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Autore: ScleratissimaGiu    31/05/2015    3 recensioni
Il 47° Presidente degli Stati Uniti, Preston Johnson, sta leggendo una lettera che il suo predecessore ha scritto appositamente per lui. All'interno ci sono tutti i segreti che il governo non ha mai rivelato ma che Johnson, in qualità di futuro presidente, deve conoscere.
Ogni informazione, tranne quelle dell'ultimissima parte, sono state reperite da fonti attendibili.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Caro Signor Presidente,
 
 
 
 
Benvenuto nel suo nuovo studio.
Avrà certamente trovato questa lettera sulla scrivania, dove l'ho lasciata e ho disposto che non fosse toccata fino al suo insediamento; oggi, appunto.
Lo troverà certamente meraviglioso, tuttavia si dice che tutti i Presidenti abbiano affermato che, in realtà, è molto più piccolo di quanto ci si fosse mai aspettati: mi trovo d'accordo con loro.
Passerà molto tempo qui, per la maggior parte con i suoi collaboratori, discutendo potenziali guerre e manovre politiche, e magari bevendo un drink con quelli più fidati dopo una lunga giornata di lavoro.
Oh sì, le lunghe giornate di lavoro non mancheranno mai, glielo voglio dire: come Quarantasettesimo Presidente degli Stati Uniti d'America, lavorerà giorno e notte perché la più potente nazione del mondo mantenga i motori rombanti e sia sempre pronta a scattare, non importa per cosa.  Ma immagino che abbia già messo in conto tutto ciò.
Bene, ci sono delle cose che però non può avere assolutamente considerato, cose che solo pochissimi eletti sono tenuti a sapere, incluso il Presidente.
All'interno della Casa Bianca sono racchiusi i più importanti segreti della storia americana, segreti che nessun civile deve conoscere: probabilmente lei crede di essere arrivato in cima al mondo, ma mi creda, signor Preston Johnson, Quarantasettesimo Presidente degli Stati Uniti d'America, il mondo è solo un agglomerato di paura, bugie e volontà di predominio.
 
