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Autore: Tony Stark    29/05/2015    9 recensioni
L'uomo viola nel mondo reale pare non volersi fermare. Ma tu che la vita gli hai dato, in fine il suo codice gli hai ridonato
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Purple, Guy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'When the Purple Guy became real'
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My life in reality... my end is a fatality


"L'assassino di Boston colpisce ancora!

Il numero di infanticidi è aumentato esponenzialmente dal 26 Maggio 2015 da quando un misterioso individuo ha cominciato ad uccidere bambini dell’età compresa fra i 5 e i 13 anni.

L'ultima vittima accertata è stata Emily Callton, 6 anni, è stata ritrovata nella sua cameretta, alle 10 di questa mattina, dalla madre. La bambina è stata pugnalata al petto diverse volte.

Anche in questo caso non ci sono indizi sul possibile fautore del delitto.

Anche questa volta l'assassino ha firmato la sua opera scrivendo col sangue della sua vittima "IT'S ME!".

La polizia continua a cercare indizi.

 I genitori sono stati esortati a far rispettare ai propri figli il periodo del coprifuoco, e di chiudere ogni accesso alle proprie case durante la notte.

Anche se nulla sembra fermare questo folle individuo
"

***

I suoi genitori stavano dormendo... la piccola Emily si era svegliata nel cuore della notte aveva avuto un incubo. Aveva visto un uomo cattivo con un coltello in mano che la minacciava.

Voltò il suo visino da bambina verso il punto più buio della sua stanza, ed ecco che i suoi occhioni blu si spalancarono.

Era lì l'uomo del suo sogno, il suo viso viola illuminato dai suoi occhi bianchi, un ampio sorriso innaturale spuntò sulle sue labbra, mentre la guardava.

***

Eccola lì, la piccola, dolce Emily.

Spaventata come non mai, mi pareva quasi di sentire il suono del suo piccolo cuoricino che batteva forte.

Non ebbe il tempo nemmeno di avvisare i suoi genitori che già l'avevo bloccata.

Il suo piccolo corpicino caldo, bloccato sotto il mio. La lama del coltello che scintillava colpita dalla luce della lampadina rossa-scaccia incubi della piccola Emily.

La lama sembrava già macchiata di sangue, anche se ancora non lo era.

<< Shh, sta calma piccolina. Non ti farò del male. >> sussurrai << Ti fidi di me? >> le chiesi.

Il suo sguardo terrorizzato diceva tutto, certo che non si fidava.

Sollevai il coltello, la colpii al petto, una, due, tre volte... mi fermai un attimo, la lama che grondava di quel liquido rosso, fondamentale per la vita umana.

La colpii altre quattro volte, avevo bisogno di più sangue per lasciare la mia firma.

Le mie mani guantate coperte di sangue mentre tracciavo la mia firma sulla parete di fronte al letto della piccola Emily, prima di andare lanciai uno sguardo alla bambina.

Il suo viso così dolcemente terrorizzato, macchiato da schizzi di sangue, i suoi occhioni blu aperti, spalancati. Fissi di fronte a sé... era perfetta.

Mi allontanai dalla casa rapido, senza farmi notare, nonostante fosse notte. L'attenzione non volevo attirare.

Una lieve brezza fredda soffiava, mi solleticava il viso come una delicata carezza. Non riuscivo ancora ad abituarmi a tutte queste sensazioni, erano così avvolgenti. Rispetto all'apaticità del mio mondo d'origine.

 
 
 
Il sole sorse lento, quasi lui stesso volesse ancora dormire. In questa placida giornata estiva, non soffiava un alito di vento e tutto era fermo, come bloccato.

E io ero appena tornato... nel mio sicuro rifugio. Ripulii ogni cosa dal sangue della mia vittima. Presto sarei dovuto tornare solo Vincent... e l'uomo viola sarebbe dovuto sparire.

Se non volevo farmi scoprire. Dovevo solo mentire, come avevo fatto sempre.

Era tutto così calmo... avevo solo bisogno di dormire. O non sarei stato convincente, no, non lo sarei stato per niente.

Mi parve di non essermi riposato per niente, non appena aprii gli occhi solo per rendermi conto che se non avessi fatto presto, sarei arrivato in ritardo.

Non potevo mancare, oggi sarebbe stata una giornata speciale. Al Chuck&Cheese, una giornata a tema per il gioco più famoso del mondo.

Per il punta e clicca da cui sono arrivato. Five Nights at Freddy's.

Per una giornata avrei dovuto fingere di essere me stesso.

Arrivai al ristorante, in orario perfetto. Nonostante pensassi di arrivare in ritardo.

