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Autore: FABRIZX    03/06/2015    2 recensioni
Cherche è una Cacciatrice alle prime armi, con tanto coraggio e... un po' meno bravura.
Tuttavia, durante un'incidente di caccia nelle Piane Sabbiose, farà un incontro che le cambierà la vita: la Cacciatrice Rihanna, che diventerà la sua maestra nell'epica avventura in difesa del villaggio di Moga, e ancora più lontano, verso orizzonti che nessun cacciatore aveva varcato, in un mondo che sta per cambiare. Una forza oscura da affrontare, battaglie memorabili, e tre cacciatori che dovranno superare ogni limite. Tre Cacciatori, tre viaggi... e tre Draghi Anziani. Questa è la nostra storia. Questa è la Trinità!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-La lancia nel Sole-

 

Cherche rovistò attentamente fra le fronde dello striminzito arbusto rossastro, cercando di distinguere qualche pianta familiare. Dopo qualche secondo, non sembrando trovare granchè, la ragazza si interruppe per guardarsi intorno, e sospirò. Faceva caldo, e non poco.
D'altronde, non si era aspettata nulla di diverso dal sole battente delle Piane Sabbiose...
Situata al confine tra deserto e savana, l'arida zona di caccia era un paesaggio aspro, contraddistinto da vegtazione secca e dura a morire, roccia levigata e argilla piena di spaccature, oltre che enormi distese di sabbia nella parte più bassa e grotte riparate, scavate da quello che un tempo doveva essere stato un grande fiume o mare, forse lo stesso che aveva lasciato l'enorme lago che si scorgeva oltre le colline della zona, e che contribuiva a mitigarne un minimo il clima inflessibile, torrido di giorno, e gelido la notte. Nonostante questo, le Piane erano un luogo ben conosciuto e frequentato per la selvaggia bellezza del paesaggio... e per le opportunità che offrivano ai cacciatori come Cherche.