Prima che continui la lettura, le consiglio di sedersi: quella sedia dietro la scrivania è abbastanza comoda, mi creda.
Si rilassi, o almeno ci provi finché può, e stia attento a ciò che sto per dirle.
Di certo conoscerà bene la storia del signor Julian Assange e quella di Wikileaks: il governo, insieme al presidente in carica, ha fatto del suo meglio per placare gli animi, e devo ammettere che è stato compiuto un lavoro di prim'ordine; tuttavia, devo rivelarle la verità: i rapporti che furono rubati dagli uffici dell'FBI, della CIA e della Marina erano tutti attendibili.
Sì, ha capito bene: Assange ha reso pubblici dei documenti che sarebbero dovuti rimanere chiusi negli scantinati di enormi uffici a fare la muffa;   abbiamo rischiato un crollo, uno sbriciolamento che non siamo lontanamente pronti neanche ad immaginare.
Quando lessi queste parole, scritte in maniera molto più schietta dal mio predecessore, Malcolm Keats, ricordo che il cuore iniziò a battermi più forte, mentre una sensazione improvvisa di caldo mi avvolse, facendomi anche provare degli strani brividi.  Posso immaginare quali siano i suoi sentimenti ora, ma le posso assicurare che non è colpa mia: le Torri Gemelle, l'Area 51… tutti frutti di precedenti governi.   Ma andiamo con ordine.
Il dieci settembre 2001 sul suolo americano erano già presenti i soggetti che ben le saranno noti per aver dirottato quegli aerei a New York e Washington; avevano degli agganci in alto - molto in alto - nelle amministrazioni americane, le quali, a loro volta, avevano agganci ancora più in alto, che arrivavano alla cima della piramide; questa è la versione per bambini un po' grandicelli.   Quella per gli adulti, senza censura, include anche uno dei segretari del Presidente in carica che entra nello studio ovale e chiede al capo "allora, mancano meno di dieci minuti all'impatto: procediamo comunque?" e ne esce qualche secondo dopo rinfrancato da uno stoico "sì, procediamo".  Meno di tre anni dopo, l'America invade l'Iraq per una "missione umanitaria": lascio che sia lei a tirare le conclusioni, Preston.
In secondo luogo, le attività dell'Area 51 sono sempre state al centro di numerosi dibattiti e ipotesi, ma la verità è solo una.  La  frase che sta per leggere le risulterà banale, come se pronunciata in un film di fantascienza come Signs, ma la prego di inserirla in un contesto di piena razionalità e serietà: gli alieni esistono.  Anche se non è di alieni, che bisognerebbe parlare.
Nel 1997, Art Bell, lo speaker radiofonico di un programma molto popolare (Coast2Coast, ne sarà certamente a conoscenza) ricevette una telefonata che, per nostra fortuna, ormai non ricorda più nessuno: un uomo che sostiene di aver lavorato all’interno dell'Area 51 informa Art e tutti gli ascoltatori che là dentro non ci sono alieni, bensì quello che lui ha definito "esseri extra dimensionali", infiltrati in molti aspetti delle basi militari. Continua dicendo che il governo, la nostra amministrazione, ne è a conoscenza, e che in futuro succederanno… cose. Cose molto gravi, che probabilmente dimezzeranno la popolazione.
I fatti stanno così: nel 1991, durante l'eclissi solare, a Città del Messico e, in generale, in tutto lo stato, sono stati individuati centinaia e centinaia di Oggetti Volanti Non Identificati: abbiamo subito tagliato tutte le connessioni e impedito a quei video di circolare, e sembrava che andasse tutto abbastanza bene, almeno fino al 2004.  Il 10 giungo di quell'anno, siamo entrati ufficialmente nello stato di massima allerta: quei bastardi hanno una base, Preston, tra la Nuova Zelanda e l'Antartide, sott'acqua, e hanno pensato bene di fare uscire una flotta e di farla arrivare a Guadalajara, a 1000 miglia dal nostro confine.  Quello è stato l'inizio della guerra.
Per ora, l'ultimo avvistamento di una flotta di tali proporzioni risale al 2010, in Cile. Non si hanno altre notizie.
Ad ogni notizia rilevante sarai informato (credo che sia arrivato il momento di darti del tu); le aree sicure per te e la tua famiglia sono già predisposte, non temere.
Il governo, nel 2013, è stato costretto ad ammettere l'esistenza dell'Area 51, a seguito del rilascio di due foto: una mostrava la base, l'altra il cadavere di uno di quegli esseri; durante il processo, poi, un idiota del Dipartimento della Difesa, davanti alla foto dell'Area, è stato capace di negare la sua esistenza.  Oh, sì: potresti avere a che fare con questo genere d'ignoranza, durante il mandato.  Pregherò per te.
Ad ogni modo, dovrai controllare bene che nulla, e dico NULLA, esca da quel luogo.  È di vitale importanza, ci tengo a sottolinearlo.
So che queste notizie ti avranno già scombussolato abbastanza, ma c'è un'ultima cosa che devi sapere, ed è anch'essa di estrema importanza.
Quando entrai per la prima volta qui dentro, lessi su un pezzo di carta identico a quello che ora hai tu per le mani tutte queste cose, più una: al mondo, ci sono dei virus che sono apparentemente incurabili, ma in realtà non è così.
Come ha voluto puntualizzare il caro dottor Cyril Broderick sul Daily Observer, siamo stati NOI a creare quei virus e a testarli sulla popolazione africana.
Sarai scioccato, ma sei stato tu a voler concorrere per sederti su questa bella poltrona: hai voluto la bici?  Bene, adesso ti tocca pedalare.
Apri gli occhi, Preston: siamo in troppi, qui sopra.  L'ONU ci fa il culo perché non abbiamo ancora firmato il Protocollo di Kyoto e perché i ghiacciai si stanno sciogliendo, oltre al fatto che le emissioni di gas sono incontrollabili e insostenibili e bla, bla, bla.
È il caso di buttare giù dalla barca qualche peso morto.
Meno persone uguale più facilità a controllarle: questo è il segreto.
Mentre leggi queste parole, a Fort Detrick, in Maryland, stanno continuando a creare qualcos'altro, di cui non sono nemmeno io a conoscenza: mi hanno solamente informato del fatto che è qualcosa di potente, probabilmente anche più dell'Aids, ma è ancora tutto da vedere.
Benché distruggerai questa lettera subito dopo averla letta (e lo farai), non sono autorizzato ad informarti di molte altre cose, anche per una questione di sicurezza.
Una delle poche cose che posso dirti è che, appena l'anno scorso, abbiamo sventato per un pelo un attacco all'antrace al Pentagono, ma non posso dirti chi ci ha fornito l'informazione.
Dopo qualche mese dall'inizio del tuo mandato, sarai obbligato a visitare Fort Detrick e a richiedere un rapporto dettagliato sugli esperimenti: è bene che il Presidente sia informato su ciò che accade lì dentro, e dovrai anche fare un salto a Los Alamos, nel New Mexico: ricorda loro quanto è importante che rimangano concentrati e non rischino un'altra esplosione nucleare, come quella che abbiamo sfiorato circa nove mesi fa.
 
