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Autore: Pevensie    31/05/2015    6 recensioni
""Pronto a morire?" chiese Clove sicura di sé.
[...]
"Morirò fra 70 anni, circondato dai miei nipoti e dai miei averi".
Il ragazzo vide Clove alzare gli occhi al cielo e la cosa lo divertì parecchio. Amava stuzzicare le persone e in particolare, le ragazze. Non ci poteva far niente, era fatto così. Adorava flirtare con loro e guardarle mentre si fingevano esasperate. Perché Cato sapeva che, in realtà, nemmeno Clove lo era per davvero, cercava -come tutte le altre- solamente di attirare la sua attenzione.
E ci era anche riuscita, con quel suo coraggio e con la sfacciataggine.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Pronto a morire?

 

Storia nata da un prompt del gruppo di Facebook "We are out for prompt".

 

Qualche ora.
Mancava qualche ora all'inizio dei 74esimi Hunger Games e il sole stava per sorgere a Capitol City. I festeggiamenti erano finiti da poco e, per la prima volta, regnava un'apparente tranquillità per le strade della capitale. 
Cato, però, non riusciva a dormire. Non era affatto spaventato, era eccitato. Già si immaginava, infatti, seduto sul trono mentre osservava il Presidente Snow, pronto a posare la corona da vincitore sul suo capo. 
La bramosia di potere regnava indiscussa nella sua mente, tanto che non si accorse nemmeno quando Clove uscì dalla sua stanza e si sedette accanto a lui su quel divanetto verde. 
"Pronto a morire?" gli chiese sicura di sé.
Cato la detestava dal più profondo del suo cuore quando si mostrava così fiduciosa nelle sue doti. I suoi due coltelli non sarebbero stati in grado di far niente contro di lui. 
"Morirò fra 70 anni, circondato dai miei nipoti e dai miei averi". 
Il ragazzo vide Clove alzare gli occhi al cielo e la cosa lo divertì parecchio. Amava stuzzicare le persone e in particolare, le ragazze. Non ci poteva far niente, era fatto così. Adorava flirtare con loro e guardarle mentre si fingevano esasperate. Perché Cato sapeva che, in realtà, nemmeno Clove lo era per davvero, cercava -come tutte le altre- solamente di attirare la sua attenzione. E ci era anche riuscita, con quel suo coraggio e con la sfacciataggine. 
"Non vedo l'ora di infilarti un coltello nel cuore, solo per toglierti quello stupido sorrisetto dalla faccia" sputò. 
"Con questo visino dolce che ti ritrovi, non puoi permetterti di dire cose del genere."
A quella frase Clove sbottò e si alzò repentinamente, decisa a tornare nella sua camera. Ma non fu abbastanza veloce perché Cato fece la stessa cosa, afferrandola però per un polso.
Il ragazzo si avvicinò sensualmente al suo viso e spostò delicatamente una ciocca di capelli corvini dietro all'orecchio.
"Sei così tenera quando ti arrabbi" sussurrò ironico sulle sue labbra. E la baciò. 
Clove, però, si scostò quasi immediatamente, conoscendo la reputazione di Cato all'interno del distretto. 
"Spiacente, ma io non ho un cuore che tu possa spezzare" gli disse divertita, per poi andarsene. 
Cato ancora non immaginava che quello che si sarebbe ritrovato con il cuore a pezzi sarebbe stato proprio lui.

 

 

 

 

   
 
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