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Autore: Caramel Macchiato    02/06/2015    1 recensioni
La routine tranquilla e invariata di quattro coinquilini viene d'un tratto squarciata da una bambina, una vecchia asiatica che sembra dotata di poteri paranormali e la vaga e inquietante consapevolezza che la loro vita subirà una svolta drastica...
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Hai preso tutto?-
- Sì-
- Sicura al cento per cento?-
Lancio un’occhiata ala bambina, che si limita ad annuire, imbronciata come non mai, lo zainetto ai suoi piedi pieno all’inverosimile.
Lascio perdere il controllo che sto facendo nella mia stanza e mi siedo sul materasso, per poi farle cenno di venire da me. Non se lo fa ripetere due volte: mi vola tra le braccia e comincia a tirare su con il naso.
- Dai piccolina, non essere così triste, di sicuro la mamma ti lascerà venire ancora da noi-
Lei annuisce tra le mie braccia.
- E poi mancano ancora due ore, possiamo fare tutto quello che vuoi!- Le ricordo, carezzandole la testa.
Lei si scosta appena e mi fissa dritto negli occhi.
- C’è una cosa che vorrei fare-
- D’accordo, facciamola!-
 
Di certo non poteva uscire di scena come tutti i bambini normali, tenendo per mano il genitore in questione e facendo “ciao ciao” con quella libera: stiamo pur sempre parlando di mia figlia, dannazione. Però non mi spiego come siamo finiti a casa di Boris, seduti sul suo tavolo da pranzo a giocare al gioco dell’oca.
Quando Kentin è piombato in soggiorno con Allegra in braccio, i due con la stessa identica espressione esaltata, già si sentiva puzza di guai. Ma quando la marmocchietta ha esordito con un “ voglio giocare al gioco dell’oca con Noel, Armin e Alexy e anche Boris!”, io e Nathaniel siamo scoppiati a ridere sguaiatamente. Non tanto per l’immagine del biondo zitello che gioca all’oca, piuttosto per l’assurdità dell’idea.
Dieci minuti dopo eravamo alla porta dei vicini per raccattarli.
Lancio un’occhiata alla marmocchia, sorpreso da quanto bene riesce a dirigerci e a comandarci a bacchetta verso i suoi desideri. Piccola perfida.
- Boris, sei caduto nel pozzo, resti infangato per i prossimi due giri- Commenta Armin, leggendo il libretto delle istruzioni.
L’omone strabuzza gli occhioni azzurri e fissa sconcertato la sua oca di legno.
- È poco realistico, se Boris fosse un’oca se ne farebbe un baffo del fango- Commenta Alexy, ammiccando ai muscoli dell’omone.
- Voi due, alimentate il vostro cervello con cose costruttive- Borbotta Nathaniel tirando i dadi.
- Ah-ah. Il gioco dell’oca è costruttivo: t’insegna le centomila difficoltà della vita- Ribatte con fare poetico Armin.
Nathaniel sorpassa Allegra, ma non fa in tempo a posare la pedina sulla casella successiva che la bambina da un forte scossone al tavolo.
- Microbo!- Esclamo irritato, vedendo le oche piombare come dei sacchi di patate sul tabellone.
- Oh no! Un terremoto!- Salta su Kentin, dando inaspettatamente corda ad Allegra, che prende a strillare di finta paura.
- Presto! Dobbiamo metterle sotto il tavolo!- Aggiunge Noel, facendo scoppiare a ridere Lysandre.
Allegra prende le pedine e si fionda sotto il tavolo, seguita dai gemelli e Kentin, mentre Noel agguanta Boris e lo trascina sotto, seguita a ruota da Lysandre. Resto con Nathaniel e Dake a scambiarci occhiate sconcertate.
- Oh che peccato, Casteil, Nath e Dake non hanno trovato un riparo. Spilorci che non hanno comprato un tavolo. Sono fuori gioco- Cinguetta Alexy, buttandoci addosso le nostre tre oche.
- Comincio ad essere sempre più confuso sulle regole del gioco- Mormora Nathaniel, passandosi una mano tra i capelli. Dake invece scoppia a ridere fragorosamente quando i nostri compagni riemergono da sotto il tavolo.
- Fatemi capire: è diventato una specie di Hunger Game delle oche?-
Armin s’illumina d’immenso e gli si siede vicino tutto contento, il gemello subito addosso all’altro braccio del ragazzo biondo.
- Cioè sei un fan? Dimmi qual è il tuo personaggio preferito?-
- Il mio è Finnick- S’intromette Alexy.
Dake si divincola dalle due zecche e agguanta Noel per un avambraccio con un sorriso seducente.
- È lei la mia preferita. La mia eroina-
Boris si porta le mani alle guance e arrossisce violentemente, mugolando a vanvera, mentre Noel sbianca come un cencio.
- Siete fidanzati?- S’intromette incuriosita Allegra, peggiorando lo stato emotivo di Boris.
- Ma che dici Allegra? Rabbrividisco all’idea!- Sbotta Noel, cominciando a dimenare il braccio prigioniero, senza troppo successo.
Vado a prendere le sigarette dal mio giubbotto e mi avvicino a una finestra per aprirla, assistendo piuttosto incredulo a tutta quella scena.
- Castiel, ti pare il momento di fumare?- Borbotta Kentin.
-Tanto sono crepato come un povero idiota, scambiandomi occhiate con gli altri due miei complici kamikaze- Ribatto facendo partire l’accendino, la sigaretta già stretta  tra le labbra.
- Continuiamo!- Esordisce la bambina, improvvisamente annoiata dalla storia d’amore inesistenti e dai miei discorsi con troppe parole difficili.
Il gruppo di semi adulti e over quaranta ubbidisce istantaneamente e riordina il tabellone di gioco. Inspiro una lunga boccata di fumo e la butto fuori dalla finestra, affascinato dal potere che mia figlia esercita su quel gruppo di universitari. La fisso mentre ride e si allunga sul tavolo per tirare goffamente i due dadi, che le stanno a fatica nelle manine minute. Poi d’un tratto sgrana i grandi occhi grigi e si porta le mani alla bocca, sorpresa e inorridita allo stesso momento.
- Allegra?- Chiede Lysandre, mentre io ho già spiaccicato la sigaretta sul davanzale della finestra e sono a due passi da lei.
Lei si tasta la bocca poi ce le mostra. Un dentino da latte sanguinante sta in mezzo al palmo della mano destra.
- È quello che ti ballava da un po’?- Chiede Nathaniel, totalmente affascinato da quell’evento.
Allegra allarga la bocca inorridita, mostrandoci una bella finestrella dove, fino a pochi attimi fa, si trovava un incisivo. La scena è terribilmente comica, ma mi rendo conto che scoppiare a riderle in faccia sarebbe poco carino, quindi faccio finta di grattarmi il naso e torno alla mia finestra.
- Ho perso un dente! Non ho più un dente!- Strilla Allegra in panico.
- Non ti preoccupare, è un dente da latte, ricrescerà- Le dice dolcemente Lysandre, estraendo un fazzoletto dalla giacca e prendendole delicatamente il dentino dalla mano, per poi pulirle le ultime tracce di sangue dalla bocca e dalle mani.
- Davvero?- Piagnucola lei.
- Si, non ti devi preoccupare-
- Devi metterlo sotto il cuscino, così stanotte il topolino dei denti passerà a prenderlo- Le dice Dake con un sorriso spara flash.
- Il topino dei denti?- Ripete lei affascinata.
- Oh sì! Costruisce la sua casetta con i dentini dei bambini! E per ringraziarli lascia loro un regalino- Conferma Noel con un sorriso malinconico.
La bambina prende il fazzoletto con il dentino di mano a Lysandre e lo studia con un nuovo interesse.
- Ma tu guarda: questo gioco porta solo sorprese!- Commenta allegramente Armin.
 
