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Autore: Alouette    05/01/2009    5 recensioni
Vuoto. Nient’altro che vuoto, solo questo senti Re, il vuoto che ti opprime, ora, in questa stanza che pare stringersi addosso a te, cosa pensi di fare, ora, Alessandro? Ora che senti che il mondo, il mondo che hai sempre desiderato tanto, non conta più nulla…?
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alessandro il Grande, Efestione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Crepuscolo___

 

 

Vuoto.

Nient’altro che vuoto, solo questo senti Re, il vuoto che ti opprime, ora, in questa stanza che pare stringersi addosso a te, cosa pensi di fare, ora, Alessandro? Ora che senti che il mondo, il mondo che hai sempre desiderato tanto, non conta più nulla…? Guardi il suo corpo, lì, ancora come qualche ora fa, ore che già pargono un secolo, perché lui non c’è più. Quegli occhi azzurri, che ti hanno sempre sorretto, quegli occhi che, come lui, erano sempre lì, pronti per te… ti avvicini, e, leggermente, glieli chiudi… mai più, mai più incontrerai quello sguardo, niente più ti diranno i suoi occhi. La tua mano scende, sfiori le sue labbra… amate, desiderate, mai nessuno quanto lui, avute… niente, nemmeno un sospiro uscirà più da quelle labbra, quanto lo amavi Alessandro? Quando sussurrava il tuo nome, dolce, nessuna voce era più importante…

Rabbia.

Improvvisamente quella ti pervade, ma non ti serve a nulla alzarti di scatto, rompere vasi, urlare… sai che non te lo riporterà. Lievi rumori fuori dalla porta, i tuoi compagni, loro sono lì Re, ma non entreranno… non ne hanno il coraggio. E comunque a te non importa, cosa sono loro in confronto a ciò che era lui? Niente, e niente potrebbero fare per calmarti, potrebbero tentare, ma servirebbe? No, Alessandro, lo sai, per questo non li vuoi… è un dolore che non possono comprendere, è la perdita di una parte del sogno, la più importante, quella che lo rendeva reale.

Basta.

Stai già crollando, Re, sei spossato, crolli sul letto, sul corpo esanime del tuo amante, sperando ancora di ritrovare quel calore che ti dava, la sensazione di essere a casa, l’unica vera casa che amavi… la senti Alessandro, questa parte di te che non c’è più? “Anche lui è Alessandro”, dicesti una volta, sì, lui era parte di te… e tutti quegli stupidi, no, loro con le loro occhiate denigratorie, la gelosia, le invidie, loro che hanno avvelenato le sere del tuo regno, parlandovi contro, loro che lo odiavano, loro non hanno mai capito che lui, lui cui non importava quanto lo disprezzassero, lui a cui bastavi solo te, lui era migliore di loro, non per audacia sul campo di battaglia, tecniche di strategie, non sono queste le cose importanti: puoi aver ucciso mille soldati, essere stato il primo in battagli e conquistato mille città ma tutto perde importanza se non sei capace di amare, e non amare come piacere fisico, amare come condizione statica dell’animo, così che ogni parte dell’altro sia parte integrante di te, amare così tanto da far male, perché non importava se era difficile, perché tu stesso, Alessandro, sai quanto deve essere stato arduo per lui amarti incondizionatamente per tutti questi anni, no, perché il vostro essere uno era più bello di qualunque vittoria, qualunque conquista.

E ora?

Come farai ora Alessandro? Cosa farà Achille ora che Patroclo è morto? Ma no, per te, Re, non c’è nemmeno il dolce, seppur effimero, piacere della vendetta, non Ettore ha ucciso Patroclo… ti guardi attorno, c’è un bicchiere sul comodino…

Alessandro, Alessandro, il corpo del medico giace ancora fresco nella terra, là, dove l’hai fatto uccidere, e tu già speri in una nuova uccisione? Speri in una vendetta, una vera vendetta, sogni il cadavere di Ettore da trascinare attorno alle mura di Troia, per metterti l’animo in pace, per essere sicuro di aver fatto tutto per il tuo Patroclo… ma lo sai, Alessandro, hai visto più volte la morte in faccia, e ti ricordi di quante volte laggiù in India, il velo della fine era portato dalla malattia? Sì, lei che ha portato via così tanti soldati, feroce, precisa e letale, come le frecce del dio Apollo, o di sua sorella, Artemide, la luna… non sempre è la lama che uccide… ma se ciò ti aiuta, Re, continua a cercare colpevoli, cerca il tuo Ettore… ma ora, giusto per un attimo, guarda fuori dalla finestra Alessandro, il sole è già calato, su quei confini del mondo che desideravi raggiungere, e che non raggiungerai mai, poiché, lo sai, te ne stai rendendo conto, la verità è che tu, Re, vivrai, perché è tuo dovere farlo… ma Alessandro muore con lui.

 

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Questa è la prima fan fiction che scrivo su Alessandro ed Efestione, nonostante le ore passate a fantasticare, e nonostante li ami profondamente, non avevo mai provato a metterlo su carta… mi piacerebbe sapere come è venuta questa FF, cosa ne pensate, anche perché è una sorta di esperimento, così, per provare la seconda persona… lo metto ora anche se è abbastanza ovvio, ne’ Alessandro ne’ Efestione ( purtroppo xD ) appartengono a me ma a loro stessi ed alla storia, questo racconto non è scritto a scopo di lucro…

Baci

Vostra

Rebe,,

         o BabyWitch

   
 
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