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Autore: Shia    06/01/2009    4 recensioni
Hinata non era perfetta. O, almeno, non era perfetta come suo padre voleva che fosse. Lei era l’erede della nobile casata degli Hyuuga e per questo motivo lei doveva essere perfetta. [...] Hinata però non era come gli altri si aspettavano che lei fosse. Suo padre alla fine aveva perso le speranze e aveva smesso di pretendere qualcosa da Hinata. Hiashi Hyuuga aveva smesso di considerare Hinata. Ora che non aveva più bisogno di lei, Hinata era diventata nient’altro che un essere inutile ai suoi occhi.
Questa fanfiction ha partecipato al concorso indetto da Dreaming Ferret "Non conosci il titolo?!" sul forum di Efp.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hinata Hyuuga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Naruto - All the things we want each other to be, we never will be

All of the things we want each other to be, we never will be

 

Questa fanfiction si è classificata 8^ al contest indetto da Dreaming Ferret “Non conosci il titolo?!”

 

Dedico questa fafiction alle mie amiche Arianna, Giorgia e Giulia, ovvero rispettivamente nana_style, Fairydreams e Dark Soul. A voi ragazze, per aver sopportato i miei scleri e avermi consigliato anche quando il tempo per farlo sembrava non esserci. Grazie davvero per aver apprezzato questa fic anche se l’unica cosa che avreste dovuto fare sarebbe stata tirarmela dietro.

 

DISCLAIMER: I personaggi di Naruto non mi appartengono ma sono proprietà di Masashi Kishimoto; questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro. La canzone "Perfect" appartiene ai Simple Plan e non viene usata per alcun scopo di lucro.

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Cominciava ad albeggiare e i primi raggi del sole schiarivano il cielo blu intenso rendendolo via via più chiaro. La debole luce della luna e delle stelle lasciava spazio agli abbaglianti raggi del sole, che prepotentemente riprendeva il controllo del cielo.

Hinata sedeva sulla soglia della porta scorrevole della sua camera che dava verso il giardino interno, il suo personale angolo di paradiso. La schiena poggiava sullo stipite e teneva una gamba piegata verso il petto mentre l’altra era stesa a terra. Le guance lattee erano ancora umide per le lacrime versate durante l’ennesima notte in bianco. Gli occhi violetti, che provavano la sua appartenenza al clan Hyuuga, erano vitrei e leggermente arrossati per il pianto. Hinata era una bella ragazza, simile ad una bambola giapponese di porcellana. Tutto in lei la faceva sembrare simile ad una di quelle bambole: i capelli d’ebano, la pelle candida, i begli occhi chiari, la figura graziosa. Poteva sembrare una di quelle perfette bambole. In quel momento però sembrava una marionetta a cui avevano tagliato i fili.

                                                                                                     

Hey dad look at me
Think back and talk to me
Did I grow up according to plan?
And do you think I'm wasting my time

Doing things I wanna do?
But it hurts when you disapprove all along

 

Hinata non era perfetta. O, almeno, non era perfetta come suo padre voleva che fosse. Lei era l’erede della nobile casata degli Hyuuga e per questo motivo lei doveva essere perfetta. Suo padre, e con lui anche i maggiori esponenti della famiglia, pretendeva che lei fosse un’abilissima kunoichi. Lei doveva essere il vanto del suo clan.

Hinata però non era come gli altri si aspettavano che lei fosse. Suo padre alla fine aveva perso le speranze e aveva smesso di pretendere qualcosa da Hinata. Hiashi Hyuuga aveva smesso di considerare Hinata. Ora che non aveva più bisogno di lei, Hinata era diventata nient’altro che un essere inutile ai suoi occhi.

Quella notte poi era stata il colpo di grazia. Casualmente Hinata si era ritrovata ad ascoltare una conversazione su di lei del padre con uno degli anziani e aveva sentito Hiashi dire che inutile com’era, avrebbe anche potuto morire.