Quasi tutte le missioni assegnate dalla Gilda ai Cacciatori si svolgevano in zone di caccia come quelle, contrassegnate per le loro particolarità ambientali, e costantemente esplorate e pattugliate, sia da chi studiava la natura dell'ambiente, sia dai Cacciatori come lei, che dovevano confrontarsi con le creature più pericolose del luogo, o per proteggere centri abitati e viaggiatori, o per guadagnarsi da vivere.
Ed era proprio a questo che stava pensando Cherche, mentre rovistava tra i cespugli rinsecchiti dell'Area 2, un piccolo spiazzo erboso sopraelevato di fronte all'entrata di una caverna. Tra poco sarebbe dovuta addentrarsi nella grotta per cercare l'obiettivo della sua missione, ma aveva abbastanza tempo a disposizione, e voleva vedere quali materiali interessanti avrebbe potuto procurarsi lungo la strada.
E poi era la sua prima missione nelle Piane Sabbiose, e non aveva alcuna intenzione di rinunciare alla possibilità di esplorare quel luogo affascinante. Dopotutto, lei era diventata una Cacciatrice proprio per vedere il mondo e vivere grandi avventure... o perlomeno, quello era uno dei motivi, ma adesso non aveva voglia di pensarci. D'un tratto, la ragazza spalancò gli occhi verdeazzurri e sorrise: finalmente qualcosa di interessante!
Qualche ciuffetto di erba fuoco dalle foglie rossastre, abbarbicato sotto i rami del cespuglio. Era una pianta dalle curiose proprietà incendiarie, che prendeva fuoco molto più in fretta e intensamente di altre, e andava colta e conservata adeguatamente. Cominciò a raccoglierne un po', e a sistemarla in una tasca apposita della borsa, avendo cura di non rovinarne le foglie nel processo. Cherche annuì soddisfatta, spostando all'indietro la ciocca di capelli castani ricci che cadeva da sotto l'elmetto, l'unica che non era legata in una coda col resto, e l'unica che puntualmente sembrava si divertisse ad infastidirla. Una sorta di rombo echeggiò in lontananza, come di un masso in bilico che cadesse, ma Cherche non ci fece caso.
Borbottò un po' tra sè, altra cosa che faceva spesso, in aggiunta al sognare ad occhi aperti, ma riacquistò subito l'espressione allegra e concentrata: lei era una cacciatrice temprata per grandi battaglie, non sarebbe certo stata una ciocca ribelle a fermarla!
Richiuse la borsa e si alzò, abbracciando la zona con lo sguardo. C'era un venticello stranamente confortevole, il cielo era limpido, con qualche insetto che svolazzava pigro e un paio di Felyne che scorrazzavano cercando pietre rare o piante di felvina, per cui andavano pazzi. Cherche si perse per un attimo a contemplarne i musetti e lo sguardo attento che però non riusciva ad essere serio... le facevano venire una terribile voglia di coccolarli, ma aveva imparato che i Felyne vagabondi potevano essere suscettibili e pericolosi , perfino quanto il Gran Jaggi di cui la ragazza portava le spoglie come armatura, se erano tanti. Però erano comunque adorabili...
Stava divagando veramente troppo, si rese conto.
Rimani concentrata! Come avresti ucciso quel Gran Jaggi se ti fossi distratta così? Andiamo, Cherche, sii seria!
A dirselo un po' le veniva da ridere, ma era abbastanza vero. La sfida con il grosso Wyvern Rapace che comandava i piccoli ma feroci Jaggi era stato il primo vero grande scontro della sua carriera di Cacciatrice: il mostro era forte, veloce, e determinato a trasformare nella propria cena quella che evidentemente aveva preso per una sprovveduta sedicenne in armatura di cotta, con un'arma troppo grossa per lei. E invece, dopo un duello serrato in cui la ragazza aveva dovuto dar fondo alla resistenza del suo scudo, e all'addestramento con la Lancia-fucile, il mostro era crollato a terra, e il branco si era disperso, lasciando Cherche ad affilare la lama, asciugarsi il sudore e leccarsi le ferite, per poi estrarre dal mostro tutto quello che poteva e consegnarlo all'artigiano wyvern del porto di Tanzia che lo aveva trasformato in una corazza leggera ed elegante, con un elmetto che proteggeva la testa ma lasciava una buona visuale. Era stato piuttosto incuriosito dal fatto che una ragazza così giovane e alla sua prima vittoria su un mostro grande, oltretutto venuta dal Vecchio Mondo, portasse come arma la Lancia-fucile Scoppio Lagiacrus, ma su quello Cherche si era limitata a bofonchiare senza rispondergli, per poi profondersi in ringraziamenti per la nuova armatura, e cercare per tutta Tanzia uno specchio, o almeno un punto del molo in cui il riflesso fosse limpido per poter rimirare il risultato. E poi via alla taverna della Gilda, a farsi assegnare una nuova missione con cui avrebbe fatto il suo ingresso nelle leggende dei Cacciatori... sì, insomma, un giorno.
Per adesso, si erano limitati ad assegnarle una semplice missione di raccolta di materie prime non comuni, consigliandole anche di stare attenta, cosa che l'aveva lasciata piuttosto piccata, ma era quello che passava il convento: il suo obiettivo era semplicemente trovare delle ossa cristallo, e consegnarle al campo base entro una certa ora, e per farlo avrebbe dovuto cercarle da qualche parte tra le grotte delle Piane Sabbiose.
Si trattava secondo l'addetta della Gilda di ossa lucenti, probabilmente fossili, ricercate da collezionisti e studiosi che aiutavano la Gilda, motivo per quale i Cacciatori alle prime armi venivano spesso mandati a rastrellarne qualcuna in giro, proprio come Cherche adesso.
La ragazza diede un'ultima occhiata nei dintorni, per vedere se non ci fosse qualcos'altro di interessante da raccogliere prima di cominciare ad esplorare i canyon e le caverne poco più avanti. Un lieve ronzio catturò la sua attenzione, e girandosi verso il rumore la ragazza vide un insetto tuono svolazzare intorno a un fiore per poi posarvisi e cominciare a cercare un punto per succhiarne il nettare. Sapeva che gli estratti elettrici di insetto tuono erano utilissimi per la creazione di alcuni strumenti di caccia, e magari catturarne qualcuno poteva esserle utile, alla peggio per fare esercizio.
