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Autore: ayame90    03/06/2015    1 recensioni
Normale amministrazione al Policlinico Universitario. La vita al pronto soccorso continua per medici ed infermiere, alcuni restano e altri se ne vanno. Ogni giorno s'incontrano persone nuove e qui medici e infermiere si incontrano con i vigili del fuoco della caserma 51 della serie di Chicago Fire.
Una semplice storia su come potrebbe essere oggi il pronto soccorso e su chi è rimasto.
Rachel Green non aveva mai lasciato il pronto soccorso dai tempi del suo tirocinio, e non se ne sarebbe andata tanto presto. Era cresciuta lì dentro, anzi forse poteva dire di esserci persino nata lì dentro, aveva visto il pronto soccorso trasformarsi ed evolversi col tempo insieme ai medici.
Genere: Azione, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Archie Morris, Rachel Green, Tony Gates, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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NORMALE AMMINISTRAZIONE



Sam fu felice quella mattina di tirare fuori gli occhiali da sole invece del paio di guanti. Sì, la temperatura era ancora nella norma delle medie invernali ma quel sole che spuntava dalle nuvole era abbastanza caldo da non congelarle le mani nel tragitto fino all'ospedale.

“Buongiorno Sam” la salutò cordialmente Chuny quando superò la porta automatizzata del pronto soccorso.

“ 'Giorno” Frank fu un po' meno cordiale ma ormai ci si era fatta l'abitudine.

“Buongiorno Chuny, buongiorno Frank” Sam non aveva la minima intenzione di farsi rovinare la giornata, che era iniziata così bene, dal solito cattivo umore dell'uomo.

“Ehi! Dov'è Tony?” le chiese Morris mentre scriveva qualcosa al tabellone.

“Dormiva ancora quando sono uscita”

“Fatto scintille ieri notte?” le domandò Chuny al volo mentre correva fra un paziente e l'altro.

Sam sorrise ma non le rispose, preferì dirigersi verso gli spogliatoi per lasciare borsa e cappotto, e iniziare così il suo turno al Policlinico. Mentre indossava la divisa da infermiera Sam pensava a come non si fosse ancora stancata di quel posto dopo tutti questi anni. Aveva conosciuto tante persone, tra cui Tony con cui conviveva da cinque anni, e sorrise guardandosi allo specchio. Alcune erano rimaste come Morris che era diventato capo del pronto soccorso, Daria che aveva trovato la sua strada al pronto soccorso; ma molte se ne erano anche andate, come la Banfield, che aveva lasciato l'incarico stressante del pronto soccorso e ne aveva trovato un altro più rilassante per meglio dedicarsi al marito e al figlio.

****    ****    ****    ****

“Dottoressa Green! Il paziente del box 2 aspetta ancora le dimissioni” Frank porse una cartella clinica davanti agli occhi della ragazza, interrompendola nella sua visione del tabellone.

“Credevo l'avesse già dimesso il dottor Morris” tentò di ribattere Rachel ma lo sguardo dell'uomo la fece desistere “Vado, vado” disse alla fine prendendo la cartella e andandosene verso il box 2.

Rachel Green non aveva mai lasciato il pronto soccorso dai tempi del suo tirocinio, e non se ne sarebbe andata tanto presto. Era cresciuta lì dentro, anzi forse poteva dire di esserci persino nata lì dentro, aveva visto il pronto soccorso trasformarsi ed evolversi col tempo insieme ai medici.

“Allora signor Malone, può andare, ma mi raccomando, la prossima volta presti più attenzione a ciò che mangia, e si ricordi dell'insulina” si raccomandò Rachel mentre compilava il foglio di dimissioni e scriveva anche una ricetta per il paziente.

“Non si preoccupi dottoressa. Ho imparato la lezione” rispose l'uomo, un signore di mezza età a cui era stato appena diagnosticato il diabete, dopo una vita a mangiare e bere quel che ti pare, le nuove restrizioni alimentari gli andavano un po' strette. Talvolta sgarrava ma non lo faceva con cattive intenzioni, quanto più ignorava degli effetti collaterali.
L'uomo prese i fogli che gli porgeva la dottoressa, la salutò e se ne tornò a casa.

“Dottor Brenner! Può firmarmi queste prescrizioni?” Haley praticamente placcò il dottor Brenner che aveva tutta l'intenzione di dileguarsi nella sala medica a prendersi un caffè, ma non fu abbastanza veloce. “Grazie. E poi ci sarebbe da visitare la signora Smith, attende da 5 ore” disse l'infermiera porgendogli, o meglio, mettendogliela praticamente in mano, e poi sparì.

“Grazie Haley” Simon prese la cartella e rimandò la sua pausa caffè.

Simon appurò presto che la signora non stava così male, prescrisse qualche esame di ruotine per controllarne lo stato di salute generale e si dileguò verso la macchinetta del caffè, prima che qualcun altro lo fermasse.

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“Sì, sì, ho capito. Dottor Morris! Un'ambulanza con ferito grave in arrivo fra 15 minuti”

“Ok, Frank. Sam vieni con me” Morris si strinse il camice e andò ad aspettare l'ambulanza all'ingresso.

L'ambulanza 61 arrivò ben prima del tempo previsto, doveva aver bruciato parecchi semafori.

“Cosa abbiamo?” chiese Morris aprendo le porte dell'ambulanza e aiutando a far scendere la barella.

“Ferita profonda alla testa, scala Glasgow 6. Intubato durante il tragitto ...” il paramedico donna fornì al medico tutte le informazioni in rapido successione ma Archie le captò tutte.

Il medico notò la divisa dell'infortunato, un vigile del fuoco, probabilmente i due erano della stessa caserma.

