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Autore: Queen_Of_Love    26/05/2015    1 recensioni
E' la mia prima storia! Quindi pietà, vi supplico! Questo racconto narra principalmente di una ragazza, divenuta appena maggiorenne, Valery, che, tra un passato turbolento e un presente che non riesce a definire, dovrà attraversare un sentiero, che determinerà la donna che sarà da lì in poi. Il sentiero della vita, che la porterà a scegliere chi essere e cosa volere. La sua storia è intrecciata con quella di altri personaggi, ognuno con la sua storia, ognuno coi suoi problemi. Una storia che segna il passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
< Voglio essere felice! Con te! > urlò Valery.
< Puoi avere solo una delle due cose > affermò fermamente Jackson serrando la mascella.
Cosa sceglierà Valery? E come si svilupperà la sua vita?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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1.L'inizio

 

< Val, Sei pronta? Dobbiamo andare o faremo tardi! >

< Si Mamma! Sono pronta! > Valery scese presto le scale, cercando di non inciampare con quei trampoli che si era messa ai piedi. Si specchiò un'ultima volta per sistemarsi i capelli color cioccolato.

< Non ci posso credere che la mia bambina stia per fare 18 anni >

< Mamma! Ma che, stai piangendo? > Valery abbracciò sua madre < Ho già fatto 18 anni, almeno da..> Valery guardò l'orologio del salone < ..mezz'ora! Sono adulta ormai! >

< Rimarrai sempre la mia bambina, lo sai vero? > Raisa le accarezzò la guancia e partirono per il ristorante. La madre aveva organizzato una bella festa in un ristorante vicino Firenze, gli invitati non erano ancora arrivati, fortunatamente l'invitata era la prima. Il ristorante si trovava immerso nel verde, c'era tutto il giardino intorno, con siepi e cespugli di qualunque forma. Il posto era illuminato da luci colorate bianche, rosa e blu, che donavano al giardino un aspetto quasi magico. Entrando all'interno del locale Raisa e Valery cominciarono a sistemare le ultime cose, aiutate dalle amiche che arrivarono poco dopo. Dopo un'oretta la sala iniziò a pienarsi e la festa poteva dirsi cominciata.

< Te l'ha ancora detto nessuno che sei bellissima stasera? >

< Amore! Pensavo mi dessi buca! > Valery abbracciò Alberto, il fidanzato.

< Scusa, ritardo al lavoro > le accarezzò la guancia dolcemente, sperando di farle passare quella piccola scintilla di rabbia che le vedeva negli occhi.

< hm..perdonato! >

< Auguri amore! > sussurrò. Mentre si abbandonavano a un dolce bacio, la migliore amica Meredith la strattonò via per un braccio.

< Non so se hai notato ma stavo.. >

< Si si, c'è sempre tempo per scambiarsi la saliva con i ragazzi, ma adesso non è il momento, perché c'è qualcosa che devi vedere > Meredith trascinò Valery in mezzo alla sala, dove la fece sedere su una poltroncina. Le luci si spensero e un video di foto correlate a frasi poetiche sulle note di "She's the one" si proiettò sul video proiettore, nella sala. La sala era verniciata di un giallo caldo, agli angoli della sala vi erano appesi dei vasi, assemblati a dei ganci, con delle rose rosse e arancioni, in una combinazione da sei, che donavano al luogo un'aria molto romantica. C'erano due tavole imbandite. In una erano accomodati i parenti e nell'altra gli amici e i compagni di classe di Valery. Erano almeno  cinquanta persone.

Dopo aver cenato con un misto di antipasti e pizza, portarono la torta.

< Esprimi un desiderio! > urlavamo i parenti e gli amici. Valery si guardava intorno, imbarazzata di essere il soggetto della loro attenzione. Scavò dentro di lei e chiuse gli occhi per esprimere un desiderio.

Soffiò e tutti applaudirono.

Buffa la vita se ci soffermiamo a riflettere.