Stava meditando se mettere mano al retino o meno, quando avvertì una sorta di vibrazione, come un formicolio sotto i piedi, che però cresceva rapidamente di intensità. Incuriosita, fece un passo indietro, e osservò i due Felyne lì vicino, per vedere come reagivano. Notò che entrambi si erano voltati circospetti e miagolavano preoccupati, mentre davanti all'ingresso della caverna alcuni sassolini cominciavano a tremare vistosamente, e si alzavano piccoli sbuffi di sabbia.
Mentre i Felyne indietreggiavano di parecchio, Cherche ebbe la tentazione di allontanarsi velocemente dall'Area 2 e trovare un altro ingresso alla grotta per proseguire la ricerca delle ossa cristallo, ma la curiosità e una certa dose di orgoglio la trattennero: doveva scoprire che cosa causasse quello strano...
BROOOM!!!!
Con una sorta di schianto secco, qualcosa esplose da sotto il terreno argilloso, proiettando in aria una pioggia di sabbia e sassi, e in un paio di rapidi movimenti una grossa sagoma massiccia e bitorzoluta si liberò dalla fossa che si era aperta improvvisamente di fronte alla caverna, sgrullandosi come un Felyne bagnato, e sgocciolando quello che sembrava essere fango.
Cherche fece un passo indietro, fermandosi come paralizzata, e aprì e chiuse la bocca a vuoto un paio di volte: un mostro grande si ergeva proprio davanti all'ingresso dell'Area 7, tagliandole la strada.
Le dava e le spalle, e voltava la grossa testa a destra e a sinistra, osservando velocemente i dintorni, come se fosse nervoso. La mano di Cherche corse all'arma, ma ancora non la impugnò... stava trattenendo il fiato, e aveva faticato a non gridare nel momento in cui il mostro era sbucato fuori di colpo dal nulla. Tentò di indietreggiare ancora, e in quel momento un insetto, forse lo stesso insetto tuono di prima, le sfrecciò accanto all'orecchio di colpo, cogliendola di sorpresa.
Stavolta, coi nervi a fior di pelle, Cherche non riuscì a trattenersi, e le scappò un misto tra un gemito e un urlo, prima che si rendesse conto che non era stato nulla di grave. Imprecò mentalmente con sè stessa, e sperò ardentemente di aver avuto fortuna e di essere passata inosservata.
Non ebbe fortuna.
Sentendo il grido, il grosso mostro di colore tra il marrone e l'arancio sbuffò, voltò la testa ancora più velocemente del solito, e infine si girò del tutto, fronteggiando la ragazza. Durante tutto il movimento, continuò ad emettere un ringhio basso e nervoso, come se fosse già irritato da qualcosa, e non appena fu voltato esattamente verso Cherche, cominciò a raspare con la zampa sinistra, dando l'impressione di trattenersi a stento. Stava in piedi sulle zampe posteriori, mentre le anteriori erano poco più che moncherini. La testa aveva una sorta di enorme corona ossea, che nascondeva quasi del tutto i piccoli occhi di un arancio ardente. La coda era abbastanza lunga, e si ingrossava lievemente verso la punta. Uno strato di fango copriva buona parte del corpo, lucido, marrone grigiastro e bagnato, nonostante l'aridità dei dintorni.
Il mostro abbassò lievemente la testa, come se stesse per caricare. Cherche seppe di non avere scelta. Doveva affrontarlo, se non altro per riuscire a lasciare l'Area 2 in sicurezza. Avrebbe parato o evitato il suo attacco, e lo avrebbe respinto con qualche sparo, mentre raggiungeva l'ingresso dell'Area 7. Da lì in poi se fosse riapparso ci avrebbe pensato, e almeno avrebbe avuto il tempo di organizzarsi. Il mostro ringhiò più forte. Cherche immaginò che avrebbe ruggito per minacciarla e poi attaccato, e decise di sfruttare il momento. Più veloce che poteva, staccò la Scoppio Lagiacrus dal sostegno che la assicurava alla schiena, fece scattare il meccanismo che chiudeva e approntava l'arma, mentre il suo avversario spalancava le fauci...
E poi un boato assordante la investì come un cazzotto, facendole quasi lasciare l'arma per lo shock. Il mostro aveva ruggito, ma più che un semplice grido, era come se fosse scoppiata una bomba d'aria dritto davanti a lei, che non riuscì a fare altro che premersi le mani sulle orecchie, aspettando che passasse. Qualche metro indietro, i due Felyne erano rotolati a terra con espressione sofferente, e sembravano incapaci di muoversi, premendosi anche loro le zampe sulle orecchie.
E poi, d'improvviso com'era iniziato, finì.
Cherche scosse la testa, stupefatta... non avrebbe nemmeno mai creduto che una cosa simile fosse possibile: la sola onda d'urto del ruggito era stata sufficiente a bloccarla? Sperò solo che non fosse in grado di ruggire in quel modo mentre si muoveva, e finalmente riuscì ad impgnare saldamente l'arma e mettersi in guardia. Il mostro raspò con una zampa...e finalmente attaccò, caricando letteralmente a testa bassa, con la grossa cresta ossea radente al terreno sabbioso.
Alla vista del bestione che si tuffava a capofitto contro di lei Cherche ebbe la tentazione di buttarsi di lato senza pensare, ma sapeva che ormai era troppo tardi, e che lo scudo della Lancia-fucile era robusto. Doveva solo tenere duro, e il bestione avrebbe avuto il fatto suo. Dopotutto, lei era una Cacciatrice.
Raggiuntala, il mostro alzò di colpo il testone, di fatto sferrando un tremendo uppercut con la fronte contro lo scudo, che resse rintoccando. Cherche non avvertì dolore, ma sentì una fortissima spinta contro il braccio, e fece qualche passo indietro, seguita dall'avversario, che caracollò in avanti per l'inerzia del colpo, leggermente sbilanciato. La ragazza colse l'occasione, e affondò verso la testa del mostro, mirando alla mascella. L'arma colpì, facendo qualche scintilla per l'impatto, e alcuni vividi fulmini azzurri scaturirono crepitando dalla punta, infrangendosi con scoppi e lampi sulla pelle della creatura. La ragazza sorrise, vedendo il mostro che spalancava sorpreso i piccoli occhi arancioni, e spostava leggermente la testa: la Lancia-fucile di Cherche era infusa con il potere del Tuono.
“Vuoi giocare a chi fa il botto più forte? Sono qui apposta!” lo provocò, più per dare coraggio a sè stessa.
