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Autore: redhales    31/05/2015    1 recensioni
[Jalex]
Jack fissava lo schermo del cellulare da cinque minuti buoni. Non poteva crederci, doveva essere uno scherzo, era l'unica spiegazione. Alex non avrebbe mai fatto una cosa simile, non a lui.
Più leggeva e rileggeva quel tweet, più sentiva un peso formarsi sullo stomaco, come se in esso ci fosse un blocco di ferro che lo trascinava verso il suolo. Alex si sposava.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Posto questa cosuccia scritta in un attimo di ispirazione (leggasi: viaggio durante il quale mi sono ascoltata a ripetizione la playlist Jalex). Appena avrò un pc aggiusterò i casini che sto combinando dal tablet xD Intanto, enjoy!
 
 
Jack fissava lo schermo del cellulare da cinque minuti buoni. Non poteva crederci, doveva essere uno scherzo, era l'unica spiegazione. Alex non avrebbe mai fatto una cosa simile, non a lui.
 
Più leggeva e rileggeva quel tweet, più sentiva un peso formarsi sullo stomaco, come se in esso ci fosse un blocco di ferro che lo trascinava verso il suolo. Alex si sposava.
 
Solo qualche ora prima i due si erano sentiti per parlare della partenza per le date australiane del tour. Avevano chiacchierato e scherzato, si erano presi in giro come al solito, nulla sembrava diverso. Alex non aveva detto assolutamente nulla riguardo la notizia che di lì a qualche ora avrebbe comunicato al mondo intero e che avrebbe, per l'ennesima volta, spezzato il cuore di Jack.
 
Quest'ultimo posò il telefono sul tavolino e si stese sul divano, fissando il soffitto. Ritornò mentalmente indietro nel tempo, a partire dalla prima volta che aveva posato le sue labbra su quelle del suo migliore amico, per poi rivivere tutte le volte che i due avevano condiviso un letto, fino ad arrivare alle sere dopo ogni concerto, condite di alcool e adrenalina, durante le quali si stringevano in uno degli angusti lettini del bus. In quei momenti, mentre i loro corpi nudi erano avvinghiati e il respiro di Alex gli solleticava la pelle, si era davvero illuso che tutto quello potesse durare per sempre. Era evidente che si sbagliava.
 
Un'unica lacrima gli sfuggì silenziosa. Non avrebbe più versato lacrime per Alex Gaskarth. Ecco, un'altra bugia.
 
Il giorno dopo un'auto lo passò a prendere per portarlo in aeroporto. Il breve tragitto fu silenzioso ma non eccessivamente imbarazzante. Zack sedeva tra Alex e Jack sui sedili posteriori, quindi Jack poteva tranquillamente guardare fuori dal finestrino e fingere che la causa del suo dolore non si trovasse ad un metro da lui.
 
Jack riuscì con successo ad evitare Alex per tutto il viaggio. Una volta arrivati in Australia si diressero ad un'intervista, poi al soundcheck. Jack ringraziò mentalmente la sua manager per aver inconsciamente organizzato una giornata piena che non gli avrebbe dato modo di stare da solo con Alex per più di tre secondi. 
 
Quel momento tanto temuto però arrivò prima del concerto, quando i due si ritrovarono all'improvviso da soli in un camerino. Alex colse l'occasione e si avvicinò al suo amico.
 
"Jack, lasciami spiegare" sussurrò poggiandogli una mano sulla spalla.
 
Jack la scostò e si diresse verso la porta.
 
"Non c'è nulla da spiegare"
 
Durante il concerto Jack rimase insolitamente quasi sempre al suo posto, avvicinandosi per lo più alla piattaforma di Rian e vagando poche volte verso Zack per evitare di trovarsi faccia a faccia con Alex.
 
Fu un concerto abbastanza tranquillo, considerando la tempesta che aveva Jack nel suo cuore. Non fu un disastro - e per questo ne fu grato - ma nemmeno uno di quei concerti che vorresti non finisse mai.
 
La folla però era super carica e ciò lo fece stare molto meglio. Nonostante questo, dovette comunque mordersi le labbra fino a farle sanguinare durante Timebomb. Quella era la loro canzone, una delle tante, e Alex la stava cantando con un'espressione così sognante in volto che Jack sentì il cuore accartorciarsi su se stesso e per un attimo credette di sentirsi davvero male.
 
Dopo il concerto era loro solito fermarsi per un po' con i fan. Jack era sempre felice di essere circondato da tutte quelle persone che lo amavano così tanto ma, in un modo o nell'altro, si ritrovava sempre accanto ad Alex e, dopo l'ennesimo "Alex, congratulazioni per il fidanzamento!", dovette inventarsi un malore e rintanarsi nel bus.
 
Si tolse i vestiti, si lavò velocemente via il sudore e, quando gli altri rientrarono, lui era già nel suo letto con la tenda chiusa. Sentì Zack e Rian sussurrare. Loro sapevano, quindi furono abbastanza umani da lasciarlo in pace a smaltire da solo il dolore.
 
Quando le luci si spensero e credeva che tutti fossero andati a dormire, sentì la sua tenda aprirsi e una figura scivolò accanto a lui nel buio. 
 
Alex.
 
Jack non aveva il coraggio di aprire bocca, temendo di esplodere da un momento all'altro, quindi rimase a fissare il soffitto col fiato sospeso, in attesa di una qualsiasi azione del suo amico.
 
Dopo qualche minuto una mano iniziò ad accarezzargli i capelli.
 
"Jack..."
 
Jack chiuse gli occhi e girò il volto verso il muro. Non ce la faceva, non poteva sopportarlo.
 
Pochi secondi e le labbra di Alex gli sfiorarono l'orecchio. Non ebbe nemmeno il tempo di reagire che udì delle parole.
 
Poi capì: Alex stava cantando.
 
Più che cantare era sussurrare, ma le parole che pronunciava erano inconfondibili. 
 
"It's a long way home when you're on your own"
 
Jack non provò nemmeno a sopprimere il brivido che gli scosse il corpo.
 
Qualche mese prima, quando l'album era ancora in fase di scrittura, Alex gli aveva mandato il demo di quella canzone, solo chitarra e voce, e aveva capito immediatamente cosa - o meglio, chi - aveva ispirato Alex a scriverla. Jack aveva segretamente salvato quel video in una cartella nascosta sul suo computer, e ogni volta che si sentiva giù guardava quelle immagini di un Alex scompigliato, seduto a gambe incrociate sul letto con la chitarra in mano, mentre cantava ad occhi chiusi quella canzone che aveva scritto per lui.
 
"'Cause I can't breath without you near. You keep me safe, you keep me sane, you keep me honest. You keep me alive..."
 
Jack si lasciò andare nel caldo abbraccio di Alex e finalmente smise di trattenere le lacrime che minacciavano di liberarsi dal giorno prima. 
 
Al termine della canzone, Alex iniziò a lasciargli delicati baci sul volto e, tra un bacio e l'altro, sussurrava "andrà tutto bene, Jack, giuro che ci sarò sempre".
 
E Jack decise di essere così folle da credergli.
 
 
 
   
 
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