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Autore: Zoichi Kuronin    31/05/2015    0 recensioni
Supponiamo che due adolescenti "normali" si ritrovino catapultate in un altro mondo al loro parallelo assieme a due gemelli speciali, cosa mai potrebbe succedere? Vi rispondo io: un guaio dietro l'altro!
Genere: Avventura, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Debitto, Jasdero, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Senti, Kusa... secondo te sono piatta?-

- Che?- sbottò finendo di sistemare il letto.

In tutta sincerità non avrebbe DAVVERO voluto dar risposta alle seghe mentali dell'amica ma dopo giorni e giorni di occhiate ansiose si sentiva libera di dire che aveva raggiunto la sua utopia.

Ultimamente, dopo il suo salvataggio eroico, aveva cominciato a notare lo sguardo di Miki fisso sul suo petto, borbottava qualcosa in lingue sconosciute e appena le si chiedeva se aveva bisogno di qualcosa lei biascicava un "Niente, assolutamente niente" distratto e tornava a fissare il seno della rossa. La cosa aveva preso una piega alquanto preoccupante in quanto perfino Jasdero aveva singhiozzato per dei discorsi divertenti; inutile dire che il povero Butler si era ritrovato col sedere per terra e la faccia schiaffeggiata deriso dal gemello che si stava dedicando alla lima delle unghie nere.

 

- Com'é che te ne esci con sta storia?- chiese Kusa cercando di buttarla sul ridere, quando la blu affrontava l'argomento"tette"era particolarmente sensibile. Non che la cosa la imbarazzasse -sia chiaro- piuttosto cominciava a fare metafore assurde sul suo seno paragonandolo a qualcosa di estremamente microscopico. La preferita di Kusa era "Sono così piccole che se anche un atomo decidesse di aggirarle probabilmente non si renderebbe nemmeno conto di essersi mosso!"

Vuoi che gli atomi non si muovessero perché ne avevano voglia -e di certo se lo avessero fatto non si sarebbero impuntati sui SUOI seni- in un momento nel quale odiava la chimica, vuoi perché l'immagine che le aveva dato era molto verosimile l'aveva messo come stato di Whatsapp.

- Voglio sapere! Da quando ti ho vista indossare quella cosa (il costumino tutto cinghie) non riesco a capacitarmi che tu ce le abbia più grandi delle mie- si mise le mani tra i capelli strillando isterica, svegliando Jasdevi nell'altra stanza.

Devitto fu il primo ad entrare nella loro stanza con una faccia da "Buongiorno 'sto cazzo" e le mani frementi, aveva la stessa aura di un vampiro buttato fuori dalla bara a mezzogioro.

L'albergo aveva deciso di tenersi quei quattro squilibrati solo perché con le loro gag -più le botte da orbi tra Kusa e Devitto- tenevano alto il morale dei clienti volenterosi di relax. Il che fruttava “SCHEI* A PALATE”.

- Si può sapere che problemi hai di prima mattina?-

- Perfino quello ne ha più di me- indicò il Butler dell'amica.

La rossa si batté la mano sulla faccia lanciando sguardi di supplica al moro intento a capire cosa avesse più di Miki. Il cervello, forse?

- Non é che in giro c'é un badile che ho bisogno di atterrare qualcuno?- con un gesto Kusa si riferì all'esaltata.

- No, piuttosto posso la limetta?- si guardò critico l'unghia del mignolo - Continuo a ritenere che sia storta ma nessuno -Jasdero- mi crede-

-È nel bagnetto... ho un idea!- guardò speranzosa Miki ancora intenta a boccheggiare il suo palloso monologo. Appena si rese conto degli occhi dell'altra, così pieni di piani geniali per tapparle la bocca ebbe il buon senso di smetterla di fracassare i benedetti testicoli e le altrettanto benedette ovaie dei suoi amabili amici.

- Se ti da fastidio averle piccole, compreremo qualcosa che risalterà una delle parti migliori di una donna-

- Ripeto ciò che ho detto poc'anzi: È PIÙ FACILE TROVARE IL SENSO DELLA VITA CHE UN PAIO DI TETTE IN ME!-

- Non intendevo le tette ma- con questo le girò attorno come un avvoltoio, agguantandole un gluteo.– il culo!!!!!!-

- KOHAI MANIACAAAAA!!!- strillò con tutta l'anima la senpai.

- Sapete, non è che mi dispiaccia parlare di queste cose, ragazze, ma potreste anche evitare di rompere i miei adorati timpani? Ah, oltre a qualcos'altro più in basso, grazie...-

- Hmmm... Dero si è svegliato- il biondo si stropicciò gli occhi e la blu non poté che trovarlo semplicemente adorabile, poi si rese conto che aveva formulato un pensiero carino e prese a picchiarsi la testa. NON.DOVEVA.PENSARE.COSE.CARINEEE! Era contro la sua natura di ragazza aggressivamente violenta.