Poi attaccò ancora, un altro affondo contro la testa abbassata del mostro, che lasciò una scalfittura rossastra nella pelle dura, mentre altre saette lampeggiavano dalla punta della sua arma e una pioggia di scintille si liberava dal punto colpito. Il mostro arretrò velocemente di un paio di passi, ringhiando e sgrullando la testa, e Cherche incalzò, soddisfatta: non faceva più tanto il gradasso, adesso!
Avanzò rapida, con l'intenzione di affondare contro le zampe del grosso Wyvern bipede, per poi usare la combo di schianto a terra e scarica multipla, una delle mosse per cui amava quell'arma.
Prese la mira, e pregustò l'istante in cui avrebbe svuotato l'intero caricatore contro il bestione... che senza nemmeno fissarla con particolare attenzione cominciò a sgrullarsi furiosamente, lanciando in aria grosse palle del fango che ne ricopriva il corpo. Cherche volse vagamente lo sguardo in alto, perplessa: che razza di momento era quello, per una mossa del genere?
E poi una delle enormi sfere di argilla semiliquida la prese in pieno.
Cherche cadde in ginocchio sputazzando terriccio, stupefatta, mentre la sensazione di essere bloccata da qualcosa si affacciava nella sua mente. Fece leva con l'arma e le braccia per rimettersi in piedi, ma muoversi era sempre più difficile... con orrore, si accorse di essere rimasta intrappolata in una sorta di grossa palla di fango che andava seccandosi ad una velocità improbabile, forse per qualche sostanza secreta dalla pelle del mostro, con cui rinsaldava la sua corazza argillosa.
Tentò di allontanarsi più velocemente che poteva, scoprendo di avere le gambe relativamente libere, ma il peso del fango la sbilanciò, facendola cadere in avanti, mentre il mostro girava rapidamente su sè stesso, per assestare una violenta codata. Cherche la vide arrivare per un pelo, e tentò di alzare lo scudo. Ci riuscì solo in parte, e pur non venendo colpita direttamente dalla cosa assorbì buona parte dell'urto in pieno petto e fu scaraventata all'indietro, rotolando per terra. Le girava un po' la testa, e il braccio dello scudo faceva piuttosto male, ma la palla di fango era stata disintegrata dall'attacco, e ora Cherche era lercia, ma libera. Cominciò ad alzarsi, con un gemito, mentre il mostro veniva verso di lei a passi rapidi, ma senza correre, come sicuro che non avrebbe opposto molta resistenza, o almeno così parve a Cherche. E la cosa la fece infuriare: non gli avrebbe permesso di sopravvalutarla. Mise tutta la forza che aveva nelle gambe, e fu in piedi un secondo prima che il Wyvern del deserto la raggiungesse, e con uno scatto della testa simile a quello del Gran Jaggi tentasse di morderla... e premette il grilletto dell'arma, esplodendo una piccola carica dalla punta, in piena fronte del mostro. Ci fu un botto secco, che riecheggiò nel vento, scintille e schegge della pelle del mostro che si staccavano dalla dura corazza, lasciando un buco non impressionante, ma decisamente visibile. Il mostro ruggì di dolore, e Cherche sogghignò, preparandosi al prossimo colpo: questa volta la canna era pronta, sarebbe stato un tiro caricato... Ma l'animale fece un passo indietro e abbattè violentemente la testa al suolo. Il movimento staccò altro fango dalla sua schiena e dall'interno della cresta a forma di corona, come una tazza di tè sbattuta violentemente che traboccasse il suo contenuto, e anche questa nuova ondata finì in buona parte addosso a Cherche, che per tentare di evitarla perse l'equilibrio, e sparò il colpo caricato a vuoto. Di nuovo, ebbe l'orribile sensazione della crosta di fango che si induriva su di lei, e questa volta il mostro rincarò la dose, girando su se stesso e agitando la coda per scagliare altra argilla sulla ragazza in difficoltà. Spinta a terra, faticando a ripulirsi la faccia piena di fango, senza poter usare l'arma, per la prima volta in quella breve lotta Cherche ebbe davvero paura: In quanti modi poteva usare quel maledetto fango? Che diavolo avrebbe dovuto fare contro un avversario del genere? Doveva finire così, per una distrazione, quando la sua avventura era appena iniziata? Ma più ancora che paura, provava vergogna. Se fosse finita così, avrebbe disonorato sè stessa, la Gilda...
Avrebbe disonorato suo padre.
Tentando di impedire alle lacrime di sgorgare, fece un disperato tentativo di alzarsi... e il Wyvern ruggì di nuovo, in quel modo assordante, spedendola a terra a cercare invano di coprirsi le orecchie, con il fiatone. Poi fece due o tre passi indietro e abbassò la testa, pronto a caricare la Cacciatrice inerme. Il mostro si lanciò in avanti...
E l'urlo di guerra di una donna si levò sotto il cielo delle Piane Sabbiose.
Al suono della voce alle sue spalle, Cherche tentò di voltarsi mentre era ancora a terra, e la vide, scolpita in controluce dal bagliore del sole: una figura alta e scura con indosso un cappello a tesa larga e vesti rossastre svolazzanti, che correva giù a tutta velocità dal pendio per l'Area 1, ormai quasi arrivata a Cherche, brandendo un enorme Martello da caccia con punte azzurro biancastre che sembravano di gelido ghiaccio. Il manico sembrava mandare un bagliore luminoso, segno che il colpo era caricato al massimo della potenza.
La figura caricava in una direzione leggermente incidente quella del mostro, per evitare uno scontro frontale con la bestia all'attacco, che oltretutto correva decisamente più veloce, visto il peso dell'arma.
Tuttavia, il mostro partiva da più lontano, e la Cacciatrice col Martello superò Cherche che iniziava a rialzarsi mentre il mostro le era quasi addosso e lasciò andare il colpo mentre correva, seguendolo con la rotazione del corpo.
Il risultato fu devastante.
