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Autore: Darkness_Angel    02/06/2015    8 recensioni
Attenzione! Sequel di "Una Generazione Mortale".
Sono passati cinque anni dalla tragedia che ha scosso la famiglia Jackson.
Il mondo ha continuato il suo corso anche se adesso è in caduta libera e sembra che il fato non voglia dare tregua a questa famiglia e ai semidei.
Una nuova minaccia si è imposta sul mondo minando la libertà e la sicurezza di tutti coloro che non sono mortali, e le cose sembrano non poter cambiare se non in peggio.
Ma la speranza è l'ultima a morire.
Vecchi nemici, nuovi alleati, ritorni e scomparse per cercare di riportare il mondo in equilibrio e vincere una guerra che sembra persa in partenza, senza dimenticarsi la cosa più importante:
Sopravvivere.
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Generazioni '
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Salve a tutti!
Scusate per il ritardo nella pubblicazione ma mi sono presa l'influeza e non avevo la forza di alzarmi dal letto e mettermi al computer T.T
In ogni caso, ecco a voi l'Epilogo :3
Si svolge 10 anni dopo la fine dello scorso capitolo ed è a Pov Lilia, non ché leggermente più corto :)
Spero che vi piaccia,
Buona Lettura.

Epilogo

 
La sveglia incominciò a suonare ricordando a Lilia che era l’ora di alzarsi.
La nipote di Poseidone emise un gemito sofferto e allungò la mano in modo da raggiungere l’arnese infernale e spegnerlo una volta per tutte.
Aprì un occhio cercando di prendere bene la mira e non rischiare che la sveglia cadesse per terra, sarebbe stata la quarta rotta nel giro di un anno, ma vide che il suo cellullare era illuminato, chiaro segno che le era arrivato un messaggio.
Si allungò con la grazia degna di un gatto che sta cercando di stirarsi appena sveglio, e afferrò il telefonino per vedere chi la stava cercando:
“ Buon compleanno alla mia piccola bambina che oggi diventa ancora più grande”
Lilia sospirò ma sorrise, sua madre non si smentiva mai, non poteva semplicemente scriverle “Buon trentunesimo compleanno”.
Le rispose velocemente, ripose il cellulare sul comodino e poi si mise un braccio sugli occhi cercando di fermare la luce che filtrava dalle tende semiaperte.
Oggi è il mio compleanno… compio trentun anni e nessuno dei miei fratelli è presente.
Emise un lungo sospiro e poi si alzò a sedere sul letto pronta per iniziare un’altra giornata; oggi non aveva il lavoro, quindi sarebbe potuta andare  trovare i suoi nonni oppure Veronika…  aveva ancora un po’ di tempo per pensarci, avrebbe deciso dopo.
Per tutta la mattina, mentre si preparava e faceva colazione il cellulare continuò ad emettere piccoli trilli per avvertirla dei numerosi messaggi di auguri che le arrivavano; suo padre, i suoi nonni, Ruby e Sarah ( ebbene si nel primo nomo vi era campo ), dal suo ex-ragazzo Jess, da tutti i suoi cugini acquisiti e naturalmente da tutti gli zii acquisiti.
Lilia si stava infilando la maglietta quando un suono diverso dai soliti messaggi proveniente dal suo cellulare la riscosse.
La semidea si gettò sul letto e afferrò il cellulare aprendo subito il messaggio con la suoneria personalizzata che identificava suo cognato, sopra vi erano solo poche parole.
“ E’ tornata”
Lilia non riuscì subito ad identificare il senso del messaggio, anche se ormai era quasi un avvocato il suo deficit da nipote di Poseidone si faceva sentire quando doveva ragionare sulle cose di tutti i giorni.
E’ tornata… ma no, non è possibile!
Ricontrollò i messaggi ricevuti per essere sicura che tra la miriade di auguri non vi fosse un altro messaggio di Nathaniel che le spiegasse meglio la situazione ma non ve ne erano, l’unico era quell’enigmatico “è tornata”.
La nipote di Poseidone emise un sospiro frustrato e gli rispose velocemente “Arrivo” se Nathaniel voleva fare il criptico allora anche lei non si sarebbe sprecata con le parole.
La filosofia di Lilia era sempre stata semplice:
“ Mai chiarire per iscritto le cose che si possono chiarire di persona”.
Seguendo questa sua teoria aveva evitato molti fraintendimenti, come quando aveva lasciato Jess perché aveva capito che non era il suo tipo ( come i ragazzi in generale) o come quando sua sorella le aveva detto che si sarebbe sposata poco dopo aver compiuto ventiquattro anni.
L’unico con cui non aveva potuto chiarire era stato Lucas, che lentamente si era sempre più allontanato dalla loro famiglia per poi distaccarsi del tutto con la scusa di voler andare a studiare medicina fuori città; Lilia sapeva che suo fratello non si era mai veramente ripreso dalla morte di Fahime, lo dimostrava il fatto che aveva mantenuto un rapporto abbastanza stretto solo con una figlia di Ecate, ma che non avevano mai dichiarato ufficialmente di stare insieme ( e questo era successo solo anni dopo la morte della maga).
La nipote di Poseidone scosse la testa e allontanò i pensieri dal fratello e dal messaggio di auguri che gli aveva inviato il quale, come ogni anno, sarebbe stato ignorato e rimasto senza risposta.
Si finì di vestire rapidamente, buttando dentro una borsa le cose che le sarebbero servite più nell’immediato, la cosa che le premeva ora era scoprire cosa cavolo era successo.