Un attimo prima sei un'adolescente e un attimo dopo ti ritrovi donna, almeno così una ragazza pensa quando arriva al traguardo dei diciotto anni. Si pensa di poter cambiare il mondo, di riuscire a fare tutte quelle cose che mamma e papà ti avevano vietato fino a quel momento, anche Valery la pensava così. Infondo era una ragazza semplice, con tanti progetti. Aveva deciso di intraprendere l'università, di trascorrere la sua  vita con Alberto e aveva una famiglia che l'amava, sua madre Raisa. Era tutto perfetto, a parte il fatto che con lei non c'era suo padre, ma non lo pensava mai, per lei ormai lui era morto e si era abituata a vivere senza di lui. Dicono che dopo i diciotto anni, tutto è in discesa, ma per Valery, ancora non lo sapeva, sarebbero cambiate tante cose.

< Scusa, sei tu la festeggiata? > Valery si girò e degli occhi verdi la rapirono. Davanti a lei un bel ragazzo, alto, moro, riccio, occhi languidi e verdi che si rivolse a Valery mentre era intenta a parlare con la sua amica Meredith, fuori al giardino del ristorante.

< Si, sono io, perché? > balbettò Valery titubante.

< Piacere Jackson > disse sorridendo.

< Valery > rispose, sorridendo timidamente, scostano la coccia di capelli dietro l'orecchio.

< Sono il cameriere. Ehm..il tuo ragazzo mi ha detto di darti questo > le porse un biglietto che Valery aprì elettrizzata, anche se distratta ancora da quegli occhi che l'avevano stregata.

Il sorriso le scomparve subito dal volto, alla lettura di quel foglietto.

“Scusa piccola, sono dovuto scappare. Ti amo”

Valery sbuffò e accartocciò il biglietto, stretto in pugno. < Come al solito.. >

Alberto non era un ragazzo cattivo. Valery lo conobbe a quindici anni a scuola di danza.  Era conosciuto come “il ballerino sexy”, tutte le ragazze selezionate per un duetto del saggio mensile speravano di ballare con lui. Era un bel ragazzo biondo, occhi azzurri, muscoloso e aveva una buona nomina. Qualunque ragazza che aveva avuto a che fare con lui, non aveva di che lamentarsi. Valery era l'unica ragazza della scuola che non perdeva il suo tempo a fantasticare su di lui. Diceva che era un esibizionista e si dava troppe arie. Un giorno, però, l'insegnante di danza contemporanea, scelse proprio lei per il duetto di fine anno. Tutte le sue compagne si congratulavano, ma lei avrebbe ceduto volentieri il posto a qualcun'altra. Non le piaceva stare al centro dell'attenzione. I giorni seguenti alla notizia, l'insegnante le fece incontrare il suo partner, che appena la vide, l'accolse con un gran sorriso. Provarono insieme, quasi giornalmente. Col passare del tempo si ricredette riguardo a come lo aveva dipinto. Lo aveva giudicato male, era professionale, simpatico, alla mano e sì, sexy da morire. Durante le prove si creò un legame tra loro, un legame di fiducia. Il duetto, al momento del saggio, fu strabiliante e tutti si complimentarono con i ballerini protagonisti. Da quel momento, tra Alberto e Valery nacque una certa complicità e si sa, a quindici anni tutto ti sembra perfetto e per lei lui lo era. I problemi vennero dopo, quando la magia scomparve dopo le mille delusioni e la poco attenzione che Alberto le dava. Il vaso si era riempito d'acqua, aspettava di scrosciare, bastava qualche altra goccia e dopo sarebbe traboccato.

< Dai.. non te la prendere. Avrà avuto sicuramente una motivazione valida per andarsene > Meredith cercava di consolarla cingendole le spalle, ma Valery era stufa di lui. Non trovava mai tempo per lei. Ogni scusa era buona per andarsene. “Sono dovuto scappare” Balle. Un modo carino per dire “sono al bar con i miei amici per divertirmi un po'”, perché per un ventiquattrenne è troppo noioso stare qui, con la sua ragazza, il giorno del suo compleanno.

La rabbia le salì fino alla punta dei capelli.