Cherche aveva solo sentito parlare dell'attacco caricato in corsa del Martello, che richiedeva estrema forza e precisione per eseguirlo correttamente e trasformava il Cacciatore in una sorta di tornado micidiale, ma non l'aveva mai visto dal vivo, e ne rimase affascinata. La Cacciatrice roteava su se stessa mentre scorreva in avanti sulla sabbia come una tromba d'aria, spinta dalla rotazione del Martello, a cui incredibilmente restava saldamente aggrappata. Il mostro fu colpito in piena testa non una, ma quattro o cinque o volte, e interruppe incespicando la carica. A quel punto, la Cacciatrice concluse l'attacco con una mossa spettacolare: fece perno con un piede al momento giusto, accompagnando il Martello col resto del corpo. L'inerzia e una torsione del busto ben eseguita fecero il resto, e la donna sferrò un uppercut devastante contro la mandibola della bestia, che risuonò come un tuono. In un trionfo di terra e fango il mostro fu rovesciato a terra, scalciante e ringhiante, mentre uno strato di ghiaccio cominciava a formarsi su alcuni dei punti colpiti.
Cherche era appena riuscita a rialzarsi, e faceva fatica a credere a quello che aveva appena visto. Mille domande ed emozioni turbinavano in lei. Aprì e chiuse la bocca un paio di volte, avvicinandosi alla donna mentre quella si voltava verso di lei. Aveva la pelle scura, color nocciola, capelli di un rosso scuro ma lucido, e fece un sorrisetto condiscendente. “Grazie...” cominciò a dire la ragazza. “Di nulla. Stai ferma, per favore” rispose lei. Cherche, perplessa, rimase dov'era... e senza preavviso la donna la colpì col lato glaciale del Martello. Non ci mise praticamente alcuna forza, ma fu abbastanza da spedirla di nuovo a rotolare per mezzo metro. A bocca aperta, sentendosi tradita ed offesa, scattò in piedi per inveire contro la nuova arrivata, ma dalla rapidità con cui riuscì a farlo, si accorse che in qualche modo il colpo l'aveva liberata quasi completamente dalla crosta di fango, lasciando ai suoi piedi una poltiglia di argilla e di schegge di ghiaccio. Dubbiosa, non disse nulla e rimase ad osservare la donna, che si era posizionata tra lei e il mostro in procinto di rialzarsi.
La donna sbattè il martello a terra, con atteggiamento provocatorio, e si rivolse al mostro: “Ehi! È con me che ce l'hai, ricordi? Avevamo una conversazione da concludere!”
Accompagnava ogni frase con un colpo a terra dell'arma, e anche se il mostro non poteva capire le sue parole, il tono e il gesto erano inequivocabili. Cherche vide la Cacciatrice iniziare a coprirsi le orecchie e la imitò all'istante. Ne fu grata, perchè il ruggito che seguì parve quasi più rumoroso dei due precedenti. La donna dalla pelle scura sorrise: “Proprio questo intendevo. Tu, chiudi gli occhi.”
D'istinto, Cherche obbedì, senza capire cosa stesse facendo e perchè, e in quell'istante, mentre fissava il mostro rabbioso negli occhi, la Cacciatrice si lanciò quasi con nonchalance una bomba-lampo alle spalle... dove lei non avrebbe visto il bagliore accecante, ma il mostrò sì.
La bomba esplose con uno schiocco sonoro appena il mostro tentò di muoversi, e il flash accecò del tutto la creatura, che urlò di dolore e cominciò ad agitarsi sul posto, disperatamente.
Cherche aprì gli occhi, e in quell'attimo di respiro, finalmente riuscì ad osservare per bene la sua salvatrice.
Il cappello a tesa larga aveva una sorta di aculeo che sporgeva da dietro, e un rinforzo in metallo sul davanti. I capelli erano lunghi fino a poco sopra le spalle, divisi in ciocche appuntite. Aveva un viso molto attraente, dai tratti lievemente esotici, e con affilati occhi verde scuro.
Un corpetto piuttosto corto, sormontato da una specie di mantella di pelle maculata, copriva la parte superiore del torso, lasciando scoperto il ventre della donna. Indossava pantaloncini corti, un cinturone con due enormi coltelli dall'impugnatura bizzarra riposti in fondine di cuoio, e stivali di pelle maculata, con frange e speroni... un armatura che Cherche non aveva mai visto.
La donna anticipò la sua curiosità, che evidentemente le si leggeva negli occhi: “Armatura Gran Wroggi. Molto adatta a cacciare in ambienti caldi. E ora, che diavolo ci fai tu qui?”
La voce era calda, vivace, ma suonava premurosa e irritata ad un tempo. Cherche si impappinò per un attimo nel risponderle, mentre davanti a loro il mostro mulinava codate a vuoto, ancora accecato: “Io... ehm, insomma... una missione di raccolta... mi hanno mandato a cercare delle ossa cristallo... dovevo... e poi mi ha attaccato e... insomma, grazie tantissimo!”
La ragazza si fermò quasi col fiatone, mentre la donna dalla pelle scura, che si era chinata ad affilare al volo la sua arma, la fissava di sottecchi. Si rialzò e strinse i pugni con aria visibilmente inferocita, mentre impugnava il martello e fissava il Wyvern, che cominciava a riprendere la vista. Assunse una posizione di guardia e sputò per terra, prima di sbottare: “Io ammazzo qualcuno! Se becco il testa di Gargwa che ha autorizzato una missione per reclute con un Barroth nella zona di caccia io...”
Si interruppe, masticando un'imprecazione, che tuttavia Cherche udì benissimo, rimanendo scioccata.
Non si aspettava espressioni simili da un Cacciatore... meno che mai da una donna. Non perse neanche tempo a chiederle come aveva capito che era una recluta Cacciatrice. Non voleva farsi umiliare.
“Comunque...”, proseguì la donna, che ormai aveva occhi solo per il Barroth (dunque era quello il nome della creatura): “Hai una mappa, giusto? Puoi trovare valanghe di ossa cristallo nell'area 11, e tornare al campo base da una scorciatoia. Il Barroth non ti seguirà, quindi vai e lascialo a me.”
Cherche rimase per un attimo a bocca aperta, prima di ribattere: “Vuoi affrontarlo da sola? Ma è fortissimo, e la tua armatura copre anche meno rispetto alla mia... e poi non posso lasciarti qui dopo che mi hai salvato!”
La donna si volto per un attimo, con gli occhi che mandavano fiamme: “Se ti metti in mezzo e ti fai ammazzare, cosa ti ho salvato a fare? È il sesto Barroth che caccio. Puoi lasciarlo a me. E ora VAI!”
Troppo stupita e turbata per replicare, Cherche annuì un paio di volte e corse verso l'entrata della caverna, senza voltarsi, fermandosi solo quando un nuovo ruggito assordante del Barroth la inchiodò per un attimo sul posto, prima che il mostro si lanciasse contro la donna. Raggiunse l'ingresso della grotta, sotto l'ombra dell'arco di roccia... e si fermò ancora.

