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Autore: MadHatter96    03/06/2015    5 recensioni
[...]“Azusa…” Mormorò guardando il viso fanciullesco del vampiro davanti a lei.
Trovava bellissimo quel volto, nonostante le cicatrici ben visibili che solcavano la pelle chiara come il marmo.
“Continua a cantare, Kotone-san.” Le disse lui con quella sua voce timida [...]

(Fanfiction dedicata ad un angioletto, You_are_a_baka, il "Nuovo Personaggio" è suo, non garantisco di averlo reso come si deve, ma almeno ci ho provato, nota "OOC" sempre per le solite ragioni)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Azusa Mukami, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angel's voice


L’orchidea bianca spiccava nella penombra della stanza.
Era così bella; liscia e fragile, ma orgogliosa al tempo stesso.
Sembrava illuminarsi di una tenera luce argentea, regalatale dal bagliore notturno che rischiarava le tenebre esterne.
Guardandola Kotone si sentiva più leggera, come se quei dolci petali fossero ali d’angelo che la portavano su, tra le stelle luminose.
Sul volto amabile della ragazza si dipinse un tenero sorriso, mentre sfiorava con le dita uno di quei fiori così candidi.
Aveva voglia di cantare davanti ad una creatura così perfetta, e pensò che quella bellezza dovesse venire direttamente dal paradiso.
La voce uscì flebile dalle labbra chiuse, in una dolce melodia appena sussurrata, perché solo il piccolo fiore divino potesse udirla.
Kotone non voleva che altri la sentissero. No, gli altri l’avrebbero giudicata. Non voleva essere legata a catene, voleva volare libera sulla musica che lei amava tanto.
Il sorriso luminoso si ampliò e la voce salì amorevole nell’aria, rompendo il silenzio che dominava i paraggi.
Ma subito la magia si spezzò, quando dei passi fecero morire le note che si stroncarono senza grazia.
La ragazza si voltò di scatto, afferrando il bordo del tavolino dietro di sé, come se quell’appiglio potesse darle la sicurezza di cui aveva bisogno. I suoi meravigliosi occhi brillavano nell’oscurità: uno azzurro come il cielo, l’altro verde come lo smeraldo.
Sapeva perfettamente chi si celava oltre la porta socchiusa, eppure sentì in sé una sensazione strana, che da un lato la spingeva a scappare e dall’altro le faceva desiderare più che mai che quella creatura si rivelasse.
“Perché hai smesso?”
La voce tranquilla e flebile del ragazzo che apparve le fece mancare il fiato.
Vacillò alla consapevolezza che qualcuno l’avesse sentita.
“Azusa…” Mormorò guardando il viso fanciullesco del vampiro davanti a lei.
Trovava bellissimo quel volto, nonostante le cicatrici ben visibili che solcavano la pelle chiara come il marmo.
“Continua a cantare, Kotone-san.” Le disse lui con quella sua voce timida.
Ma lei lo sapeva benissimo che era solo un’ apparenza. Quel predatore riusciva sempre ad ottenere ciò che desiderava, a qualunque costo.
“No, per favore…” Borbottò lei ritraendosi leggermente.
Non voleva che nessuno la sentisse, non voleva che nessuno la vedesse.
Lui la scrutò con quel suo sguardo così strano, ipnotico, impenetrabile.
“Non era una richiesta.” Soggiunse infine facendo deglutire la ragazzina.
Nonostante tutto, lei non aveva intenzione di cedere. Il timore di mostrarsi, di uscire da quel guscio di vetro che la circondava e di esporsi ad occhi e orecchi altrui era più forte della paura per quel ragazzo.
Lui le si avvicinò con passo lento, per non lasciarle vie di fuga.
“Prendi il mio sangue!” Esclamò la fanciulla, cercando una qualunque espiazione, un qualunque compromesso per farlo rinunciare “Per favore…”.
Azusa a quelle parole si bloccò, guardando Kotone dall’alto in basso, esaminando ogni suo gesto, ogni suo respiro.
Il suo sangue le piaceva, certo. A quale vampiro non sarebbe piaciuta la delicata essenza che emanava quel tenero corpicino? Chi mai avrebbe disprezzato la dolcezza di quel liquido scarlatto che scorreva vigoroso in quel  molle petto?
Eppure…
“Non è il tuo sangue che voglio.”
La voce del ragazzo era lenta, ma questa volta ferma e autoritaria.
La giovane rimase per un attimo stupita a quella risposta inaspettata da parte sua, ma subito dopo un brivido la percosse.
Agì di riflesso, non di coscienza. Con uno slancio lo oltrepassò, aggirandolo, con tutta l’intenzione di correre fuori il più veloce possibile, per sfuggire a quella situazione; ma non ci riuscì.
Non perché lui la bloccò, non perché fu trattenuta…no.
Semplicemente lo guardò, e il suo cuore si fermò.
Lo vide sotto i raggi della luna, e lo vide brillare, proprio come quell’orchidea che ancora dominava lo sfondo dietro il vampiro.
Rimase incantata, come se si fosse dimenticata di esistere.
Azusa ai suoi occhi era diventato un  cristallo prezioso, fragile nella sua forte natura, e vide quanto loro due fossero simili e vicini.
Capì che lui, quanto quel meraviglioso fiore, voleva sentirla cantare per ascoltarla, non per giudicarla.
Così, senza che la mente dettasse nulla, la voce angelica di lei intonò la più dolce delle melodie, senza paura.
Non aveva timore delle parole o delle ferite, perché anche il corpo e l’anima di quel predatore erano stati colpiti tante e tante volte, come lo erano stati i suoi.
Non doveva preoccuparsi che qualcun altro la sentisse, perché lui non lo avrebbe permesso, perché lei stava cantando per lui e solo per lui.
E anche quando le ultime note si spensero e le sue gote si arrossarono, Kotone non seppe di aver mostrato per qualche istante il paradiso ad un vampiro, ma il leggero sorriso di Azusa,  la sua fredda ma delicata mano sul proprio morbido collo, e l’innocente bacio che le regalò sulla calda guancia, le fecero capire di essere riuscita a donargli un po’ di sincera felicità.


Salve!
Eccomi qui con una ff che avevo scritto un po' di tempo fa.
Questa fanfiction è tutta dedicata ad un'amica preziosa,
 You_are_a_baka, spero davvero che ti piaccia, prendilo come un reaglo di compleanno anticipato.
Grazie comunque a tutti quanti!

A presto (probabilmente di nuovo con Raito-kun)

MadHatter
  
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