figlia modello, la fidanzata perfetta, non sgarrava mai. Quella sera
decise di non pensare. Dopo aver ballato ore sulla pista da ballo si
ritirò al bancone bar, alquanto ubriaca.
< Vedo che procede bene la
festa! > urlò
Jackson per farsi sentire da Valery sopra il rumore assordante della
musica. Valery alzò la testa e lo guardò
ammaliata. Era ancora più bello di quando l'aveva visto tre
ore fa. Possibile? Si chiese. Forse era l'alcool. < Che dirà la
mamma adesso? > Valery
non riusciva a mettere due parole insieme, ci mise un po' per
metabolizzare le parole di Jackson.
< Fai troppe domande
> Valery
sorrise tenendosi la testa tra le mani.
< Te ne ho fatta una sola
a dire il vero > Jackson
prese un bicchiere e vi versò un po' d'acqua. < Tieni questo, ti
farà stare un po' meglio >
< Guarda che non sono
stupida, sono leggermente brilla ma ti posso assi..cu..rare che sono
perfett..amente in grado di.. riconoscere quando qualcuno come te, si
sta approfittando di..me > Valery
ci mise almeno dieci minuti per comporre il discorso e il risultato fu
soltanto una fragorosa risata da parte di Jackson.
< Zitta e bevi,
è acqua! Non mi approfitto delle ragazzine >
< Ehi! Ragazzina..a chi?
> Valery
si alzò, posando i gomiti sul bancone, per guardarlo negli
occhi e lui si avvicinò a sua volta, sorridendo.
< Che c'è? Non
sei d'accordo? > Valery
lo prese per la cravatta e lo attrasse a sé.
< Guarda che quelli come te me li mangio a colazione > Jackson sentì per la prima volta il suo profumo, Lavanda. Valery posò, inconsciamente, lo sguardo sulle sue labbra e Jackson sorrise maliziosamente pensando a quanto fosse sexy quella misteriosa ragazza. Aveva tutto al posto giusto. A occhio e croce una quarta, snella, bel viso dai lineamenti morbidi e tondeggianti, si soffermò sugli occhi color nocciola, così grandi che sembrava gli leggessero dentro l'anima. Jackson si avvicinò ancora di più, sfiorandole la guancia, sorpassò la bocca e posò le sue labbra all'orecchio. < È meglio che ti porto a casa, mamma si starà preoccupando > si staccò e per quanto possibile, nel suo stato di confusione mentale, Valery si sentì mancare il respiro e cadde sullo sgabello quasi in tilt. Jackson sorrise alla sua reazione e si allontanò.
La tenne d'occhio per tutta la notte, non sapeva niente di lei, eppure era misteriosamente attratto da quella ragazza.
Leggete, leggete e leggete per scoprire l'evoluzione della storia!
Scrivo senza alcuna pretesa professionale, con l'unico scopo di trasmettere qualcosa attraverso la scrittura, sperando di far sognare, almeno un po'!
Un saluto da Queen_OF_Love e dai miei figlioletti: Val, Mer, Alby e Jake! <3
P.S.: a breve vi mostrerò i loro volti, se riesco a inserirle! Accetto aiuto! :D
Kiss Kiss! :)