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Autore: hely_e_Scripsi    29/05/2015    1 recensioni
Un trapano fuori controllo minaccia la città di Sant'Apollinare di Giufifi. Per salvare il paese, l'imperatrice Mardonia, Barillio e Ullallò si uniranno in un'epica avventura fatta di spine, vicini di casa che si lavano, talpe e stipiti di porte.
Quarta grande collaborazione tra hely2000 e MartynaQuodScripsiScripsi e seconda Storia ad essere pubblicata sul nostro account in comune!
Un giorno smetteremo di dirvi che collaboriamo, ma non è questo il giorno! Quest'oggi lo scriviamo, e buonanotte al secchio.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA SCONNESSA STORIA

DEL TRAPANO MALVAGIO




 

C'è nostro zio che sta usando il trapano ed è un nuovo modello talmente potente che ora possiamo spiare il nostro vicino di casa che fa la doccia.
Però fa anche tanto casino e mentre usiamo la vista telescopica del trapano il vicino può sentirci, così non possiamo spiarlo. Peccato. Però è ciccione e non ci perdiamo molto. Certo che se potessimo spiare il vicino di sotto sarebbe molto meglio. È un bel ragazzo giovane... però sta di sotto e usando la vista telescopica vediamo solo le tubature e il resto. Ma d'altronde, per spiare una talpa bisogna scavare a fondo, e il nostro trapano non è così nuovo. Prima era nuovo. Ora è invecchiato e fa Creeeeeeeeeeeee reeeeeeee quando lo usiamo.
Suonano il campanello. Lo zio non sente, il rumore del trapano è troppo forte, ma noi ci guardiamo bene dall'aprire. La mamma ci ha detto di non parlare con gli sconosciuti.
Magari è solo il lattaio, e la mamma non c'era molto con la testa. Ultimamente andava in giro in stile serial killer ad ammazzare sconosciuti, solo perché non si fidava. Aprire o non aprire la porta, questo è il dilemma.
Passa un quarto d'ora e il tipo è ancora lì a suonare. Lo zio sente e va ad aprire, ma fa un buco nella porta, essendosi dimenticato di spegnere il trapano. Il tipo salta e si aggrappa allo stipite della porta. “AAAAAHHH!” urla tipo femminuccia. Oh, è il vicino di sotto. Allora non è una talpa, meno male. Sarebbe stato imbarazzante trapanare una talpa, mentre se è un ragazzo col WWF si può sempre discutere.
“Dica” dice lo zio, non spegnendo il trapano.
“Spenga il trapano!” esclama il ragazzo.
“Non ne vedo il motivo, devo fare i buchi nel muro. È stata mia sorella a dirmelo ed è meglio non farla arrabbiare”.
“Zio, la mamma è in galera, se non le fai i buchi mica si offende. Forse hai sbagliato muro e i buchi dovevi farli a quello della sua cella” diciamo.
Il ragazzo guarda prima noi, poi lo zio, con aria atterrita.
“Beh, allora non ci saranno problemi se vi chiedo di smettere...c'è troppo rumore...”
“Non so come si fa” ammette lo zio, mesto.
“Lascia fare a me!” diciamo noi, in contemporanea. Gli strappiamo di mano il trapano e lo lanciamo dalla finestra chiusa.
Crashcreeeee fanno il trapano e il vetro, poi tunf, e il trapano è atterrato e Creeeee sta facendo buchi nella terra.
“Non mi sembra spento” osserva il tipo.
“Però ora non fa rumore” diciamo. Infatti ora c'è silenzio: il trapano è affondato nella terra e si diverte a scavare, in silenzio. Farà il minatore, da grande.

Il giorno dopo, sul giornale c'è un titolone grosso così:


EH, CHE ESAGERATO!

Ok, non così grosso. Facciamo così:


TRAPANO AFFONDA NEL SOTTOSUOLO DELLA CITTÀ

MILIONI DI DISPERSI, TRA CUI IL FIGLIO DELLA TALPA CAPO

 

“Nessuno conosce il responsabile - dice l'articolo - ma si pensa sia opera di ragazzini squinternati con madri killer. Se qualcuno dovesse saperne qualcosa, può contattare la polizia in via dei Beoti numero 0, Sant'Apollinare di Giufifi. Ogni aiuto sarà ricompensato”
“Urcalurca!” esclamiamo. “Siamo ricercati!”
“Non preoccupatevi, è colpa mia che non sapevo come spegnerlo” dice lo zio. “Ora però come facciamo a riscattarci?”
“Recuperando i dispersi?” proponiamo.
“Oh, si, sottoterra” dice lo zio.
Passiamo diverso tempo in silenzio, pensando.
“Potremmo dire che è stata nostra madre, tanto in galera c'è già. Diciamo alla polizia che qualcuno, per il compleanno, le ha regalato una torta con dentro il trapano per evadere, ma dato che la mamma non è capace di usare i trapani le è scappato e si è interrato” ri-proponiamo.

Dall'altra parte del mondo, Barillio e Ullallò, che hanno ancora la loro casetta in Canada, vedono spuntare un trapano dal pavimento.
“Oh! E tu che ci fai qui?” chiede Ullallò.
“Sono un serial killer! Ho scavato tutta Sant'Apollinare di Giufifi e ho fatto disperdere pure il figlio della Talpa Capo! Cr-cr-crrr!” urla il trapano.
“AAAAHHH!” strillano Barillio e Ullallò, aggrappandosi allo stipite della porta.
“Si, temete il Trapano Malvagio!” sghignazza il Trapano, cercando di saltellare per raggiungere lo stipite.
“Ehi!” esclama una voce da fuori campo. “Su quell'appellativo c'è il copyright!” E dal nulla spunta l'imperatrice Mardonia, incavolata più che mai, seguita dal suo fedele consigliere Diomede De Odisseis.
“Cosa!?” chiede il Trapano, dimenticandosi di Barillio e Ullallò.
“Già, il Polinomio Malvagio ha reclamato quel titolo alcuni giorni or sono, ed è anche stato risolto” dice Mardonia.
“NO! Mio fratello! L'hai ucciso!” strepita il Trapano.
“Vorrei far notare alla Signoria Vostra che la qui presente Sua Magnificenza la luce dell'Impero Imperatrice Mardonia lo ha risolto, non ucciso” precisa De Odisseis.

Il mondo esplose.

 

FINE

 

 

 

 

 

 

 

 

...Ci siete cascati, eh? Continuiamo.
“Esatto, consigliere!” dice Mardonia, gonfia d'orgoglio. “E ora farò sparire anche te!”
“Sì, ma come farete, Vostra Illustrissima Grazia?” chiede Barillio.
Cri-cri, fanno i grilli.
“Ehm...” borbotta Mardonia. “Ah!” esclama quindi l'Imperatrice.
Si gira verso il Trapano, lo guarda un attimo, cammina verso il muro e stacca una spina apparsa dal nulla.
Con un esplosione e un boato da far spaccare i timpani, il Trapano si spegne.
“Siete stata bravissima, Vostra Eccellenza!” dice subito De Odisseis.
“Si, si, ora voglio tornare a giocare alla Wii. Andiamo, consigliere” ordina l'Imperatrice.
E spariscono. Barillio e Ullallò si guardano per qualche istante.
“E ora che facciamo?” domanda Ullallò.
Barillio raccoglie il trapano da terra.
“Be', potrebbe tornarci utile” dichiara, e lo riattacca alla corrente.

 


Stupido d'un Barillio.

   
 
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