< Jackson, giusto? > Valery si rivolse al cameriere, voleva divertirsi e l'assenza del suo ragazzo non avrebbe influito minimamente sul suo umore, era il suo compleanno, dannazione. < Portaci qualcosa da bere, per favore >

< Val.. non mi sembra il modo giusto di affrontare la tua frustrazione >

< Non affronto proprio niente, lui se n'è andato, lo fa sempre, ma io sono qui e mi voglio divertire, tu puoi stare qui a predicare il modulo della ragazza perfetta oppure.. > continuò Valery direzionando il braccio verso il bar < ..divertirti con me >. Meredith la guardò studiosa, aveva paura di accondiscendere alla richiesta, ma sapeva che se non l'avesse fatto, la sua amica si sarebbe ritrovata senza ragazzo e senza migliore amica, il giorno del suo compleanno, e questo non lo avrebbe permesso.

< Ehi bel fusto! L'hai sentita la festeggiata? Diamo inizio alla festa > disse Meredith ammiccando al cameriere.

< Sarà fatto > Jackson sorrise e ubbidì alla richiesta.

Valery non si era mai lasciata andare con l'alcool, infatti non sapeva qual era il suo limite massimo di birre  che non le avrebbe causato la perdita della ragione. Era sempre stata la figlia modello, la fidanzata perfetta, non sgarrava mai. Quella sera decise di non pensare. Dopo aver ballato ore sulla pista da ballo si ritirò al bancone bar, alquanto ubriaca.

< Vedo che procede bene la festa! > urlò Jackson per farsi sentire da Valery sopra il rumore assordante della musica. Valery alzò la testa e lo guardò ammaliata. Era ancora più bello di quando l'aveva visto tre ore fa. Possibile? Si chiese. Forse era l'alcool. < Che dirà la mamma adesso? > Valery non riusciva a mettere due parole insieme, ci mise un po' per metabolizzare le parole di Jackson.

< Fai troppe domande > Valery sorrise tenendosi la testa tra le mani.

< Te ne ho fatta una sola a dire il vero > Jackson prese un bicchiere e vi versò un po' d'acqua. < Tieni questo, ti farà stare un po' meglio >

< Guarda che non sono stupida, sono leggermente brilla ma ti posso assi..cu..rare che sono perfett..amente in grado di.. riconoscere quando qualcuno come te, si sta approfittando di..me > Valery ci mise almeno dieci minuti per comporre il discorso e il risultato fu soltanto una fragorosa risata da parte di Jackson.

< Zitta e bevi, è acqua! Non mi approfitto delle ragazzine >

< Ehi! Ragazzina..a chi? > Valery si alzò, posando i gomiti sul bancone, per guardarlo negli occhi e lui si avvicinò a sua volta, sorridendo.

< Che c'è? Non sei d'accordo? > Valery lo prese per la cravatta e lo attrasse a sé.

< Guarda che quelli come te me li mangio a colazione > Jackson sentì per la prima volta il suo profumo, Lavanda. Valery posò, inconsciamente, lo sguardo sulle sue labbra e Jackson sorrise maliziosamente pensando a quanto fosse sexy quella misteriosa ragazza. Aveva tutto al posto giusto. A occhio e croce una quarta, snella, bel viso dai lineamenti morbidi e tondeggianti, si soffermò sugli occhi color nocciola, così grandi che sembrava gli leggessero dentro l'anima. Jackson si avvicinò ancora di più, sfiorandole la guancia, sorpassò la bocca e posò le sue labbra all'orecchio. < È meglio che ti porto a casa, mamma si starà preoccupando > si staccò e per quanto possibile, nel suo stato di confusione mentale, Valery si sentì mancare il respiro e cadde sullo sgabello quasi in tilt. Jackson sorrise alla sua reazione e si allontanò. 

La tenne d'occhio per tutta la notte, non sapeva niente di lei, eppure era misteriosamente attratto da quella ragazza.

Spero che questo primo capitolo possa esservi piaciuto e possa avervi dato un motivo per seguirmi e tornare a leggere i capitoli successivi!
Leggete, leggete e leggete per scoprire l'evoluzione della storia!
 Scrivo senza alcuna pretesa professionale, con l'unico scopo di trasmettere qualcosa attraverso la scrittura, sperando di far sognare, almeno un po'!
Un saluto da Queen_OF_Love e dai miei figlioletti: Val, Mer, Alby e Jake! <3
P.S.: a breve vi mostrerò i loro volti, se riesco a inserirle! Accetto aiuto! :D
Kiss Kiss!  :)
   
 
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