 

And now I try hard to make it
I just want to make you proud
I'm never gonna be good enough for you
I can't pretend that
I'm alright
And you can't change me

 

Giorno e notte si era allenata da sola, per migliorare e ricevere finalmente l’approvazione del padre. Si era sempre impegnata durante le missioni insieme ai suoi compagni di squadra. Dopo ogni fallimento riprovava con il doppio dell’impegno. I suoi compagni si erano accorti dei suoi sforzi e le avevano proposto più volte di aiutarla ad allenarsi, offerte a cui lei aveva sempre risposto affermativamente. Ormai non faceva altro, allenarsi senza sosta era il suo unico pensiero. La sera crollava sul suo futon sfinita ma fiduciosa per i progressi ottenuti. Ma ormai era troppo tardi e nessuno si era più occupato dei suoi miglioramenti. Non sarebbe mai stata abbastanza brava per il clan e per suo padre.


'Cuz we lost it all
Nothing lasts forever
I'm sorry
I can't be perfect
Now it's just too late and
We can't go back
I'm sorry
I can't be perfect

Hinata aveva spesso provato a parlare con il padre, chiedendogli in tutti i modi un po’ del suo tempo affinché la allenasse. Lo aveva rincorso più volte mentre lui continuava imperterrito a camminare per lunghi corridoi della villa, supplicandolo di concedergli una chance, affermando che si era impegnata molto e che voleva migliorare sotto la sua guida. Hiashi, quelle poche volte che le aveva dato ascolto si era semplicemente limitato a dirle che ora non aveva tempo. Ma Hinata sapeva che non ne avrebbe mai trovato, non per provare a migliorare la figlia maggiore. Era troppo tardi. Suo padre non aveva più bisogno di lei. Hinata in quei momenti pensava con rimpianto alle innumerevoli volte in cui, completamente senza forze, era tornata in camera sua dopo una seduta d’allenamento con il padre e si era rammaricata della sua eccessiva severità, innaturale per un genitore.


I try not to think
About the pain I feel inside
Did you know you used to be my hero?
All the days you spent with me
Now seem so far away
And it feels like you don't care anymore

Fin da bambina Hinata si era impegnata moltissimo per rispondere alle aspettative del padre. Si era allenata con lui fino allo sfinimento, senza mai lamentarsi. Hiashi passava tutto il tempo possibile ad allenare la figlia per creare l’erede perfetto ed Hinata era felice di riceve attenzione dal padre. Quando, sfinita, crollava sul tatami della palestra, Hinata, felice per aver resistito così tanto all’allenamento, sperava di aver fatto felice il padre con i suoi progressi. Hiashi non era soddisfatto ma continuava ad insistere ed Hinata era contenta solo perché spendeva del tempo per lei, perché significava che poteva ancora diventare ciò che suo padre voleva che fosse.

Hiashi aveva smesso alla fine di aspettarsi qualcosa di più dalla figlia maggiore, desiderando che somigliasse di più a Neji, il genio del clan Hyuuga.


And now I try hard to make it
I just want to make you proud
I'm never gonna be good enough for you
I can't stand another fight
And nothing's alright

Naruto era stato l’unico a credere un po’ in lei. Lei, l’inutile erede del clan Hyuuga, incitata a non mollare dal demone del villaggio. Hinata aveva sempre ammirato Naruto per la sua forza d’animo, la sua capacità di non arrendersi mai davanti ai rifiuti degli altri ed elargire un sorriso pieno di calore a tutti, indistintamente. Hinata sapeva che anche Naruto soffriva come lei l’indifferenza degli altri, però combatteva imperterrito i rifiuti, sicuro che prima o poi avrebbe ricevuto anche lui un sorriso sincero. Ma suo padre non l’aveva mai capita e l’aveva severamente rimproverata più volte per l’interesse che manifestava verso quel ragazzino. Come poteva disonorare così tanto la sua famiglia: oltre a non essere all’altezza delle aspettative, si abbassava pure a simpatizzare con il demone del villaggio? Questo le aveva aperto un po’ gli occhi su di lui, capendo che lei non sarebbe mai stata la persona che il genitore voleva che fosse. Ma nemmeno lui sarebbe mai stato il padre che lei voleva avere.