Il pandemonio è finalmente finito: Boris ha vinto il gioco dell’oca, schivando suicidi di massa, oche borseggiatrici o che fanno sgambetti, ponti che saltano in aria e cadute di giganti vari.
Allegra è felice, ride e parla con la “s” storpiata per via del nuovo buco.
- Dovremmo tornare da noi- Esordisco – Li dovrebbe arrivare a momenti-
Sapevo che avrei gelato l’atmosfera, ma ultimamente sembra il mio ruolo.
I gemelli richiudono la scatola del gioco con una smorfia, Allegra si zittisce, gli occhi di Boris prendono a luccicare di lacrime.
Mi sento maledettamente odioso e irritante, perciò cerco in fretta e furia qualcosa da dire per smuovere l’atmosfera, ma Allegra mi precede: rialza la testa, occhioni ludici e moccolo al naso, e vola tra le braccia dell’omone, agguantando anche Dake, non si sa bene come.
- Grazie per oggi, mi sono divertita tanto!-
Boris prende ad ululare e la stritola tra le sue braccia muscolose.
- Però non devi dar fastidio a Noel, Dake. Se non ti vuole come fidanzato non puoi farci nulla-
Il ragazzo le rivolge un sorriso tirato e le da qualche pacca in testa.
- Ci si rivede piccola, e vedrai che Noel avrà cambiato idea per allora-.
La ragazza si defila dietro i gemelli, uscendo dalla portata di Dake.
La piccola si gira verso il trio e vola anche tra le loro di braccia, cercando di stringerli tutti e tre contemporaneamente.
- Vedi di tornare presto, così potremo andare ancora a giocare insieme!- Piagnucola Alexy, gli occhi lucidi.
- E mangia tanta verdura, così diventerai uno schianto- Aggiunge Armin, la voce che comincia ad incrinarsi.
- E bevi tanto latte, così diventerai alta- Conclude Noel, stringendola come un pupazzo.
- Avete finito di dire idiozie? Ditele piuttosto che vi mancherà- S’intromette Kentin con voce pratica, nonostante gli occhi lucidi e un sorriso ebete.
- Ha ragione: ci mancherai tanto Allegra!-
I tre fagocitano la bambina nel loro abbraccio per qualche istante, prima di rilasciarla e salutarla definitivamente.
Appena usciamo dall’appartamento, l’ascensore trilla e si apre, lasciandoci tutti di stucco alla vista di Li, con un tempismo da paura. Non è molto diversa da quando girava con mia sorella, ma d’altra parte non è un mistero che gli asiatici non invecchiano mai.
Sembra sorpresa anche lei, poi si apre in un bel sorriso di circostanza e porta le sue lunghe gambe fino a noi, con tanto di sottofondo sonoro dato dalla mascella di Dake, caduta inesorabilmente a terra.
- Allegra! Finalmente ti rivedo! Mi sei mancata da morire!-
È inevitabile, ma fa lo stesso male al cuore: la bambina sembra dimenticare tutta la tristezza e le corre incontro con le braccine aperte. Li la prende in braccio con naturalezza e strofina il naso contro il suo, sorridendole amorevolmente.
- Uhm… Io vado… A prendere la sua roba- Borbotta Castiel, prima di dileguarsi.
Li annuisce, poi ci studia uno a uno.
- Ne è passato di tempo-
- Già- Rispondo io, a disagio come gli altri tre.
- Vi ringrazio per esservi presi cura di Allegra: vi ho chiesto così tanto senza nemmeno lasciarvi decidere. È stato piuttosto improvviso-
- Già- Ripeto.
- Ma è stato bello! Se vorrai portarcela di nuovo… Sì, beh… Non farti problemi, d’accordo?- Riesce a balbettare Kentin, arrossendo come un pomodoro.
Li sembra sorpresa, ma si apre in un sorriso felice.
- Mi sono divertita tantissimo, mamma!- Cinguetta Allegra, le braccia attorno al collo fine della ragazza.
- Davvero? Mi racconterai tutto a casa, d’accordo?-
La bimba annuisce e le posa la testa tra il collo e la spalla, gli occhietti pesanti.
Castiel ritorna con lo zaino e un sacchetto in cui abbiamo raccattato tutte le cose della bambina e si offre di accompagnare Li e Allegra fino all’entrata. L’ultima cosa che vediamo sono le loro schiene, prima che le porte dell’ascensore li inghiottiscono.
Restiamo qualche attimo in silenzio, poi ci scambiamo un’occhiata.
- Che ne dite di una birra?- Propongo, rivolgendo la proposta anche agli altri inquilini del quarto piano.
- Perché no?- Sorride tristemente Lysandre.
 