Uscì di casa ricordandosi, per fortuna, di chiudere a chiave l’appartamento e di lasciare qualche vivere di sussistenza al gatto che quella mattina aveva deciso di continuare a poltrire su una sedia nonostante la frenesia che agitava la sua padrona.
La semidea percorse velocemente i pochi metri che la separavano dalla fermata di metropolitana più vicina, scese le scale e salì sul primo treno che l’avrebbe portata sino a casa di sua sorella.
Il viaggio le sembrò durare delle ore invece che i soliti venti minuti e le fermate sembrarono triplicarsi; continuava a ripetersi di stare calma, che se fosse successo qualcosa di grave Nathaniel gliel’avrebbe scritto e non l’avrebbe lasciata così all’oscuro di tutto.
Quando, finalmente, la voce metallica chiamò la sua fermata, Lilia si  gettò fuori dal treno e risalì in superficie come se avesse un mostro alle calcagna.
Dalla fermata della metro all’appartamento di sua sorella vi erano ancora dieci minuti a piedi che Lilia percorse a passo svelto schivando e superando le persone che le camminavano intorno; le dava fastidio che tutti fossero tranquilli a parte lei.
Aibileen e Nathaniel  abitavano in un appartamento al terzo piano in una strada leggermente in periferia rispetto al centro di New York.
Se fosse stato per su sorella, sarebbe andata a vivere in periferia, in un quartiere con casette basse, ringhiere bianche e giardino, ma la sua casa ideale era troppo lontana dall’Ospedale, caratteristica che non andava affatto ben per una ragazza con i suoi problemi; ogni metro in meno era una possibilità in più di salvarle la vita.
Lilia arrivò davanti al portone e suonò il citofono tre volte, in modo da far capire che era lei; nessuno le rispose ma il portone si aprì solo dopo qualche secondo.
La semidea entrò dentro all’atrio con slancio, come se stesse partecipando ad una corsa, lasciando che la porta sbattesse dietro di lei.
Aspettare l’ascensore le avrebbe fatto perdere tempo, così si gettò su per le scale e percorse le sei rampe in meno di un minuto.
- Non c’era bisogno di correre – la rassicurò Nathaniel sulla soglia dell’appartamento mentre Lilia riprendeva fiato.
- Cosa è successo? In che senso “è tornata”? Si è sentita male? – chiese la maggiore delle Jackson mente entrava in casa.
Nathaniel rise – “E’ tornata” significa che è tornata – le rispose.
Lilia non capiva come mai suo cognato la prendesse così alla leggera.
Aibileen non poteva essere tornata, era scesa nel Tartaro solo due settimane prima dopo aver passato due mesi sulla terra, ciò voleva dire che sarebbe dovuta ritornare dopo altri due mesi; se Ecate l’aveva lasciata andare così presto voleva dire che c’era qualcosa che non andava.
- Perché è tornata? Da quando Ecate le fa sconti sul soggiorno nel Tartaro? – gli chiese Lilia confusa e leggermente irritata.
Lilia si ricordava di quando Aibileen aveva iniziato a fare avanti e indietro dal Tartaro; le prime volte aveva sbagliato lasso di tempo e vi era rimasta troppo, aveva rischiato di perdersi e solo grazie all’aiuto di Nathaniel, e del fantasma di Esdra, era riuscita a rimanere se stessa, per questo le sembrava strano che Ecate la lasciasse andare così facilmente visto che, neanche quando aveva rischiato di diventare un anima perduta, aveva dato il suo benestare per portarla via.
- Lilia devi stare tranquilla, sta bene, è tornata ma non per un motivo… grave – la rassicurò.
La semidea non riusciva ancora a capire perché il figlio di Ecate non le parlasse chiaro, ma la sua anima si diede una calmata quando vide uscire fuori dal salotto sua sorella che le sorrideva radiosa.
- Lili! – la salutò Aibileen mentre le due sorelle correvano ad abbracciarsi.
La nipote di Poseidone strinse la sorellina e poi la allontanò un secondo per vedere se vi fosse qualcosa che non andava, ma sua sorella stava bene.
Aibileen sembrava il ritratto della salute, gli occhi di un verde brillante, i capelli scuri e ricci tagliati corti sulle spalle e persino un leggero colorito roseo sulle guance.
- Cosa ci fai qui? Come mai Ecate ti ha lasciato andare così presto? Hai qualcosa? – le chiese apprensiva.
Aibileen scoppiò a ridere e questo fece irritare ancora di più Lilia, possibile che nessuno fosse preoccupato?
- Calmati Lili va tutto bene – la rassicurò la sorella stringendole la mano – c’è una novità, per cui Ecate mi ha fatta tornare, ma non è una cosa brutta – aggiunse cercando di trattenere un sorriso di pura gioia.
La nipote di Poseidone era sempre più confusa, si girò verso Nathaniel per ricevere informazioni più precise ma il figlio di Ecate si limitò a ridere di sottecchi.
- Oh per gli Dei, volete darmi una risposta per una buona volta? – sbottò la figlia di Poseidone.
Aibileen scoppiò a ridere – Eh va bene, ecco la tua risposta – le disse.
La nipote di Atena si lisciò la maglia fermandosi con la mano poco sotto l’ombelico e sorrise; Lilia non capì subito il gesto della sorella ma poi vide che la maglia non seguiva le forme del corpo longilineo della sorellina ma che, all’altezza del ventre, prendeva una curva perfettamente rotonda.
Lilia arrivò subito alla conclusione più ovvia; sgranò gli occhi e fissò Aibileen che le rispose sorridendole ancora più radiosa.
Ora era tutto chiaro, vi era un unico motivo per cui Ecate l’aveva lasciata andare via così presto:
sua sorella era incinta.
 
