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Autore: _Hana    31/05/2015    0 recensioni
Come ogni buona favola che si rispetti la nostra inizia con un bosco “incantato”, intorno al quale aleggiano le più fantasiose dicerie. Ma cosa contiene realmente? Cos’è veramente la magia? Siamo davvero sicuri che quel che crediamo certo sia la sola verità? Un misterioso viaggiatore si avventura in mezzo alle sue fronde in cerca delle risposte a questi interrogativi: ma il cammino che porta alla verità è pieno di inganni, peripezie e fatiche da superare; un cammino lungo il quale gli opposti si uniscono e non si è più in grado di separare il vero dal falso.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Bosco e Viaggiatore
Grazie per la lettura

Il bosco era fresco, l’aria pungente, i raggi del sole riuscivano a fatica ad attraversare la fitta muraglia di rami e foglie, proiettando al suolo una tenue luce color dell’oro.

Intorno regnava il più assoluto silenzio. Tutta la natura era addormentata, assorta, in uno splendore unico e non contaminato dall’uomo; come se in quell’angolo il tempo si fosse fermato, come se non esistesse più nessun metro di misurazione, come se il tempo si stesse ribellando all’uomo il quale aveva avuto la presunzione di imprigionarlo in spazi finiti, spazi scanditi da secondi per nulla naturali. In quel bosco non esistevano queste invenzioni tipicamente umane, quali i secondi, i minuti, le ore, il tempo scorreva sereno, intoccabile, scandito da nulla se non dall’alternarsi delle stagioni, dal cadere delle foglie e dal calar del sole.

Pochi si avventuravo per le sue vie nascoste e non perché vi fosse qualche pericolo, ma semplicemente perché gli uomini hanno paura di tutto ciò che non sono in grado di controllare, finendo così per chiamare il bosco stregato, non perché affetto da magie o sortilegi ma per non dover ammettere a se stessi la loro mancanza di coraggio, trovando nella parola “stregato” un’ottima scusa per non addormentarvisi e, maggiormente, per impedire ad altri di entrarvisi.

Uno dei pochi coraggiosi compiva quella strada.
Con un cestino sotto al braccio.

Il silenzio perfetto fu spezzato dal crepitio delle foglie secche, schiacciate goffamente da un paio di vecchi stivaletti consumati che avanzavano incerti su quel sentiero scosceso. Il coraggioso avanzava con il cappuccio calato mentre il mantello sfiorava il sentiero, sporcando l’orlo con la terra che alzava avanzando a tentoni. Era stanco e il cestino pesava. Così si mise a sedere sotto un pino sull’erba morbida, cullato dalla brezza del bosco e abbracciato dall’aria ricca di odori.
Chiuse gli occhi e sentì intorno a se tutta la tranquillità presente.

Quando li riaprì si rese conto di quanto stupido fosse stato a concedersi quella sosta, così riprese il cestino e si rimise in marcia, camminando più velocemente al fine di recuperare il tempo perduto.
Non aveva fatto più di un centinaio di passi che un uomo gli sbarrò la strada, vestiva un’armatura e impugnava ferocemente una spada contro il viso del coraggioso viaggiatore che subito si vide circondato da una decina di questi.
“Abbiamo ordine di portarla al castello” disse il primo continuando a far penzolare l’odiosa spada “non opponete resistenza e non vi sarà fatto nulla”
Non rispose, pietrificato.
Si portò il cestino al petto e lo abbracciò, tremando come una foglia secca mossa dal vento.
“Qual è la mia accusa?” riuscì infine a chiedere con voce strozzata
“Nessuno passa in questo bosco senza una ragione, e sfortunatamente per voi la ragione è sempre la stessa” grugnì il soldato ferocemente
“Proprio non ne ho idea..” bisbigliò
“Taci adesso, negando non otterrai nulla.” Fece una pausa e riprese più spietato che mai. “Ti accuso di stregoneria, l’unico reale motivo che ti possa spingere a varcare la soglia di un luogo del genere. Prendetelo!”

D’un tratto tutti gli uomini si buttarono sul coraggioso pellegrino, il quale, forse per fortuna o forse per abilità, riuscì misteriosamente ad evitare l’attacco, e cominciò a correre disperatamente in mezzo agli arbusti del fitto bosco, cercando alla cieca una via di fuga per salvarsi la vita.
La sua corsa sfortunatamente non durò abbastanza: cadde, inciampando in una malvagia radice sporgente, rotolò a terra perdendo il mantello che fino a quel momento aveva celato il suo volto; mostrando al suo posto una folta chioma di lunghi capelli color del sangue, e grandi occhi color del cielo.
“Una strega!” disse la guardia accorsa per prima
“Non sono una strega, lo giuro!” pianse la malcapitata tentando di rimettersi in piedi.
Era nuovamente circondata, senza cestino, senza più protezione. Provò a scappare ma senza nessuna reale possibilità.
Quando una fiamma divampò dal profondo bosco, circondando le guardie e mettendole in fuga tra atroci supplizi, lasciando la ragazza attonita, stranita, ancora per terra, meravigliata, senza sapere dove guardare o chi ringraziare.


_Hana
Buongiorno a tutti :) Grazie mille per aver letto il capitolo, sarei molto felice se mi deste il vostro parere.. ho ancora molto da imparare: i vostri consigli sarebbero preziosissimi! 
Un bacione

 
  
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