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Autore: Klowl    01/06/2015    2 recensioni
Una One Shot sul rapporto tra Werner Von Croy e Lara Croft, prendendo spunto dagli eventi di "The Last Revelation", "Chronicles" e "Angel of Darkness".
Dal testo:
"Quando l’aveva conosciuta, Lara aveva solo 16 anni. Da subito Werner aveva sentito un’antipatia verso quell’irritante accento inglese e quell’arroganza di chi, molto giovane, ha già sofferto troppo e crede dunque di saperla più lunga degli adulti, nonostante le treccine.
Ma quella ragazza lo stupiva continuamente. Intelligente e scaltra, era la sua allieva migliore (ma lui evitò sempre di dirglielo, non voleva che si montasse troppo la testa). Essere suo mentore era diventata la sua nuova missione di vita, e si ritrovava a parlare di lei anche con i suoi amici più intimi, come se la giovane Croft vivesse con lui: 'come ho spiegato ieri a Lara…' 'ho mostrato questo manoscritto a Lara ed è stato veramente incredibile, la sua interpretazione mi ha fatto riflettere.' "
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Lara Croft
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Seduto nel suo studio davanti all’ormai vuota bottiglia di Cognac, non smetteva di chiedersi come mai stesse soffrendo così tanto.

Il tempio era caduto sulla testa di Lara tre mesi prima. Da allora Werner aveva continuato la sua vita, mandando avanti  la VC Industries e i suoi mille studi, ma non appena l’uomo si fermava un momento, gli sembrava che dei massi fossero  nuovamente  caduti sulla sua gamba, privandolo di un sostegno necessario.

Il rapporto con miss Croft era sempre stato controverso, di difficile comprensione.

Quando l’aveva conosciuta, Lara aveva solo 16 anni. Da subito Werner aveva sentito un’antipatia verso quell’irritante accento inglese e quell’arroganza di chi, molto giovane, ha già sofferto troppo[1]  e crede dunque di saperla più lunga degli adulti, nonostante le treccine.

Ma quella ragazza lo stupiva continuamente. Intelligente e scaltra, era la sua allieva migliore (ma lui evitò sempre di dirglielo, non voleva che si montasse troppo la testa). Essere suo mentore era diventata la sua nuova missione di vita, e si ritrovava a parlare di lei anche con i suoi amici più intimi, come se la giovane Croft vivesse con lui: “come ho spiegato ieri a Lara…” “ho mostrato questo manoscritto a Lara ed è stato veramente incredibile, la sua  interpretazione mi ha fatto riflettere.”

Era così brillante che aveva deciso che era pronta per lavorare sul campo.

E così erano arrivati ad Angkor Wat, il luogo che ha sconvolto il loro rapporto.

Lì Lara l’aveva tradito, e la ferita non si era mai realmente rimarginata. Come aveva potuto, quella ragazza, lasciarlo lì, sotto le rovine dell’Iride[2]?

Werner aveva provato del sincero affetto per lei, l’aveva accudita, le aveva insegnato tutto! Miss Croft doveva la sua grandezza al suo mentore!

Messo in salvo, fuori da quelle macerie, l’uomo si era sentito come se Lara avesse impugnato un revolver e sparato volutamente e sadicamente alla gamba rimasta lesa.

Ma non era forse stato lui ad insegnarle anche questo? Non le aveva forse detto, il giorno stesso dell’incidente, che per essere un’avventuriera avrebbe dovuto imparare “la follia di vincere, a qualsiasi costo!”?

Lara rifletteva la figura del suo mentore, come uno specchio. Più adulta, si era intrufolata nella VC Industry  per rubargli  l’Iride[3]. Senza un minimo di coscienza aveva gabbato gli uomini della sicurezza, e guardandola dalle videocamere di sorveglianza mentre riusciva nel suo intento, Werner non era riuscito a reprimere una punta di stima verso di lei e di immenso orgoglio verso sé stesso, che l’aveva forgiata così bene da crearne un inarrestabile mito.

Fuori dalla Tempio di Horus crollato in Egitto, Werner si era tolto il cappello. Anche lui si era allontanato in tutta fretta per potersi salvare, pensando prima a sé stesso, come la giovane Lara anni prima.

Non aveva forse giudicato troppo duramente la fuga di lei?

Mentre tutto crollava e Werner la esortava disperatamente ad afferrare la sua mano, la donna aveva dubitato della sua buona fede, e ciò aveva firmato la sua condanna.

Von Croy ripensava a quello sguardo.

Come erano arrivati a questo punto?

Lui e lei erano così uguali. Avrebbero potuto capirsi e sostenersi, per tutta la vita.

Davanti alla bottiglia di Cognac, tre mesi dopo la morte di Lara, l’uomo si ritrovò di fronte alla nuda verità: Lara Croft era la cosa più vicina, nella sua vita, alla figlia che non aveva mai avuto.

 

 

“Te lo ricordi l’Egitto, Werner? MI HAI ABBANDONATA!”[4] era esplosa all’ennesima richiesta d’aiuto, poche ore prima, in quello stesso appartamento.

Erano passati quattro anni dagli avvenimenti in Egitto, e come fosse sopravvissuta, e con quale forza, era mistero anche per lei.

Ora il cadavere di Von Croy giaceva sul tappeto, sanguinante. Tra la baraonda di pensieri, emozioni e domande urlate nella sua testa –“ chi è stato?” “come mai non ha ucciso anche me?”- Lara continuava a rivivere il momento in cui aveva detto “MI HAI ABBANDONATA!”.

Abbandonarsi. Un errore, tra loro due, che continuava a ripetersi.

Ad Angkor Wat aveva cominciato lei, ma ora? Von Croy se n’era andato…l’aveva abbandonata definitivamente.

Il suo rivale, il suo mentore..non era stato, per lei,  anche un amico? Non aveva tentato di salvarla, seppur per un momento, in Egitto?

Era stato lui a riavvicinarsi, dopotutto.

Nonostante le ferite, nonostante gli scontri, Lara non riusciva ad odiarlo e capì, guardando i suoi occhi ormai vuoti, che il grande  Werner Von Croy le stava lanciando il suo ultimo “guanto di sfida”: “poni fine a questo casino, uccidi i miei assassini, e poi vivi, senza di me”.



[1] I genitori di Lara sono entrambi morti

[2] Tempio presente nella prima avventura di “Tomb Raider: The Last Revelation”. E’ la costruzione nella quale rimane intrappolato Von Croy, creduto morto da Lara.

[3] Manufatto presente nel tempio crollato su Von Croy, in Cambogia.

[4] Dialogo di “Tomb Raider: The Angel of Darkness”.

   
 
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