“Sala emergenza 1, dottor Morris!” Frank li indirizzò appena il gruppetto varcò le porte automatiche.

Morris, Sam, Shay e Dowson entrarono nella sala emergenza dove già altre infermiere attendevano pronte a collegare il paziente agli apparecchi per monitorarne le funzioni vitali.

“Al mio 3. 1, 2, 3..... Iniziamo con emogas, emocromo e radiografia per il braccio. Avete detto che gli è controllato il soffitto in testa?” Archie controllò la reattività pupillare ed esaminò le ferite prima di dare altre indicazioni agli infermieri, ma prima di fare ciò venne interrotto da Tony.

“Serve una mano capo?” Gates aveva notato il fermento nella sala ed era entrato, non c'era modo migliore di iniziare la giornata.

Archie alzò per un momento lo sguardo e notò che il collega era fresco e riposato “Alla buon'ora Tony! Alla tua età non dovresti più fare tardi la sera se non riesci a svegliarti in tempo” aveva appena iniziato a scherzare che fu interrotto da una delle infermiere.

“Saturazione scesa a 71”

“Aumentate l'ossigeno”

“Liquido nella sacca di Morris” disse Gates guardando lo schermo dell'ecografo “Dobbiamo portarlo il prima possibile di sopra. Sam hai già chiamato Dubenko?”

“Sì”

Il team lavorò efficacemente e ben presto riuscì a stabilizzare l'uomo per portarlo di sopra, Gates e Sam spingevano la barella verso l'ascensore, passando di fronte a Gabriela. Sam la notò ma non disse niente, era un paramedico, aveva ben compreso che la situazione non era delle migliori.

Gabriela attese fino a quando le porte dell'ascensore non si chiusero, quindi poi si rigirò a recuperare Shay, che era ferma al bancone dell'accettazione a parlare con una dottoressa bruna.

“Lo stanno portando di sopra per una TAC, poi entrerà in sala operatoria. Io avviso il comandante, tu sposta l'ambulanza.”
“Shay. Hai avuto notizie di Severide?” le chiese Dowson

“Sì. Ho parlato con Kendra. Kelly sta bene, solo qualche graffio e contusione, lo dimetteranno in giornata. Ho sentito anche gli altri: Casey è al Chicago Med, il resto della squadra 7 sta invece arrivando qui”

“Bene. Hanno portato Capp di sopra per una TAC, poi entrerà in sala operatoria. Non possiamo fare nient'altro dentro, andiamo ad aspettarli fuori”

“Credi che se la caverà?”

“Non lo so Shay” Gabriela e Leslie non parlarono più fino all'arrivo degli altri vigili del fuoco, arrivarono tutti compreso Severide, con grande disappunto di Shay, sicuramente non era stato dimesso ma aveva convinto qualcuno a lasciarlo andare.

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Lucien si stava già lavando quando il paziente fu portato nella sala operatoria, stava solo aspettando i risultati della TAC e delle analisi prima di iniziare.

Al di fuori della sala operatoria erano riuniti un nutrito gruppo di vigili del fuoco. Tutti aspettavano,   gran parte di loro aspettavano sulle sedie, anche Kelly, sotto minaccia di Shay. Boden attendeva in piedi alternando lo sguardo fra la sala operatoria di fronte a sé, allo schermo del cellulare che lo teneva in contatto con la sua caserma.
Quando Shirley uscì dalla sala operatoria non si aspettava di ritrovarsi tutte quelle persone lì fuori, che appena la videro scattarono come sull'attenti. Un uomo di colore la bloccò gentilmente chiedendogli notizie del paziente. Ma lei non poté dirgli molto, per il momento l'operazione procedeva e il paziente era stabile. Dovevano solo aspettare.

Dubenko uscì dopo tre ore dalla sala operatoria e al di fuori delle porte, anche lui si ritrovò un nutrito gruppo di persone, tutti con la divisa dei vigili del fuoco. Nessuno aveva lasciato il suo posto.

“L'operazione è andata bene, il vostro amico se la caverà. Ora verrà spostato in reparto ma per il momento lo terremo ancora in coma farmacologico, per precauzione. L'operazione alla testa è stata delicata e il decorso post-operatorio sarà lungo ma alla fine non risentirà di effetti e tornerà come nuovo. Se non insorgono complicazioni, avrete presto il vostro collega di nuovo con voi.”

I vigili del fuoco furono notevolmente sollevati da quella notizia, Peter si avvicinò al medico e lo ringraziò a nome di tutti. Lucien gli strinse la mano e si allontanò poi dal gruppo per continuare il suo turno ormai agli sgoccioli, ma c'era ancora tempo per un ultimo giro di reparto, dopo di che sarebbe tornato a casa a rilassarsi.
Anche quella giornata era finita, e tirando le somme non era stata niente di eccezionale, solo normale amministrazione.



Note Autore:
Fin dal primo momento in cui ho visto la serie di Chicago Fire ho pensato subito ad E.R. e ad un impossibile crossover nel telefilm, così ho voluto provarci io.

Se volete leggere la controparte della storia ma dal lato dei vigili del fuoco, questo è il link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3144338&i=1

La storia è ambientata durante la prima stagione di Chicago Fire, qundi all'incirca tre-quattro anni dopo la serie ufficiale di E.R. Nella storia si possono vedere i cambiamenti che io mi sono immaginata avvenissero in questo lasso di tempo al pronto soccorso. Essenzialmente: la Banfield ha lasciato per dedicarsi alla famiglia, Morris è diventato il nuovo capo, Tony e Sam continuano la loro relazione, Frank continua a sedere all'accoglienza e dei tirocinanti dell'ultima stagione sono restati solo i fratelli Wayde.

   
 
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