Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony
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Autore: _Discord_    31/05/2015    1 recensioni
Un antico pony, viene risvegliato dalla magia sprigionata da Twilight e le sue amiche durante la battaglia contro Tirek,
ha passato l'ultimo millennio immerso nel suo sonno e si ritrova in un mondo profondamente cambiato.
In cerca di risposte, giunge nel nuovo castello di Twilight, proprio mentre le sei puledre stanno per partire alla volta di Canterlot, per celebrare l'imminente festa dell'Eclipse Night.
Ma chi è in realtà questo pony? E quale mistero si cela dietro le letali fruste da combattimento che ha assicurate alle zampe?
Una saga a capitoli quanto più possibile vicina al canon, ma con segreti molto più oscuri di quanto si potrebbe immaginare...
Genere: Avventura, Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Le sei protagoniste, Nuovo personaggio, Princess Celestia, Princess Luna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All'inizio, tutto quello che riuscì a vedere fu il vuoto delle tenebre. C'era solo quello e sembrava impossibile pensare che esistesse altro.
La sua criniera nera, scompigliata e opaca, pendeva sul manto grigio e segnato da innumerevoli cicatrici.
Quando Marlock si mosse, gli anelli d'argento assicurati alle sue zampe anteriori tintinnarono, rilucendo di una pericolosa luce viola.
A ciascuno di essi era collegata una lunga corda, fatta interamente di ombra solida. Il pony aprì l'unico occhio che gli era rimasto e ne ammirò i contorni indefiniti confondersi con l'oscurità che dominava nella caverna buia. La sua iride riluceva di un celeste brillante, simbolo della sua cecità: eppure, grazie ad un'antica magia oscura, era in grado di rilevare i contorni di ciò che lo circondava grazie alla presenza di magia che permeava l'ambiente.
Il suo sguardo tornò a posarsi sulle armi che aveva alle zampe. Fruste da combattimento, un raro manufatto del popolo Zil, scomparso all'alba dei tempi. Ma la magnifica foggia di quegli artigiani non valeva nulla se confrontata al valore simbolico che quelle armi avevano per il pony. Era stata lei in persona a donargliele, perchè potesse servirla al meglio... E lui non era stato all'altezza del compito... Alla carica, si stava battendo contro un manipolo di guardie reali, quando notò la luce squarciare le tenebre della notte e la sua signora scomparire, esiliata lontana da lui.
La disperazione lo aveva accompagnato durante tutta la sua fuga ed ora si trovava lì, nascosto in quella grotta sepolta nel cuore della Evergreen Fortest, dimenticato dal mondo. Esiliato come la sua padrona.
Eppure, il rancore verso i suoi nemici, il senso di colpa di non aver compiuto il suo dovere e il dolore che provava ogni giorno avevano permeato il suo corpo, negandogli la morte e spingendolo ad una veglia costante e infinita. La follia si era impadronita della sua anima, il tormento era la sua unica fonte di sostentamento. Poi era scivolato in quella sorta di torpore, che lo aveva trattenuto celato agli occhi di Equestria per tutto quel tempo...
Da quanto si trovava lì? Difficile dirlo. Era un tempo indefinito, molto più lungo di un normale ciclo vitale di un pony. Erano passati decenni? Secoli? Decine di secoli? Non lo sapeva.
Eppure la concentrazione di magia sopra di lui aveva in qualche modo alterato la trance in cui era caduto, costringendolo a svegliarsi.
Mentre ancora tentava di mettere in ordine i propri pensieri, l'onda di magia arcana che aveva avvertito fece collassare il fianco della grotta e il pony venne sommerso dalla mole di terra e polvere che piovevano dall'alto.
Altri lunghi giorni passarono, intrappolato senza alcuna possibilità di movimento: la caverna in cui aveva vissuto tutti quegli anni era diventata una tomba. Poi, lentamente, iniziò a raspare con lo zoccolo, scavando nella terra compatta e avvertendo i suoi anelli infondergli energia ad ogni tentativo. Con la determinazione che lo aveva sempre caratterizzato, il pony si fece strada attraverso il terreno. Infine il suo zoccolo emerse dalla superficie, solenne e inquietante come quello di uno zombie. A fatica, si tirò fuori dalla morsa della terra, scrollandosi la polvere dal manto grigio. Nonostante fosse pieno pomeriggio, le nuvole che oscuravano il cielo erano talmente spesse da non far filtrare nemmeno un raggio di luce: era una giornata grigia e l'aria profumava di pioggia. Marlock non ricordava quando era stata l'ultima volta che aveva respirato l'aria fresca e la sensazione lo stordì.



Guardandosi attorno, percepì i contorni di alberi e piante, una moltitudine di colori e forme a cui non era più abituato. Le sue fruste d'ombra strisciavano silenziose mentre procedeva lungo il sentiero, ammirando il paesaggio circostante.
A fatica, riuscì a distinguere un castello che sembrava essere stato costruito sopra un maestoso albero di cristallo. La sua mente, prima così lenta, iniziò a lavorare.
- Castello... Principessa... Principessa!
Folgorato da una rivelazione improvvisa, Marlock si lanciò in uno sfrenato galoppo.
Non si preoccupò di rallentare una volta arrivato in prossimità dei cancelli e, di conseguenza, le porte vennero letteralmente scardinate dal suo impeto.
- Principessa! - ruggì disperato, irrompendo nella sala principale.
L'urlo riecheggiò nell'ambiente, fino a perdersi nell'aria della sera.
Una piccola alicorno viola, circondata dalle sue amiche, si voltò verso di lui, sinceramente stupita.
- Principessa Twilight Sparkle... Posso esserti d'aiuto?
  
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