Sarai sconvolto, ora: me ne scuso.
Nemmeno io pensavo che sedere su quella poltrona, stare in piedi dietro al podio della sala stampa oppure a sorridere mentre incontri qualche rappresentante di stato avrebbe potuto essere così sfibrante, ma purtroppo la vita non è bella, Preston.
La vita è un oceano freddo e pieno di animali mostruosi, che non ti lascia scampo a meno che tu non lotti con le unghie e con i denti per rimanere a galla e non finire a brandelli nello stomaco di uno squalo.
Vuoi sopravvivere qui dentro?  Allora diventa tu lo squalo.
Ah, un'ultima cosa: ricorda che c'è una telecamera sul soffitto, ma non inquadra le finestre né tantomeno la porta della stanza segreta che si trova alla sinistra della tua scrivania.  E se devi chiamare qualcuno, richiede specificatamente la "linea sicura".
Diventa lo squalo: astuto, imprevedibile e manipolatore, il tutto senza che nessuno se ne accorga.
 
 
Bene, adesso è arrivato il momento dei saluti.
Spero che questa lettera ti aiuterà durante il mandato, e ti auguro che siano quattro anni facili e sereni.
Ricorda di stare vicino alla tua famiglia, avranno molto bisogno di te per adattarsi a questo cambiamento.  E, soprattutto, tieni la bocca chiusa su quello che hai letto qui: alla tua destra, accanto al portamatite, c'è un mangiacarte; appena avrai finito, distruggi la lettera.
Rinnovo ancora i miei auguri e ti stringo la mano, da Presidente uscente a Presidente entrante.
 
 
Con amicizia,
 
 
  
                                       Alfred Tanner,
 
                                      46° Presidente degli Stati Uniti d'America
 

 
 
 
Angolino dell'Autrice ^-^

Salve a tutti!

Vi ringrazio per aver letto la storia, e spero che vi sia piaciuta;  ci tengo ancora a precisare, come già è scritto nella trama, che mi sono permessa di inventare solo l'ultima parte, quella che segue le affermazioni del dottor Cyril Broderick: il resto, dalle Torri Gemelle all'Area 51 alle dichiarazioni del dottore, è stato reperito da fonti attendibili (documentari, articoli e via dicendo).
Beh, se vi va lasciate una recensione, vorrei sapere che ne pensate.
Inoltre, sempre se vi va, fatevi un giro sulla mia pagina.
Bacioni!



 
  
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