Accogli gli ospiti con un bel sorriso, ricorda le regole del ristorante. Fa attenzione ai bambini non vorrai che si facciano del male.

Ma soprattutto presta attenzione al nostro ospite speciale.

Come sempre, nonostante qualche piccolo cambiamento, tutto andò liscio senza alcun rallentamento.

Krystal mi fermò prima che me ne andassi
<< Vince, hai sentito degli omicidi? >>mi chiese, e io per un attimo non capii, perché chiedeva proprio a me?

<< Sì, ne ho sentito parlare, Kristie >>risposi << Voglio dire chi non sa degli omicidi >> continuai

<< Si, si lo so. Ma hai notato che tutti i bambini uccisi erano clienti abituali della nostra pizzeria? >> chiese

Non mi piaceva per niente che lei avesse capito questo.

<< Vince, capisci che significa questo? L'assassino potrebbe essere uno di noi. Dovremmo avvisare la polizia >> continuò.

<< Dovresti concentrarti più sulla realtà e meno su CSI, my sweetheart. Sono solo supposizioni e la polizia non ci darebbe peso, Kristie >> le risposi. Lei mi guardò un attimo, poi sorrise

<< Sì, hai ragione. Da dove mi vengono queste idee? Sono stata davvero fortunata a conoscere qualcuno come te, mio caro ragazzo viola. Qualcuno che non mi consideri pazza ogni volta che dico qualcosa che non sta né in cielo, né in terra. >>

Dovevo liberarmi di lei. Se era riuscita ad arrivare a questo punto, quanto ci avrebbe messo a capire che l'assassino sono io?

Mi avvicinai a lei

<< A mezzanotte. Nel backstage. Aspettami lì >> gli sussurrai ad un orecchio, prima di allontanarmi.

Lei non rispose, se non per un leggero rossore sulle sue guance. Sapevo che mi avrebbe ascoltato, sapevo che l'avrei trovata lì, questa sera.

In questo mondo a quanto pare ero piuttosto attraente per tutte.

Krystal, stessa, c'aveva provato con me.

Personalmente trovavo qualunque tipo di relazione inutile... uno spreco di tempo ed energie. Ma questo non mi impediva di sfruttare il mio fascino, per ottenere qualcosa.

Le persone in questo mondo erano facilmente manipolabili. Bastava qualche parola o un gesto, ed eccoli a fare qualunque cosa per te, per ottenere quello che volevano.
 
 
 
 
 
"Omicidio al Chuck&Cheese.

Verso le sei di questa mattina, l'addetto alla sicurezza Vincent Johnson ha trovato il cadavere della cameriera, Krystal Lennox. La ragazza, 25 anni, sembra essere stata uccisa verso la mezzanotte di ieri.

Le è stata tagliata la gola, e successivamente le è stata messa la testa animatronica di Mitzi Mozzarella, la cantante della famosissima band di animatroni "The Rock-afire Explosion".
"
 
***

Krystal lo stava spettando nel backstage, doveva ammettere che trovava piuttosto inquietante, questo posto.

Con tutte quelle maschere animatroniche che la fissavano, con i loro occhi di plastica. Perché Vincent aveva pensato proprio a questo posto?

***

Arrivai nel backstage allo scoccare della mezzanotte, dopo aver manomesso la telecamera che riprendeva proprio il backstage.

Krystal era lì esattamente come mi aspettavo.

Le sorrisi, avrei continuato a fingere per un attimo. Solo uno.

Non mi combatteva, non lo avrebbe fatto. Si fidava di me.

<< Chiudi gli occhi, my sweetheart >>; fece come le avevo detto, presi il coltello, che avevo tenuto nascosto fino ad adesso, e le tagliai la gola.

Krystal spalancò gli occhi, tentò di urlare. Ma quello che produsse fu un gorgoglio incoerente.

I suoi occhi cominciavano a non vedere più niente. La guardai negli occhi per tutto il tempo, volevo vedere la luce che svaniva dai suoi occhi.

Era così calmante, come vedere una piccola stella che muore.

Le rubai un bacio, l'ultimo della sua vita. Ecco che non reagiva più era già morta.

Il suo sangue che mi macchiava la bocca,

<< Dolce come sempre, my sweetheart >> le dissi, anche se oramai non poteva più sentirmi.

Cercai la testa dell'animatrone che più le si addiceva, eccola li. La testa di quella topina bianca, cheerleader della band animatronica.

La presi e la spinsi sopra quella di Krystal. Scivolò in fretta al suo posto, se non per un lieve rumore, simile a quello di un cupo scoppiettio.