Come le capitava  quando una cosa la coglieva di sorpresa, Lilia disse la cosa più stupida tra le tante che le passavano per la mente.
- Come..? –
Nathaniel ed Aibileen scoppiarono a ridere, Lilia cercò di non arrossire e dissimulò il leggero imbarazzo con una risata – Cioè so’ come, ma quando? – le chiese abbracciando la sorellina.
- Circa tre mesi fa, solo che ce ne siamo accorti adesso – le spiegò la sorella.
La nipote di Poseidone la strinse forte – E’ una notizia bellissima Aibileen, diventerò Zia! – le disse eccitata.
Aibi rise – Puoi fermarti un pochino? Così ti racconto – le disse con lo stesso tono che usava da ragazzina quando prendeva da parte Lilia per raccontarle gli ultimi aggiornamenti su lei e Nathaniel.
- Certo, tanto per oggi non avevo programmi – la rassicurò.
Le due Jackson andarono in cucina mentre Nathaniel, dopo aver dato un bacio di sfuggita ad Aibileen, tornava nel suo studio per continuare a lavorare.
- Davvero non hai programmi per oggi? – le chiese Aibileen mentre preparava il the per entrambe
- pensavo ti vedessi con Veronika o che la mamma ti avesse invitato a cena – le spiegò sorridendo.
- Forse mi vedo con Veronika e aspetto la chiamata della mamma da un momento all’altro – le rispose ridendo – ma ora non pensiamo al mio compleanno che arriva tutti gli anni, raccontami un po’ della tua novità – le disse mentre prendeva la sua tazza di te e andavano a sedersi nel tavolinetto che sua sorella aveva messo sul balcone della casa; era una delle poche case nel circondario che aveva uno sbocco sull’esterno e, soprattutto, sul parco antistante.
Aibileen sospirò e sorrise – Sinceramente non ce lo aspettavamo, sai che fare avanti e indietro dal Tartaro mi aveva dato problemi che non mi sarei mai nemmeno sognata di riuscire ancora ad avere un bambino – le spiegò – ed invece eccomi qui, senza cercarlo è arrivato – gli rispose facendosi una carezza sopra il ventre.
- Lo hai già detto alla mamma? – le chiese
- No, sono tornata nemmeno due ore fa ma… volevo che fossi la prima a saperlo – le spiegò.
Lilia sospirò e sorrise - Quindi tra sei mesi diventerò zia… - commentò ad alta voce – è il più bel regalo di sempre! – le disse eccitata come una bambina.
Aibileen scoppiò a ridere ma poi si fermò lasciando scappare un gemito e raddrizzando la schiena.
Lilia si fece attenta – Le ferite? – le chiese leggermente apprensiva.
Aibileen annuì ma ritornò a sorridere lanciando uno sguardo al parco davanti a loro – Si fanno sentire se sforzo troppo la schiena o se c’è umido… è probabile che domani pioverà – scherzò la ragazza.
La nipote di Poseidone rise ma non di gusto, non si sarebbe mai dimenticata di quando Aibileen le aveva confessato cos’era successo nelle prigioni di Setne, di quando si era levata la maglietta per farle vedere la schiena segnata dalla frusta, o di quando si svegliava nel cuore della notte gridando in preda ad incubi che le avevano causato le torture.
- Pensi che ti potrebbero dare problemi con l’avanzare della gravidanza? – le chiese
- No, ormai sono guarite, sono solo le cicatrici che rendono la pelle meno elastica, stai tranquilla Lili – la rassicurò la sorellina prendendole una mano.
La maggiore delle Jackson le sorrise e sospirò – D’accordo, infondo si dice che il tempo guarisce tutte le ferite… – commentò.
Aibileen le sorrise – Sai Lili, non so’ se il tempo possa curare veramente tutte le ferite, ma di una cosa sono certa: prima o poi la ferita si rimarginerà e al suo posto rimarrà solo una bianca cicatrice di cui, piano piano, ci dimenticheremo – le  disse sorridendole dolcemente e accarezzandosi la leggera curva del ventre.
Lilia rimase a casa della sorella ancora per qualche ora parlando del più e del meno; alla nipote di Poseidone mancavano quei momenti tra sorelle, con Lucas lontano Aibileen era l’unica con cui poteva confidarsi all’interno della sua famiglia; i loro genitori non avevano più l’età per stare ad ascoltare tutti i problemi, anche un po’ inutili, della figlia.
Poco prima di pranzo Lilia decise di andare, anche se sua sorella e Nathaniel le avevano proposto di fermarsi per pranzo, per qualche ragione la nipote di Poseidone si sentiva di troppo.
Salutò la sorella con un lungo abbraccio mentre l’altra le diceva che l’avrebbe tenuta informata e che si sarebbero sentite presto, le augurò ancora una volta buon compleanno e poi Lilia scese di nuovo in strada per riandare a prendere la metro.
Istintivamente prese il cellullare per guardare se qualcuno  l’avesse cercata mentre era da sua sorella, non sapendo quale fosse la questione lo aveva messo in silenzioso, e logicamente trovò quattro chiamate perse e un messaggio.
Due chiamate erano di sua madre mentre la terza di suo padre ( anche se probabilmente era sempre sua madre che aveva tentato con l’altro telefono) e la quarta era di Veronika, avrebbe richiamato tutti subito dopo aver controllato il messaggio.
Proveniva da un numero che conosceva, ma spesso i suoi amici semidei cambiavano numero perché quello vecchio aveva attirato troppi mostri.
Lo aprì e il suo cuore perse un battito.
“ Tanti auguri sorellina, Luc”.
Lilia non credeva a quello che leggeva sullo schermo; suo fratello le aveva fatto gli auguri di compleanno, questo voleva dire che era vivo e che adesso aveva un numero sicuro dove poterlo rintracciare, era davvero il suo più bel compleanno.
Rimase a guardare il messaggio ancora per qualche secondo ripensando a quello che le aveva detto sua sorella.
Forse, alla fine, tutte le vecchie cicatrici sarebbero scomparse per davvero.
 