Castiel tornò poco dopo e si offese tantissimo nel constatare che avevamo già ripreso a bere senza di lui. Ci autoinvitammo a cena da Boris, scoprendo un talento culinario inaspettato nell’omone. Bevemmo e mangiammo fino a notte fonda, parlando del più e del meno, riesumando il periodo passato con la bambina, ricordando perfino episodi del liceo. Castiel partecipava ridendo sguaiatamente, però i suoi occhi avevano una luce del tutto diversa e un po’ fuori luogo.
Quando decidemmo di levar le tende a notte inoltrata, gli chiesi cosa gli passava per la testa. Lui scrollò la testa e mi rivolse un’occhiata penetrante. Poi ridacchiò e mi confidò che Li gli aveva promesso di affidargli regolarmente Allegra.
“Però ho comunque sperato fino all’ultimo che non ce l’avrebbe fatta ad arrivare” Mi disse “ Ho perfino sperato cose terrificanti. Infine ci sono cascato come un coglione”
Io gli sorrisi e gli passai un braccio sulle spalle.
“ È tua figlia, era ovvio che ti saresti affezionato. È così che funziona, è un amore naturale che nasce naturalmente e cresce per tutta la vita”
Castiel ghignò.
“ Questa la devi scrivere: l’amore paterno secondo Lysandre”
Scoppiai a ridere anch’io e ci trascinammo a vicenda fino all’appartamento, stranamente più buio e vuoto di qualche ora fa.
 
                                                                      FINE
 
C.M
……. Cioè…… Sì…. È FINITAAAAAA!!!! Insomma, che finale un po’ così, però….. Bha, mettiamoci una pietra sopra( sì, sopra me però). In verità pensavo sarebbe venuta fuori una cosa più drammatica, ma sono riuscita a far la brava per fortuna :P Ultimamente mi sono anche fatta una autocritica pesante: i miei genitori sono sposati da qualcosa come 35 anni, non ho mai vissuto un divorzio…. Che caspita mi metto a scrivere di un argomento di cui sono piuttosto ignorante? Quindi vi chiedo scusa se invece voi lo avete vissuto e sapete perfettamente cosa significa L Vabbé…. Come già detto prima, in verità non è proprio finita, infatti voglio aggiungere altri tre capitoli speciali, quindi se avete voglia leggeteli!
Adiooooossss
   
 
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