 

 

Sul limitare della radura, il duello tra la Cacciatrice scura e il Barroth continuava. La donna evitava le cariche del Wyvern Brutale lanciandosi di lato all'ultimo momento, per poi riposizionarsi e sferrare un attacco caricato al momento giusto, alle volte raggiungendo il bersaglio, altre mancandolo di misura e ritirandosi il più in fretta possibile. Alcuni colpi staccavano mucchi di fango dalla pelle del mostro, o lasciavano accumuli di cristalli di ghiaccio, che sembravano far soffrire parecchio il bestione, ma la pura forza e velocità del Barroth stavano facendo sudare la donna. Vero, ne aveva cacciati altri cinque, ma non erano state proprio le sue cacce più facili.
Evitò un morso del mostro scartando di lato, ma fu raggiunta di striscio dalla coda e spinta a terra, qualche metro più avanti. Si rialzò praticamente all'istante, e caricò il Martello, mentre il Barroth le veniva contro, preparandosi a colpire il suolo con una testata e ricoprirla di fango.
Alzò l'arma sopra la testa mentre il mostro inarcava il collo all'indietro, e i due attacchi calarono l'uno contro l'altro, in uno scontro di pura potenza, in cui la donna sapeva di rischiare grosso...
Un grido, uno scoppio echeggiante, e qualcosa di rapido e ardente colpì da molto vicino la testa del Barroth mentre attaccava, staccando schegge e parte della carne sottostante, in una nuvoletta di fumo e sangue. Il mostro scosse la testa e si voltò leggermente... e un altra esplosione ancora più forte lo investì in piena faccia.
Il bestione ruggì di dolore rinculando leggermente all'indietro, mentre la Cacciatrice sgranava gli occhi sorpresa... ma non perse l'occasione, e si sbilanciò più che poteva in avanti, calando il colpo caricato al massimo.
Il Martello glaciale si abbattè al suolo rilasciando una devastante onda d'urto, che lanciò in aria sassi e polvere per due metri in tutte le direzioni, ricoprendo il suolo con un lieve strato di ghiaccio e investendo la fronte del Barroth, su cui apparvero grosse crepe giallastre. Quasi tutto il fango contenuto nella corona si rovesciò a terra, e di nuovo, con un ruggito sofferente, il mostro inciampò all'indietro e cadde al suolo, scalciando disperatamente.
La donna dai capelli rossi riprese l'equilibrio e si voltò, cercando la fonte di quell'attacco... e senza troppa sorpresa, si trovò davanti Cherche, seduta per terra suo malgrado a causa dell'onda d'urto del Martello, che l'aveva presa del tutto di sorpresa.
Aveva un'espressione bizzarra, a metà tra l'esaltato e l'imbronciato, e mentre la donna la fissava sbattendo le palpebre, si rialzò in fretta e proruppe: “Beh, mi sembrava giusto ricambiare il favore... comunque io mi chiamo Cherche!”
L'altra scosse la testa e sorrise: “Rihanna. Hai fatto un bell'assist mentre io ti ho salvato la pelle... ma va benissimo così, grazie. Ora vai a completare la tua missione o no?”
“Se non ti ho ricambiato il favore in pieno, allora finirò di farlo. Io sono una Cacciatrice!” fu testarda la ragazza. Non era affatto offesa dal tono dell'altra. Dopotutto, non era un incontro di gala.
Rihanna estrasse un ampollina dalla cintura, e si chinò velocemente a raccogliere il fango caduto dalla corona del Barroth, attirandosi un altro sguardo di Cherche, e ancora una volta la anticipò: “Il fango fertile di Barroth ha parecchi usi interessanti. Comunque sì, sei una Cacciatrice... con un incarico da svolgere.”
“Il dovere dei Cacciatori è aiutare chi è in difficoltà!” replicò Cherche. Gli occhi le brillavano, e le guance si erano fatte rosse mentre lo diceva.
Rihanna lo notò, e non rispose subito. Il Barroth si era rialzato, per ruggire quasi subito, con un boato incredibile. Stavolta, sia lei che Cherche si coprirono le orecchie in anticipo. Poi, mentre il mostro raspava per caricare, Rihanna commentò: “Il nostro dovere è anche attenerci alle regole della missione... comunque, hai ragione. Beh, se è questo che vuoi, così sia. Per oggi, siamo una squadra.”
Cherche sgranò gli occhi, quasi commossa, e annuì decisa. Si mise in guardia dietro lo scudo, quando Rihanna parlò di nuovo, stavolta in tono più aspro: “A una condizione... prendo io il comando. Esegui ogni ordine senza discutere. Le domande le farai al porto. Intesi?”
Senza esitare, Cherche annuì. Non avrebbe mancato. Dopotutto, questa era la via per diventare una Cacciatrice.
Il Barroth caricò, dritto verso la ragazza, sfiorando il suolo con la cresta.
Rihanna si lanciò leggermente a sinistra, gridando: “Blocca il colpo, poi schiva verso sinistra!”
Cherche eseguì, tenendo alto lo scudo. La capocciata del Barroth la spinse violentemente indietro di un paio di metri, ma non la ferì. Affondò verso l'alto un paio di volte, rapidamente, senza ferire granchè il mostro, ma investendolo entrambe le volte coi fulmini generati dall'arma. Quando il Barroth alzò la testa per calarla violentemente al suolo, Cherche scartò a sinistra, schivando di misura l'attacco.
Il Wyvern bipede si voltò con rapidità verso di lei... e fu investito in pieno dall'attacco rotante di Rihanna, che aveva completamente ignorato per concentrarsi sulla Cacciatrice più giovane.
Il tornado di martellate glaciali si abbattè senza pietà sulla corazza, congelandone alcune parti e crepandone altre, finchè l'uppercut finale non spedì il mostro ad abbattersi su un fianco. Mentre tentava di rialzarsi, Cherche si lanciò alla carica e affondò contro la testa del Barroth, in un nuovo fuoco d'artificio di elettricità. Stava per prepararsi alla scarica multipla, quando Rihanna gridò: “È immune al Tuono! Attacca col Fuoco di Wyvern, ora che puoi!”
Che cosa? Immune al Tuono? Maledizione... ma che razza di bestia è?
Cherche esitò solo per un istante, come se avesse ricevuto uno schiaffo. Il potere che lei considerava l'orgoglio della sua arma valeva meno di un moscerino per la bestia che l'aveva attaccata.
In un altro momento, si sarebbe sentita smarrita... ma ora, nel fumo della battaglia, e con lo strano calore della voce di Rihanna nelle orecchie, non poteva permettersi alcuna esitazione: solo una cosa contava.
Spianò l'arma contro la testa del mostro disteso al suolo, e con un movimento agile tolse una sicura, premendo al massimo il grilletto della Scoppio Lagiacrus, che cominciò a scaldarsi e vibrare, covando una fiamma bluastra, come se bevesse il soffio di un drago. La testa del Barroth si agitò, e uno dei suoi piccoli occhi giallo-arancio fissò terrorizzato la fiamma rombante che montava davanti a lui... e dopo secondi che sembrarono ore, il colpo partì.
Un esplosione di fuoco azzurro, bianco e arancio detonò dalla punta della Lancia-Fucile, investendo il cranio del Wyvern Brutale in un boato assordante, e ustionandone meta del muso. Il contraccolpo della palla di fuoco lanciò sabbia e sassolini in ogni direzione, e spedì Cherche a slittare all'indietro per tre o quattro metri, prima di riuscire a fermarsi, con le suole della corazza fumanti e una sensazione di forte calore ai piedi. Un grosso pezzo della corona del Barroth si staccò e volò via, conficcandosi nella sabbia a breve distanza, mentre il mostro si rotolava gemendo e ruggendo.
Cherche lanciò un urlo di vittoria, alzando l'arma al cielo.
Era euforica, e si sentiva invincibile. Quello era il vero potere di una Lancia-Fucile
“Gran bel colpo!!” concesse Rihanna: “Ma non è ancora finita!”
Incredibilmente, il Barroth si stava rialzando.
Cherche gemette per la frustrazione: “Cos... per quanto ne ha ancora??”
Alla sua sinistra, Rihanna ridacchiò: “Considera che te l'ho anche ammorbidito un po'...”
“Appunto...” sospirò la ragazza, con un accenno di fiatone.
Il Barroth pestò per terra, ringhiando e sbuffando. L'occhio sinistro era ferito, e la pelle di mezza testa crepata e annerita, ma era ancora feroce e pericoloso. Cherche fece per lanciarsi all'attacco, ma Rihanna la prevenne, correndo in avanti: “Schivalo e indietreggia! Portiamolo verso l'Area 1!”
Cherche annuì, e si mise in posizione difensiva, facendo qualche passo all'indietro.
Rihanna schivò una craniata a terra, e colpì le zampe del Barroth, lasciandovi punte di ghiaccio a testimonianza. Il mostro incespicò e agitò a vuoto la coda, per poi puntare Cherche e ruggire, sbuffando da quel che restava della corona, e alla fine caricò. La ragazza scartò leggeremente a destra e la testata del mostro colpì lo scudo di striscio, sbilanciandola.
Rihanna gridò ancora: “Scarica multipla, adesso!”
Senza neanche pensarci, Cherche eseguì,riprendendo l'equilibrio e abbattendo l'arma a terra, ferendo la coda del Barroth mentre le passava sopra, per poi dare un violento strattone all'indietro e premere il grilletto, svuotando tutto il caricatore tra le placche della coda. Il Barroth barcollò in avanti, e si allontanò in fretta, dando le spalle a Cherche. Poi, mentre la ragazza correva verso il mostro per colpire ancora, quello abbattè la testa al suolo e cominciò, con una velocità difficile da credere, ad usarla come una pala, scavando una galleria nella quale si tuffò come se fosse poco più vischiosa dell'acqua.
In pochi secondi, era sparito.
E adesso che accidenti...?
Un tocco sulla spalla la riscosse. Rihanna era già accanto a lei, e le indicava qualcosa davanti a loro.
Piccoli smottamenti e sbuffi nel terreno comparivano in rapida successione lungo la salita verso l'Area 1.
La donna dalla pelle scura sorrise lievemente: “Ottimo. Non tornerà subito a riempirsi di fango fresco nella pozza dell'Area 3, ed è andato dritto in bocca a Cha-Cha. Prendi fiato, e affila l'arma, ci siamo quasi.”
“In bocca a chi?” chiese la ragazza, perplessa, mettendosi ad affilare.
“Il mio assistente, diciamo così...” ridacchiò Rihanna: “Anche se a sentir lui è il contrario. Sei pronta?”
Cherche respirò profondamente. Quella giornata non l'avrebbe scordata: “Sì, ce la faccio.”
“Bene. Facciamola finita.” sibilò Rihanna, sistemandosi il cappello, e si avviò velocemente lungo la salita. Da lontano, ma non troppo, si udì echeggiare il grido del Barroth.