Gli occhi erano usciti dalle orbite e ora erano placidamente posati sul muso sorridente di Mitzi.
Dovevo andare, dovevo lavarmi via questo sangue di dosso.
 
 
Erano le sei adesso, dovevo preparare la scena perfetta.

Entrai nel ristorante come mio solito, prima che arrivasse Cristina.

<< Vince, potresti andare a prendermi la scatola con i pezzi di ricambio nel backstage? >> mi chiese Howard.

Avevo manomesso Beach Bear solo per avere una scusa per andare nel backstage senza destare sospetti.

<< Sì, certo >> risposi. E poi mi diressi verso la suddetta stanza. Presi lo scatolo prima di voltarmi, verso il punto dove sapevo avrei visto Krystal.

Lasciai cadere lo scatolone, il metallo degli Endo di ricambio fece un gran frastuono, spalancai gli occhi. Mentre Cristina e Howard arrivavano di corsa.

<< Vincent, che succede? >>;

<< Kry... Krystal, lei... lei... >> non completai la frase, indicando il punto d'ombra in cui si trovava Krystal.

 
 
 
Passarono giorni, mesi... anni. Nessuno riusciva a catturarmi. Finché commisi un errore, un errore idiota dettato dalla mia sicurezza.

Mi catturarono, il mio avvocato non riuscì a farmi assolvere. Venni condannato a morte per l'assassinio di 29 bambini e della cameriera del Chuck&Cheese.
 
Non possono uccidermi, io non sono reale. Sono il personaggio di un videogame.

Vedo i genitori delle mie vittime, guardare sicuri da dietro un vetro. Mi ricordano te, quel ragazzo che mi ha liberato, quel videogiocatore sicuro. Che è stato la mia prima vittima.

Quel ragazzo che mi fissava dal suo pc... mi rendo conto di una cosa, forse non ero destinato a diventare reale.

O forse dovevo solo rendere leggendario l'uomo viola. O meglio Vincent Johnson lo psicopatico che l'ha imitato nei suoi ultimi cinque omicidi.

Sempre loro, quei cinque... mi hanno sempre fottuto... perché non mi sono fermato?

Giusto era troppo inebriante, troppo divertente.

Guardare quei piccoletti soffrire e agonizzare.

<< Ultime parole? >> chiese il "boia" mentre teneva in mano la siringa letale.

Sorrisi, come sempre. Fissai lo sguardo sui genitori delle mie vittime, li vidi tremare.

<< Io torno e tornerò. Lo faccio sempre, io sono l'uomo viola >>;
 
 
Mi sveglio, non capisco. Cos'è successo? Mi guardo intorno...

"No! NO! NO! NON VOGLIO ESSERE IL PERSONAGGIO DI UN GIOCO!!!".

Il Frazbear's Fright sembra quasi stingermi attorno. Mi guardo le mani, non sono più le mie, sono le mani marcite e metalliche di un costume animatronico. Sono tornato ad essere un gioco.

Sono tornato alla mia vita, non-vita digitale.

Dove nulla è reale.

Guardo la telecamera, ecco un nuovo viso. Un nuovo giocatore.

Sorride, convinto di potermi sconfiggere.

Mi guardo intorno un’altra volta. Ti vedo, li fra i codici che formano il mio mondo. Sorridi.

Mi spaventi... ti avvicini, come avevo fatto io.

<< Questo è per te, uomo viola. Questo sono io! >> gridi, stringi una stringa di codice, la mia.

La tiri, me la spingi nel petto.

"No! Non voglio perdere la mia coscienza, non voglio tornare un programma. No! Io sono vivo! Io sono... l'uomo viola!"

***
Ignaro il ragazzo continuava a guardare quello che credeva un easter egg, eccezionale.

Mentre l'uomo viola si agitava, tentava di scappare da quello spettro di codici azzurrini che gli spingeva una stringa violacea di numeri nel petto.

Un urlo tremendo fin troppo reale, nei suoi auricolari cominciò a risuonare. Gli pareva quasi di sentire un uomo morire.

Gli occhi di Springtrap brillarono di nuovo, mentre lo spettro spariva, ma quegli occhi bianchi parevano vuoti.
L'uomo viola era sparito, il codice al suo posto era tornato.
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autore
Spero che anche questa storia vi piaccia.

Anche se credo di aver perso un po' dell'effetto voluto strada facendo.

Ringrazio: Mattalara, Giuly Frost, Dolly_Senpai_01, Randor, _Kronos_, Donatozilla, Lord Gyber e Anonimo me, per aver recensito la One-Shot precedente.

Questa è Mitzi Mozzarella:


E questo è Beach Bear:


-Anthony Edward Stark
 
   
 
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