  Fine.


Ed eccoci giunti alla fine :)
Qualcuno mi ha chiesto se ci potrebbe essere un Sequel parte 3 ma non ci sarà :) Però potrebbe esserci un ritorno di Aibileen anche se è un "forse".
Il finale è  aperto perché voglio lasciare spazio alla vostra immaginazione su come sarà il futuro di Aibileen, almeno non si rischiano traumi anche in questo Epilogo :P
Di mia idea però ( quindi la versione, "ufficiale" ) Aibileen morirà di parto a 31 anni, dopo aver messo al mondo il secondo figlio, perché il suo corpo non reggerà ad un'altro sforzo simile.
Inoltre ( piccole note :D ): A Lilia picciono le ragazze ( penso si sia capito); Eric seguirà il sentiero di Seth e i suoi genitori lo approveranno; la madre di Maria di Angelo era una mortale, con cui Nico era stato per un certo periodo ma che, purtroppo, morì in seguito ad un incedente.
Spero di aver chiarito qualsiasi dubbio, se ve ne fossero ancora scrivetemi e ve li chiarirò :)
Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito anche in questa seconda avventura leggendo, recensendo, mettendo la storia tra le preferite, etc. Grazie per la fiducia :D <3
Spero che questo finale vi sia piaciuto, sentirete ancora parlare di me :D
Un abbraccio e un bacio,
Darkness_Angel.




 
  
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