L'unica eccezione era sempre stata Kusoshika!

- Buongiorno Jasdero, dormito bene?- fece con spontaneità Kusa, il sorriso stampato in volto.

Il gobbo -come lo aveva soprannominato già da tempo Miki- si era tolto le strane cuciture che aveva alle labbra e la lampadina sulla sommità del capo rimbalzava lampeggiante dandogli un aspetto più strano del solito.

- Si, tutto sommato Jasdero ha passato una buona nottata e Kusa?-

- Tutto bene!- notando la concentrazione dell'amica a non fare pensieri impropri, la rossa la fece entrare nella conversazione proprio mentre i ragionamenti della Queen sua coetanea raggiunsero l'apice della follia – Miki, non dici nulla? Certo che come Queen fai proprio schifo-

- Parlò quella che trattava il suo Butler come un bambolotto di pezza!- il moro le tirò una sberla sulla schiena così forte da farla sentire perfino nella troposfera.

- Questa ha fatto male…- commentò Miki strizzando gli occhi in un'espressione sofferente.

Lei rimase ferma, tremò e scoppiò in lamenti di dolore picchiando Devitto per poi mettersi seduta sul letto, rannicchiata a piagnucolare con la testa tra le gambe. Prese un lembo del lenzuolo e del trapuntino formando un bozzolo.

I sensi di colpa non sfioravano nemmeno il Butler che dalla noia aveva ricominciato la manicure. Soffiò per togliere la polvere d'unghia notando gli sguardi degli altri due (idioti) amici.

- Forse Devitto dovrebbe scusarsi con Kusa- fece il gemello indeciso se assolvere lui al compito di consolazione o altro.

- D'accordo- sbuffò avvicinandosi al fagotto di coperte -Dai Erba, esci. Non posso averti fatto così male -

- TI SEMBRA NIENTE???- si tirò su la maglietta indicando la manata rossa che tendeva ora al violetto. Al solo sguardo ci si rendeva conto che faceva un gran male -Pretendo almeno uno “scusa”- partì a lamentarsi di quanto le facesse male enfatizzando il tutto con esempi e aneddoti alquanto imbarazzanti.

Devitto sospirò, se era ancora in grado di sproloquiare cavolate come in quel momento, era in grado di alzarsi e camminare tra la gente come niente fosse.

- Va bene, va bene…- avvicinò le labbra al suo orecchio facendo una voce suadente – perdonami Kusa-

un brivido partì dalla nuca della ragazza fino al fondoschiena.

- N… NON USARE QUEL TONO CON ME IDIOTA!!!!!!-

SCIAFF

 

- Ftrano che in un pofto del genere ci fiano negoffi cofì- sputacchiò Devitto, riassestando la mascella spostata da Kusa in versione “so-incazzed”-Eddai Erba, mi fembra di averti chiefto fcufa, no?-

- Non voglio che tu mi rivolga la parola, imbecille di un...un..di un pinguino-

Dove lo vedesse il pinguino era uno dei misteri legati all'esistenza di Kusa, ricordava che la prima volta che l'aveva vista portava degli occhiali che -oltre a farla sembrare una specie di bimbaminkia con solo qualche formosità in più- erano misteriosamente spariti.

Erano tutti e quattro davanti ad un negozietto dall'aura fin troppo rosa per Devitto e Miki, e fin troppo stra-stilosa per Jasdero e Kusa.

- Sei sicura, non saprei se entrare è una buona…- la blu non fece in tempo a concludere che venne trascinata oltre la soglia, dove una signorina tutte cosce e tette diede il benvenuto. Le sue forme superiori non erano nemmeno paragonabili a quelle della rossa, ma ci si avvicinavano tanto da far sentire Miki a disagio tra tutti quei reggiseni e mutandine. Si chiese cosa ci facesse lì.

-State cercando qualcosa in particolare?- domandò a Kusa.

- Vorremmo qualcosa che risalti questa qui!- spinse l'amica per le spalle.

- Taglia?-

Con quella semplice parola anche la Queen rossa interrogò l'altra con lo sguardo.

-La mezza- una sberla le arrivò da parte dell'amica.- Okayokay! La prima...da bambino- sospirò.

Gli accompagnatori risero rotolandosi a terra, alla commessa tremò il labbro. Per pura educazione non rise.

- Da...da questa parte forza- indicò trattenendo la pancia che doleva in modo insopportabile data la tentazione a ridere.

- Okay…- sospirò senza più le forze per incavolarsi.

La guidarono tra tanti di quei reggiseni che le sue pupille stavano cominciando ad assumere una forma triangolare. Mentre Kusa guardava colorati pappagalli a pois dall'imbottitura proverbiale, Miki tirava fuori alcuni semplici top neri o grigiastri. I gemelli stavano sul sognante sbirciando qua e là cosette alquanto pervy che di certo avrebbero risaltato anche un petto da neonato come quello della blu.