 

'Cuz we lost it all
Nothing lasts forever
I'm sorry
I can't be perfect
Now it's just too late and
We can't go back
I'm sorry
I can't be perfect

 

Naruto le aveva fatto aprire gli occhi: non erano importanti gli errori che potevi commettere, se poi riuscivi a rialzarti ed imparare dai tuoi sbagli riprovando con più forza di prima. Naruto l’aveva apprezzata per quello che era e le aveva dato un modello da seguire. Le aveva dato la forza di ribellarsi al dolore che la attanagliava ogni volta che guardava il padre allenare sua sorella, superiore a lei nell’uso del Byakugan. Hinata fino ad allora aveva solo cercato di migliorarsi ma non per se stessa, bensì per il padre e tutto il clan. Hinata fino ad allora si era sempre considerata sbagliata perché non era in grado di rispondere alle aspettative del padre e per i suoi continui fallimenti. Però aveva promesso a se stessa, il giorno in cui Naruto era partito per il suo addestramento, che sarebbe migliorata, fino ad arrivare a diventare ciò che lei voleva essere. Ed era ormai tempo di mantenere la sua promessa.

Il sole era finalmente sorto e Konoha cominciava a risvegliarsi, pronta ad affrontare una nuova gionata. Il cielo era completamente privo di nuvole e il suo azzurro era così simile a quello degli occhi di Naruto che i pensieri di Hinata si soffermarono un attimo su di lui. Konohagakure sembrava così silenzioso senza il suo combina guai d’eccellenza, da mettere quasi tristezza. Hinata si impose di lasciare da parte la malinconia e si concentrò cercando dentro di sé il coraggio che le serviva per affrontare il padre. Con eleganza si alzò e cominciò a prepararsi per un’altra giornata di allenamenti. Ma prima avrebbe dovuto parlargli. Sentiva il bisogno di farlo.


Nothing's gonna change

The things that you said
Nothing's gonna make this right again
Please don't turn your back
I can't believe it's hard
Just to talk to you
But you don't understand

Graziosa come sempre, Hinata si era accomodata davanti agli appartamenti del padre, pronta a parlargli non appena fosse uscito. Era appena riuscita a calmare l’agitazione quando il padre uscì e le venne incontro, senza dimostrare tuttavia la reale intenzione di parlarle. Si alzò con un movimento fluido e accennò una reverenza al padre, come le era stato insegnato fin dalla più tenera età, salutandolo. Poi lo guardò negli occhi con fermezza e gli disse di aver urgenza di parlargli riguardo il suo addestramento. Hiashi liquidò la figlia maggiore con la solita scusa della mancanza di tempo. Hinata rimase ferita dal comportamento come al solito freddo e distaccato del padre ma quella volta non avrebbe lasciato perdere. Lui non voleva ascoltarla? Bene, ma lei gli avrebbe parlato comunque. O almeno ci avrebbe provato.


'Cuz we lost it all
Nothing lasts forever
I'm sorry
I can't be perfect
Now it's just too late and
We can't go back
I'm sorry
I can't be perfect

Hiashi Hyuuga continuava imperterrito a camminare tra I corridoi di villa Hyuga con la figlia maggiore al seguito che gli parlava, e sembrava non prestarle alcuna attenzione. Hinata aveva esordito dicendosi dispiaciuta del suo profitto al di sotto delle aspettative del padre ma era fortemente decisa migliorare e per questo lo pregava di riprendere gli allenamenti insieme, come erano soliti fare anni prima. Voleva raggiungere le sue aspettative e per questo doveva essere lui ad allenarla. Prima infatti si era scoraggiata troppo presto ma ora si sentiva più determinata e pronta per migliorarsi veramente, diventando così una degna erede del clan. Hiashi a quelle parole si fermò, colpito dalla sicurezza che la figlia aveva dimostrato, nonostante i suoi modi fossero comunque ancora influenzati dal suo carattere timido. Ma questo non bastava a renderla l’erede perfetto. Le disse apertamente che ormai era impossibile per lei diventare quello che tutti si erano sempre aspettati. E con queste ultime parole taglienti le girò ancora una volta le spalle e continuò per la sua strada.


'Cuz we lost it all
Nothing lasts forever
I'm sorry
I can't be perfect
Now it's just too late and
We can't go back
I'm sorry
I can't be perfect

 