 

Nell'Area 1, sullo stretto altopiano battuto dal vento, il mostro caricò per l'ennesima volta, mentre Cha-Cha evitava il colpo con la sua usuale corsa sghemba. Il piccolo Shakalaka fissò l'avversario da sotto la maschera, sentendo come del fumo nelle orecchie. Stavolta l'aveva fatto davvero arrabbiare! Cominciò ad urlare invettive contro il mostro, tirandogli sassolini per avere la sua attenzione.
Il Barroth si fermò per un attimo, a fissare perplesso l'esserino che strepitava. Tra i tanti intrusi di quella giornata, questo di sicuro era il meno minaccioso, e sarebbe stato schiacciato in un attimo. Ringhiò quasi con pigrizia... e la prima bomba incendiaria lo colpì al muso.
“Oga!! Te la sei cercata, laka!! Preparati ad una fine racca-cha-pricciante!!” strillò lo Shakalaka, preparando un'altra arma. Il ruggito del Barroth lo inchiodò sul posto, e Cha-Cha indietreggiò, preoccupato. Il Wyvern Brutale preparò un attacco...
E una bomba lampo esplose nell'aria, accecandolo, mentre ancora una volta il grido di Rihanna si levava sotto il cielo delle Piane.
La Cacciatrice si lanciò in avanti e concluse la corsa con un montante al ventre del Barroth, e poi cominciò a scartare tra le gambe del mostro, che menava codate e colpi di testa. Cherche raggiunse l'area pochi secondi dopo, tentando di andare all'attaco. La coda del Barroth le passò sopra la testa poi colpì lo scudo con violenza, respingendola. Cherhce fu costretta a ripiegare e rimase a fissare la danza marziale di Rihanna, che sembrava conoscere i pensieri del suo avversario, schivando sempre per poco più di un soffio le sue mosse, e assestando qualche colpo alle gambe di tanto in tanto, più per fiaccarlo che per abbatterlo, mentre la strana creaturina umanoide, con una maschera che ricordava molto una griglia da barbeque, la incitava nel buffo dialetto Shakalaka: “Caccia-caccia finalmente arrivata! Degna assistente di Cha-Cha riduce mostro in shaka-cenere, cha!”
Avrebbe voluto saper combattere così... era così che lottava un vero Cacciatore? Era così che lottava suo padre?
Rihanna si gettò all'indietro e rotolò a terra, evitando una codata per un pelo. Con un certo fiatone, gridò: “Cha-Cha! Se non ti dispiace, è il momento!”
“Non me lo faccio-cha ripetere! Trappola scossa-laka!” rispose Cha-Cha, trotterellando più veloce che poteva verso un grosso sasso vicino, da dietro quale estrasse uno strano congegno cilindrico che evidentemente Rihanna gli aveva lasciato lì in precedenza, e lo piantò per terra, girandone la capsula superiore. L'aggeggio crepitò e scintillò, avvitandosi al suolo ed illuminandosi, mentre Cha-Cha si sbracciava lanciando grida acute per attirare l'attenzione della Cacciatrice.
Rihanna non si fece attendere: “Cherche, dietro la trappola, e fatti sentire!”
“Subitò!” annuì la ragazza, e corse verso l'aggeggio piantato da Cha-Cha, quale che fosse il suo funzionamento, stando attenta a non calpestarlo. Lo Shakalaka le rivolse uno sguardo curioso, ma non fece commenti, e si mise invece a ballare una strana danza tribale, mormorando qualcosa.
Cherche sbattè le palpebre. E quello cosa doveva essere?
Intanto Rihanna aveva messo qualche metro tra sè e il Barroth, per poi cominciare a correre verso la trappola. Ma il mostro, scuotendo la testa, la ignorò e cominciò a zoppicare via con la chiara intenzione di andarsene. Rihanna si fermò a pochi metri dalla trappola imprecando: “Non ne ho altre, per la miseria! O lo catturo con questa, o la missione è fallita!”
Strinse i pugni, con frustrazione tangibile, cercando di schiarire la mente... e dietro di lei si scatenò il caos. Con un urlo che pareva le avrebbe giocato le corde vocali, Cherche sparò in aria tre volte con la Lancia-Fucile, ottenendo per un secondo l'attenzione del Barroth... quel poco che bastava perchè Cha-Cha, che si era lanciato in avanti di corsa, gli lanciasse un'altra bomba incendiaria in piena faccia.
Di nuovo furente, il Barroth ruggì, ma ancora esitava ad attaccare.
Tuttavia, a Rihanna bastò: non avrebbe sprecato l'occasione offertale dai suoi compagni. Piantò i piedi a terra, e gridò, fissando il Barroth: “Cherche, Cha-Cha, riparatevi dietro di me... E TU!! Che ne dici, hai il coraggio di farla finita, ADESSO??”
E nel dirlo, lanciò via il Martello, e avanzò a braccia aperte verso il mostro, ghignante e disarmata.
Era troppo. Il Wyvern non avrebbe mai tollerato un affronto simile sul suo territorio.
Per l'ultima volta, lanciò il suo boato assordante, e si lanciò in carica.
Rihanna girò i tacchi con la velocità del lampo, e corse con tutta la forza che aveva, il Barroth che le era quasi addosso, e la trappola sempre più vicina. Dieci metri, sei, quattro, tre metri...
La Cacciatrice si tuffò in avanti quasi disperatamente, volando sopra la trappola e rotolando a terra, regalandosi qualche livido di poco conto mentre atterrava sul terreno aspro e sassoso, con Cherche e Cha-Cha che trattenevano il respiro a breve distanza.
Dietro di lei, il Barroth pestò la trappola.
Con uno scoppio, una scarica paralizzante che neanche la pelle quasi completamente isolante del Barroth poteva evitare del tutto si liberò dal congegno e intrappolò il mostro ferito.
In un attimo, Rihanna fu di nuovo in piedi, tenendo in mano due piccoli oggetti sferici: bombe soporifere ad alto potenziale tranquillante.
Mentre il Barroth si contorceva cercando di staccarsi dal marchingegno, la donna le lanciò entrambe contro la sua testa, contro cui esplosero in uno sbuffo di vapori azzurro-argentei, avvolgendo completamente il mostro.
Alla fine, con un ruggito che divenne un rantolo, il Barroth crollò a terra, perso in un sonno profondo.
Il grido di vittoria che esplose da Rihanna, Cherche e Cha-Cha sembrava l'ovazione alla fine di uno spettacolo ben riuscito. Cherche si sedette a terra, sentendosi improvvisamente leggera e felice, nonostante fosse rossa e dolorante... e proprio in quell'istante, Cha-Cha concluse la sua seconda danza tribale.
Con un suono come di acqua zampillante, una luminosa aura verde avvolse per pochi istanti lo Shakalaka e le Cacciatrici, e quando si fu dissolta, entrambe si sentirono rinvigorite, senza più i piccoli lividi o ferite superficiali. Cherche cominciò a tastarsi, non credendo a quello che il proprio corpo le stava dicendo, ma apparentemente l'esserino verde con la maschera aveva dei poteri davvero fuori dal comune. Cercò Rihanna con lo sguardo, non sapendo bene che cosa dirle.
La Cacciatrice era in piedi in una strana posa di vittoria, con le gambe leggermente divaricate, il pugno sinistro levato al cielo, e il volto rivolto verso il basso alla sua destra, gli occhi socchiusi e un sorriso soddisfatto, come se stesse accogliendo un applauso. Sospirò e si ricompose, voltandosi verso una perplessa Cherche mentre si avvicinava al mostro caduto: “Avevo bisogno di sfogarmi... e ricordo un cantante che faceva così. Far... Fre... no, non mi viene. Comunque, gran bella idea, e bella cattura. Hai del potenziale, ragazza.”
Il sorriso di Cherche era parecchio largo, mentre un fiotto d'orgoglio la scaldava alle parole della Cacciatrice: “Ti ringrazio tantissimo... non avevo idea di come si catturasse un mostro. Questo conta come pari, allora?”
Lo sguardo verde di Rihanna la inchiodò: “La tua pelle vale più della mia reputazione, quindi... no. Ma non è un debito che insisterò nel farmi pagare. A proposito, se vuoi che quel potenziale diventi una Cacciatrice, dovresti concentrarti di più sul non farti ammazzare.”
Cherche arrossì, ma tutto sommato se l'era aspettato. Tuttavia, stranamente non si sentiva umiliata o offesa come le altre volte che qualcuno le aveva dato della novellina. C'era qualcosa nel tono di Rihanna che non solo non la disturbava, ma le faceva venir voglia di ascoltarla ancora... o forse era nel suo sguardo, e nel suo modo di cacciare. Sarebbe stato bello passare ancora del tempo con quella strana donna.
“Suppongo che adesso abbiamo delle ossa cristallo da ritirare, giusto?” chiese la Cacciatrice dalla pelle scura. Cherche la guardò per qualche istante senza dire nulla: “Davvero vuoi aiutarmi anche con questo? Non hai la missione da chiudere?”
Rihanna ribattè: “La strada più veloce per l'Area 10 da qui passa per il Campo Base. Posso avvertire i Felyne di guardia perchè mandino qualcuno a portare via il Barroth. Probabilmente lo libereranno molto lontano da qui, o lo consegneranno ai ricercatori. A quel punto, posso anche accompagnarti, così non devo aspettarti al porto sperando che tu non faccia altri brutti incontri.”
Ora Cherche era davvero stupita: “Aspetta, perchè dovresti aspettarmi al porto?”
Rihanna sorrise: “Per la cena, no? Ho la serata libera, e piuttosto che passarla a litigare con le addette alle missioni gradirei mangiare e bere qualcosa. Mangiare e bere parecchio. Meglio avere qualcuno che mi aiuti a non avanzare nulla.”
In un attimo, Cherche era balzata in piedi. Dalla scintilla nel suo sguardo, era evidente che le sembrava troppo bello per essere vero: “E allora... a caccia di ossa! Davvero, non so come ringraziarti... se stasera offro io?”
Ancora una volta Rihanna sogghignò: “Secondo te, tra noi due chi ha più bisogno di risparmiare?”
E di nuovo, Cherche arrossì. Ma nemmeno stavolta si sentì offesa.

 

 

 