- UUUhhh quanto è carino questo qua!- strillò eccitata la più prosperosa alzando una specie di mini bikini a forma di stellina che copriva sì e noi parti ammesse legalmente.

- Devo per forza fare la sorella gemella di Elena?- si informò sarcastica Miki rimettendo giù quell'abominio con la faccia scura.

- Elena?- fece Jasdero incuriosito.

- Elena di Troia- canticchiarono in coro. La commessa ridacchiò.

- Battuta di me…- sobbalzò Devitto vedendo la minacciosa mano alzata di Kusa, lo sguardo era fiammeggiante.

Raccattando qualche reggiseno e qualche costumino raccolse l'amica sbattendola in un camerino e facendo lo stesso senza proferir parola. Dopo alcuni secondi di silenzio, i due gemelli presero sconsolati posto su una sedia davanti alle due porticine.

Quel giorno, come a voler lasciare della privacy a Miki, non c'era anima viva.

La commessa portò ai ragazzi dell'acqua per pura ospitalità, se aveva intuito com'era la situazione tra la rossa e la blu ci sarebbero volute delle ore come minimo.

- Hai fatto carissima senpai-sama?- domandò Kusa allegra come poche volte.

- Ora non far la lecchina- tagliò corto.

- Assieme?-

- Sisi, assieme… -

Gli pseudo-sgabuzzini si aprirono e Jadevi sputarono per intero l'acqua.

Poco ma sicuro, Kusa tra le due era la più formosa e dava un certo calore al naso, mentre Miki dava solo l'impressione di una lolita che intrigò i gemelli in maniera tremenda.

- Senpai stai benissimo!- commentò la rossa facendo un movimento strano con le mani – mi fai venir voglia di palparti-

- N… non ci provare!!!- l'altra si coprì il busto con le braccia robuste. Si morse il labbro. A Jasdero scese del sangue del naso che nascose subito con una mano.

- Forza non fare la timida- le mani erano piantate con forza nel petto piatto dell'amica, Kusa toccò ridacchiando piacevolmente. Fu come se qualcuno avesse tirato un calcio sui denti ai due accompagnatori che presero a sanguinare copiosamente.

- Non mi toccare brutta parvertita!!-

Fu troppo costringere Jasdevi a stare lì a guardare tutte le prove di cosette tutto pizzo e filo.

- Ragazzi, tutto a posto?- avevano fatto pomeriggio tra tutte quelle prove, la blu, lo doveva ammettere, si stava divertendo, anche se ad ogni nuovo completino -obbligatoriamente sempre più ridotto sia sopra che sotto- la kohai più pervertita che avesse mai conosciuto si gettava su di lei in situazioni alquanto equivoche.

- Benissimo- ansimarono in coro i gemelli tappandosi le narici con l'ennesimo fazzolettino.

- Che ne dite di provare anche voi qualcosina?-

Devitto rizzò la testa che si era abbandonata con la schiena alla sedia, lo sguardo sprezzante.

- Se volevi vedermi nudo potevi anche dirlo sai?-

- Fe...fermi ragazzi… che volete… -

- Ah, okay… ti voglio vedere nudo- ammise con sincerità.

La giornata aveva dell'assurdo!!

Il moro si alzò andando nel reparto per uomini seguito a ruota dal fratello, dalla rossa e dalla blu che lanciava imprecazioni e fantasticava su cose imbarazzanti aumentando il rossore del suo viso.

- A… allora cosa mi devo mettere?- passò tra un centinaio di boxer e il sopracciglio continuava a salire fino all'attaccatura dei capelli.

- Che ne dici di questo?- Kusa teneva fra le mani un perizoma alla lottatore di sumo che dava l'impressione di coprire tutto finché non ci si muovesse o non spirasse aria.

- MA SI PUO' SAPERE COME FAI A SOPPORTARTI?? SEI UNA PERVERTITA IRRECUPERABILE!- le urlò. Scelse un qualcosa qualunque e andò a provarselo, appena aprì il camerino Miki ebbe un avvampamento e la rossa non fece una piega, alzò il pollice dicendo che gli stava bene.

- Bene ora che ci siamo divertiti che ne dite di andare a pagare?-

- ASPETTA VOLEVI DIRE CHE L'HAI FATTO PER DIVERTIMENTO???- interrogò rabbioso.

- Perchè? Volevi che facessi altro?-

Devitto sentì un tonfo inspiegabile al cuore ma non lo diede a vedere limitandosi a chiudere la cabina il più forte che poteva, voleva che tutti lo confondessero con la rabbia di essere stato preso in giro.

Uscì poco dopo, arrabbiato e un po' ferito. Che cosa gli stava succedendo?

   
 
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