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Autore: Chiaramor    01/06/2015    0 recensioni
Dopo due mesi di addestramento con Malcolm Marlyn Thea Queen è pronta a tornare a Starling City e a ricominciare, anche grazie all'aiuto di John Smith, un giovane ragazzo che saprà ridarle il sorriso.
Ma cosa ne sarà del suo rapporto con Oliver, Roy e Malcolm?
Una storia che non vede come protagonista solo Thea Queen ma anche Felicity, Oliver e tutto il team Arrow.
Dal terzo capitolo:
“Oliver, Oliver aspetta ti prego!” gridò Felicity correndogli dietro, “sono sicura che Roy non pensa veramente tutte quelle cose, è solo preoccupato per Thea.”
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Thea Queen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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John odiava gli spazi chiusi e controllati. Durante il suo addestramento nell'ASIS aveva dovuto condividere una stanza piccolissima con altri quattro ragazzi e in ogni momento della giornata erano costantemente vigilati da telecamere. Tutto dell'ospedale nel quale era ricoverato gli ricordava di quel posto, a partire dai muri bianchi e altissimi fino al continuo via vai di gente.
Aveva deciso di entrare nell'ASIS qualche mese dopo la scomparsa di suo padre. Slade era stato mandato in missione in un'isola sperduta per recuperare un soldato giapponese, ma dopo qualche settimana non aveva più dato sue notizie. A lui nessuno diceva niente, nemmeno sua madre.
E così alla fine si era arruolato.

 

“Ora cosa facciamo, come intendi agire? E' solo un ragazzo Oliver...” Felicity guardava Oliver senza riuscire a trovare le parole giuste da dirgli.
Roy sbuffò e prese Oliver per il braccio “C'è solo una cosa che possiamo fare, dobbiamo metterlo in prigione! John è pericoloso e sta usando Thea per arrivare a te, esattamente come aveva fatto Slade!! Smettila di non fare nulla e agisci, o mi occuperò di John da solo.”
Oliver non disse nulla e lasciò il rifugio senza voltarsi, mentre Roy ribolliva di rabbia.

 

Stanza bianca, muri bianchi, camici bianchi.
A stare chiuso in ospedale John stava impazzendo. Non era un tipo calmo e non sapeva stare tranquillo per più di cinque minuti. Invece ormai era sdraiato a guardare il soffitto da sei ore.
Toc toc. Qualcuno aveva bussato alla porta della stanza di John.
“Avanti... Oliver! Ciao. Non serviva che venissi a trovarmi anche oggi in ospedale, sei stato gentile ad accompagnarmi ieri sera.”
“Io...” Oliver si avvicinò al letto. “Seriamente John, cosa ci facevi da solo e di notte nel Glades? Non dirò nulla a Thea, ma dimmi la verità.”
John si mosse nervoso e si tirò su dal letto. “Oliver non...non posso dirtelo, non so COME dirtelo. Non so nemmeno se riusciresti a credermi.”
Oliver si sedette su una sedia di fianco al letto. “Prova a spiegare. Ti prometto che ascolterò tutto quello che hai da dire”.
John prese un bel respiro. “Okay... da dove cominciare... So che la tua famiglia ha sofferto molto in questi ultimi anni e che... che tua madre è stata uccisa. Vedi io sono venuto qua a Starling City per avere notizie su mio padre. So che si trovava qua fino a sei mesi fa e... beh è morto. Io ho molte domande e in questa città c'è chi ha le risposte. Non ho mai voluto nascondere qualcosa a te o a Thea, ma non so di chi posso fidarmi.”
Oliver chiuse gli occhi per qualche secondo. “Mi...mi dispiace per tuo padre. Ma devi capire che Starling è una città pericolosa, non puoi fare domande in giro e non pensare alle conseguenze. Il Vigilante è...”
“Cosa? Come fai a sapere che sto cercando il Vigilante?” John provò ad alzarsi dal letto, ma la ferita alla gamba gli faceva ancora troppo male. Oliver lo bloccò.
“Roy mi ha detto tutto... Non devi avere paura di me John.” Oliver lo guardò dritto negli occhi. “Io so.”
“COSA?? Non capisco di cosa stai parlando.”
Oliver gli si avvicinò. “Per anni sono stato bloccato su un'isola di nome Lian Yu, ma non ero da solo. E' stato lì che ho conosciuto uno degli uomini che più mi ha cambiato la vita, nel bene e nel male: Slade Wilson.” Oliver si zittì un attimo. “Tuo padre.”
John lo guardò con occhi spalancati senza sapere cosa dire. Non voleva sbilanciarsi troppo e rivelare chi era davvero. Non sapeva ancora se poteva fidarsi di Oliver.
Oliver capì che John stava rimuginando sulle sue ultime parole e proseguì il suo discorso. “Su Lian Yu Slade è stato la mia forza, è grazie a lui e ad un altro uomo, Yao Fei, se sono riuscito a sopravvivere. Ma devi capire John che l'isola ha cambiato tuo padre, l'ha fatto diventare spietato e purtroppo dall'oscurità non si può tornare indietro. Lui incolpa me per delle cose che sono accadute in quel “purgatorio” ma la verità è che a volta le cose accadono, e noi non possiamo impedirlo. Slade mi odiava e per questo ha fatto del male alla mia famiglia. E il Vigilante l'ha punito.”
Gli occhi di John iniziarono a lacrimare ma lui nemmeno se ne accorse. “MIO PADRE NON ERA UN MOSTRO. Lui mi adorava e ora capisco che è tutta colpa tua se non è tornato da me. Mi dispiace per la morte di tua madre, ma sei stato tu a provocarla. Lui non avrebbe mai... non potrebbe...”
Oliver gli impedì di finire la frase. Lo guardò dritto negli occhi e John scorse nel suo volto... pietà.
“Slade non è tornato da te perchè non eri la sua priorità. Sono passati cinque anni da quando è scappato dall'isola, John... e in tutto questo tempo non ha provato a cercarti o a mettersi in contatto con te, non è vero? Aveva messo la vendetta e me al primo posto. Lui ti voleva bene, io lo so. Mi ha parlato tanto di te sull'isola, ma come ti ho detto il suo cuore si era annerito. Provava solo odio e rancore... mi dispiace...”

Mentre Oliver parlava gli occhi di John divennero rossastri, poi si gonfiarono fino a scoppiare in lacrime e singhiozzi.

 

  
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