La taverna della Gilda al porto di Tanzia crepitava del suono di risate, boccali sbattuti sui tavoli, posate, e quant'altro, mentre il cuoco Felyne trafficava con un pentolone che sembrava produrre ogni sorta di delizie ad un ritmo assolutamente folle. Il rosso del tramonto sul mare illuminava il locale a cielo aperto, ed era dello stesso colore del vino e del sugo della carne.
“Se me lo avessero chiesto prima di oggi...” stava dicendo Rihanna, con un sorrisetto: “...avrei risposto che un Barroth è svariate volte più letale di un Bnahabra. O di un piccone. Ho sbagliato valutazione, o sei tu che hai deciso di contraddirmi?”
Cherchè alzò le spalle, mandando giù la zuppa calda e saporita che stava gustando, prima di ribattere concitata: “Non è colpa mia se quei cosi sbucano sempre al momento sbagliato e non mi lasciano lavorare! E poi se permetti fa abbastanza schifo vederselo addosso di colpo, è normale reagire male...”
Rihanna, che fino a poco prima sorseggiava dal boccale con l'eleganza di una nobildonna, afferrò un cosciotto di volatile e strappò un morso degno di un Gran Jaggi, guardandola di sottecchi.
Cherche sbattè un paio di volte le palpebre, non sapendo bene cosa pensare di lei. Di nuovo.
Seduto accanto a loro su uno sgabello rialzato, Cha-Cha era completamente immerso nel mangiare, e lo faceva così in fretta che non si capiva come il cibo oltrepassasse la maschera..
Alla fine, Rihanna replicò: “Reagire male è un conto. Lanciarmi il piccone addosso non è il miglior modo per chiedermi aiuto.”
La ragazza bofonchiò qualcosa sottovoce prima di rispondere: “Non l'ho fatto apposta, dai! Mi è partito, se poi proprio in quel momento ha deciso di rompersi e rimbalzare...”
La donna dai capelli rossi ridacchiò: “Ah, è così che è andata? Per un momento ho pensato che volessi tirarlo al Bnahabra... ma avessi una mira davvero scarsa.”
“Ehi!” si inalberò Cherche, sistemandosi i capelli ricci: “Questa è cattiveria gratuita! Avrai una mira perfetta tu, allora...”
Lo sguardo di Rihanna percorse velocemente la taverna, ai lati e alle spalle della ragazza. D'un tratto, senza alcun preavviso, lanciò il coltello che aveva accanto al piatto, conficcandolo nel boccale alzato di un Cacciatore a qualche tavolo di distanza. Cherche sbiancò, mentre il tipo, un omone barbuto con una folta zazzera bionda guardava decisamente basito il boccale, per poi darsi ad una sonora risata: “Fammi indovinare, Rihanna: si parlava di mira?”
“Ripago anche quello, tranquillo.” rise la donna.
“Lascia stare...” sghignazzò il Cacciatore: “Offro io, oggi è stata un'ottima caccia. E poi mi mette di buonumore... è la quinta volta che succede e ancora non mi sono annoiato. Però il coltello non te lo riporto.”
“Nessun problema. Non che mi servisse, in fondo.” replicò lei, strappando a morsi un altro pezzo di carne. Mentre l'altro ricominciava a ridere, la donna riportò la sua attenzione su Cherche, che aveva seguito la scena a bocca aperta.
“Qualcosa da ridire?” la sfidò.
“Io...” iniziò la ragazza. Poi si fermò per qualche secondo, e proseguì a voce più bassa: “Stavo pensando che mi piacerebbe moltissimo se cacciassimo ancora insieme. Ho così tanto da imparare, e pochi hanno il tempo o la voglia di insegnare. Altri cacciatori mi hanno parlato come se mi considerassero una zavorra...”
Rihanna si era fatta più seria: “Succede spesso all'inizio. Si supera, se la prendi con lo spirito giusto. E magari se hai qualcuno vicino... ah, e ovviamente se resti viva.”
“Sei una professionista nell'incoraggiare, insomma...” fu sarcastica Cherche.
L'altra incassò con un sogghigno: “Sono una professionista in generale.”
“Oh, ecco la grande Cacciatrice, con troppi impegni per dedicarsi ai comuni mortali...”
“Salvare un solo sedere ogni giorno è già abbastanza complesso, alle volte. Puoi biasimare chi non vuole badare al secondo? Dovresti dargli un valido motivo per farlo...”
Nonostante l'apparente durezza delle parole, Rihanna sorrideva. E non era un sorriso beffardo, ma amichevole, e incuriosito. Cherche sorrise a sua volta: “Il piacere della mia compagnia?”
Stavolta la donna rise di gusto, cosa che fece leggermente imbronciare Cherche. Alla fine rispose: “Bel colpo, te lo concedo... E in effetti essere la Cacciatrice ufficiale di un villaggio come Moga significa che non si ha sempre molta compagnia.”
Cherche era sorpresa: “Sei la Cacciatrice di un villaggio? Davvero? Wow... è una bella responsabilità”
Qualcosa, nel suo sguardo, lasciava capire che per la ragazza c'era anche altro, e Rihanna lo vide.
Tuttavia, in quel momento preferì non insistere: “Ora che ci penso, Cha-Cha è una bella mano, ma con un'altra Cacciatrice a Moga, le cose potrebbero filare ancora meglio, vista la quantità di lavoro che c'è da fare. E assistere il Cacciatore di un villaggio è il miglior modo per addestrarsi alla caccia, per chi è alle prime armi. Sistemando due cose dovrei avere dello spazio in casa... Che ne dici, la vita su un'isola ti attira?”
“Co... mi stai proponendo di venire a Moga con te, a casa tua per addestrarmi a cacciare?”
Dal tono, pareva che Cherche avesse visto un fantasma.
L'altra la fissò: “Credi che ti sottovaluti? Oppure ti dispiace l'idea di fermarti in un posto per parecchio tempo? Posso capirti, in entrambi i casi...”
“No, no, è che...” iniziò Cherche: “Insomma... non avrei mai osato chiedertelo. È la cosa più bella che potessi propormi, per cui se dicevi sul serio accetto volentieri!”
Rihanna mandò giù un bel sorso di birra, prima di replicare: “Ero serissima. Benvenuta a bordo, allora!”
“Evviva, laka! Con altro caccia-caccia ad assistermi, imprese di Cha-Cha gireranno cha-quattro angoli del mondo, oga!!” esultò lo Shakalaka, smettendo per un attimo di mangiare.
Cherche era quasi commossa: “Non so come ringraziarti, di nuovo...”
Ancora una volta, ci fu un lampo verde nello sguardo di Rihanna: “Se accetti, le condizioni sono le stesse di oggi. È il mio villaggio, e casa mia... e se vuoi imparare da me, sarà stando alle mie regole. Siamo intesi?”
La voce di Rihanna era ancora dolce e amichevole, ma il tono e lo sguardo erano inequivocabili, e non lasciavano dubbi su quale sarebbe stato il loro rapporto. La donna che aveva davanti era calorosa e altruista, ma altrettanto evidentemente non avrebbe ammesso repliche in quello che considerava il suo spazio, e in caccia le avrebbe dato ordini, non consigli. In quel momento, Cherche capì di essere ad una svolta della sua vita... e scelse di andare fino in fondo.
Scattò in piedi e fece un saluto militare: “Agli ordini, signora! Considerami arruolata!”
Rihanna rise ancora, sorseggiando la sua birra (ma non finiva mai, quel boccale?), per poi sospirare: “Riposo, soldato. Domattina si parte per Moga.”
Cherche annuì, decisa.
Tra poche ore, cominciava una nuova vita.

Continua nel prossimo capitolo...

 

FABRIZX

 

 

 

Ce ne è voluto, ma alla fine ce l'ho fatta. Speriamo di continuare in tempi umani, e soprattutto speriamo che vi piaccia. Questa serie, un omaggio alla mia avventura di Monster Hunter e ai personaggi (miei e non solo, che l'hanno popolata) sarà più corta delle altre in corso, ma spero non meno intensa. Continuate a seguire, e sotto con le recensioni.

 

Dedicato ai miei compagni di caccia, tra cui Cherche, BlueWrath, XGurra, Soichiro, e svariati altri.

Happy Hunting!

   
 
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