Hinata rimase delusa ancora una volta da suo padre, che le aveva negato nuovamente una possibilità di fargli vedere che forse sarebbe stata in grado di diventare ciò che voleva che fosse. Tutte le cose che vogliamo che l’altro sia, non lo saremo mai, e Hinata lo aveva ormai capito. Lei non sarebbe mai stata l’erede perfetto del clan come tutti si aspettavano e nemmeno suo padre sarebbe mai stato un po’ più simile alla persona che aveva sempre desiderato avere come genitore, qualcuno che la incoraggiasse e la spronasse in ogni suo progetto. Ma il rifiuto del padre non le avrebbe impedito di diventare un buon erede del clan: lo sarebbe diventato, ma a modo suo. Hinata questa volta aveva deciso di non darsi per vinta e di affrontare con coraggio il duro cammino verso il suo obbiettivo finale. Chissà, magari prima o poi sia lei che suo padre sarebbero stati in grado di raggiungere almeno in parte le aspettative dell’altro. Dopotutto, l’erede del clan Hyuuga avrebbe anche potuto essere un po’ imperfetto, a patto che fosse in grado di essere una buona guida. Nessuno è perfetto, no?

 

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Vi avviso già che il commento è stato volutamente scritto prima dell’uscita dei risultati, per non esserne influenzata.

Beh, non sono molto soddisfatta di com’è uscita. Purtroppo sembra sempre che le fic si scrivano da sole ormai e non seguano più le mie decisioni xD Hinata è uno dei personaggi di Naruto che trovo più simile a me e avevo già da tempo in mente di scrivere una fic su di lei. Poi è arrivato il contest e questo è il risultato. Forse alla fine sembrerà un po’ troppo diversa dalla Hinata che siamo abituati a vedere ma ho sempre pensato che anche lei è in grado di tirare fuori le unghie quando è ora e il suo comportamento meno insicuro è una conseguenza delle scelte fatte.


Risposte alle recensioni:
- ryanforever: mi fa piacere che secondo te ho descritto bene Hinata e il suo rapporto con il padre, avevo il terrore di sfociare nell'OOC. Grazie per letto e commentato! ^^
- Shatzy: la canzone usata è Perfect dei Simple Plan, l'ho scritto nei credits. Per il rapporto tra Hinata e Hiashi ho preso un po' spunto dal rapporto che ho con mio padre, si lamenta spesso anche lui del mio comportamento, anche se ovviamente non fino a quei livelli. Effettivamente è un po' pesante l'ultima parte ed ero indecisa se mettere un dialogo tra Hinata e il padre ma alla fine ho deciso di continuare con il monologo. Grazie comunque per averla letta e commentato! ^^
- Rinalamisteriosa: mi fa piacere che l'introspezione di Hinata ti sia piaciuta e ti ringrazio per i complimenti e la recensione, mi ha fatto piacere sapere la tua opinione. Grazie!
- Dreaming Ferret:: non mi aspettavo una recensione, visto che la fanfiction l'hai già commentata ma è stata comunque ben accetta. Perfect è una canzone che amo ed era semplicemente perfetta per la fanfiction che mi era venuta in mente. Ho cercato di immedesimarmi in Hinata il più possibile e mi fa piacere sapere che almeno secondo qualcuno ci sono riuscita. Grazie mille per aver recensito di nuovo ^^

Spero che vi sia piaciuta. I commenti sono, come sempre, graditi. Grazie per averla letta.


Questo è il bellissimo commento che ha fatto Dreaming Ferret. Che emozione *///*

8^ Classificata
All of the things we want each other to be, we never will be di Shia

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Correttezza morfo-sintattica: 8/10
Stile: 8/10
Originalità: 7/10
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Attinenza alla traccia: 10/10
Totale: 42/50

Per prima cosa, fic perfettamente attinente con la frase che hai scelto, anche se hai deciso di inserire una canzone diversa da quella da cui era stata tratta la frase. Hinata mi è sembrata IC, così come il padre, anche se qui, forse, è fin troppo duro con lei. La scelta di scrivere una song-fic non ha fatto che far aumentare il mio punteggio per lo stile, quello che l'ha fatto abbassare è però il modo in cui hai deciso di raccontare la storia. Il monologo di Hinata in alcuni punti appesantisce un po' troppo la lettura, e influenza in negativo il suo scorrimento. Stessa cosa dal punto di vista grammaticale: non ci sono errori di battitura, ma le frasi sono troppo unite tra loro, avresti dovuto dividere di più ogni capoverso. Un'altra cosa che ti ha fatto perdere qualche punto è stata l'originalità: non è nuovo questo "sfogo" di Hinata verso il padre e il fatto che tutti la considerino "inutile". In totale, però, è una fic molto valida, scritta bene, ma soprattutto ricca di sentimento. Bravissima!

  
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